Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 8 novembre 2007

Idrogeno: aborto spontaneo

Signori è giunto il momento di staccare la spina. Uno dei pilastri della ricerca nel campo delle applicazioni dell'idrogeno nell'automotive e in particolare quello delle fuel cell ha deciso di ritirarsi. La canadese Ballard Power Systems, la più importante compagnia produttrice di celle a combustibile, con le quali si produce energia elettrica dalla combinazione di idrogeno con ossigeno, molla i progetti di sviluppo e lascia la patata bollente alla Daimler AG e alla Ford Motor. Voci confermate. Ballard dice che il motivo è rappresentato da "i tempi lunghi nello realizzazione di prodotti in funzione della commercializzazione ed dell'alto costo di sviluppo."
Il messaggio mi sembra chiaro. Ballard si ritira. Ballard sta alle fuel cell come General Motors sta all'automotive, quindi è come se la GM dicesse di non credere nel motore a scoppio, è come se Michelin rinunciasse a produrre pneumatici.

L'idrogeno costa energia produrlo, non lo si può immagazinare e trasportare facilmente, ha una resa insufficiente utilizzato nelle fuel cell per produrre energia elettrica quindi... lasciamolo perdere e rivolgiamo la nostra attenzione a vettori energetici migliori e tecnologie più adatte: batterie.

Articolo correlato: La sciocchezza dell'idrogeno nella trazione
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20 commenti:

Anonimo ha detto...

...speriamo la capiscano presto sia con l'idrogeno che con i biofuel....

Anonimo ha detto...

Se due colossi come Daimler e Ford hanno acquistato il comparto fuel cell automotive della Ballard significa che il settore è in piena espansione e la Ballard è troppo piccolina per starci dietro. Dubito che l'applicazione automotive dell'idrogeno faccia la fine della trazione elettrica (vedi EV1)...

Massimo J. De Carlo ha detto...

Gent.mo Anonimo, speriamo che l'idrogeno faccia la fine che si merita, la strada è tracciata dalle leggi della natura e, per l'uomo, da quelle dell'economia, che tutto sommato viaggiano sempre insieme. Le resistenze messe in campo dalle majors dell'automotive quando il petrolio non costava nulla sono state indebolite quando il prezzo è aumentato a 50 e adesso sono frantumate con 100 dollari al barile. Noi europei sentiamo meno questo incremento perchè abbiamo l'Euro che è forte ma laggiù in USA la situazione è dura. Per produrre idrogeno si ha bisogno del petrolio quindi l'idrogeno è antieconomico oltre a non essere efficiente nell'utilizzo. Se i grandi costruttori si dedicano all'idrogeno dopo avere trascurato e accantonato le auto elettriche significa che sono colpite da coazione a ripetere... l'errore.

Anonimo ha detto...

Caro MondoElettrico. L'auto elettrica ha già fatto la fine che meritava come la EV1. D'altra parte l'elettricità non è adatta ad essere accumulata e spero non si continui a bruciare petrolio per costruire inutili batterie che dopo 3-4 anni devono essere rottamate. L'unico futuro possibile (a lungo termine) è un sistema di trasporto integrato ed efficiente, oltre che capillare, in grado di eliminare lo spreco di spazio, materia prima e risorse umane impiegato nella costruzione di automobili, strade, ponti, infrastrutture, caselli autostradali, distributori di combustibili fossili e tutta l'industria dell'indotto (che consuma e spreca enormi risorse).

Unknown ha detto...

se devo essere sincero non mi piace molto questa battaglia all'ultimo sangue contro l'idrogeno.La trovo esagerata e piuttosto superficiale.I perni che utilizzate per criticare gli studi per lo sviluppo della tecnologia idrogeno potrebbero essere gli stessi che un terzo potrebbe usare contro quello per cui voi vi battete.State criticando la tecnologia e l'industria dell'idrogeno di oggi, quando sapete benissimo che pure la tecnologia delle batterie,oggi, presenta parecchie problematiche, risolvibili ovviamente con la ricerca.Voi dite a priori che fra centanni l'idrogeno non si potrà ottenere economicamente mentre studiosi altrettanto autorevoli dicono che questo si potrà fare e studiano a fondo; come voi studiate come riciclare il litio o come risolvere i problemi che non consentono l'utilizzo di queste batterie in molti veicoli (problemi seri secondo toyota e vectrix), e come diminuire i tempi di ricarica ed aumentare la densità di energia.Tutte cose che vanno studiate e migliorate per il futuro.C'è chi crede anche in altre tecnologie e non sono i (da voi) tanto odiati petrolieri o industriali,ma sono studiosi che meritano rispetto e che come voi dedicano la vita alle proprie idee.

Anonimo ha detto...

Non è il caso di dividersi in partiti dell'idrogeno e del litio (polimeri, off course), si rischia di fare come alcuni politici che litigarono tra loro mentre le strade erano piene di camicie nere. Questi piccoli scontri, pur garbati e tra persone di buona volontà, non fanno bene a nessuno. Propongo al gentile padrone di casa di non criticare troppo le tecnologie affini all'elettrico puro. L'idrogeno ha molti punti deboli (ne aggiungo un altro: un fisico del ramo mi ha detto che non ci sono margini di miglioramento di potenza per le fuel cell, niente elicotteri ne aerei all'idrogeno, quindi) ma alcuni fra gli attori coinvolti, tipo Daimler, non sono proprio fessi e non hanno costruito imperi automobilistici (imperi del male?) investendo superficialmente i soldi degli azionisti.
C'è una grande battaglia culturale da portare avanti, in positivo.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Caro Anonimo,
la nostra opinione (condivisa da tutti gli operatori del settore) è che la EV1 ha fatto la fine che conosciamo perchè era nella volontà della GM dimostrare che l'auto elettrica non funziona. La stessa 'furba' operazione messa in pratica dalla nostra azienda nazionale con la prima Panda elettrica e la seconda 600 elettrica. Pura follia industriale. Dico follia perchè al contrario la Citroen ha realizzato due bellissimi oggetti elettrici quali la AX e la Saxò che funzionano perfettamente (ripeto PERFETTAMENTE) anche dopo 11 anni. In questi giorni una di queste ha sostituito le batterie originali con le litio polimeri ed è diventata meglio di prima. La questione delle batterie che si devono rottamare è un'altra leggenda messa in giro dai soliti noti. Mi spiego. Le batterie esaurite non sono gettate nella discarica ma rigenerate, il che significa che il materiale viene riutilizzato per costruire altre batterie, nuove, a costi inferiori.
Saluti,
ME

Massimo J. De Carlo ha detto...

Gent.mo Sig. Max,
la nostra non è una battaglia contro nessuna tecnologia quanto piuttosto ragionare intorno qurgli aspetti del marketing che utilizzano frasi che non corrispondono a verità. Cerchiamo di smascherare questi presunti o veri inganni dal punto di vista scientifico in modo obiettivo. Per adesso quelli che lei definisce 'terzi' mettono sul tavolo delle obiezioni rispetto alle auto elettriche che hanno basi solide ma si avvicinano al pregiudizio se non addirittura all'ignoranza (mel senso etimologico del termine = ignorare). Oggi o fra 100 anni produrre idrogeno significa avere a disposizione energia per produrlo perchè non è una fonte ma un vettore. E' intuitivo che l'energia accumulata in batterie direttamente ha un passaggio in meno rispetto la produzione di idrogeno (si veda il nostro documento indicato in fondo al post)., quindi efficienza molto maggiore. Il problema del riciclo del litio è già risolto perchè fa parte di un circuito di riutilizzo già esistente. La ricerca è importante per migliorare le batterie ma anche adesso esistono le batterie al litio che permettono percorrenze utili al 90% dei guidatori europei e che possono ricaricarsi anche in 10 minuti. Noi non odiamo nè il petrolio nè i petrolieri. Sappiamo benissimo che lo sviluppo della nostra civiltà industriale lo si deve al petrolio ma adesso bisogna guardare avanti. Il petrolio sta finendo e per questo costa sempre di più. Punto e a capo. Adesso bisogna produrre energia in modo diverso e non sprecarla. L'idrogeno va nella direzione opposta, non lo dico io ma la termodinamica.
Saluti,
ME

Massimo J. De Carlo ha detto...

Caro Andea,
da parte nostra non vogliamo fare piccoli scontri ma grandi confronti intellettuali. Io mi confronto con Voi per capire meglio (io stesso) i problemi che la nostra moderna società incontra. Apparentemente sono confronti intellettuali. In effetti sono sterzate pericolose verso illusioni che possono rivelarsi drammatiche per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Investire nell'idrogeno, come suggerisce anche la UE, significa sprecare risorse economiche che potrebbero essere indirizzate verso scopi migliori perchè effettivamente risolutivi. Non demonizziamo affatto gli imperi automobilistici, perchè l'auto ha cambiato le nostre abitudini e le vite in modo positivo ma hanno anche permesso un degrado della nostra qualità della vita. Si è permesso una esagerazione una specie di ipertrofismo delle auto e un inquinamento irrazionale. Le cose possono essere fatte in modo migliore quando non si rincorre l'ipertrofismo. Alcune majors dell'automotive si stanno confrontando con una crisi molto profonda che viene proprio dalle loro scelte sbagliate ipertrofiche. Se queste industrie si gettano nelle braccia dell'idrogeno vanno tragicamente nella direzione sbagliata. Gli azionisti americani in questi giorni stanno abbandonando l'auto e le banche... ci sarà una ragione?
Saluti.
Massimo

Anonimo ha detto...

Sempre peggio.mi dispiace molto,che nonostante garbati appelli lei continui su questa strada a testa bassa.inoltre sta manifestando un assolutismo armato di paraocchi.come lei dice che ci sono batterie al litio che si ricaricano in 10 minuti (quelle dei cellulari o con la normale 220?) io dico che la stessa unione europea che demonizza l'idrogeno ha sovvenzionato un progetto per milioni di euro con l'università di padova per ricavare idrogeno dalle alghe.secondo studiosi stranieri che se ne occupano vi sono tecnologia molto promettente e industrializzabile.senza elettrolisi dunque.senza energia ma secondo processi elettrochimici.non è detto che per produrre l'idrogeno si debba prima fare energia elettrica.e questa come dice lei è una legge termodinamica.nessun problema di riciclo?per fare batterie per 900 milioni di auto che è l'attuale parco circolante? Io sono molto favorevole alle batterie.ci credo molto.non mi piacciono però certi atteggiamenti.seguo con molto interesse il blog perché credo sia capace di fornire informazione sul mondo moderno,ma non è la prima volta che ci si veste da coloro che da sempre combattete.questo è un grosso rischio,anche perché secondo me la diversificazione e la ricerca continua sono indispensabili.non esiste nessuno soluzione assoluta.sarebbe meglio capirlo: delle lobby esistono già ed abbiamo visto qual è stato il risultato.

Anonimo ha detto...

Andrea c ha detto una cosa molto interessante riguardo ad aerei ed elicotteri.il problema è che proprio l'elettrico (per ora) non è adatto a volare.esempi di aerei spia o per trasporto di 2 persone con apertura alare di un boeing.invece,presupposto una produzione ecologica economica dell'idrogeno,non credo che un turboreattore (a scoppio)ad idrogeno sia una cosa impossibile.ovvio che per motivi di spreco nessuno dovrà muoversi con un mezzo che consuma così tanto.e l'aereo non dovrà esistere.ironico.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Gent.mo Anonimo, non potrebbe non dico firmarsi, ma almeno mettere un nome di fantasia? Lei parla di paraocchi e testa bassa. Se le preme tanto aprirmi gli occhi perchè non ci illumina con dati e non pre-giudizi ? Sono pronto a ricredermi se mi offre la possibilità di farlo. Intanto le rispondo. Le batterie al litio che si ricaricano in 10 minuti esistono e adottano le nano-tecnologi. In questo momento una macchina elettrica (come ho annunciato in un precedente post) sta realizzando la dimostrazione in Norvegia che la occuperà per 60 giorni. Non sono batterie uscite dal laboratorio ma da una azienda che le produce. Se vuole posso aggiungere una notizia che nessuno sa, o pochi la sanno. Entro la fine dell'anno verrà realizzata una seconda linea di montaggio delle nano batterie al litio. Alghe. Una buona idea per la transizione. Dalle alghe si produce bio-diesel non idrogeno. L'eventuale passaggio dal biocarburante all'idrogeno sarebbe una spesa energetica inutile e più dannosa dal punto di vista inquinamento rispetto al biodiesel che è altamente inquinante già per conto suo. Su' non si arrabbi e proponga dei dati che confutino quanto legge nel blog. Sono d'accordo con Lei che sarebbe una follia sostituire macchine elettriche a macchine endotermiche, ma questo non succederà. Non possiamo pensare ad un futuro uguale al presente perchè non ci saranno più le condizioni favorevoli che hanno permesso oggi la presente situazione.
Cordiali saluti.
ME

Unknown ha detto...

scusa,gli ultimi commenti di anonimo appartengono al Max di prima.ha ragione su tante cose.specie sul fatto che non devo arrabbiarmi.sa però cosa mi rattrista?che sono un fervente sostenitore delle vostre idee,tanto che ho tenuto contatti di collaborazione con una ditta che produce scooter elettrici.ma sono aperto a tutto e mi informo su tutto,e quello che vedo io non è esattamente quello che dipingete voi.le alghe producono idrogeno,e con alcune modifiche genetiche,ne producono parecchio (c'è qualcosa anche su wikipedia).io non voglio aprire gli occhi a nessuno anche perchè quello che io conosco è un millesimo di quel che la scienza sta facendo e posso venire smentito in parecchie cose.non ho detto che le batterie da 10 minuti non esistono.ma che se le ricarichi da casa ce ne vorranno sempre 8 (a meno di avere un contratto particolare)o no?ci sono una serie di funzioni che la tecnologia della batteria avrà difficoltà a soddisfare,cosa che ha reso la benzina molto famosa.ce ne vuole poca per tanta energia puoi portarla con una tanica dove vuoi...credo che per certi utilizzi un vettore più simile alla benzina sia indispensabile,anche a fronte di rendimenti più bassi(anche se questo è da vedere).senza pensare,come dicevo prima a mezzi particolari (aerei,ma anche navi).non sono di quelli che dicono che l'elettrico non è pronto:anzi per me è prontissimo,ma come esso va migliorato non bisogna fermare gli studi in altri campi.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Max, sulle alghe OGM mi pare che siamo abbastanza lontani da capire come possano produrre idrogeno e in che modo agiscano. Vediamo cosa verrà fuori nella pratica e poi ne riparliamo. Entrando invece nello specifico delle batterie che si ricaricano in 10 minuti lo fanno soltanto se impieghiamo una potenza di impianto elettrico piuttosto considerevole, ma non è un obbligo la ricarica 'rapida'. E' possibile anche una ricarica normale dalla presa di casa effettuata durante le ore notturne. Solo in occasioni speciali si potrebbe accedere a distributori pubblici, come sono gli attuali distributori, di benzina per una ricarica rapida dovendo percorrere qualche centinaio di chilometri. D'accordo quando dice che per certi impieghi speciali si debba utilizzare qualcosa che assomigli alla benzina. Per questi impieghi, penso agli aerei, si potrà usare anche l'idrogeno. Ma saranno impieghi marginali, consapevolmente affrontabili a costi energetici ed economici molto elevati, tali da renderli molto più di una nicchia rispetto ad adesso.
Invece i mezzi pubblici e i veicoli da trasporto merci (ed i pochi privati) saranno tutti elettrici.

Peers ha detto...

Mi dispiace ci siano sostenitori cosi' accaniti dell' IDROGENO che magari sono solo stati informati male, ma basta fare una qualsiasi ricerca sulla produzione e utilizzo automotive dell IDROGENO e si trovano notizie interessanti ma altre francamente preoccupanti.
L'elettrico è sempre stato relegato a soluzione pessima, già fare una bruttissima PANDA elettrica o 600 elettrica lo considero un reato per la sola scelta del modello, poi i problemi con le batterie comuni sono evidenti; questo era quello che pensavo fino a pochi giorni fa, poi ho scoperto la ALTAIR NANOTECH e mi sono letto tutte le loro specifiche sulle nuove batterie, tanto che sono quasi convinto a comprare i loro titoli AZIONARI, io di solito non scommeto a meno che non abbia in mano il cavallo vincente e questo lo è!!!

Massimo J. De Carlo ha detto...

Senza dubbio quella dell'Altair è una tecnologia al litio molto interessante per la possibilità che hanno e batterie di potersi ricaricare velocemente, pur tuttavia hanno ancora una densità di energia inferiore alle litio polimeri. Target diversi ma centrati.
Saluti,
ME

Peers ha detto...

Ciao, non so' cosa intendi per "target diversi ma centrati", non sono uno speculatore di borsa e tantomeno un ricco annoiato anzi. Dico solo che per me le batterie ALTAIR nono talmente convincenti che se anche fosse vero il 50% di quello che dichiarano il mondo dell'elettrico a betteria cambierebbe in tutti i settori.
La scelta di acquistare (forse) i loro titoli è una sorta di sostegno indiretto, e sono convinto che nei prossimi 4-5 anni, non ci saranno altre scelte.

Anonimo ha detto...

Altair promette meraviglie.
Kokam promette meraviglie.
Saft promette meraviglie (al litio ioni) da molti più anni, ma la produzione non è decollata, eppure i prototipi andavano bene. La canadese Avestor prometteva meraviglie ed i prototipi andavano bene, ha poi fatto bancarotta ed è stata rilevata da Bolloré.

Non dico siano bufale tipo Parmalat, ma solo il tempo ci darà le buone notizie che aspettiamo.

Ah, molti commentatori vedono nell'operazione Ballard un colpo di mano di Mercedes per accelerare il gioco.

Massimo J. De Carlo ha detto...

-Nick-, per target centrati volevo dire che le due differenti tecnologie delle batterie al litio sono indirizzate per due diversi utilizzi nel campo dei veicoli elettrici e tutte e due mi sembrano tecnologie molto adatte a soddisfare le esigenze dei mezzi di trasporto. Quello che ti posso dire è che le LiPo rispecchiano nella realtà quanto è descritto nei depliant.

-Nick e Andrea- Alla fine dell'anno avrò a disposizione elementi (fisicamente) per poter dare un giudizio sulla nanotecnologia su cui su basa l'Altair NanoSafe. Sulla Saft non ho esperienze dirette ma da quel che sento hanno una bassa densità energetica, può anche non essere un problema se sono affidabili.

Anonimo ha detto...

Altair nano 15anni di garanzia o 350.000km, mi sembra siano sufficenti

Ormai molte case tra cui anche fiat sono in test e quelli in norvegia dovrebbero essere terminati da poco

300km di autonomia con 10min e l'intendimento di alzare ulteriormente l'autonomia, allo studio 450km

Le prime sono una realtà industriale
La tecnologia di Altair rompe le ultime resistenze e butta le basi di un cambio epocale
ah dimenticavo il costo calcolato è di 1$ per 70km
Se poi pensiamo di autoprodurla con il fotovoltaico,,,, il futuro diviene presente

saluti