Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 28 gennaio 2008

Sorpesa, l'auto rottamata equivale a quella nuova

A Roma e Milano i comuni non fanno distinzione fra una diesel
Euro4 senza filtro antiparticolato e una diesel vecchia di dieci anni...

Partiamo da questo: chi ha un diesel nuovo con il filtro può circolare anche in caso di blocco a Milano e Roma, chi ha un diesel altrettanto nuovo ma senza il dispositivo anti-polveri lo deve lasciare in garage. Il tutto mentre sono in vigore incentivi statali per la rottamazione di auto Euro 1 ed Euro 2 con acquisto di Euro 4, siano esse dotato o meno di filtro. Succede così che un automobilista si trovi a rottamare la sua vecchia auto per acquistare una diesel Euro 4 che poi però viene bollata come troppo inquinante dall'amministrazione della sua città e costretta al fermo al pari dell'auto che ha sostituito.
In poche parole, un grande pasticcio. Che nasce proprio dalla sovrapposizione di parecchie informazioni inesatte e da una certa reticenza nell'affermare con chiarezza quel che chi si occupa di auto e di ambiente non può non sapere. Le macchine attuali, siano esse diesel, a benzina, o anche ibride, Gpl o a metano inquinano. Non tutte allo stesso modo, naturalmente. Le Euro 4 emettono meno delle Euro 3, le diesel col filtro liberano molte meno polveri sottili di quelle senza, ancora meglio si comportano le ibride (anche se dipende da "quanto" lo sono e da come vengono utilizzate) e quelle a gas. E molto presto le diesel con i nuovi sistemi in grado di abbattere sia il particolato che gli ossidi d'azoto, in fase di lancio negli Usa ma in arrivo anche in Europa, saranno meglio di quelle col solo filtro anti-polveri.
Tutte, però, sbuffano dal tubo di scappamento sostanze dannose per l'uomo e per l'ambiente. Quindi non ci sono alibi: se le si fa circolare, si accetta il fatto che possano emettere. Sennò si trova il coraggio di fermarle tutte, tranne soltanto le elettriche o le ancora non commerciali auto a idrogeno (che poi sono più o meno risolutive in base a come viene prodotta l'elettricità o l'idrogeno). Le misure antinquinamento che offrono deroghe alle Euro 4 o ad altri tipi di auto sono perciò senz'altro da considerarsi transitorie, se davvero si vuole arrivare alle emissioni zero e risolvere definitivamente il problema dell'inquinamento da emissioni veicolari.
Ed allora ecco che le Euro 4 oggi possono circolare, ma tutti danno per scontato che tra qualche tempo non lo potranno più fare. Perché circoleranno soltanto le Euro 5, poi le Euro 6 e così via. Questa però va detto. E va detto prima che le persone decidano di comprare o non comprare un determinato modello. Come va detto prima ed in modo affidabile per quanto tempo potranno circolare le auto con una determinata omologazione. Questo significherebbe dire tutta la verità: fissare regole chiare e scadenze chiare. Tali da rendere trasparente la scelta da parte dell'automobilista che spende i propri soldi, e stimolante la corsa alla messa a punto di auto dotate di tecnologie sempre più pulite, che in presenza di una prospettiva di mercato certa e ben collocata nel tempo sarebbero oggetto di un sicuro investimento da parte delle case.

di Fabio Orecchini su la Repubblica
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Tutte, però, sbuffano dal tubo di scappamento sostanze dannose per l'uomo e per l'ambiente. Quindi non ci sono alibi: se le si fa circolare, si accetta il fatto che possano emettere..."

Bugie.

Ci sono utilitarie che emettono un terzo o un quarto di CO2 rispetto a un SUV. Le auto catalizzate emettono un decimo di gas tossici rispetto a quelle non catalizzate.
I filtri DPF bloccano e poi bruciano le orribili micro polveri.
E'chiaro a tutti che sono meglio le elettriche, ci arriva perfino questo genio qui, ma non è con le bugie che si vincono le battaglie.
Se le auto inquinano tutte non preoccupiamoci più di tanto. Come già da anni vanno dicendo che in fondo i politici sono tutti uguali.
Mal comune e mezzo gaudio.
Sono grosse bugie.
Questo è l'anno buono per spingere sulle auto elettriche per mille motivi veri, auto pulitissime al posto di auto sporchissime.
Convertiamo per prime quando possibile le leggere ed inquinantissime utilitarie euro zero, poi man mano le utilitarie euro uno, due, tre e quattro. I macchinoni a quattro inutili ruote motrici lasciamoli fermi in attesa, tra una novantina d'anni li convertiremo per ultimi...

Anonimo ha detto...

Andrea, approvo appieno il tuo intervento.
Mi è piaciuta la conclusione sui SUV. Veramente azzeccata !!!
La nostra società occidentale è governata da una politica industriale basata su principi desueti.
Sono dei dinosauri, incapaci di capire che produzione e mercato sono strettamente legate alla disponibilità di materie prime e cibo a basso costo ed accessibili a tutti.
E continuano a produrre auto fatte a loro immagine e somiglianza : i SUV !!!!
Continuano a governare i cicli di produzioni con equazioni di cui continuano a trascurare l'incognita ambientale.
L'invisibile mano regolatrice del mercato si trasformerà in un colossale maglio nei confronti delle sauro - economie. Non l'hanno capito. La Ferrari a bioetanolo avrà un impatto ambientale ed un costo sociale di una locomotiva a vapore.
Non capisco da dove nascano certe politiche produttive : abbiamo raggiunto il picco di petrolio ? Bene ! Allora vendiamo SUV !!! Il mi nonno se non aveva concime per la segala avrebbe piantato orzo o farro. Si continua a voler produrre ed a vendere cose di cui non abbiamo le risorse per costruirle e per mantenerle. Non parliamo poi dei biocarburanti. Per calmierare la domanda di risorse con questo tipo di economia non possiamo sperare che una recessione dell'economia mondiale.
Dobbiamo spingere sull'auto elettrica, convertita o nuova di fabbrica. Ma questo è un solo aspetto. Dobbiamo ripensare ad una nuova economia come quella che abbiamo in certi borghi dell'appennino Umbro - Marchigiano - Toscano. Tutto è prodotto localmente, la movimentazione delle merci è ridotta al minimo, si beve acqua di fonte, non si usano bottiglie di plastica.
Si accettano consigli e commenti.