Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


domenica 1 febbraio 2009

PM10. L'UE mette l'Italia sotto accusa per la violazione delle regole europee per i limiti delle emissioni

La Commissione europea ha inviato a dieci stati membri, tra cui l'Italia, delle lettere di diffida per non aver rispettato i limiti di emissioni di polveri sottili. La qualità dell’aria europea peggiora in libertà. Asma, problemi cardiovascolari, cancro ai polmoni, sono queste le dirette conseguenze di un’eccessiva emissione di polveri sottili, per la precisione del articolato Pm10. Vengono emesse dagli impianti industriali, dai tubi di scappamento delle automobili, dal riscaldamento di molte abitazioni. Una normativa europea, dal 2005, predispone che gli stati membri vigilino sulla quantità di emissioni presenti nell’aria. Oggi, da Bruxelles sono partite le prime lettere di messa in mora verso dieci paesi, tra cui l’Italia, colpevoli di non aver rispettato la normativa. Primo passo di una proceduta di infrazione che potrebbe concludersi con il deferimento alla Corte di giustizia, qualora gli stati membri non ottemperino ai loro obblighi o non forniscano plausibili spiegazioni delle loro mancanze. Da Bruxelles fanno notare che la stessa normativa prevede una sorte di “scappatoia”: una proroga temporanea e limitata a determinate condizioni e zone specifiche. Tali proroghe però, ha ricordato il commissario Ue all’ambiente, Stavros Dimas “non devono ritardare l'adozione delle misure di abbattimento delle emissioni. È inoltre fondamentale ricordare che, nei casi in cui non è possibile applicare le proroghe, le norme devono essere rispettate integralmente. La flessibilità offerta agli Stati membri sarà pertanto accompagnata da una rigorosa azione di verifica dell'applicazione da parte della Commissione”.

Per ora sul banco egli imputati siedono dieci stati membri:
Cipro,
Estonia,
Germania,
Italia,
Polonia,
Portogallo,
Regno Unito,
Slovenia,
Spagna e
Svezia.
Tutti hanno chiesto proroghe, tranne quattro, Germania, Italia, Polonia e Spagna. Gli altri sei paesi invece dovranno dimostrare alla Commissione europea, entro due mesi, che si è tentato di conseguire i valori limite ma non si sono ottenuti risultati a causa di circostanze esterne particolari.

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