Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


martedì 23 ottobre 2007

Petrolio: Studio, picco produzione mondiale raggiunto nel 2006

Il "picco" della produzione mondiale di petrolio è stato raggiunto nel 2006: è quanto afferma il gruppo di ricerca tedesco Energy Watch Group, in un rapporto ( QUI) presentato oggi a Londra. Inutile quindi aspettarsi un rapido ritorno a livelli 'normali' dei prezzi del barile, che ha sfondato quota 90 dollari la scorsa settimana: secondo la ricerca, la produzione mondiale - ferma l'anno scorso a 81 milioni di barili al giorno - è destinata a scendere a 58 milioni nel 2020, e a 39 milioni nel 2030. Sarebbe quindi inevitabile, se si realizzassero queste previsioni, un aumento del prezzo del petrolio, a fronte di una crescita costante della domanda - con conseguente rischio di guerre e rivolte in tutto il mondo. I dati diffusi dall'Energy Watch Group sono in netto contrasto con quelli dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, che prevede una produzione in crescita nei prossimi decenni, fino a 116 milioni di barili al giorno nel 2030.

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PETROLIO: STUDIO,PICCO PRODUZIONE MONDIALE
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Le precedenti analisi non avevano tenuto in debito conto i consumi energetici dei paesi emergenti, quali Cina, India e Sud - Est asiatico.
Purtroppo ci sono segnali che confermerebbe quanto riportato nell'articolo.
In Inghilterra in alcune miniere di carbone sono iniziate dal 2004 le operazioni di manutenzione dei pozzi.
In Germania, nel bacino della Ruhr, la manutenzione di alcuni impianti di estrazione del carbone non è mai cessata del tutto.
In questi paesi il carbone viene vista come risorsa strategica da preservare e rendere disponibile all'occorrenza in breve tempo. Vi ricordate l'impennata della domanda di coke metallurgico di quattro anni fa ? In occidente le principali cokerie erano state chiuse per motivi economici (la ghisa o l'acciaio si preferisce farla venire dall'estero e lavorarla in loco) ed ambientali.
Noi abbiamo pochissimo carbone, di bassa qualità ed alto tenore di zolfo. Per poterlo utilizzare dovremmo gassificarlo come esiste a Carbonia un impianto pilota.
Nell'immediato dobbiamo riaprire le centrali nucleari ancora funzionanti in Italia.
Siamo obbligati a convertire le vecchie centrali termoelettriche in elettronucleari magari almeno una autofertilizzante.
L'energia rinnovabile dovrebbe crescere del 500 % all'anno ma il momentaneo aumento dei costi di installazione del fotovoltaico causato dalla crescita della domanda ci porta a ridimensionare in maniera negativa il trend dei Kwp installabili.
E comunque nei momenti di difficoltà che nuove soluzioni vengono ideate, si consolidano, si espandono.
Nel 1936, dopo la guerra di Etiopia, per aggirare l'embargo del carbone durante le sanzioni l'Italia convertì quasi metà delle linee ferroviarie a trazione elettrica prodotta dal "carbone bianco" di fonte idroelettrica.
Adesso la situazione è peggiorata : se convertissimo metà del nostro parco automobili in trazione elettrica poi non avremmo energia elettrica (sia prodotta che infrastrutturata) sufficiente a farne fronte.
La produzione di energia idroelettrica in Italia potenzialmente si attesta al 25 %.
La scarsità delle precitazioni nella realtà ne ha fermato la produzione al 19 % del fabbisogno totale.
Dott. Massimo De Carlo, io non sono pessimista ma con questa classe politica il baratro viene sottaciuto e sottovalutato.
Dott. Ing. Silvano Robur