Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 31 agosto 2009

Pininfarina: auto elettriche e cessione

Per salvare il salvabile l'amministratore delegato della Pininfarina Silvio Angori punta sull'auto elettrica che è attualmente in sviluppo presso di loro in simbiosi col magnate francese Bollore'. Aggrapparsi a qualcosa per il futuro ma da sola non basta, neppure trovando un imprenditore o gruppo disposto a farsi carico dell'operazione. Questo è quanto si legge in un intervista su espresso. repubblica.it. Per produrre l'auto elettrica occorrono 500/600 dipendenti ma sono pochi in confronto a quelli che sono i dipendenti Pininfarina nel mondo considerando i sono 1600 posti di lavoro distribuiti in tre stabilimenti (Bario, San Giorgio e Grugliasco) oltre ai 180 dipendenti del Centro Stile, che diventano 2300 se si aggiungono i dipendenti all´estero del gruppo Pininfarina a cominciare dallo stabilimento svedese e quello francese della Matra a cui ci sono da aggiungere quelli dello stabilimento in Germania e il centro di progettazione in Marocco. Un pensierino (pensierone) nella mente dell'AD è rivolto (unicamente?) a ... Fiat ... che consentirebbe al Lingotto di recuperare il gap che ha con altri concorrenti sui veicoli elettrici. In questo caso si avrebbero tre stabilimenti nella stessa area: Mirafiori e Bertone oltre che Pininfarina. In alternativa alla Fiat l'AD si domanda se non ci possa essere qualche azienda del comparto energia interessata a rilevare un'impresa come la Pininfarina, per sviluppare davvero l'auto del futuro. E Bollorè? L'imprenditore bretone Vincent Bolloré è il fornitore delle batterie per l'auto elettrica di Pininfarina. Cinquemila fino al 2011. Ma poi bisogna anche trovare chi compra questi veicoli. Però bisogna capire fino a che punto sia davvero suo interesse rilevare la Pininfarina e diventare dunque un costruttore d'auto. Forse gli conveniente cedere le sue batterie anche ad altri concorrenti. L'Ad sintetizza: Fiat è in ritardo sulla produzione elettrica anche se il bimotore messo a punto dal Centro ricerche è un passo avanti verso quella strada, ma un'eventuale acquisizione ingigantirebbe ancora di più il punto interrogativo sul futuro.

Bah! Speriamo che non sia la chiamata del prete per l'estrema unzione.

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domenica 30 agosto 2009

Sei milioni di profughi per cambiamenti ambientali ogni anno

Sei milioni di persone ogni anno sono costrette a lasciare il proprio territorio a causa dei cambiamenti climatici. Un dato che per il 2050, secondo le stime dell’Unhcr (*) , potrebbe riguardare 200/250 milioni di persone. È questo il profilo dell’emergenza umanitaria degli ecoprofughi, i nuovi migranti costretti a fuggire da desertificazione, inondazioni ed effetti del riscaldamento globale. Lo ha comunicato Legambiente in occasione di Festambiente (7-16 Agosto), festival di ecologia e solidarietà organizzato a Rispescia .

Secondo le nostre stime - sottolinea l’associazione - la metà dell’onda migratoria sarà causata da catastrofi naturali. Altri 3 milioni di persone saranno costrette ad emigrare in seguito ai progressivi cambiamenti ambientali, come l’innalzamento del livello del mare e la desertificazione. Fino ad ora sono state le guerre la principale causa delle migrazioni di massa. Oggi, il riscaldamento globale rappresenta il fattore determinante. Sono circa due anni che il numero dei profughi ambientali ha superato quello dei profughi di guerra, eppure non si riesce a dar loro assistenza in maniera adeguata, perché giuridicamente non sono riconosciuti ’rifugiati' dalla Convenzione di Ginevra. Oltre all’immediata necessità di uno status giuridico per i profughi ambientali la vera urgenza consiste nel capire che molte questioni legate all’ospitalità e all’accoglienza nei nostri Paesi devono in primo luogo essere affrontate attraverso un serio impegno collettivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Gli effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici sono già una drammatica realtà in molti paesi, che hanno pagato un prezzo alto per vittime e sfollati. In Brasile quest’anno sono state 1 milione le persone colpite dalle inondazioni con un numero di sfollati tra 400.000 e 600.000, mentre in 350 mila sono stati colpiti in Namibia dalla recente inondazione dovuta alle piogge torrenziali iniziate dal mese di gennaio scorso. Il 50% delle strade e il 63% dei raccolti è a rischio, con anche gravi danni all’economia e per la sussistenza: secondo l’Onu 544 mila persone potrebbero confrontarsi con un’insufficienza di cibo tra il 2009 e il 2010. Dati poco confortanti anche in Angola dove 160 mila persone hanno subito inondazioni, ma è un numero destinato a crescere. E ancora, in Myanmar il ciclone Nargis nel maggio 2008 ha fatto 140 mila vittime, colpendo anche altri 2-3 milioni di persone e costringendo 800 mila persone a sfollare.

Anche l’Italia ha iniziato a scontare gli effetti del riscaldamento globale in quanto area mondiale a più alta vulnerabilità in termini di perdita di zone umide e in particolare degli ecosistemi e della biodiversità marino-costierà. Legambiente stima che saranno sommersi circa 4.500 chilometri quadrati del territorio nazionale, distribuiti in prevalenza al Sud, dove si concentreranno la maggior parte delle aree che andranno incontro a una progressiva desertificazione. A maggior rischio secondo il rapporto Enea è la Sardegna con il 52% del territorio esposto al pericolo della desertificazione.

Fonte: La Stampa online


(*) L'UNHCR è l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). L’agenzia fu creata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1950 e di fatto, incominciò ad operare il 1° gennaio 1951. Stati che ancora si stavano riprendendo dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale volevano accertarsi di avere un’organizzazione forte ed efficace che badasse agli interessi dei rifugiati – o li 'proteggesse' nei paesi in cui avevano cercato asilo. L’UNHCR fu anche incaricata di aiutare i governi a trovare "soluzioni permanenti" per i rifugiati. Il mandato originario dell’UNHCR era limitato ad un programma di tre anni destinato ad aiutare coloro che erano ancora rifugiati della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, gli esodi non solo non cessarono, ma si trasformarono in un fenomeno persistente su scala mondiale. Nel dicembre del 2003, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abolì l’obbligo per l’agenzia di rinnovare il proprio mandato ogni pochi anni. Lo statuto dell’UNHCR fu redatto praticamente in simultanea con la Convenzione del 1951 sui Rifugiati; ne consegue che lo strumento chiave del diritto internazionale e l’organizzazione designata al suo monitoraggio sono particolarmente ben sincronizzati. L’Articolo 35 della Convenzione del 1951 rende esplicita la relazione e richiede agli stati di cooperare con l’UNHCR sulle questioni relative alla messa in vigore della Convenzione stessa e ad eventuali leggi, regolamenti o decreti che gli stati possono redigere e che possono avere un effetto sui rifugiati.
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sabato 29 agosto 2009

Il nucleare messo in discussione

I recenti aumenti dei costi per la realizzazione degli impianti nucleari, i continui ritardi che allungano i tempi per metterli in produzione stanno mettendo sulla difensiva il nucleare e in discussione il futuro del settore nel Canada, in Germania e in altre nazioni.

Un articolo comparso sul National Post dal titolo "Is it time to press reset on nuclear?" e sottotitolo "Cost overruns, delays in building reactors are sapping a nuclear revival" fa il punto della situazione.

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I costi ed i prezzi dell'energia elettrica prodotta dal nucleare vengono ridimensionati sensibilmente come si legge sul Corriere della Sera di Sabato 15/08/2009 .
E Parigi aumenta le tariffe elettriche

Per i francesi la buona notizia era arrivata solo 24 ore prima: l'economia d'oltralpe è ripartita insieme a quella tedesca. Ad annunciarlo il 13 agosto era stato lo stesso ministro dell'Economia di Saikozy, Christine Lagarde (foto a sinistra). Peccato che insieme all'economia, come ha scritto ieri la versione online di Le Monde, siano ripartite anche le tariffe elettriche. L'incremento medio da oggi stesso sarà dell'1,9% ha calcolato la stessa Edf, la società elettrica guidata da Pierre Gadonneìx (foto a destra). Il progetto di rialzo della bolletta era stato chiesto al governo dallo stesso Gadonneix solo un mese fa. La società elettrica punta a un rincaro per i francesi del 20% in tre anni e forse anche per questo ha definito il rialzo operativo da oggi «moderato». Bisognerà vedere cosa ne pensano i francesi.

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venerdì 28 agosto 2009

Il solitario destino della Honda sulle fuel cell

La giapponese Honda Motor resta forse l'unica azienda che crede ancora nelle fuel cell nonostante il fatto che Obama abbia azzerato ogni contributo governativo per lo studio e lo sviluppo dell'idrogeno nella trazione automobilistica, favorendo al contrario unicamente la ricerca e la produzione (2,4 miliardi di dollari ) di auto elettriche e di batterie .

Honda ha aperto una linea di produzione l'anno scorso nella prefettura di Tochigi in grado di produrre 200 berline modello FCX Clarity (nell'immagine) alimentate da celle a combustibile. Una decina di queste vetture sono state offerte in leasing a Los Angeles a 10 driver per capire come funziona il sistema con una quota mensile è di 600 dollari. In California, l'idrogeno prodotto principalmente per uso industriale a partire dal gas naturale, costa da 5 a 10 dollari al chilogrammo per essere utilizzato nella trazione, più del doppio rispetto alla benzina. Il Dipartimento dell'Energia (DOE) stima che il prezzo futuro per l'idrogeno possa scendere a 2 - 3 dollari al chilogrammo. La berlina a 5 posti ha una velocità massima di 160 chilometri l'ora per un'autonomia di 380 km, più del doppio rispetto compatta auto elettrica della Nissan.
Secondo Honda i vantaggi delle auto elettriche a fuel cell risiedono nella ricarica in pochi minuti e nell'autonomia di 240 miglia contro i 30 minuti per la ricarica della Leaf, l'auto tutta elettrica a batteria della Nissan, e le 100 miglia di percorrenza.

La Clarity è disponibile negli Stati Uniti solo a Los Angeles, dove i conducenti possono fare il pieno di idrogeno in 16 stazioni.
Ma qui sta il problema secondo la Honda: l'urgenza di creare una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno." Noi non possiamo fare da soli le infrastrutture senza il sostegno del governo".

Altro problema puntualizzato dalla Honda. E' necessario ridurre i costi di produzione per conquistare i consumatori. Le celle a combustibile hanno bisogno di molto platino, un metallo prezioso che costa più di 1.200 dollari all'oncia, un problema che si aggiunge alla durata attuale delle fuel cell che è la metà rispetto ai comuni motori a benzina.

Fonte: New Jersey Business News
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giovedì 27 agosto 2009

Auto elettriche. Arriva anche il Messico.

Ecco che si aggiunge il Messico alle nazioni interessate a produrre auto elettriche.

Un impianto di assemblaggio di vetture cinesi sarà eretto nella città di Tapachula nel Chiapas, lo stato più a sud del Messico, con una capacità produttiva di 2.500 vetture all'anno.

Le auto Zilent saranno le prime vetture elettriche plug-in messicane vendute a circa 9.000 dollari (6.300 euro).

Si parla di un entry-level modello, il Dream, insieme al Courant, lo Zivo, un minivan Yayi ed un pickup, Lawis.

Le Zilent saranno vetture con batterie al litio, 160 km di percorrenza ed un centinaio di chilometri orari di velocità.

Pisolo, svegliati!

Fonte: insideline
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mercoledì 26 agosto 2009

Marietta lo fa ...


... senza tanti fronzoli e senza bastoni fra le ruote. Il retrofit. Il giornale locale di Marietta nell'Ohio, il Marietta Times, lo riporta con orgoglio il fatto che un residente abbia convertito la sua vecchia Plymouth Neon blu del 1996 a bnzina in auto elettrica. Mr. John Mitchell (nella foto) ha calcolato di avere dedicato 400 ore del suo tempo per smontare il vecchio ambaradan termico per sostituirlo col motore elettrico, annessi e connessi, le 12 batterie al piombo per costituire un pacco da 144 Volt. 7.000 dollari in tutto, lavoro escluso. 80 km di percorrenza a ricarica.

Mr. Mitchel è ben orgoglioso della sua realizzazione considerando che ha speso un bel po' del suo tempo per realizzare un'auto che rientra nei parametri delle percorrenze del 78% dei comuni guidatori statunitensi i quali percorrono meno di 40 miglia (65 km) al giorno, così come è ripostato dal sito web della famosa Volt della General Motors, ma ha risparmiato 40 mila sdollari cioè il costo della Volt quando uscirà nel 2010.

Fonte: Mariettatimes online

Congratulazioni Mr . Mitchel!

Speriamo che poterlo fare anche in Italia.

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martedì 25 agosto 2009

Per la Daihatsu (e non solo) il punto cruciale sono le batterie

La Daihatsu potrebbe essere alimentata da energia elettrica se avesse delle buone batterie (Daihatsu May Go Elec If It Can Get Good Batteries).

Il Presidente Teruyuki Minoura ha dichiarato che la Daihatsu Motor Co potrebbe iniziare a produrre piccoli veicoli elettrici se riuscisse ad avere delle batterie adatte allo scopo.

Ha aggiunto che non sarebbe 'efficiente' per loro produrre delle batterie per proprio conto per questo motivo hanno inviato loro ingegneri alla Toyota Motor Corp. per acquisire il know-how necessario.

Fonte: Nikkei.co.jp

Ci riusciranno?

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lunedì 24 agosto 2009

Anniversario. 150 anni fa nasceva l'industria del petrolio

L'industria petrolifera nacque il 27 agosto 1859 negli Stati Uniti nei pressi di Titusville, Pennsylvania, per l'iniziativa di Edwin Drake ((29 Marzo 1819 – 9 Novembre1880)) quando venne aperto il primo pozzo petrolifero redditizio del mondo.

Centocinquanta anni dopo celebriamo una data altrettanto fondamentale anche se non ben definita nel giorno e nel mese e l'anno ma che solo tra qualche tempo riusciremo a fissare.

Il Picco del Petrolio.

La data comunque può essere all'incirca circoscritta tra il 2005 e 2010 ma per alcuni  il picco è già stato raggiunto ed è alle nostre spalle.

Continua il declino della produzione petrolifera a conferma del fatto che - molto probabilmente - abbiamo raggiunto il picco di produzione globale ("peak oil") nel 2008 (*). Come si vede dalla figura, siamo scesi oggi ai livelli del 2004 e la discesa continua. Non si può ancora dire se saremo in grado di risalire nel futuro, ma al momento stiamo vedendo una clamorosa conferma delle previsioni di ASPO, che già a partire dal 1998 aveva previsto il picco nel periodo 2005-2010.

Continua

Il picco del petrolio (o picco di Hubbert) è un picco di produzione, ovvero il momento in cui si raggiunge il massimo storico di produzione di una risorsa finita. Esaminando i dati storici, si è visto che il picco si verifica approssimativamente quando metà della risorsa estraibile è stata estratta e la forma della curva di produzione è "a campana", questa viene anche detta "curva di Hubbert". Questo comportamento si vede tipicamente per il petrolio ma anche per la maggior parte delle risorse minerali.

Continua

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 Blog Petrolio qui

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sabato 22 agosto 2009

Stretta correlazione tra inquinamento e siccità

In base ad una nuova ricerca del Pacific Northwest National Laboratory (*) con dati degli ultimi 50 anni è stato dimostrato come l'aumento dell'inquinamento dell'aria nella Cina dell'est ha ridotto del 23 % il numero dei giorni in cui avvengono le precipitazioni in almeno la metà delle regioni più orientali del paese.

Questo dato di fatto suggerisce che la qualità dell'aria può avere un effetto diretto sia sulla capacità di crescita del grano che produrre problemi sulla salute e l'ambiente.

Per la prima volta in assoluto questi studi diretti dal ricercatore Yun Qian al Department of Energy's Pacific Northwest National Laboratory (pubblicati il 15 Agosto sul Journal of Geophysical Research-Atmospheres) mettono in diretta correlazione gli alti livelli di inquinamento dell'aria con la forma sottile di pioggia che è critica per l'agricoltura.

"Ci si è chiesti a lungo se ci fosse una correlazione, ma questa è la prima volta che abbiamo avuto l'opportunità di studiare dati a lungo-termine - ha dichiarato Qian - Oltre agli effetti sulla salute, alla pioggia acida e altri problemi che l'inquinamento produce, questo lavoro suggerisce che la riduzione dell'inquinamento atmosferico potrebbe contribuire a ridurre la siccità nella China del nord".


(*) Located in Richland, on the sunny eastern side of Washington state. PNNL is one of the U.S. Department of Energy's (DOE's) ten national laboratories, managed by DOE's Office of Science. PNNL also performs research for other DOE offices as well as government agencies, universities, and industry to deliver breakthrough science and technology to meet today's key national needs.

Siccità in Cina - qui -
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venerdì 21 agosto 2009

Il risveglio dei dinosauri prima dell'estinzione (o contro l'estinzione)

Leggiamo sul Corriere Canadese:

Auto verdi, la svolta in 4 anni
DETROIT - Le case automobilistiche spingono sempre più sull’elettrico e l’ibrido, e tra 4-5 anni "ci sarà una svolta produttiva verso queste trazioni ecologiche". È l’opinione degli esperti di settore, che intravedono nelle tante novità annunciate ultimamente dalle case automobilistiche una tendenza destinata a consolidarsi sempre più. Le risorse di petrolio, infatti, non sono illimitate e i produttori non hanno altra strada che puntare sulla trazione elettrica, pura o ibrida (abbinata con un motore tradizionale) che sia.
È di pochi giorni fa la notizia che Bmw creerà un marchio per le auto elettriche, ma sono tante le case automobilistiche - da Renault a Volvo, Chrysler, Toyota, Honda - che hanno in cantiere nuove uscite per i prossimi mesi. Secondo gli esperti, "c’è un’aria di forte accelerazione verso la trazione elettrica e si può prevedere una svolta produttiva tra 4-5 anni, mentre tra 10-15 anni sarà evidente l’impatto anche sul circolante". Questo periodo di tempo sarà necessario, a loro giudizio, per risolvere i problemi che ostacolano la diffusione delle auto elettriche. Efficienza energetica del veicolo, emissioni inquinanti a monte prodotte dalle centrali, autonomia e stazioni di ricarica sono i principali nodi da sciogliere. I primi tre sono strettamente legati, ma le innovazioni tecnologiche che allungheranno la capacità della batteria saranno in grado di fronteggiarli.



Paradossale e profondamente privo di conoscenza tecnica ciò che viene scritto nell'articolo parlando di problema di efficienza energetica del veicolo elettrico. Voto zero spaccato al redattore. Altra banale imprecisione: Nodo da scigliere le stazioni di ricarica? Quale altro 'carburante' ha la possibilità di essere erogato in casa?
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giovedì 20 agosto 2009

Ford sviluppa nuovi motori elettrici

L'impianto per la produzione di trasmissioni per auto di proprietà della Ford di Sterling Heights, nello Stato del Michigan, USA, sta per diventare il leader nel settore delle auto elettriche dopo aver ricevuto 62,7 milioni di dollari in fondi federali per la realizzazione di un nuovo motore elettrico transassiale ed elettronica di potenza integrata.
I fondi per l'impianto produttivo Van Dyke Transmission fanno parte di quegli investimenti voluti da Obama, per un totale di 2,4 miliardi di dollari (leggere qui), dedicati ai veicoli elettrici da cui ci si aspetta la nascita di decine di migliaia di posti di lavoro.
Per inciso, sembra che il Michigan abbia ricevuto la quota maggiore rispetto a qualsiasi altro stato con 66 milioni di dollari, e alcuni dei finanziamenti andranno alle aziende manifatturiere, imprese automobilistiche e le istituzioni educative dello Stato.
Nei fondi sono inclusi aiuti per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio (leggere qui)utili a far nascere prodotti nazionali che permetteranno di abbandonare l'utilizzo di batterie di produzione estera per i propri veicoli elettrici. Senza questo tipo di partenariato pubblico-privato sarebbe stato difficile raggiungere quest'obiettivo.

Un uomo politico locale ha dichiarato: "Il finanziamento contribuirà a garantire che il prossimo grande balzo in avanti nella tecnologia verrà sviluppata da americani e costruito da lavoratori americani".

Fonte: sourcenewspapers.com

Idrogeno
Ricordiamo di sfuggita che il governo di Obama ha azzerato i fondi destinati precedentemente allo studio e sviluppo delle tecnologie legate all'idrogeno per autotrazione. Il SUDOKU non 'funziona' in USA.

Legggere - qui -, - qui-, - qui -,- qui-, - Ford -, - Ford -
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mercoledì 19 agosto 2009

Quando l'idrogeno ha un senso

Quando l'idrogeno ha un senso ovvero quando produrre energia dall'idrogeno ha un senso.

 Questo avviene se non dobbiamo produrre l'idrogeno di proposito con fantasmagorici impianti di idrolisi (a basso rendimento) ma lo abbiamo disponibile 'gratuitamente' come sottoprodotto di alcuni cicli produttivi. 

E' ciò che avviene per la centrale a idrogeno di Fusina, inaugurata pochi giorni fa,  che prende l'idrogeno come by- product dall'adiacente Petrolchimico di Porto Marghera (Venezia). La centrale Enel (47 milioni di euro di investimenti) ad H2 "Andrea Palladio" ha una potenza di 12 MW ai quali se ne aggiungono altri 4 MW generati dall'uso, nell'impianto a carbone esistente, dei gas caldi prodotti dalla turbina alimentata a idrogeno. 

L'energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l'anno, sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20.000 famiglie. 

Però stiamo attenti che i comunicati stampa non eccedena con l'entusiasmo, infatti si è letto che questo impianto è ad 'emissioni zero'. Lo sarebbe se le turbine prendessero l'ossigeno puro da delle bombole. L'ossigeno utile per la combustione dell'idrogeno viene sottratto dall'atmosfera e sappiamo benissimo che in atmosfera abbiamo azoto in quantità importante ed alcuni altri gas i quali faranno in modo da rendere le emissioni gassose ed i particolati i più vari. 

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martedì 18 agosto 2009

Auto ibrida BMW, ActiveHybrid 7

Ci sono due modi per applicare la tecnologia ibrida, leggiamo su Car & Driver, quello della Toyota Prius avara di carburante e lenta come se si pedalasse una bicicletta e poi c'è quella della lussuosa BMW ActiveHybrid 7 che utilizza il suo motore elettrico per aiutare il motore tradizionale di 440-hp twin-turbo V-8 a erogare potenza per una più rapida accelerazione alla berlina ibrida più veloce del mondo. Si dice che la nuova ibrida possa raggiungere le 60 miglia orarie (96 km/h) in soli 4,8 secondi.

Il motore elettrico di ausilio ha la potenza di 20 Hp mentre il motore a scoppio è di 455 Hp.
L'energia elettrica viene immagazzinata in un semplice pacco batterie composto da 35 celle al litio il cui peso è di solo 60 libbre (27 kg) racchiuso in un involucro di acciaio ad alta resistenza. La ricarica della batteria viene realizzato per mezzo del recupero di frenata, quando viene azionato il freno il motore elettrico funziona come un generatore per l'alimentazione di potenza nella batteria. Uscirà nel mercato ne 2010 (forse).

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lunedì 17 agosto 2009

Economia ed efficienza energetica


Mi chiederete : ma che c'entra l'economia con l'efficienza energetica ?

Tanto.

Ci sono analogie talmente calzanti da poter applicare tutti i principi della termodinamica all'economia.

Un esempio ?

Esiste un motore termico perfettamente adiabatico (adiabatico vuol dire che non scambia energia con l'ambiente circostante) che possa funzionare ?

La risposta è NO !

Basta guardare un motore a combustione interna che muove le nostre automobili.

Il motore assorbe energia a temperatura alta attraverso la combustione della benzina.
Produce una potenza meccanica che mi fa muovere le ruote.
Restituisce parte dell’energia a temperatura più bassa all’ambiente attraverso il radiatore.

In economia l’analogia con un motore adiabatico si chiama protezionismo.

Il protezionismo è strettamente imparentato con l’inflazione.
E’ il protezionismo che alimenta l’inflazione.

Quello che sta facendo il nostro Governo è una attiva politica protezionistica di difesa di posizioni economiche rilevanti detenute dai soliti nomi noti della finanza italiana.

Come è possibile questo ?

Lo Stato italiano, per salvare dalla crisi economica le imprese e le banche, ne finanzia i loro debiti.

Cura con i pannicelli caldi.

Perché se io finanzio i debiti di imprese e banche inefficienti questi non saranno minimamente tentati di migliorare i loro prodotti né di farsi concorrenza.

Con questo sistema un prodotto sempre mediocre mi costa sempre lo stesso prezzo.
Quindi il cittadino paga il prodotto due volte : attraverso le proprie tasse che servono a ripianare i debiti delle banche e delle imprese aumentato dell’inflazione.

Se il prodotto è a domanda fissa chi produce non ha alcuna intenzione di abbassare i prezzi.
Anzi. I prezzi seguiranno la dinamica dei costi di produzione maggiorato del margine di profitto.

E la concorrenza ?

Lasciamo perdere !

Se Mamma Stato mi copre i debiti perché dovrei far concorrenza alle altre imprese ?
Anzi !

Ci sediamo attorno ad un tavolo e fissiamo il prezzo di vendita del prodotto.
Ognuno coltivi il proprio orto e non rompa le scatole al vicino !

Chiamasi “concorrenza collusiva”.

Come avrebbe dovuto comportarsi il buon Tremonti ?

Tagliare il prelievo fiscale sulle buste paga dei dipendenti.

In questa maniera si avrebbe aumentato il potere di acquisto ed alimentata la domanda di beni.

Mi direte : ma l’inflazione ?

L’inflazione nasce dove non c’è concorrenza, dove non c’è scambio con l’esterno.

L’inflazione è l’entropia dell’economia.
Abbassa il potenziale entalpico del potere di acquisto.

L’entalpia è il bene.
E’ l’energia disponibile.
Rappresenta la ricchezza reale.

L’entropia è il male.
E’ l’energia persa.
Rappresenta l’inflazione prodotta dai monopoli della concorrenza collusiva.

Il cittadino, con maggiore potere di acquisto, DECIDE LUI cosa acquistare.

Esempio : acquisto di un’automobile.

A parità di prezzo può scegliere tra :

a) Ditta Rossi - costruisce macchine alimentate a carbone, efficienza energetica bassa, attorno al 5 %, inquinamento alto.

b) Ditta Verdi – costruisce macchine alimentate a benzina, efficienza energetica media, attorno al 15 %, inquinamento medio.

c) Ditta Azzurri – costruisce auto elettriche, efficienza energetica alta, attorno all’85/90%, inquinamento zero.


In regime di concorrenza perfetta le ditte a) e b) si estinguerebbero subito.

Come i dinosauri.

Acquistare un’auto elettrica significa aumentare l’efficienza energetica, eliminare il costo marginale sociale (costo per spese mediche) derivante dal prolungarsi di una attività inquinante.

Ma esiste un’altra inflazione : quella derivante dall’aumento del costo dei prodotti energetici derivanti dall’approssimarsi del picco di produzione del petrolio.

Pare che un primo picco sia stato raggiunto nel 2006.

Il prossimo, sarà l’ultimo.
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Ringrazio l'amico,Ing. Silvano Robur, per il presente post

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domenica 16 agosto 2009

Trabant. Il ritorno al futuro (elettrico)

Lo ha scritto il Financial Times.

Ci si può credere.

La vecchia auto, la pià diffusa nella vecchia Germania dell'Est rinasce abbandonando il fumoso cuore pulsante a due tempi per un nuovo motore elettrico. Un pool di piccoli industrie tedesce ha preso a cuore l'iniziativa e vuole mettere su strada la Trabant elettrica con un'autonomia di 160 km.




Un revival che mi ricorda tanto il nostro progetto del 'cinquino' di tre anni fa (già era il 2006) col retrofit elettrico.




Perché non far rinascere il "nostro Retrofit"? Qualche industriale italiano (dico: italiano) vuole mettersi in contatto con noi? Noi siamo pronti?

La storia de 'cinquino' e del' retrofit' è qui.

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venerdì 14 agosto 2009

Chevrolet Volt l'auto da 230 miglia per gallone

Tradotto in km e litri la percorrenza è di 100 km al litro. L'annuncio è stato dato da Fritz Henderson, boss della General Motors, martedì scorso 11 Agosto secondo quanto leggiamo da Washington Post del 12 Agosto.

Secondo quanto affermato il veicolo ibrido plug-in triplica le percorrenze delle auto della concorrenza posizionando GM al primo posto per questo genere di prodotto ... a meno che, dice Henderson, non vi siano delle auto ancora segrete in sviluppo.

All'inizio di Agosto, però, la Nissan ha annunciato le realizzazione di un'auto totalmente elettrica, la Leaf, che promette di percorrere 367 miglia a gallone.

Tornando alla Chevy, l'azienda ha fatto un calcolo del costo di utilizzo. Supponendo che il costo medio di energia elettrica sia in USA di 11 centesimi al kWh, un tipico driver della Volt dovrebbe pagare circa $ 2,75 per l'energia elettrica in un viaggio di 100 miglia, vale a dire meno di 3 centesimi per ogni miglio. Inizialmente i prezzi per l'acquisto dell'auto dovrebbe aggirarsi intorno ai 40.000 dollari. Funzionari dell'Azienda rassicurano sul fatto che il prezzo dell'auto dovrebbe scendere nel corso del tempo. Essi suggeriscono di prendere atto, inoltre, che i prezzi del petrolio aumenterà ancora, rendendo il carburante auto ancora più costoso.
Che sia una svolta industriale per la GM sufficiente a invertire la tendenza degli ultimo anni? Guardando i dati relativi al valore delle quote azionarie degli ultimi anni... lo speriamo per loro.

Leggere anche:
- qui
- qui
- qui
- qui

giovedì 13 agosto 2009

Auto elettriche. I milioni di dollari di Obama


"Dobbiamo usare l'innovazione per salvare l'economia, sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie".


Questo ha dichiarato Obama alcuni giorni fa come abbiamo riportato nel nostro post intitolato "2,4 miliardi di dollari per veicoli elettrici e batterie nel piano di Obama" che possiamo rileggere qui .
Precedentemente abbiamo elencato quali sono i beneficiari dei sussidi federali per lo sviluppo e la realizzazione di impianti produttivi di batterie per veicoli elettrici nel tesrritorio statunitense, adesso elenchiamo i beneficiari dei contributi per il settore produttivo dei componenti per i veicoli elettrici con i relativi importi in milioni di dollari.

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General Motors Corporation - $105
Construction of U.S. manufacturing capabilities to produce the second-generation GM global rear-wheel electric drive system.

Delphi Automotive Systems, LLC
$89.3
Expansion of manufacturing for existing electric drive power electronics components for both passenger and commercial vehicles.

Allison Transmission, Inc.
$62.8
Increasing U.S. capacity to manufacture hybrid systems for the commercial truck market.

Ford Motor Company
$62.7
Producing a Ford electric drive transaxle with integrated power electronics in an existing Ford transmission facility.

Remy, Inc.
$60.2
Establishing a standardized platform of hybrid electric motors and controls.

UQM Technologies, Inc.
$45.1
Expanding established propulsion systems into a volume manufacturing environment.

Magna E-Car Systems of America, Inc.
$40
Increasing production capacity of advanced automotive electric drive system component manufacturing plants located in the U.S.

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(La Chevy Volt GM Chevrolet nell'immagine)

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mercoledì 12 agosto 2009

Batterie per veicoli elettrici. I miliardi di dollari di Obama

"Dobbiamo usare l'innovazione per salvare l'economia, sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie".


Questo ha dichiarato Obama alcuni giorni fa come abbiamo riportato nel nostro post intitolato "2,4 miliardi di dollari per veicoli elettrici e batterie nel piano di Obama" che possiamo rileggere qui .


Un programma di concessione 2,4 miliardi di dollari che vuole rinnovare la speranza che un'industria delle auto elettriche degli Stati Uniti e delle batterie che servono ad alimentarle non rimangano disperatamente ancora a lungo dietro i competitori stranieri.

Qui di seguito l'elenco dei destinatari dei fondi e dei milioni di dollari erogato per ciascuno.

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Johnson Controls, Inc. $299.2 - Production of nickel-cobalt-metal battery cells and packs, as well as production of battery separators for hybrid and electric vehicles.

A123 Systems, Inc. - $249.1 - Manufacturing of nano-iron phosphate cathode powder and electrode coatings; fabrication of battery cells and modules; and assembly of complete battery pack systems for hybrid and electric vehicles.

KD ABG MI, LLC (Dow Kokam) - $161 - Production of manganese oxide cathode / graphite lithium-ion batteries for hybrid and electric vehicles.

Compact Power, Inc. (on behalf of LG Chem, Ltd.) - $151.4 - Production of lithium-ion polymer battery cells for the GM Volt using a manganese-based cathode material and a proprietary separator.

EnerDel, Inc. - $118.5 - Production of lithium-ion cells and packs for hybrid and electric vehicles. Primary lithium chemistries include: manganese spinel cathode and lithium titanate anode for high power applications, as well as manganese spinel cathode and amorphous carbon for high energy applications.

General Motors Corporation - $105.9 - Production of high-volume battery packs for the GM Volt. Cells will be from LG Chem, Ltd. and other cell providers to be named.

Saft America, Inc.- $95.5 - Production of lithium-ion cells, modules, and battery packs for industrial and agricultural vehicles and defense application markets. Primary lithium chemistries include nickel-cobalt-metal and iron phosphate.

Exide Technologies with Axion Power International - $34.3 - Production of advanced lead-acid batteries, using lead-carbon electrodes for micro and mild hybrid applications.

East Penn Manufacturing Co. - $32.5 - Production of the UltraBattery (lead-acid battery with a carbon supercapacitor combination) for micro and mild hybrid applications.
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A fronte dello sforzo che gli USA stanno affrontando per ritornare ad essere competitivi in un settore industriale fondamentale, guardando al futuro, rimarchiamo l'assoluta assenza di programmazione in Italia. Anche in Europa i governi nazionali stanno lottando tra di loro per ospitare nei propri territori stabilimenti produttivi per le batterie a tecnologia avanzata (litio) erogando investimenti per incoraggiare i produttori e infrastrutture che ne favoriscano l'interconnessione con la produzione locale di auto elettriche.
In questo contesto strategico europeo, planetario l'Italia è... totalmente, drammaticamente, incoerentemente, colpevolmente ... assente.

Da rileggere:

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martedì 11 agosto 2009

Batterie. Il bicchiere pieno ed il bicchiere vuoto

Lo stato canadese dell'Ontario investirà 17 milioni di dollari (11 milioni di Euro) canadesi per realizzare una fabbrica di batterie al litio. Dal canto suo l'azienda produttrice investirà 95 milioni di dollari (61 milioni di Euro).

Questo è il bicchiere pieno.

Ecco il bicchiere vuoto: per quanto riguarda le batterie il governo italiano ...


Leggere qui.

lunedì 10 agosto 2009

Tuffo nell'ibrido della Buick nel 2011

La famosa casa automobilistica automobilistica americana Buick , fondata da David Dumbar Buick nel 1903 a Flint nel Michigan, USA, lancerà nel 2011 una variante ibrida plug-in alle lussuose più tradizionale versioni con motori ad iniezione diretta rispettivamente da 2,4 e 3 litri.

Il crossover ibrido avrà due ruote motrici anteriori accoppiando un two-mode hybrid system con il motore di 3,6 litri V6.

La batteria, con una capacità di 8 kWh, permetterà un'autonomia di 16 chilometri in solo elettrico con tempi di ricarica di 5 ore ad una comune presa elettrica casalinga.

domenica 9 agosto 2009

In Italia si costruiscono bus elettrici, ma nessuno lo deve sapere.

Se fosse capitato ad una grossa azienda nazionale sarebbero scaturiti comunicati stampa a pioggia alluvionale. Grosse rane avrebbero gonfiato i loro corpi freddi per apparire grandi come buoi.
Invece è successo ad una piccola azienda, che conosco da più di dieci anni, quindi nessun comunicato stampa e nessun strombazzamento.

Ma cosa è successo?

Ben undici autobus ad emissioni zero sono stati consegnati al Comune di Copenhagen che hanno come destinazione il trasporto pubblico nell'area centrale della capitale danese.

Sono prodotti in Italia?
Si!

Sono bus con pianale ribassato? Si

"Le commesse, spiega il presidente della società (omissis) , stanno arrivando da Gran Bretagna, Francia, Scandinavia e Svizzera, interessate alle prestazioni di questo bus con pianale ribassato, studiato per i centri storici."


Ed ancora:

" Tante altre iniziative nel settore delle energie alternative vedono la luce quasi nella clandestinità nella nostra regione, sarebbe invece utile che si crei un supporto adeguato ed incentivi a quello che, dati alla mano, è il futuro per la nostra economia."


Concordo! Ma nella nostra beata nazione l'innovazione tecnologica a cui si guarda con speranzosa speranza con grande dispiego di paranza è il digitale terrestre e l'idrogeno. Va bene così. Continuiamo a farci del male, diceva Nanni Moretti.

Un'altra importante realtà produttiva all'avanguardia nel mondo dei veicoli elettrici è un'azienda che continua a vincere gare di fornitura di scooter elettrici per le poste di tutto il mondo. E' un'azienda italiana. E le Poste Italiane? Lo sanno? Zitti! Non lo facciamolo sapere in giro. Mi raccomando! Io non ho raccontato niente!

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sabato 8 agosto 2009

Leaf

(immagine dalla home page del sito web Nissan)

Rileggere il precedente post "Auto elettriche. Nissan Leaf"

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 Nissan LEAF

  • Seating capacìty - 5
  • Max speed - Over 140 km/h
  • Drive powertrain layout - Front motor, front drive
  • Battery - Laminated lithium-ion battery
  • Electric motor (power, torque) - High-response synchronous AC motor HD kW, 28ONm
  • Battery capacity/power - 24kWh over 90kW
  • Charge - 8 h
  • Fast charge 80% - 30'
  • Cruising range - Over 140km (100 miles, US LA4 mode)
  • Major features - Dedicated IT System
  • Lenght x Width x Height - 4445 x 1770 x 1550 mm
  • Wheelbase - 2700 mm
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Comunicato stampa Nissan del 2 Agosto 2009

Nissan Motor Co., Ltd. today unveiled Nissan LEAF, the world's first affordable, zero-emission car. Designed specifically for a lithium-ion battery-powered chassis, Nissan LEAF is a medium-size hatchback that comfortably seats five adults and has a range of more than 160km (100 miles) to satisfy real-world consumer requirements.


NISSAN LEAF

NISSAN LEAF
Slated for launch in late 2010 in Japan, the United States, and Europe, Nissan LEAF ushers in a new era of mobility - the zero-emission era. The car is the embodiment of Nissan's radical, transformative vision for the future and the culmination of decades of investment and research.

"Nissan LEAF is a tremendous accomplishment - one in which all Nissan employees can take great pride," said Nissan President and CEO Carlos Ghosn. "We have been working tirelessly to make this day a reality - the unveiling of a real-world car that has zero - not simply reduced - emissions. It's the first step in what is sure to be an exciting journey - for people all over the world, for Nissan and for the industry."

Key characteristics of the LEAF include:

1) Zero-emission power train and platform
2) Affordable pricing
3) Distinctive design
4) Real-world range autonomy - 160km (100 miles)
5) Connected Mobility: Advanced intelligent transportation (IT) system

The "LEAF" name is a significant statement about the car itself. Just as leaves purify the air in nature, so Nissan LEAF purifies mobility by taking emissions out of the driving experience. Pricing details will be announced closer to start of sales in late 2010; however, the company expects the car to be competitively priced in the range of a well-equipped C-segment vehicle. Additionally, Nissan LEAF is expected to qualify for an array of significant local, regional and national tax breaks and incentives in markets around the world. As an added benefit, because the vehicle has less mechanical complexity than a traditional gasoline-powered car, Nissan LEAF is designed to be friendly to the wallet as well as to the environment.

ZERO-EMISSION MOBILITY
Nissan LEAF is powered by laminated compact lithium-ion batteries, which generate power output of over 90kW, while its electric motor delivers 80kW/280Nm. This ensures a highly responsive, fun-to-drive experience that is in keeping with what consumers have come to expect from traditional, gasoline-powered automobiles.

Unlike internal-combustion engine (ICE) equipped vehicles, Nissan LEAF's power train has no tail pipe, and thus no emission of CO2 or other greenhouse gases. A combination of Nissan LEAF's regenerative braking system and innovative lithium-ion battery packs enables the car to deliver a driving range of more than 160km (100 miles) on one full charge*. (*US LA4 mode)

Extensive consumer research demonstrates that this range satisfies the daily driving requirements of more than 70% of the world's consumers who drive cars.

And, Nissan's approach makes charging easy and convenient. Nissan LEAF can be charged up to 80% of its full capacity in just under 30 minutes with a quick charger. Charging at home through a 200V outlet is estimated to take approximately eight hours - ample time to enable an overnight refresh for consumer and car alike.

REAL-WORLD CAR
The engineers and designers behind Nissan LEAF worked to create a competitively priced real-world car that would enable Nissan to lead mobility into the zero-emission era. To ensure comfort, spaciousness and cargo capacity, Nissan LEAF employs a completely new chassis and body layout.

"Our car had to be the world's first, medium-size, practical EV that motorists could afford and would want to use every day. And that's what we've created. The styling will identify not only Nissan LEAF but also the owner as a participant in the new era of zero-emission mobility," said Masato INOUE, Product Chief Designer.

DISTINCTIVE DESIGN
Even the smallest details can yield tremendous effect.

Nissan LEAF's frontal styling is characterized by a sharp, upright V-shaped design featuring long, up-slanting light-emitting diode (LED) headlights that employ a blue internal reflective design that announces, "This car is special." But the headlights do more than make a statement. They are also designed to cleverly split and redirect airflow away from the door mirrors, thus reducing wind noise and drag. And, the headlights provide yet one more benefit in that they consume about 50 percent of the electricity of conventional lamps, which helps Nissan LEAF to achieve its world-class range autonomy.

Through bright trim colors inside, Nissan LEAF creates a pleasing and stylish cabin environment. An environmentally friendly "blue earth" color theme originates from the Aqua Globe body color of Nissan LEAF's introductory model. This theme is carried into the interior through blue dashboard highlights and instrument illumination.

CONNECTED MOBILITY IT SYSTEM
Nissan LEAF employs an exclusive advanced IT system. Connected to a global data center, the system can provide support, information, and entertainment for drivers 24 hours a day.

The dash-mounted monitor displays Nissan LEAF's remaining power - or "reachable area" - in addition to showing a selection of nearby charging stations.

Another state-of-the-art feature is the ability to use mobile phones to turn on air-conditioning and set charging functions - even when Nissan LEAF is powered down. An on-board remote-controlled timer can also be pre-programmed to recharge batteries.

"The IT system is a critical advantage," says Tooru ABE, Chief Product Specialist. "We wanted this vehicle to be a partner for the driver and an enhancement for the passengers. We also wanted this vehicle to help create a zero-emission community, and these IT features will help make that possible."

HOLISTIC APPROACH TO ZERO-EMISSION MOBILITY AND ECO-FRIENDLY INNOVATION
Nissan LEAF is a critical first step in establishing the era of zero-emission mobility; however, Nissan recognizes that internal-combustion engine (ICE) technologies will play a vital role in global transportation for decades to come. Because of this, Nissan is implementing its zero-emission vision through a holistic approach, which provides consumers a comprehensive range of eco-friendly technologies from which to choose.

For some consumers, Nissan LEAF will be the perfect match, and the only car they will ever need. For others, Nissan LEAF will be a logical addition to the family fleet - the optimal choice for the daily commute, for example.

While zero-emission is the ultimate goal, the company is committed to ongoing innovation in eco-friendly technologies that increase efficiency and reduce emissions. As a result, Nissan offers a comprehensive suite of automotive technologies, including CVT, Idle Stop, HEV, Clean Diesel, and ongoing research and investment in FCV technology.

WORLDWIDE PARTNERS
Zero-emission mobility programs under the banner of the Renault-Nissan Alliance include partnerships with countries such as the UK and Portugal, local governments in the Japan and the USA, and other sectors, for a total of nearly 30 partnerships worldwide.

In these partnerships major efforts focus on three areas:

1) Development of a comprehensive charging infrastructure through public and private investment,
2) Incentives and subsidies from local, regional, and national governments, and
3) Public education on the individual and societal benefits of zero-emissions mobility.

ZERO-EMISSION VEHICLE PRODUCTION
Nissan LEAF is the first in the company's forthcoming line of EVs and is a major milestone in the realization of the Renault-Nissan Alliance's vision for zero-emission mobility. The first of Nissan's EV's will be manufactured at Oppama, Japan, with additional capacity planned for Smyrna, Tennessee, USA. Meanwhile, lithium-ion batteries are being produced in Zama, Japan, with additional capacity planned for the USA, the UK and Portugal, and other sites for investment are under study around the world.

ABOUT NISSAN MOTOR CO., LTD.
Nissan Motor Co., Ltd. is a global automotive company with vehicle sales of 3.411 million in 2008. Nissan is present in all major auto markets worldwide, selling a comprehensive range of cars, pickup trucks, SUVs, and light commerical vehicles.

NISSAN BLUE CITIZENSHIP
Nissan is committed to making a better world through its commitment to corporate social responsibility. This includes programs that focus on technological innovations that focus on people and care for the planet. Our vision for zero-emission mobility is an outgrowth of our CSR approach, which we call Blue Citizenship. Together, we are working with our Alliance partner, Renault, to make a better world through zero-emission mobility.

venerdì 7 agosto 2009

Sudoku, idrogeno, polo tecnologico e fantasia (poca)

Il Sudoku (da Wikipedia, l'enciclopedia libera) (giapponese: 数独, sūdoku, nome completo 数字は独身に限る Sūji wa dokushin ni kagiru, che in italiano vuol dire "sono consentiti solo numeri solitari") è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una volta riempito correttamente, appare come un quadrato latino.

Mischiate insieme i seguenti luoghi comuni:

1. sistema integrato pubblico-privato,
2. protocollo d’intesa,
3. competitività,
4. globalizzazione,
5. Polo Tecnologico,
6. energie rinnovabili,
7. ambiente,
8. sul territorio di riferimento (elettorale) ...

... manca la parola magica, il catalizzatore, la forza primigenia obnubilante le menti, la più importante:

9. Idrogeno.

Ed ecco come d'incanto, al tocco della bacchetta magica di Fata Turchina, prender vita il burattino di legno, il meccanismo pinocchiesco che fa nascere miracolosamente e crescere vigorosi gli investimenti a pioggia, le alluvioncine, i tornadini, i monsonetti di denaro pubblico. Ecco la terra incantata da cui scorgano i progetti sul deja vue, i 'già fatto in ogni dove', i 'non c'è niente di nuovo' sotto il sole. Qualcuno pensa: "Meglio puntare sulle 'tecnologie' comprovatamente fallimentari, su quelle tecnologie che un po' tutti stanno abbandonando ( qui - qui ) piuttosto che arrischiarsi in percorsi di vera innovazione." Detto fatto!

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giovedì 6 agosto 2009

2,4 miliardi di dollari per veicoli elettrici e batterie nel piano di Obama

L'immaginazione di nuovo al potere !

Quello di Barack Obama è un invito a lasciarsi guidare dai precedenti storici: "La storia deve farci da guida: gli Stati Uniti hanno guidato le economie mondiali nel XX secolo perché erano leader mondiali nell'innovazione" ha detto il presidente Usa, "ora la concorrenza è più forte, le sfide più dure. Ma proprio per questo - spiega Obama - l'innovazione è più importante che mai. E' la chiave per buoni posti di lavoro nel XXI secolo, quella per assicurare un'elevata qualità della vita per questa generazione e per le prossime". Ripartire dalla tecnologia "pulita" - Annunciando lo stanziamento di 2,4 miliardi di dollari per veicoli elettrici e batterie, Obama ha ribadito il proprio impegno in favore dello sviluppo della prossima generazione di vetture pulite: "Non è solo un investimento per produrre veicoli oggi. E' un investimento nella nostra capacità di sviluppare nuove tecnologie domani". I fondi a disposizione creeranno occupazione, migliaia di posti di lavoro. "Non voglio solo ridurre la nostra dipendenza dal petrolio e la dipendenza dalle innovazioni straniere. Non voglio dover importare auto ibride. Voglio che le auto ibride siano costruite qui. Voglio che i camion ibridi siano costruiti qui: voglio che le auto del futuro e le tecnologie che le fanno andare siano sviluppate negli Usa. E questo è solo l'inizio. In nessuna area l'innovazione è cosi importante come nello sviluppare nuove strade per produrre, utilizzare e risparmiare energia".

I 2,4 miliardi vengono dal fondo di circa 800 miliardi di dollari approvati dal Congresso americano come stimolo all'economia all'inizio di quest'anno.
La maggior parte degli stanziamenti, 1,5 miliardi, sono destinati alla produzione delle batterie con tecnologia avanzata destinate alle auto elettriche per permettere maggiori percorrenza a ricarica. Altri 500 milioni di dollari saranno destinati alla realizzazione di 'power train' (motori e azionamenti elettronici) e 400 milioni per aiutare e supportare l'acquisto di migliaia di veicoli elettrici dimostrativi. La Casa Bianca ritiene che tali solo i fondi destinati alla realizzazione di batterie avanzate possano portare a creare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro.

"Questa è stata più di una crisi economica, non possiamo permetterci di correre una corsa a velocità dimezzata per questo abbiamo approvato il piano di stimolo fiscale, sul quale c'è stata molta disinformazione". Parole del presidente americano Barack Obama, nel suo discorso a Elkhart (Indiana), una delle contee americane simbolo della crisi, con un tasso di disoccupazione salito al 17%. Il discorso alla contea è diventato una riflessione sugli scenari da disegnare per rimettere in moto leconomia globale. Obama aveva toccato Elkhart già nel corso della campagna elettorale. "Dobbiamo usare l'innovazione per salvare l'economia", ha aggiunto Obama, "sarà fondamentale trasformare le idee in invenzioni e le invenzioni in industrie".

Fonte: Los Angeles Times e tiscali.it
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mercoledì 5 agosto 2009

Veicoli elettrici, la Germania, l'Italia e la rana di Fedro

La Germania, la nazione delle grandi macchine, è in ritardo, quando si tratta di considerare e progettare le automobili verdi di domani.

Nel tentativo di soddisfare gli obiettivi di protezione del clima e di ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio, il governo tedesco vuole avere 1 milione di automobili elettriche che percorrano le autostrade del paese entro il 2020.

Finora, tuttavia, la potente industria automobilistica tedesca - con i propri marchi come Daimler (i proprietari della Mercedes-Benz), BMW, Porsche e Volkswagen - è stata lenta nella progettazione di un veicolo alimentato a batteria per la produzione in serie.

Daimler e BMW stanno per iniziare le prove testando auto elettriche in diverse città tedesche, ma i 200 veicoli da mettere sulle strade sono ridisegnati Smart e Mini Cooper modelli con enormi pacchi batterie nei loro bagagliai - evidentemente non è la soluzione ideale per i veicoli elettrici futuro.

Daimler, un gigante leader nel mondo delle auto, sta per lanciare l'industria tedesca nella tecnologia del veicolo ibrido, quasi un decennio dopo la Toyota , leader del mercato, ha introdotto la Prius. Martin Winterkorn a capo della Volkswagen ha dichiarato all'inizio di questo mese che la sua compagnia avrebbe offerto il suo primo veicolo tutto elettrico nel 2013. I Grandi piani che non è detto che necessariamente diventino realtà come quelli della Mercedes-Benz, per esempio, che nel 2002, annunciò che avrebbe avuto la sua prima auto a celle a combustibile a idrogeno pronti a funzionare entro il 2004. L'azienda ha da tempo abbandonato tale piano.
(tratto da upi.com)


Ok. In Germania almeno se ne parla... il governo vuole 1 milione di auto entro il 2020...l'industria progetta veicoli lettrici ... l'industria abbandona progetti a idrogeno (saggiamente) ecc.. In Germania. E in Italia? Il governo tace, l'industria si gonfia di metano e come la rana di Fedro a forza di gonfiarsi arriverà il momento in cui...

martedì 4 agosto 2009

Auto elettriche. Nissan Leaf

Nissan ha svelato (guardian.co.uk) ciò che sostiene essere la prima auto elettrica di massa al mondo, una cinque porte con portellone, dalle dimensioni di auto per la famiglia di dimensioni, una percorrenza massima di 160 chilometri 00 miglia e una velocità massima di circa 140 km/h all'ora, sarà in vendita in Gran Bretagna, Europa, USA e Giappone entro la fine del prossimo anno al prezzo (stimato) di 12/18 mila euro. Il costruttore giapponese ha annunciato il mese scorso che aveva scelto il suo stabilimento di Sunderland (qui) per fare batterie agli ioni di litio per il mercato europeo con un nuovo impianto investendo £ 235 milioni di euro. Uno stabilimento per la produzione di auto elettriche per il mercato europeo sarà realizzato in Gran Bretagna.

Fonte: guardian.co.uk

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lunedì 3 agosto 2009

Germania. 2 milioni di nuovi posti di lavoro con la mobilità elettrica

Il settimanale ‘Der Siegel’ anticipa il contenuto di un documento di 67 pagine, che lo sfidante socialdemocratico di Angela Merkel per la Cancelleria, Frank-Walter Steinmeier (nella foto) , renderà pubblico oggi lunedì, in cui sono esposte le linee direttrici di un “Deutschland-Plan” della Spd . La promessa elettorale è creare 4 milioni di nuovi posti di lavoro ed eliminare la disoccupazione entro il 2020. Secondo i progetti del leader socialdemocratico, 2 milioni di posti di lavoro dovrebbero essere creati nell’industria grazie all’introduzione di nuove tecnologie ed all’espansione della mobilità con auto elettriche. Steinmeier promette di fare della Germania “la Silicon Valley della produzione industriale ecologicamente compatibile.

Passerà mai per l'anticamera del cervello di un nostro esponente politico basare le proprie promesse (almeno le promesse, non dico portare a fondo il programma) elettorali prendendo in considerazione i veicoli elettrici e l'innovazione tecnologica ad essi connessa? Domanda tristemente retorica.
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sabato 1 agosto 2009

Idrogeno. Un sogno, un segno incoerente, una strategia superficiale e sperperatrice

Leggiamo che l’assessore all’Ambiente del comune di Roma Fabio De Lillo ha partecipato, oggi (30 Luglio) a Roma, alla conferenza stampa intitolata “Prima linea sperimentale: progetto trasporto pubblico – autobus a idrogeno a Roma”, in linea con la politica del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni nocive del trasporto pubblico. De Lillo: “Il progetto H2 -TPL presentato oggi (30 Luglio) è molto interessante poiché finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra e al ricorso a fonti di energia rinnovabili”,

Risparmio energetico? L'idrogeno è una risposta incoerente.
Ricorso a fonti rinnovabili? Per produrre l'idrogeno? Il segnale di un'altra risposta incoerente per il semplice motivo che:

l'idrogeno è il nemico numero uno delle rinnovabili.

Se ci svincoliamo dalla dipendenza 'servile' dell'energia prodotta dal petrolio che per propria natura è limitata dalla quantità esistente sul nostro pianeta e finalmente indirizziamo la nostra attenzione ed i nostri investimenti verso la produzione di energia illimitata da fonti rinnovabili (sole e vento) eterne, regrediremmo enormemente supponendo che l'idrogeno possa essere la soluzione alternativa. Con l'idrogeno, invece di fare un passo in avanti, non faremmo altro che ricadere in uno sciagurato sperpero di energia.

Nel documento che abbiamo elaborato tempo addietro (L'idrogeno: il nemico delle rinnovabili) si comprende quanto sia scellerato semplicemente parlare di idrogeno della trazione e quanto sia osceno investire su prodotti che basano la propria tecnologia su tale elemento.

Partiamo dal presupposto che abbiamo disponibile energia prodotta da fonte rinnovabile grazie al KiteGen (o anche eolico tradizionale o fotovoltaico) e che ne occorra una certa quantità "X" per far funzionare 100 autobus elettrici a accumulatori (batterie o supercapacitori).

Con la stessa energia riusciremmo a far funzionare:
solo 57 bus a fuel cell ad idrogeno,
ma ancor meno autobus a motore a scoppio: 30
ed ancora, considerando che l'efficienza di un motore a scoppio si riduce alla metà nel traffico cittadino, avremmo 15 autobus circolanti.

Ovvero rispetto all'energia consumata dagli autobus totalmente elettrici dovremmo consumare:
quasi il doppio di energia utilizzando bus a idrogeno/fuel cell ,
3 volte e più con l'autobus mosso dal motore ad idrogeno e più verosimilmente
6 volte utilizzando lo stesso motore in un traffico cittadino.

Inconcepibile che si possa sprecare energia ed economie per preparare convegni, tanto più per finalizzare progetti assurdi ed incoerenti che verranno meno agli obiettivi prefissi.
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