Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 3 agosto 2009

Germania. 2 milioni di nuovi posti di lavoro con la mobilità elettrica

Il settimanale ‘Der Siegel’ anticipa il contenuto di un documento di 67 pagine, che lo sfidante socialdemocratico di Angela Merkel per la Cancelleria, Frank-Walter Steinmeier (nella foto) , renderà pubblico oggi lunedì, in cui sono esposte le linee direttrici di un “Deutschland-Plan” della Spd . La promessa elettorale è creare 4 milioni di nuovi posti di lavoro ed eliminare la disoccupazione entro il 2020. Secondo i progetti del leader socialdemocratico, 2 milioni di posti di lavoro dovrebbero essere creati nell’industria grazie all’introduzione di nuove tecnologie ed all’espansione della mobilità con auto elettriche. Steinmeier promette di fare della Germania “la Silicon Valley della produzione industriale ecologicamente compatibile.

Passerà mai per l'anticamera del cervello di un nostro esponente politico basare le proprie promesse (almeno le promesse, non dico portare a fondo il programma) elettorali prendendo in considerazione i veicoli elettrici e l'innovazione tecnologica ad essi connessa? Domanda tristemente retorica.
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2 commenti:

Silvano Robur ha detto...

Pare che raggiungeremo il picco tra quattro anni ( e non tra quaranta come dice Scaroni).
Leggete un pò qui sotto :

"Le riserve di petrolio finiranno prima del previsto. A sostenerlo è un gruppo di scienziati riuniti nell'Oil Depletion Analysis Centre di Londra, una società di studi britannica che esamina l'esaurimento delle risorse petrolifere. Il recente rapporto del centro studi britannico ha contestato le cifre ottimistiche e rassicuranti pubblicate nel rapporto annuale "Statistical Review of Word Energy" dagli esperti delle compagnie petrolifere, in base al quale le riserve attuali di petrolio sono sufficiente a garantire almeno altri 40 anni ai ritmi attuali di consumo. Gli scienziati di Londra contestano questa previsione, ipotizzando il raggiungimento del picco petrolifero nei prossimi quattro anni e un successivo incremento dei prezzi del greggio a innescare la recessione su scala mondiale. Secondo il professor Colin Campbell, direttore dell'Oil Depletion Centre, il picco petrolifero del petrolio "leggero", più economicamente estraibile, è stato già raggiunto nel 2005. Per il petrolio "pesante", le cui riserve sono più in profondità nel sottosuolo, il picco sarà invece raggiunto nel 2011. Oltrepassato il punto di massima produzione l'estrazione annuale di barili (oggi 85 miliardi di barili/giorno) sarà destinata a decrescere e i prezzi ad aumentare. Le compagnie petrolifere negano lo scenario prospettato dagli esperti dell'Oil Depletion. Va però ricordato che queste ultime fino a pochi anni fa erano riluttanti ad ammettere l'esistenza stessa dell'effetto serra e del cambiamento climatico.
Se le cifre presentate dall'Oil Depletion Centre saranno confermate dai fatti il pianeta si troverà ben presto a secco e senza la spia gialla della riserva ad avvisarci in tempo. Forse scrivere queste cose fa apparire catastrofisti. Ci basta però ricordare che per sua disgrazia Cassandra aveva sempre ragione."

Sto cercando di scaricare il documento originario dal sito.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Non è da scartare l'ipotesi che il picco del petrolio sia già stato raggiunto. Qualcuno ipotizza l'anno passato, qualcuno lo sposta poco più in là. Secondo me ha poca importanza stabilire esattamente la data. L'importante è trovare rapidamente alternative al petrolio ma che siano cmq solo e sempre rinnovabili.