Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 17 gennaio 2008

L'UE: biocarburanti? No, grazie

Il corriere.it riporta la notizia proveniente da Bruxelles che senza la certificazione di sostenibilità ambientale non sarà possibile la vendita di biofuel o etanolo nell’UE. Contrordine: molti biocarburanti fanno più male che bene nella lotta ai cambiamenti climatici. Tanto vale continuare a usare gli idrocarburi tradizionali, almeno se non si è sicuri che etanolo e biodiesel non vengano prodotti senza turbare l’equilibrio naturale. ECOSISTEMA MINACCIATO - Il repentino cambiamento di rotta viene dall’Unione europea, convinta che per fare spazio alle coltivazioni agricole intensive che servono a produrre biocarburanti vengano letteralmente mandati in fumo ettari ed ettari di foreste pluviali, paludi e praterie. Insomma, lo sconvolgimento dell’ecosistema e la minaccia alla biodiversità sarebbero tali che difficilmente le ridotte emissioni legate all’utilizzo dei biocarburanti potrebbero far pensare a una operazione di salvaguardia dell’ambiente. L’ALLARME – L’ultimo allarme in questo senso era arrivato pochi giorni fa dallo Smithsonian Institution: secondo il celebre istituto di ricerca americano i carburanti estratti dai cereali negli Stati Uniti, dalla canna da zucchero in Brasile e dall’olio di palma in Malaysia e Indonesia rischiano di provocare più danni che benefici all’ambiente, con la prospettiva di distruggere l’equilibrio naturale e sociale di vaste e popolose aree. Con effetti addirittura peggiori rispetto al consumo di carburanti fossili. Una posizione che l’UE sembra voler fare propria, scegliendo una legislazione molto rigorosa sul tema.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'argomento che viene presentato richiede l'esame approfondito di molteplici fattori con la conclusione che i biocarburanti non hanno i numeri per essere convenientemente utilizzati.
Fuocalizziamo la nostra attenzione sui fattori da prendere in esame.
Essi sono :
a) RENDIMENTO DI CONVERSIONE ENERGETICA DALLA BIOMASSA.
Partiamo dalla radiazione solare che mi occorre per convertire la CO2 (reazione clorofilliana) in massa vegetale potenzialmente da usare come combustibile.
Teoricamente il 2 % della potenza della radiazione solare mi occorre per avere una massa vegetale.
Poi dovrò pensare a bruciare questo combustibile per produrre energia elettrica.
Possiamo ipotizzare tra ciclo termodinamico, perdite meccaniche ed elettriche un magnanimo rendimento del 50 %.
Il nostro misero 2 % iniziale si riduce all'1%.
Possiamo chiamarlo tranquillamente rendimento energetico di conversione partendo dalla radiazione solare, passando per la biomassa, ciclo termodinamico, produzione di energia elettrica.
Se facciamo un confronto con i pannelli fotovoltaici abbiamo
un rendimento radiazione solare/energia elettrica variabile tra un 5 % ed un 18 %.
Quindi nella produzione di energia elettrica il fotovoltaico batte la biomassa 5 a 1.
b) EMISSIONI DI CO2
Dobbiamo tener conto della produzione di CO2 nella fase di lavorazione della terra (normalmente si usano trattori a combustione interna), di trasporto per immissione nella filiera (dal campo alla centrale elettrica) e nel ciclo termodinamico per la produzione finale di energia elettrica. Non mi sembra che vi siano sostanziali abbattimenti rispetto ad una centrale a carbone di ultima generazione. Anzi, volendo fare il farmacista, possiamo dire che il rendimento termodinamico del trattore utilizzato nella lavorazione dei campi che usano motori diesel sono inferiori al ciclo rankine delle turbine della centrale elettrica a carbone.
C) COSTI SOCIALI
Sottrarre masse vegetali alla produzione di cibo è una vigliaccata immorale !!!
Come facciamo a togliere una pagnotta di pane dalla bocca di un bambino del CIAD perchè a me serve per andare in uffico con il SUV ? Il grano serve a fare il pane. Punto. Se iniziamo ad usare il grano per altre irrazionali cupidigie dell'occidente benestante vi assicuro che ci stiamo facendo del male da soli !!!
Il prezzo del pane (non se ve ne siete accorti) è aumentato del 20 % in poco più di due mesi. Seguito da pasta, riso e caffè.
Non possiamo scaricare la nostra voglia di energia nei costi sociali da riversare sulle povere finanze di pensionati, disocuppati, CO.CO.CO., CO.CO.PRO. e minimi salariati.
Se proprio vogliamo il nostro SUV possiamo esibirlo nell'autorimessa di casa a mò di modellino statico della cretineria occidentale.
L'unità di misura della cretineria occidentale è il SUV.
Esattamente come il metro campione conservato a Serves, vicino Parigi.
Con l'aggravante che il SUV non ha sottomultipli ma solo multipli. Infatti ne abbiamo parecchi !!!
Di carburanti prodotti da biomasse vegetali non ne voglio sentir parlare fino a quando l'ultimo affamato non si sarà saziato !!
Se poi abbiamo biomasse prodotte da scarti o processi di lavorazione allora il discorso cambia. Ben vengano centrali alimentate da masse legnose derivanti dal recupero di relitti di alberi da sistemazioni o manutenzione di fiumi o torrenti.
Ma il grano no ! Non si tocca.
E' fatto per la pagnotta.
Come sempre sono bene accette critiche, osservazioni e suggerimenti.

Anonimo ha detto...

Precisazione : Dei 1'000 watt/mq che colpiscono la terra solo il 2% (teorico) mi occorre per la produzione di massa vegetale.
Per cui avrei un rendimento di produzione della massa vegetale (si badi bene, non di energia) del 2 %.

Anonimo ha detto...

Comunicazione di servizio per Massimo : ho trovato su You Tube un filmato relativo alle free - energy dove un tizio asserisce di girare in auto elettrica alimentata dal campo magnetico terrestre pulsante a 8 Hz senza l'utilizzo di batterie.
Il filmato l'ho scovato mediante google ed era vicino alla 500 elettrica del Pietro.
La persona che asserisce di aver costruito questa auto è uno statunitense ed ho molta fatica a capire lo slang di quel paese.
Mi sembra di aver capito che tramite un ricevitore radio riesce a sintonizzarsi sulla frequenza di 8 Hz e con un circuito di risonanza autoalimentare il fabbisogno del ricevitore radio ed utilizzare l'energia in surplus per mandare avanti la macchina.
Non conoscendo l'argomento lascio la cosa a chi ne sa più di me.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano,
hai sentito che anche la Ferrari sarà alimentata da biocarburanti? No comment.

Per quanto riguarda il tizio probabilmente ha 'trovato', se l'ha trovata, la presunta tecnologia di Nicola Tesla che muoveva la sua macchina elettrica .

Anonimo ha detto...

Insomma è una balla ?

Anonimo ha detto...

Per la Ferrari alimentata a biocarburanti la cosa è veramente sconvolgente !
Io sogno di poter convertire la mia piccola C3 in auto elettrica quando il motore a combustione interna a metano avrà esalato l'ultimo ciclo otto.