Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 31 luglio 2009

BMW si ritira dalla F1 e pensa alle auto elettriche del 2012

E' di pochi giorni fa la notizia inattesa del ritiro della BMW dal campionato di Formula1 del 2010. Un'altra notizia attesa ma non scontata sulla strada da percorrere per il futuro della casa tedesca ovvero: ci sarà un futuro elettrico?

Sembra proprio di si.

L'intenzione secondo, quanto dichiarato dal CEO Norbert Reithofer (riportato da Car & Driver) , di far entrare in produzione nel 2012 una vettura elettrica ad emissione zero "City", elettrica, con le batterie al litio, 3 porte, 4 posti, indirizzata specificatamente per il mercato Californiano che richiede per quella data appunto auto ZEV (Zero-Emission-Vehicle).

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giovedì 30 luglio 2009

1,3 miliardi di euro per elettrificare le linee ferroviarie britanniche

Il governo britannico annuncia un importante programma di ammodernamento e di investimento per contribuire a creare moderne linee ferroviarie per il 21° secolo, migliorare i viaggi, tagliare le emissioni di anidride carbonica e di rilanciare l'economia. Il Primo Ministro e Segretario dei trasporti Andrew Adonis presenterà il piano che stanzierà 1,1 miliardi di sterline (1,3 miliardi di euro) per il primo ulteriore passo verso la elettrificazione della rete ferroviaria dal 1980. Attualmente solo il 33% della rete ferroviaria della Gran Bretagna è elettrificato. I lavori inizieranno immediatamente e per Liverpool-Manchester sarà completata entro quattro anni e per Londra-Swansea, entro otto anni.

Rispetto al motore diesel, i treni elettrici sono:

Più veloci;
Silenziosi;
Ecologici in quanto producono meno emissioni di CO2 e l'inquinamento atmosferico;
Maggiore affidabilità;
Più leggeri producono minor usura delle rotaie;
Più efficacinte quindi minori costi per il trasporto di merci;
Disponibili più posti passeggeri,
Meno costosi da acquistare, gestire e mantenere.

Il programma di elettrificazione impulso centinaia di posti di lavoro in tutto il paese. Tipicamente un treno collegato allarete elettrica emette tra il 20% e 35% in meno di carbonio rispetto al treno diesel . Un treno elettrico avrà la possibilità di lavorare il 40% in più prima che insorga un problema tecnico.


Projects and infrastructure


Il piano in un documento PDF

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mercoledì 29 luglio 2009

Prima vittoria di un'auto F1 col KERS

Norbert Haug, Vice-presidente di Mercedes-Benz Motorsport : “A sensation! Lewis was a class of his own – a historic win, the first with the KERS Hybrid in Formula 1"
. (Fonte www.mclaren.com)


Si, in effetti è una data storica per la F1 in quanto il primo posto nella gara del Grand Prix di Ungheria è stato conquistato da un'auto dotata del KERS un sistema che eroga extra energia grazie ad un piccolo motore elettrico che la estrae dall'accumulo nelle batterie al litio in fase di frenata. Definirla un'auto ibrida è estremamente azzardato.Citazione

Sul KERS:
qui
qui
qui

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martedì 28 luglio 2009

In questa intervista Mirco Rossi, divulgatore energetico, tratta l'argomento delle risorse non infinite, il 'picco del petrolio', dei crescenti costi economici ed energetici per la sua estrazione, la difficoltà nel soddisfare la richiesta per una crescita continua globale, la necessità di ricorrere a fonti rinnovabili, eolico e solare, il nucleare che non rappresenta una soluzione essendo anche l'uranio un minerale in esaurimento, ne avremo per 50/60 anni ecc..

Non si può crescere per sempre, non ai ritmi attuali, non ricorrendo da subito a fonti alternative al petrolio e nucleare.

L'intervista è qui

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lunedì 27 luglio 2009

Nucleare più idrogeno, burro alla brace

Esiste, nel nostro Paese, una “Università dell’Idrogeno” la prima al mondo interamente dedicata allo studio di questa particolare forma di produzione energetica. E' un ente no-profit finalizzato alla ricerca, alla formazione e all’informazione sull’idrogeno con sede a Monopoli (Bari) infatti la Puglia è già oggi ai primi posti in Italia per produzione di energia e prevede, attraverso il PEAR (Piano Energetico ed Ambientale Regionale) un ulteriore aumento della produzione energetica soprattutto da fonti rinnovabili tra cui, appunto, l’idrogeno . Infatti, entro la fine del 2009 saranno realizzate sei stazioni di distribuzione di idrogeno per le 6 province pugliesi, grazie a uno stanziamento regionale di 5 milioni di euro. Si tratterà della prima rete al mondo di distributori di idrogeno ed idrometano per automezzi con produzione locale di idrogeno mediante elettrolizzatori con energia elettrica prodotta da impianti solari ad alta efficienza ed eolico a basso impatto visivo e sonoro.
Il Comune di Mola organizza una conferenza sulla valutazione economica ed ambientale delle fonti energetiche che sfruttano il nucleare e l’idrogeno (Nucleare vs idrogeno: una conferenza a Mola. Venerdì 24 luglio alle ore 20.00 al Castello Angioino a Mola di Bari l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Mola organizza una conferenza dal titolo). All'ingresso del Castello, in via Colombo, sarà parcheggiata una Fiat Multipla alimentata ad idrogeno realizzata dall'Università dell'Idrogeno.

Questo è il riassunto di quanto si legge in un articolo di una agenzia di notizie locali (sudnews).
Nucleare e idrogeno, una bella accoppiata. Come sappiamo l'energia prodotta dal nucleare non è rinnovabile tant'è che sappiamo che l'uranio finirà tra 60 anni qualora rimanessero costanti i consumi attuali.
Poniamoci una domanda: è una buona idea utilizzare l'idrogeno nei trasporti. Posso rispondere in due parole: spreco e inefficienza.
Già due anni fa avevo scritto qualcosa sull'argomento: " L'idrogeno: il nemico delle rinnovabili" con un sottotitolo perentorio, senza mezze misure " La sciocchezza dell'idrogeno nella trazione stradale". L'analisi consisteva l'efficienza di 3 tipi di veicoli che fossero alimentati da energia derivata da fonti rinnovabili :
1- un veicolo con motore a scoppio alimentato da idrogeno (H2ICE)
2- un veicolo con motorizzazione elettrica fuel cell a idrogeno (H2FC)
3- un veicolo con motorizzazione elettrica e accumulatori elettrochimici cioè batterie (BEV)
Ipotizziamo che i veicoli abbiano bisogno di 100 kWh di energia alle ruote per compiere un determinato percorso.
Quanta energia è necessario produrre nell'impianto a monte (FV, eolico, idroelettrico ) per dare 100 kWh? La stessa cosa vale per l'energia elettrica prodotta dal nuclearre anche se non è una fonte rinnovabile.
Occorre produrre rispettivamente:
1- 522,9 kWh
2- 269,0 kWh
3- 154,1 kWh
Da questi calcoli si deduce che
1. l'uso di un motore a scoppio alimentato da idrogeno è assolutamente sconsigliato per il suo basso rendimento medio che si riduce (fino a dimezzarsi) se il veicolo circola in città, richiedendo rispettivamente quasi 523 kWh e 1.100 kWh alla fonte per averne disponibili 100 kWh per il movimento.
2. Migliore è la situazione di un veicolo con motorizzazione elettrica, fuel cell alimentate da idrogeno compresso in bombole stivate a bordo del veicolo. Si richiedono 269 kWh alla centrale
3. Il veicolo elettrico a batterie risulta essere quello che ha il rendimento migliore, richiedendo solo 155 kWh
dalla centrale.
Concludevo così "Riassumendo: investire sul veicolo ad idrogeno è improvvido."

Per scaricare il documento completo cliccare - qui -

oppure - qui -

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domenica 26 luglio 2009

I dubbi trasversali sul nucleare

Qui di seguito un articolo di una rivista che difficilmente può essere definita di retaggio comunista (ma non mancano mai  azzardati voli di fantasia) attacca duramente la scelta del governo Berlusconi sul nucleare. Leggiamo l'articolo di Famiglia Cristiana.

Nucleare: siamo davvero sicuri che sia la scelta giusta ?
Entro la fine dell’attuale legislatura il Governo Berlusconi spera di veder posta la prima pietra del gruppo iniziale di centrali nucleari, che dovrebbero assicurarci l’indipendenza energetica. Quel che il popolo italiano rifiutò con referendum alla fine degli anni Ottanta sull’onda della tragedia di Chernobyl dell’aprile 1986, rientra ora dalla finestra grazie a una politica degli annunci cui ci ha abituato il nostro premier e che, all’insegna dello slogan “il Sessantotto è finito”, dovrebbe restituirci una scuola che ci rassicura se torna a bocciare, maggiore sicurezza, e persino il Ponte di Messina per il quale tutti hanno belle parole e la tasca vuota. Aggiungiamo noi che, fra le tante cose che la fine del Sessantotto dovrebbe restituire al Paese, la più importante dovrebbe essere una certa serietà e una qualche coerenza fra gli annunci e le cose che, effettivamente, si faranno.

Per quel che riguarda la serietà vorremmo segnalare la circostanza che nessuna delle obiezioni che hanno indotto gli italiani a rinunciare al nucleare è stata rimossa. Il premio Nobel Carlo Rubbia, che pure non è contrario al nucleare, ha avvertito che la generazione attuale di centrali, del tipo cioè che costruiremo in Italia, è la più costosa e la più pericolosa. Ma anche superando questa obiezione, è realistico pensare che un ritorno al nucleare oggi sarebbe di grande utilità per il Paese e le generazioni future? Intervistato dal nostro giornale sul finire del Governo Berlusconi 2001-2005, un ministro pragmatico come l’attuale responsabile del dicastero delle Infrastrutture Altero Matteoli dichiarò che la complessità e i tempi della costruzione delle centrali nucleari erano tali, che meglio sarebbe stato pensare ad altro. Cosa è cambiato nel frattempo da indurre il Governo a lanciare un nuovo proclama nucleare? Nulla, esattamente nulla: costruire una centrale nucleare era e resta costosissimo, oltre al fatto che la costruzione di una centrale richiederebbe molti più anni di quanto non si dica. Il Governo fa una stima di dodici-tredici anni fra autorizzazioni, permessi vari e tempo di realizzazione. Ma previsioni più attendibili parlano di almeno vent’anni. In un’intervista al nostro giornale, l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, disse che l’Italia era molto diversa dalla Francia: «Il presidente francese», disse Prodi, «può permettersi di annunciare dalla mattina alla sera la costruzione di cinque centrali nucleari senza che accada nulla. Noi dobbiamo, invece, misurarci con la volontà della gente».Ma anche la volontà della gente è un fenomeno sessantottino da rimuovere?

Dice l’attuale ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola che gli elettori residenti nelle località dei vecchi siti nucleari votarono “sì” nel referendum, ma come mai allora tutte le Regioni che si sono espresse dopo la decisione del Governo di tornare al nucleare, hanno detto “no”, comprese quelle governate dalla destra? Infine, come mai, mentre da un lato si sprecano elogi per Barack Obama che punta tutto sulle opportunità dell’energia pulita e l’ambiente, noi torniamo indietro? A parte il fatto, per nulla secondario, che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, in un soprassalto di isolata serietà “neosessantottina”, ha detto: «Con tutto quel che accade, io soldi per le centrali non ne ho!».
...io soldi per le centrali non ne ho!


L'ipotesi che tutta questa sia pura propaganda e solo un bluff?

Leggiamo le ragioni qui: "Italia, Francia e il nucleare"
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sabato 25 luglio 2009

Fiori solari e marketing

Toyota Motor Sales U.S.A. Inc ha installato 'fiori solari' alti sei metri in Prudential Plaza a Boston che daranno la possibilità ad una decina di persone la connessione Wi-fi oltre che ricaricare cellulari e computer portatili, per pubblicizzare l'uscita imminente (2010) della nuova Prius Toyota . Nella parte posteriori dei petali sono installati pannelli solari che forniranno parzialmente l'energia utile al servizio offerto gratuitamente.

Fonte: boston.com
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venerdì 24 luglio 2009

L'Ape Calessino elettrico

Storico veicolo conosciuto sin dai tempi del "La dolce vita" (film del 1960 diretto da Federico Fellini) cresce, si modernizza, diventa elettrico e addirittura con le batterie al litio. La versione spinta da un motore Diesel a iniezione diretta di 422 cc, l’Ape Calessino è in vendita, nel nuovo allestimento, a 9.150 euro più IVA. La versione iperecologia è il Calessino Electric Lithium, a trazione elettrica è realizzato in soli cento esemplari e costa 19.900 euro più IVA.. L’allestimento è ripreso dal modello tradizionale, ma cambia la livrea, che abbina carrozzeria e parti in tela in una bicromia bianco/blu. L’autonomia è di 75 km. Il ciclo di vita delle batterie è di 15 anni (o 800 cicli di ricarica, pari a circa 60mila km), contro i 7/10 anni dei sistemi tradizionali. L’Ape Calessino Electric Lithium può essere guidato già a 16 anni con patente A, ma per il trasporto di passeggeri sono necessarie la maggiore età e la patente B.

ENERGIA Decisione 2009/548/CE sulle energie rinnovabili

La Commissione del 30 giugno 2009 istituisce un modello per i piani di azione nazionali per le energie rinnovabili di cui alla direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2009) 5174
Testo vigente dal 21-07-2009
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

vista la direttiva 2009/28/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/Ce e 2003/30/Ce, in particolare l’articolo 4, paragrafo 1, secondo comma,

considerando quanto segue:

(1) A norma della direttiva 2009/28/Ce, ogni Stato membro adotta un piano di azione nazionale per le energie rinnovabili. Detti piani sono finalizzati a fissare gli obiettivi nazionali degli Stati membri per la quota di energia da fonti rinnovabili consumata nel settore dei trasporti, dell’elettricità e del riscaldamento e raffreddamento nel 2020, tenendo conto degli effetti di altre misure politiche relative all’efficienza energetica sul consumo finale di energia, e le misure appropriate da adottare per raggiungere detti obiettivi nazionali generali, ivi compresi la cooperazione tra autorità locali, regionali e nazionali, i trasferimenti statistici o i progetti comuni pianificati, le politiche nazionali per lo sviluppo delle risorse della biomassa esistenti e per lo sfruttamento di nuove risorse della biomassa per usi diversi, nonché le misure da adottare per ottemperare alla prescrizioni di cui agli articoli da 13 a 19 della direttiva 2009/28/Ce.

(2) A norma della direttiva 2009/28/Ce, la Commissione adotta, entro il 30 giugno 2009, un modello per i piani di azione nazionali per le energie rinnovabili comprendente i requisiti minimi di cui all’allegato VI della suddetta direttiva,

ha adottato la presente decisione:
Articolo 1
È adottato il modello per i piani di azione nazionali per le energie rinnovabili di cui all’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 2009/28/Ce allegato alla presente decisione.

Articolo 2
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 30 giugno 2009.

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giovedì 23 luglio 2009

Auto elettriche. L'Ontario vuole diventare leader mondiale nelle produzione

Un altro candidato. Anche la provincia canadese dell'Ontario si prefigge lo stesso obiettivo di tanti altri paesi al mondo (Italia esclusa, naturalmente) di inserirsi nel mercato dei produttori di veicoli elettrici puliti ed efficienti.

Il piano annunciato dal governo di McGuinty mercoledì 15 Luglio permetterà agli acquirenti di veicoli ibridi plug-in ed elettrici di ricevere contributi da 4.000 a 10.000 dollari canadesi (2.600-6.400 uro).

Verranno date 'targhe verdi' che daranno la possibilità di:
- usare la corsia meno congestionata High Occupancy Vehicle (carpool) anche se l'auto è occupata da una sola persona;

- l'accesso alle strutture pubbliche di ricarica e parcheggio.

La stessa provincia dell' Ontario aggiungerà 500 auto elettriche alla flotta del servizio pubblico Ontario Public Service.

Espandendo l'uso di veicoli elettrici da parte dei consumatori e del governo si creeranno posti di lavoro sostenibili nel settore auto inserendo l'Ontario in prima linea della nuova economia verde nel Nord America.

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"Electric vehicles are the way to go in Ontario. This plan helps get more people behind the wheel of a green vehicle to create jobs, reduce smog and equip Ontario for the 21st century."

– Dalton McGuinty
Premier of Ontario


"The automotive sector is helping to build a greener economy by developing and producing electric vehicles. Our plan to help consumers buy green vehicles will benefit our economy and improve our environment."

– Jim Bradley
Minister of Transportation


Fonte:news.ontario.ca
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mercoledì 22 luglio 2009

Nuovi stabilimenti di batterie al litio per veicoli elettrici in Portogallo e GB

La Nissan ha scelto di produrre batterie al litio destinate ai propri V.E. realizzando due stabilimenti, uno in Portogallo ed uno a Sunderland del nord-est dell' Inghilterra investendo 700.000.000 di dollari (circa 500M di euro). Lo stabilimento in Inghilterra porterà 350 nuovi posti di lavoro con un investimento di 250 M di euro. Il primo ministro britannico Gordon Brown spera che questi investimenti della Nissan possano contribuire all'iniziativa governativa di trasformare il nord est dell'Inghilterra in una regione specializzata nei veicoli a ultra-low emissioni di carbonio.

Ricordiamo che l'intesa Renault (che possiede il 44% della casa giapponese) e la Nissan porterà sulle strade giapponesi e americane le proprie auto elettriche nel 2010 e nel resto del mondo nel 2012.

Mi urge far notare che il nostro Paese si fa notare per l'assoluta mancanza di programmazione statale di qualsiasi tipo nel settore dei veicoli elettrici. Questa è innovazione tecnologica. Questo è il futuro da cui saremo esclusi. Grazie!

Fonte: bloomberg news

Leggere anche qui e qui
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martedì 21 luglio 2009

US Army si appresta a diventare la proprietaria della più vasta flotta di auto elettriche

Questa è agenzia sotto riportata l' ho trovata in un numero considerevole di notiziari locali, dal Carachi News al Zimbabue Stars, dal Laos News al Nepal News e nel Kyrgyzstan News, Albuquerque Express, Philippines News, Turkmenistan News, Brunei News, Malaysia News e altri. Ma che notizia è? Importante? Bho!

L'esercito americano presto sarà proprietario della più importante flotta di veicoli elettrici e ibridi. Dice il Dr. Kevin T. Geiss direttore del programma energia e sicurezza dell'ufficio di segreteria per le installazioni e l'ambiente dell'Army: " Tutto ciò ha un significativo impatto nel consumo del carburante presso le nostre installazioni". Saranno ordinati 800 veicoli a bassa velocità (NEV neighborhood electric vehicles) ed è stato pianificato l'acquisto per 4.000 LSEV (Low Speed EV) ed ancora 502 veicoli ibridi. Il problema non è la salute del pianeta quanto piuttosto il costo del carburante passato da 2 a 4 dollari a gallone. Per la stessa ragione l'esercito ha incluso la realizzazione di vari progetti per la produzione di energia solare a Fort Sam Houston, Texas, a Fort Carson, Colombia ed un altro programma di produzione di energia su vasta scala a at Fort Hood, Texas.
Altro progetto da realizzare è quello di un impianto solare termico da 500MW a at Fort Irwin, California, un impianto geotermico da 30MW at Hawthorne Army Depot, Nevada e biocarburante da biomassa in 6 differenti siti dell'esercito.

Fonte: pakistannews

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Toyota: no auto diesel nel futuro, si alle auto ibride

Secondo quanto riporta il Quotidiano Nazionale la Toyota ha chiuso i rapporti con la Isuzu per lo sviluppo di veicoli con motori a gasolio da 1.600 cc preferendo concentrarsi sulle auto ibride.

All'origine della scelta di Toyoda, il nuovo numero uno e nipote del fondatore del gruppo, di rinunciare definitivamente alla collaborazione con la Isuzu per sviluppare il motore diesel per il mercato europeo, c'è il sensibile calo delle vendite a livello mondiale registrato dalla Toyota nel primo trimestre 2009 (-27%) e lo spettro di un raddoppio delle perdite 2009, che secondo alcune stime dovrebbero ammontare a 6,4 miliardi di euro.

Fonte: quotidianonet
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lunedì 20 luglio 2009

Auto elettriche Nissan prodotte nel Regno Unito?

Il governo spera di aumentare le speranze per far diventare la Gran Bretagna la capitale dell'auto verde d'Europa (green car capital of Europe) con l'annuncio di oggi che sarà scelto il nord est del Regno, dove esiste la sede della Nissan, come seconda area economica a bassa emissione di carbonio (Low Carbon Economic Area). E' ciò che spera anche il Ministro degli Affari Lord Mandelson (nella foto) nel disperato tentativo di convincere la Casa automobilistica giapponese che ha già una fabbrica di auto verdi in Washington e una seconda programmata in Spagna. Nissan per ora non commenta. Nissan ha pianificato di produrre auto all-electric già dal prossimo anno per il mercato in Giappone e USA dotate di batterie al litio e dal 2012 per il mercato di massa globale. A sua volta il governo britannico darà un incentivo di 5.000 sterline a chi acquisterà auto ad emissione zero.

Per inciso la prima area economica a bassa emissione di carbonio sarà nel sud ovest dell'Inghilterra e si spera che produca 1,2 milioni di posti di lavoro da qui al 2020, particolarmente dedicando lo sforzo economico nazionale per l'obiettivo di produrre il 30% dell'energia elettrica necessaria al paese con l'eolico.

Fonte: Guardian
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Nucleare. Ancora un incidente in Francia, ancora a Tricastin

E' successo di nuovo.

Di nuovo presso il complesso nucleare di Tricastin.

Erano occorsi altri incidenti nei mesi passati e qui abbiamo dato delle informazioni:

Acqua contaminata nei fiumi . Fuoriuscita di liquido, allarme nella zona di Avignone. Trenta metri cubi di acque usate contenenti 12 grammi di uranio per litro...

Ancora polemiche sulla centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, 10 giorni dopo la fuoriuscita da un impianto di acque usate contenenti 8,2 grammi al litro di uranio naturale...

Nuovo incidente nucleare, in Francia, nella centrale di Tricastin, dove alcuni giorni fa c'era stata una fuga di materiale radioattivo. Cento operai sono stati contaminati....

Centoventi impiegati sono stati fatti allontanare dall'impianto dopo che è scattato l'allarme nella struttura.

L' 8 settembre è avvenuto un nuovo incidente, il quarto nel giro di due mesi, nella centrale nucleare francese di Tricastin...

Martedì 14 u.s., circa 30 metri cubi di liquido contenente uranio, con una concentrazione di 12 grammi per litro, è stato versato per terra e nel fiume adiacenti l'impianto. Le autorità competenti la sicurezza stanno svolgendo un'indagine per determinare le cause del sinistro con la ferma volontà di monitorare l'impatto ambientale che l'incidente ha procurato. Parte del liquido è stato assorbito nel terreno, mentre il resto è stato sversato nei fiumi Gaffiere e Lauzon, immissari del Rodano. (Reuters - France's Areva says uranium leaked into river)

Queste sono le notizie che ci informano degli incidenti. Siamo certi che non ne siano avvenuti altri di cui non sapremo mai nulla?
Tricastin si trova sulle rive di un fiume che sbocca poi nel Rodano. Se guardiamo la posizione di Tricastin su Googlw Maps e la cartina, seguendo il percorso dei fiumi, vediamo che l'acqua contaminata tocca zone densamente popolate (Avignone), il Parco Naturale della Camargue, per sboccare, il Rodano, non lontano da Marsiglia.

L'impianto di Tricastin è in funzione dal 1974 quindi lo possiamo considerare quasi al termina della sua attività produttiva avendo 35 anni. Dovrà essere disattivato, smantellato, messa in sicurezza la zona e il materiale da costruzione contaminato perché radioattivo. A quali costi? Quando verrà disattivato l'energia elettrica prodotta che verrà a mancare come sarà rimpiazzata? Costruiranno altri impianti? Quale sarà il carburante? Avranno Uranio sufficiente per farla funzionare sino al termine della sua vita operativa? Lo studio (NEA RED BOOK 2004) redatto dalla NEA Nuclear Energy Agency insieme alla IAEA -International Atomic Energy Agency dichiarava che avremo uranio sufficiente per 60/65 anni se i consumi saranno quelli attuali. Se verranno realizzate altre centrali nucleari in più oltre a quelle esistenti possiamo ritenere che gli impianti saranno spenti automaticamente per mancanza di carburante, finirà prima l'uranio.
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domenica 19 luglio 2009

G8 e i 2 gradi di riscaldamento del pianeta

In una recente intervista l'economista americano Jeremy Rifkin fornisce un suo giudizio sull'accordo raggiunto dal summit al G8 dell'Aquila dell'obiettivo di non superare i 2 gradi all'aumento della temperatura del pianeta. Riassumendo:

Non basta esprimere un pio desiderio, bisogna prima di tutto capire a che livello di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera corrisponde un aumento di 2 gradi e poi organizzare un sistema energetico coerente. L'Ipcc è molto cauta e i suoi precedenti rapporti, spesso definiti allarmisti, sono stati superati dai fatti: l'accelerazione del disordine climatico è stata più drammatica di quella prevista quando in passato si è mantenuta per un certo periodo una concentrazione di 450 parti per milione di anidride carbonica l'effetto è stato un balzo della temperatura di 6 gradi, non di 2. L'errore sta nel pensare solo ai tagli delle emissioni che invece dovrebbero essere un effetto secondario di politiche virtuose capaci di rilanciare l'economia, altro che affossarla. . Per uscire dalla tre crisi che ci soffocano, quella economica, quella energetica e quella ambientale, non possiamo limitarci a magiare un po' meno della vecchia minestra inquinante. La terza rivoluzione industriale è quella che permette uno sviluppo economico che si concilia perfettamente con la riduzione delle emissioni. Ad esempio con le smart grid, con l'energia diffusa e decentrata, ogni casa sfruttando il sole può diventare una vera e propria piccola centrale di produzione di elettricità e calore.

Sebbene non condivida l'opinione di Rifkin sul 'terzo pilastro' quello dell'economia basata sull'idrogeno (non credo che l'idrogeno sia una scelta economicamente vantaggiosa e tecnologicamente valida ), mi trovo abbastanza d'accordo sul resto.

Fonte: la Repubblica

Nucleare. No alla realizzazione del nuovo impianto canadese

Ieri avevamo scritto questo post (Nucleare. Il Canada dice costa troppo. ) ed oggi ritorniamo sull'argomento con una interessante analisi tratta da sito web Scanziamo le Scorie. Riportiamo interamente il testo qui sotto.

Nucleare in Canada: i costi triplicati fermano la gara
Scritto da Giuseppe Onufrio
mercoledì 15 luglio 2009

Mentre in Francia EDF chiede un aumento del 20 per cento delle tariffe per finanziare il nucleare – avendo un debito di circa 25 miliardi di euro – in Canada le cifre per un’offerta lanciata per due nuove centrali nucleari da costruirsi a Darlington hanno ricevuto un’offerta tripla rispetto alle attese, tanto che il ministro dell’energia George Smitherman ha sospeso la gara.
Una delle offerte era dell’AECL (Atomic Energy of Canada Limited) per due unità Candu – un reattore ad acqua pesante di costruzione canadese – da 1200 MW ciascuna, a un costo di 26 miliardi di dollari, 10.800 dollari a kW. Vale la pena ricordare che secondo le stime del 2009 del DOE statunitense il costo, senza interessi, del nucleare è stimato a circa 3,318 $/kW mentre l’autorità canadese aveva a riferimento per la gara un costo di 2.900 dollari/kW.
Una seconda offerta invece veniva dai francesi di AREVA NP, con due EPR da 1600 MW a un costo di 23,6 miliardi di dollari, pari a un costo di 7.375 dollari/kW. Se riportiamo tutto in euro e lasciamo perdere i Candu e ci concentriamo sull’EPR – oggetto del memorandum tra Italia e Francia siglato in febbraio – il costo per kW è di 4.587 euro/kW quasi tre volte il costo che è stato alla base del contratto con la Finlandia (1.600 euro per kW).
EDF chiede un aumento delle tariffe in casa per fronteggiare i costi crescenti del nucleare, ma ha solo la metà del debito di Enel con un fatturato simile. Greenpeace ha presentato a suo tempo un rapporto proprio sulle prospettive nucleari dell’azienda elettrica italiana a fronte del suo indebitamento, senza ricevere alcuna risposta.(Il rapporto)

Il Presidente del Consiglio – alla vigilia del G8 - ha continuato ad attaccare gli obiettivi delle rinnovabili parlando di costi dell’ordine del 2 per cento del PIL. Un recente rapporto del CER presieduto da Ruffolo mostra invece che l’effetto sul PIL è in realtà positivo (gli investimenti sulle rinnovabili vengono conteggiati nella misura del PIL) e che l’effetto sul indebitamento è marginale e può essere contenuto aumentando l’impegno sull’efficienza energetica che consentirebbe di raggiungere effettivamente gli obiettivi europei (riducendo la richiesta di energia, occorrono meno rinnovabili per raggiungere l’obiettivo). (Il rapporto)


A quando un vero dibattito aperto e partecipato sul tema?
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sabato 18 luglio 2009

Produzione automobilistica giù del 35% nel primo trimestre 2009

Nel primo trimestre del 2009, la produzione automobilistica è sceso del 35%. Questi ed altri dati più recenti sulla produzione automobilistica e le immatricolazioni possono esse

re trovati nell'ultima relazione economica ACEA (Associazione costruttori europei dell'auto) del 13/07/2009.

La produzione di autoveicoli è diminuita del 35% nel primo trimestre del 2009, con molti produttori che continuano a ridurre le scorte e ridurre la produzione in funzione della riduzione della domanda di mercato.

La produzione di Van (-57%) e camion (-56%) è scesa ancor più rispetto alla produzione di autovetture (-31%). Fintanto che l'economia europea rimane in recessione, la domanda del mercato per i veicoli continuerà a soffrire.

Nel primo trimestre, le nuove immatricolazioni di autovetture sono diminuite del 17,2%, le nuove immatricolazioni di veicoli commerciali del 35,7%; nei primi cinque mesi l'anno, il calo è stato del 13,9% per autovetture e 37,6% per i veicoli commerciali. 


Altri post relativi ai mesi precedenti:

I dati di Maggio 2009
I dati di Aprile 2009  
I dati di Marzo 2009  
I dati di Febbraio 2009

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Nucleare. Il Canada dice costa troppo. L'Italia lo capirà prima o poi?

Leggiamo un articolo del 19 giugno 2009 dal titolo AECL doubts put Ontario nuclear plant on hold che l'intenzione di costruire un altro reattore nucleare accanto a quelli esistenti sarà messo in attesa di migliori eventi. La ragione è semplice e strettamente economica. Sia Westinghouse che Areva due delle più importanti aziende capaci di realizzare impianti nucleari hanno chiesto almeno 15 miliardi di dollari, ovvero 4 (QUATTO!!) volte quanto si aspettavano le autorità di Darlinton, Ontario in Canada. Una ulteriore conferma la leggiamo sul Corriere Canadese del 30 Giugno 2009 .
Accantonato il progetto di costruzione di un nuovo reattore a Darlington
Stop alla costruzione di un nuovo reattore nella centrale nucleare di Darlington. A dare la conferma di una notizia che era da tempo nell’aria è stato ieri lo stesso ministro provinciale dell’Energia, che ha ribadito come a provocare il passo indietro di Queen’s Park sia stata la progressiva lievitazione dei costi. Ma non solo. L’accantonamento a tempo indeterminato del progetto è stato deciso anche per un altro motivo concernente il futuro dell’Atomic Energy of Canada Ltd, la compagnia nucleare di proprietà del governo federale che aveva presentato l’offerta migliore nella gara d’appalto della costruzione del nuovo reattore. La nostra Provincia - ha aggiunto il ministro - è intenzionata a sostituire i vecchi reattori nucleari, ma questo deve avvenire attraverso una spesa ragionevole. L’amministrazione liberale di Dalton McGuinty si trova ora in una posizione molto scomoda. In primo luogo perché il fabbisogno energetico della provincia continua a crescere di anno in anno, ad un ritmo decisamente elevato. In secondo luogo perché il governo provinciale, nel suo ambizioso progetto di lotta contro l’emissione di gas serra nell’atmosfera, ha già messo in preventivo la chiusura di tutte le centrali a carbone entro il 2014. .... se il governo federale dovesse dare una mano all’Ontario o se l’Atomic Energy of Canada Ltd dovesse fare uno sconto consistente, Queen’s Park potrebbe dare il via libera al progetto.

Quindi, il problema è il prezzo chiesto per la realizzazione dei nuovi reattori lievitati (chissà come mai) di ben quattro volte.

venerdì 17 luglio 2009

Balzelli, balzelloni, chiacchiere ed bastoni tra le ruote, veri

Un amico di MondoElettrico, Daniele,  scrivendomi su FaceBook mi segnala una situazione normativa che definirla all'allucinante è poco. Scommetto che esiste sono in paese 'evoluto' come l'Italia. Un amico di Daniele schive al ministero e alla filiale italiana della fabbrica produttrice di un'auto ibrida descrivendo la situazione nella quale si è trovato quando ha dovuto ottemperare all’obbligo della revisione. Qui è la sorpresa. E' venuto a conoscenza di una bella novità.  Le auto ibride sono ricomprese ai sensi dell’art. 59 del “Nuovo codice della strada”, decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e successive comunicazioni, tra i veicoli con caratteristiche atipiche.  Per questo motivo le auto ibride sono soggette a revisione annuale. La riflessione del collega di Daniele è: che aver fatto una scelta in favore del tanto declamato rispetto dell’ambiente, gli  comporta un onere doppio (in termini monetari e di tempo impiegato) rispetto agli altri automobilisti!
E conclude ringraziando per questo nuovo balzello a sostegno dell’innovazione e dell’ambiente!
In più... durante la revisione vengono fatti dei controlli inefficaci per un veicolo ibrido/elettrico:
- parametro rumore: non misurabile.
- parametri dei gas di scarico non misurabili.
Si spendono 2x67 euro (visto che è veicolo atipico, come se fosse trainato da forza animale...) e revisione è prevista una volta l'anno e non si verificano invece altri aspetti relativi agli apparati elettrici (campi elettromagnetici, potenza erogata, salute delle batterie, ecc...).

Naturalmente ho chiesto a Daniele di seguire la faccenda e di darcene informazioni dirette e aggiornate quando può.

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Energia. I consumi petroliferi italiani nel mese di giugno 2009

L'Unione Petrolifera ha emesso il consueto comunicato stampa, scaricabile all'interno del proprio sito web, che fotografa i consumi petroliferi italiani nel mese di giugno 2009. Questi hanno fatto segnare una flessione del 4,5% (-294.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2008, attestandosi a circa 6,2 milioni di tonnellate.

I prodotti autotrazione, favoriti da un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un lievissimo incremento dello 0,1% (+1.000 tonnellate) rispetto a giugno 2008, mentre il gasolio autotrazione presenta una diminuzione dell’1% (-22.000 tonnellate).
   
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di giugno è così risultata pari a circa 3,1 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-21.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2008. I volumi immessi al consumo nel mese di giugno sono stati pari a 0,9 milioni di tonnellate (benzina auto), 2,2 milioni di tonnellate (gasolio auto) e 0,4 milioni di tonnellate (oli combustibili).

Nel primo semestre 2009 i consumi sono stati pari a circa 36,8 milioni di tonnellate, con una diminuzione dell’8,6% (-3.481.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2008. La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 4,8% (-260.000 tonnellate), il gasolio del 5,7% (-747.000 tonnellate).

Nei primi sei mesi del 2009 la somma dei soli carburanti benzina + gasolio evidenzia una flessione del 5,4% (-1.007.000 tonnellate).

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giovedì 16 luglio 2009

Auto elettriche. Il conto alla rovescia della Renault

La Renault ha creato un sito Internet apposta per offrire tutte le informazioni sulla vettura elettrica Kangoo be bop Z.E  che verrà commercializzata prossimamente. Quando?

La Home page  del sito è quella che vedete raffigurata accanto con un indicatore dei giorni, ore, minuti, secondi in bella evidenza, un count down  della sua uscita sul mercato.

Chi ne vuol sapere di più non deve fare altro che collegarsi al sito .

L'IPCC si rimette al lavoro

Che cosa è l'IPCC  (il sito web )? Acronimo di Intergovernmental Panel on Climate Change (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera) foro intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (WMO) e l'United Nations Environment Programme (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.

Esso è organizzato in tre gruppi di lavoro:
- il gruppo di lavoro I si occupa delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici;
- il gruppo di lavoro II si occupa degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni di adattamento e della loro vulnerabilità;
- il gruppo di lavoro III si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.


I "rapporti di  valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che la attua. Nel 2007 il comitato ha vinto il premio Nobel per la pace (in data 12 ottobre).

Detto questo, vi rimandiamo alla lettura completa dell'articolo su la Repubblica online . I punti essenziali individuati per la ripresa dell'attività del Panel saranno incentrati sullo sforzo di scongiurare alcuni limiti emersi con il Quarto Assesment. 
Il primo sforzo sarà dare indicazioni più ravvicinate nel tempo sugli effetti del riscaldamento globale anziché proiezioni per i cambiamenti di fine secolo, cercando di concentrare l'attenzione su aree geografiche molto più ristrette, grandi circa 30 chilometri quadrati. 
Altro punto una sorta di svincolamento dagli obblighi politici che hanno limitato nel passato una veloce uscita dai dati provenienti dalla ricerca. La laboriosa metodologia di lavoro dell'Ipcc, che risponde sia agli obblighi di rigore scientifico sia alle necessità di mediazione politica (essendo un organismo intergovernativo) ha prodotto un eccessivo gap temporale tra la divulgazione dell'Assesment e la "freschezza" delle pubblicazioni scientifiche citate, con il rischio di essere già vecchio al momento dell'uscita. Ora invece per quei temi ritenuti rilevanti e suscettibili di particolari incertezze le pubblicazioni scientifiche di riferimento saranno aggiornate fino all'ultimo momento possibile. 
L 'Ipcc getterà un occhio particolare sull'area mediterranea che è stata trascurata nel passato per gli scarsi investimenti ma che racchiude interessanti spunti. Il prof. Carlo Carraro, unico italiano del Bureau, ritiene che l'obiettivo dei 2 gradi di aumento massimo della temperatura media globale fissato dall'Unione Europea e ribadito dal G8 non sia ormai più alla nostra portata. E' possibile però sforarlo di poco e investire molto in adattamento.

IPCC Fourth Assessment Report (AR4)
Climate Change 2007: The Physical Science Basis
Contents
Front Matter
Summary for Policymakers
Technical Summary
Frequently Asked Questions (extracted from chapters below)
Chapter 1 Historical Overview of Climate Change Science
Chapter 2 Changes in Atmospheric Constituents and in Radiative Forcing
Chapter 3 Observations: Surface and Atmospheric Climate Change
Supplementary Material: Appendix 3.B. Techniques, Error Estimation and Measurement Systems (including references)

Chapter 4 Observations: Changes in Snow, Ice and Frozen Ground
Chapter 5 Observations: Oceanic Climate Change and Sea Level
Chapter 6 Palaeoclimate
Supplementary Material: Appendix 6.A. Glossary for Terms Specific to Chapter 6
Chapter 7 Couplings Between Changes in the Climate System and Biogeochemistry
Chapter 8 Climate Models and their Evaluation
Supplementary Material: Appendix 8.A. Supplementary Figures and Tables
Chapter 9 Understanding and Attributing Climate Change
Supplementary Material: Appendices & References
Chapter 10 Global Climate Projections
Supplementary Material: Supplementary Details, Tables & Figures
Figures Showing Individual Model Results for Different Climate Variables
Chapter 11 Regional Climate Projections
Supplementary Material: Appendix 11. Tables, Figures, References
Annexes: (1)Glossary, (2)Authors, (3)Reviewers, (4)Acronyms
Index

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mercoledì 15 luglio 2009

Nucleare. Il loro nome: bond, nuclear bond

La notizia viene dalla Slovacchia più precisamente da Mochovce dove, in occasione di una visita ad una centrale nucleare, l' Ad della Enel, Fulvio Conti, ha dichiarato che per finanziare il programma di investimento nel nuclere italiano potrebbe ricorrere al mercato con una emissione di bond. Ci sono parecchi modi di finanziamento. Loro dell'ENEL stanno valutando l'emissione di bond per ampliare le nostre capacità di finanziamento facendo ricorso al mercato obbligazionario con obbiettivo di estendere la vita utile del debito. 




Dal canto suo il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha preannunciato che il primo kilowatt da nucleare sarà prodotto nel 2012 e, visto che era lì in Slovacchia, ha annunciato il via ai lavori per il raddoppio della centrale nucleare di Mochovce. Qui ha manifestato l'orgoglio di aver ottenuto una commessa importante e la prossima posa della prima pietra per la costruzione della prima centrale nucleare in Italia. 
"Enel si trova insieme alle altre imprese collegate in una duplice sfida, quello di mantenere alto il nome dell'Italia nel costruire un'eccellente centrale nei tempi previsti e nel contempo quella di riuscire ad acquisire ulteriore capacita', professionalita', che saranno riportate da subito per la costruzione delle centrali nucleari in Italia".  

Indovinello: a quale energia si riferisce  il ministro quando afferma: "Sappiamo che nel dare energia dobbiamo avere efficienza energetica, molta più attenzione alle nuove tecnologie per garantire energia a minor consumo e a minor inquinamento". 
A lui stesso  la risposta:
Il nucleare, ha spiegato il ministro, "garantisce energia a costi certi e nel rispetto dell'ambiente".


Qualche post precedente all'etichetta Nucleare
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Nel 2030 le auto elettriche saranno l'86% - 2

Lo studio della  University of California a Berkeley,  di cui abbiamo parlato nel post intitolato  Nel 2030 le auto elettriche saranno l'86%  propone ulteriori scenari per i veicoli elettrici nel 2030. 

- La creazione netta di 360.000 nuovi posti di lavoro adottando l'uso di veicoli elettrici

- La riduzione delle emissioni inquinanti del 62% rispetto al 2005 producendo energia elettrica da fonti pulite

- Il risparmio di 205.000.000.000 di dollari sui costi sanitari derivati dalle emissioni dei combustibili fossili

- Un calo delle importazioni di petrolio pari a 3,7 milioni di barili al giorno, vale a dire la quantità di petrolio importata quotidianamente dal golfo Persico e Venezuela.

Interessante la presentazione dello studio nella pagina dedicata nel sito web CET- Center for Entrepreneurship & Technology (Centro per l'Imprenditorialità e la Tecnologia) dell'Universita della California che qui sotto riportiamo:
 
Electric Vehicles  in the United States: A New Model with Forecasts to 2030
At the 2009 California Institute of Technology commencement, Nobel Prize winner and current U.S. Secretary of Energy, Stephen Chu, told the graduating class they must prepare for "the inevitable transition to electricity as the energy for our personal transportation." (l'inevitabile transizione all'elettricità per i mezzi di trasporto personali)
This paper provides the first set of forecasts related to the transition to electric vehicles under the a  new scenario of a pay-per-mile model of electric cars with switchable batteries supported by a network of battery operators. 
The study also goes on to quantify a number of the macroeconomic benefits that accompany a transition to electric vehicles.

Il documento si trova - qui-  

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martedì 14 luglio 2009

Daimler cede parte delle azioni Tesla

Daimler non sta ferma in questo ultimo periodo.

Acquista prima il 10 per cento delle azioni Tesla Motors sborsando circa 36 milioni di euro, poi decide di cederne una parte, il 40% del 10%, alla United Arab Emirate's Aabar Investments Group .

Tesla Motors produce il Model S auto tutta elettrica che è in grado di raggiungere la velocità di 60 miglia orarie in 5,6 secondi 45 minuti per la ricarica, percorrenza

 dichiarata 300 miglia, ed il Roadster all-electric che impiega 3,9 secondi per i 60 mgl/h.  e 244 miglia di autonomia.



Aabar Investments PJSC is headquartered in Abu Dhabi and is a public joint stock company listed on the Abu Dhabi Securities Exchange. 

Eolico. La Rivoluzione d'alta quota: la fonte inesauribile



Perchè no. Si straparla di nucleare, si fanno decreti per sostenere una fonte esauribile da qui a 60 anni. Si vogliono gettare le fondamenta per tirar su cattedrali allo spreco, all'inefficienza, alla generazione millenaria di rifiuti che non sappiamo sotto quale tappeto nascondere. Si vuol far credere di essere in grado di erigere megastrutture energo-salvifiche ma non si fa altro che impegnre generazioni per ripianare debiti inutili. Per che cosa? Per produrre energia elettrica. Perchè si deve essere così miopi, da una parte (i profittatori) e dall'altra (i contribuenti/elettori) da non capire che per mantenere viva la speranza di una civiltà (culturale e tecnologica) si deve fare ricorso all'energia prodotta da fonti rinnovabili, eterne quae quella derivate dal sole e dal vento. Pannelli fotovoltaici diffusi sul territorio.

Energia eolica tradizionale con aerogeneratori ad asse orizzontale o verticale. 

Ma... perchè non aggiungere l'eolico ad alta quota? 

Leggiamo qui sotto per capire di quale geniale soluzione stiamo parlando.

Eolico di alta quota: viva l’abbondanza!

Una nuova era dell'abbondanza? Kitegen: ora si fa sul serio

High altitude wind power: an era of abundance?

... e la versione in italiano:

Eolico di alta quota: un’era di abbondanza?

Il sito web KiteGen

Oggi è il 14 Luglio.

Ci sarà una ragione per cui ho scelto questa data per questo post. 

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Aggiornamento. E' uscito un nuovo articolo del prof. Ugo Bardi su TOD dal titolo:

High altitude wind power II: the reactions

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lunedì 13 luglio 2009

Nel 2030 le auto elettriche saranno l'86%

Uno studio dell'University of California, a Berkley, (http://berkeley.edu/) diffuso dalla Reuters rileva la forte probabilità che fra venti anni le auto elettriche saranno di gran lunga più diffuse delle auto tradizionali grazie all' escamotage secondo cui si acquisteranno solo le vetture mentre le batterie rimarranno di proprietà di organizzazioni che le noleggeranno. Ciò rappresenterà un grande vantaggio per i proprietari delle auto per il fatto che i costi dell'energia elettrica è e sarà senza dubbio sempre più conveniente rispetto ai carburanti ma il vantaggio principale per gli automobilisti consisterà nel prezzo della vettura e nei costi di mantenimento che sarebbero uguali o addirittura inferiori a quelli dei modelli a benzina.


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Nucleare

Due interessanti articoli sono usciti sul Sole24Ore in questi giorni.

Uno da titolo "Centrali nucleari di quarta generazione, meta lontana" riprende il tema degli studi necessari a realizzare le centrali nucleari di gran lunga più sicure di quelle attuali che hanno anche il vantaggio di non avere una limitata quantità di combustibile.

Un secondo articolo "Nucleare, domande e risposte" sono esposte dieci domande rivolte al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.

Sentiamo un'altra campana. La suona il nobel Carlo Rubbia in questa intervista pubblicata su YouTube: Rubbia sul nucleare.

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Consumi di energia elettrica in Italia: - 6,6% A GIUGNO

Nel primo semestre la domanda scende del 8,2%

Nel mese di giugno 2009 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia,pari a 26,3 miliardi di kilowattora, ha fatto registrare un calo del 6,6% rispetto ai volumi richiesti a giugno dell’anno precedente.

Sul risultato di giugno 2009 hanno influito una giornata lavorativa in più (e quindi un maggior consumo di elettricità) e una temperatura media mensile superiore di circa mezzo grado rispetto a giugno 2008 (con un conseguente maggior utilizzo di energia elettrica per il ricorso alle apparecchiature refrigeranti). Depurata da questi effetti, la variazione della domanda elettrica di giugno 2009 risulta pari a -7,6% (dato normalizzato).

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di giugno 2009 è risultata sostanzialmente invariata (-0,1%) rispetto al mese precedente.
Complessivamente il fabbisogno del primo semestre del 2009 ha registrato un calo del 8,2% rispetto allo stesso periodo del 2008; a parità di giorni lavorativi, la diminuzione è pari a -7,6%.

L’andamento negativo dei consumi elettrici non andrà a incidere sulle attività di sviluppo della retepreviste da Terna. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, infatti, riconoscendone la natura infrastrutturale, ha introdotto un meccanismo che rende molto marginale l’impatto della diminuzione dei volumi di energia sui ricavi tariffari di Terna, attraverso una “franchigia” di +/- 0,5%.

Nel mese di giugno 2009 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (23 miliardi di kWh) è in calo dell’11,9% rispetto a giugno 2008;
- in crescita la fonte di produzione idroelettrica (+8,2%) ed
- eolica (+25,8%)
- in calo invece la produzione geotermoelettrica (-8,2%) e  
- termoelettrica (-18,4%).

A livello territoriale la variazione della domanda è differenziata sul territorio nazionale, ma ovunquenegativa: 
-7,5% al Nord, 
-6,5% al Centro e
-5% al Sud. 

I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese diriferimento sono distribuiti per il 44,2% al Nord, per il 30,2% al Centro e per il 25,6% al Sud.

Comunicato Stampa Terna
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domenica 12 luglio 2009

Whale watching rende più della caccia

Che mondo indecente! Bisogna scoprire che osservare dal vivo le balene rende più che ammazzarle per passare da un atto bestiale oltretutto inutile ad uno più civile (umano!). Leggiamo su la Repubblica online che un rapporto della International Whaling Commission afferma che  il business si è capovolto confermando che anche in Italia l'avvistamento diventa un settore in crescita, ogni giorno battelli da 200 persone. Proteggere i cetacei è più redditizio che ucciderli, il vero business non sta più nelle carni di questi animali ma nel fascino che possono esercitare sugli amanti della natura. Il documento spiega infatti che il "whale watching", ovvero il turismo dedicato all'avvistamento dei cetacei, frutta circa due miliardi di dollari l'anno in tutto il mondo, cifra superiore al fatturato medio della loro caccia. Le balene insomma valgono più da vive che da morte e nel rapporto si legge che negli ultimi dieci anni questo tipo di turismo è duplicato, soprattutto in Asia. Nel 2008, in 119 paesi, 13 milioni di persone si sono dedicate a questa attività, italiani compresi. In Italia si organizzano tour in battello alla scoperta dei cetacei: un giro costa 32 euro a persona e ogni giorno da Imperia parte una nave con a bordo in media 150 persone, fino a un massimo di 200 posti. Da Genova i viaggi si organizzano settimanalmente, ma nei mesi di luglio e agosto partono anche due battelli al giorno. Per questi animali la speranza di sopravvivere all'uomo, malgrado i sudati sforzi degli ambientalisti, sta forse nelle leggi di mercato.

Fonte: repubblica online

leggere anche - qui - e - qui - 
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sabato 11 luglio 2009

La Spagna spinge l'introduzione di veicoli elettrici con incentivi economici

Il Ministro dell'Industria, del Turismo e del Commercio, Miguel Sebastián, ha annunciato lunedì scorso (6 Luglio) che il governo concederà un aiuto diretto per l'acquisto di veicoli elettrici a persone fisiche o giuridiche il cui valore è compreso tra 750 euro e 20.000 euro a seconda del tipo di veicolo acquistato, da motocicli ad autobus o camion. Tali aiuti potranno coprire un massimo tra il 15% e il 20% del costo dei veicoli, in base al loro grado efficienza energetica. 7.000 euro per l'acquisto di auto elettriche. 

Sebastian ha spiegato che questo nuovo piano di mobilità elettrica (Movel), si applica a tutti i tipi di veicolo e avrà un bilancio per l'anno in corso di otto milioni di euro. Inoltre, all'interno di questo progetto, il ministro ha anche annunciato che saranno presto firmati accordi di cooperazione tra l'industria e le municipalità di Madrid, Barcellona e Siviglia, per l'introduzione di 2.000 veicoli elettrici nelle flotte di questi comuni. Inoltre Sebastian ha sottolineato che l'auto elettrica è la scommessa del governo spagnolo che viene trasferito alla Presidenza di turno dell'Unione europea. Sebastian ha sottolineato il "ruolo" della macchina elettrica per ridurre la dipendenza energetica e le emissioni di gas a effetto serra, così come lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili ed ha aggiunto:

"La mobilità elettrica è una grande opportunità che non possiamo perdere", perché essa rappresenta una forma di "introduzione prepotente delle energie rinnovabili nel settore dei trasporti".


Fonte: ElPais

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venerdì 10 luglio 2009

La recessione fa sorridere il capostazione svedese

C'è sempre un lato positivo anche nelle situazioni più disastrose... basta coglierle con ottimismo... a patto che il toro non ti stia prendendo a cornate. Mentre sei per aria che volteggi come un burattino sbattuto dalla forza degli eventi puoi pensare che l'atterraggio sul selciato potrebbe essere attutito dalla fatta del toro. L'importante è crederci. Ecco la notizia della svedesissima Swedish Rail Administration la quale diffonde i dati secondo cui i treni, negli ultimi tempi, raggiungono più spesso la meta in orario rispetto ad una volta. L'anno passato il 35% dei treni erano in ritardo oggi solo il 22%. Perchè? Librandoci nell'aria veniamo a conoscenza della ragione. Green Cargo, la più grande società di trasporto ferroviario merci svedese ha la risposta pronta visto che il volume di merci e sceso di oltre il 30 % quest'anno. Minor trafico merci, minor intasamento sulle linee ferroviarie, treni in orario. I passeggeri dei treni svedesi saranno molto contenti. 

Spunto da un articolo sr.se online dal titolo Bad Times for Business = Good Times for Trains

(nell'immagine Sweden's X2000 il treno ad alta velocità svedese)

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Il Club delle Cassandre - 1

Poi non mi dite che non ve lo avevo detto! Il Club delle Cassandre è qui a questo indirizzo di FaceBook

Cassandra è una figura della mitologia greca. È ricordata anche da Omero come una delle figlie del re di Troia Priamo e di Ecuba. Avuto da Apollo il dono della preveggenza, prevedeva terribili sventure ed era pertanto invisa a molti. Ancora oggi il suo nome è associato a persone che preconizzano eventi pessimistici. 

Pessimistici. Pessimistici? Macché! Sono gli altri ad essere ciechi, a non percepire la realtà in divenire, il futuro che ha le proprie radici nel presente. Le Cassandre vedono la pianta
 che si ergerà fuori dalla nuda terra, in alto nel cielo quando ancora il seme deve germogliare. Cassandra, profetessa inascoltata, prevedeva; i troiani non vedevano; i greci non vedevano. Erano tutti accecati da un dio. 
Ai giorni d'oggi, la massa vacanziera di esseri umani accecati da un diverso dio non riesce a capire che le stufe a petrolio (sventura e calamità della natura e di un mal digerito progresso) si sono impattate violentemente contro la dura realtà del primo guard rail alla fine della trada a grande scorrimento. Chi se lo sarebbe mai aspettato che l'industria automobilistica mondiale e statunitense in particolare sarebbe sprofondata in una crisi senza fondo. Eppure è così. Tuttavia  Cassandre parlarono, inutilmente. Detroit, continuava a macinare auto energivore, SUV, e le fabbriche crescevano ed i profitti schizzavano in alto ... sempre più. Ma i segni di un latente crack si potevano notare già alla fine degli anni '90.

 Le case a Detroit piano piano venivano abbandonate e lasciate lì ferme testimoni di un passato, orfane di un futuro che non sarebbe mai arrivato. Un fotografo ha immortalate queste case abbandonate. Il suo intento era quello di fermare gli istanti in cui le case erano così come le ha fotografate, perenne fugace ricordo di un passato, prima di essere abbattute per far posto a nuove case più moderne. Mai avrebbe immaginato che quelle case potessero essere ancora lì, allo stesso posto, oggi, uguali ma decrepite, scrostate, decadenti, catapecchie destinate ad essere mangiate dal tempo in un lento sfaldamento di marciume e ruggine. Detroit, città dell'auto, ipertrofica ieri. Oggi mezza abbandonata e destinata a ridursi a rudere, case e impianti produttivi. 

Qui le foto del New York Times