Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 30 settembre 2009

Il cinese più ricco costruisce auto elettriche

La classifica è stata redatta dalla rivista Hurun Report. Sembra proprio che costruire veicoli lettrici sia un affare senza precedenti tanto da far balzare Mr. Wang Chuan Fu, 43 anni, fondatore della BYD (Built Your Dreams), al primo posto con un salto di ben 106 punti rispetto all'anno precedente con un patrimonio personale di 5,1 miliardi di dollari.

La Byd ha iniziato producendo batterie per prodotti elettronici nel 1995, per poi entrare nell'industria automobilistica nel 2003 concentrandosi sui veicoli elettrici.

L'azienda ha fatto un balzo in avanti ancora più impressionante del suo proprietario crescendo dell'800 per cento dopo che l'imprenditore americano Warren Buffet ha comprato il 10% della compagnia.

Secondo il creatore della lista Hurun, Rupert Hoogewerf, Wang non ha risentito della crisi internazionale perché "...ha seguito lo sviluppo della scienza, della nuova energia, dell'innovazione e dell'ecologia".


Leggere anche: - qui -,- qui -, - qui -


Pisoloooo! Date una scrollatina a Pisolo.

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martedì 29 settembre 2009

Prius - ibrida d'attacco

Abbiamo preparato un grafico relativo alle vendite del modello ibrido elettrico Toyota Prius (linea rossa) nell'anno in corso secondo i dati pubblicati nel sito web della JADA (Japan Automobile Dealers Association).

E' impressionante il balzo che ha portato al raddoppio delle vendita da Aprile a Maggio fino ad arrivare ad oltre 5 volte nel mese di Luglio (27.712 unità). Ancora più stupefacente la scalata alle vette dei modelli più venduti passando dal 21 posto al primo mantenendolo da Maggio ad Agosto con uno scarto notevole nei confronti del secondo modello più venduto fra i concorrenti (linea celeste).

L'altra vettura ibrida, la Honda Insight ha occupato il quarto posto a Luglio con poco più di 10 mila vetture e 7.900 ad agosto.

Chi vuole entrare nel mercato degli ibridi sa con chi si dovrà scontrare.

Auguri!

(cliccare sull'immagine per ingrandire)

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lunedì 28 settembre 2009

Una proposta indecente

Il 3 Settembre del 1998 uscì in Gazzetta Ufficiale nella Serie generale - n. 179 una legge "Mobilità sostenibile nelle aree urbane" Decreto 27 marzo 1998 del Ministero dell'Ambiente firmata dall'allora Ministro dell'Ambiente Ronchi, dal Ministro dei Lavori Pubblici Costa, il Ministro della Sanità Bindi e il Ministro dei Trasporti e della Navigazione Burlando che poteva rappresentare una svolta epocale anticipando di un decennio la nascita di una industria di veicoli elettrici tanto da far diventare l'Italia una nazione leader in questo settore strategico adesso come non mai. Ma ... come sempre, anzi, come spesso capita qui da noi, si fanno delle buone leggi ma non si applicano semplicemente perché non le si vogliono applicare ostacolandole da una parte, rendendole monche di alcune parti dall'altra. Non entriamo in particolari e in polemiche che non portano da nessuna parte, semplicemente riprendiamo in considerazione quella legge leggendone il testo e vediamo di modificarla aggiornandola per renderla funzionale ai nostri tempi. Il fine è quello di provare a entrare in quella che è l'ultima finestra di lancio per un settore che fra poco non avrà più nessun operatore italiano di un certo peso in campo mondiale. Ecco la nostra proposta indecente : una nuova legge che ricalcando la vecchia "legge Ronchi".

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IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
di concerto con
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero della Salute

Vista la legge ... bla bla bla
Visto il decreto ... bla bla bla
Vista la legge ... bla bla bla
Vista la direttiva UE... bla bla bla
Ecc..

Promulga la seguente legge

Art.1.

1. Nel rinnovo del loro parco autoveicolare, le amministrazioni dello Stato, delle regioni, degli enti locali, degli enti gestori di servizi pubblici e dei servizi di pubblica utilità, pubblici e privati, dovranno prevedere che nella sostituzione degli autoveicoli delle categorie M1 e N1 in dotazione una quota sia effettuata con autoveicoli nelle seguenti percentuali entro i tempi sottoindicati:

entro il 31 dicembre 2010 nella misura del 15%
entro il 31 dicembre 2011 nella misura del 20%
entro il 31 dicembre 2012 nella misura del 30%
entro il 31 dicembre 2013 nella misura del 40%
entro il 31 dicembre 2014 nella misura del 50%
entro il 31 dicembre degli anni successivi sempre nella misura del 50%


Art. 2.

1. Il Ministro dell'ambiente concorre ad individuare, sulla base del programma stralcio di tutela
ambientale bla bla bla ..., specifiche risorse da destinarsi alla degli interventi di razionalizzazione della mobilità indicati nella presente legge. In particolare vengono destinati, secondo le procedure indicate dal programma stralcio stesso, XX milioni di euro alle strutture di supporto delle reti cittadine dei responsabili della mobilità aziendale, XX milioni di euro all'incentivazione dei servizi di uso collettivo ottimale delle autovetture e di forme di multiproprietà delle autovetture destinate una quota proporzionale al tempo d'uso ed ai chilometri percorsi, XX milioni di euro alla installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici nell'ambito cittadino, XX milioni di euro alla copertura ell'extracosto dei veicoli elettrici. Vengono inoltre previsti XX milioni di euro per l'acquisto da parte di cittadini di veicoli elettrici su due ruote e XX milioni di euro per la diffusione di servizi di taxi elettrici.

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Scusate l'indecenza!!

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domenica 27 settembre 2009

Ramses, un progetto per un veicolo elettrico agricolo






Il progetto RAMSES è in corso con il supporto della Commissione Europea nell’ambito del VI programma quadro ed è coordinato da Toufic El Asmar, dell’Università di Firenze. Il responsabile del task “veicolo” del progetto è Ugo Bardi, sempre dell’università di Firenze. Il veicolo stesso è stato progettato da Paolo Pasquini e costruito da una ditta di Salerno. Partecipano al progetto altre ditte e istituti di ricerca europei e dei paesi mediterranei.

Per altri dettagli leggere - qui -

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sabato 26 settembre 2009

Honda Personal Mobility Device

Honda ha sviluppato un nuovo tipo di veicolo elettrico l' U3-X Personal Device Mobility che consente al 'passeggero' una mobilità in tutte le direzioni in armonia col le altre persone. Il dispositivo sperimentale, che è molto compatto, permette di stare comodamente seduti tenendolo tra le gambe del pilota per fornire una libera circolazione in tutti i le direzioni, avanti, indietro, da lato a lato e in diagonale.
Honda continuerà la ricerca e lo sviluppo del dispositivo, inclusi gli esperimenti in un ambiente reale per verificare la funzionalità del dispositivo.

Caratteristiche principali del modello sperimentale :
Lunghezza × larghezza × altezza (mm): 315 × 160 × 650
Peso : meno di 10 kg
Tipo di batteria: Batteria agli ioni di litio
Tempo operativo (con batteria completamente carica): 1 ora

Il video



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venerdì 25 settembre 2009

Earth Overshoot Day. la Terra entra in riserva

Allarme degli scienziati: già consumato il capitale disponibile per il 2009.

Il 25 settembre è l'Overshoot Day: da quel momento cominceremo ad usare le risorse che servirebbero alle prossime generazioni.

Risorse rinnovabili esaurite la Terra entra in riserva.

Signori, si chiude. Se il pianeta fosse gestito come una famiglia all'antica, di quelle che non chiedono prestiti, domani dovrebbe serrare i battenti: le risorse sono finite. Ovviamente il mondo andrà avanti, ma a credito. Prenderemo energia, acqua e minerali a spese del futuro, restringendo il capitale di natura che abbiamo a disposizione. Il 25 settembre è l'Earth Overshoot Day, il momento dell'anno in cui la specie umana ha esaurito le risorse rinnovabili a disposizione e comincia a divorare quelle che dovrebbero sostenere le prossime generazioni.

A calcolare la data è il Global Footprint Network, l'associazione che misura l'impronta ecologica dell'umanità, cioè il segno prodotto sul pianeta dalla nostra vita quotidiana: dalle bistecche che mangiamo, dai cellulari che compriamo, dagli aerei che usiamo. Per millenni, fino alla rivoluzione industriale, questo segno è rimasto sostanzialmente invisibile. Ci sono stati scompensi ecologici anche violenti, ma localizzati: a livello globale gli effetti prodotti dall'esistenza di centinaia di milioni di esseri umani si confondevano con le oscillazioni periodiche della natura.

L'impatto si è fatto più consistente dall'inizio dell'Ottocento, ma solo negli ultimi decenni è cominciata la crescita drammatica che, a parte la battuta d'arresto prodotta dalla crisi economica, non accenna ad arrestarsi. Nel 1961 l'umanità consumava la metà della biocapacità del pianeta. Nel 1986 ci siamo spinti al limite ed è arrivato il primo Earth Overshoot Day: il 31 dicembre le risorse a disposizione erano finite. Nel 1995 la bancarotta ecologica è arrivata il 21 novembre. Dieci anni dopo i conti con la natura sono entrati in rosso già il 2 ottobre. Ora siamo retrocessi fino al 25 settembre: consumiamo il 40 per cento in più rispetto alle risorse che la Terra può generare. Nel 2050, se la crisi energetica non ci avrà costretto alla saggezza ecologica, per mantenere i conti in pareggio avremo bisogno di un pianeta gemello da usare come supermarket per prelevare materie prime, acqua, foreste, energia.

Antonio Cianciullo su la Repubblica - qui -



Inoltre: Earth Overshoot Day


Consumi petroliferi ad agosto 2009: - 8,1%

Secondo i dati forniti dall'Unione Petrolifera nel COMUNICATO STAMPA del 10 Settembre 2009 i consumi petroliferi italiani nel mese di agosto 2009 avrebbero fatto segnare una flessione dell’ 8,1% (-499.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2008, attestandosi a circa 5,7 milioni di tonnellate.Grassetto

I prodotti autotrazione, favoriti da un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 3,8% (-35.000 tonnellate) rispetto ad agosto 2008, mentre il gasolio autotrazione una flessione dell’1,6% (-30.000 tonnellate).

La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di agosto è così risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,9 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2,3% (-65.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2008.

La domanda di oli combustibili è risultata pari a 0,3 milioni di tonnellate.

Ancora un segnale positivo per il Gpl autotrazione che in agosto ha mostrato un progresso del 5,8% (+5.000 tonnellate).

Nei primi otto mesi del 2009 i consumi sono stati pari a circa 49,4 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 7,8% (-4.205.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2008.

La benzina nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 3,9% (-286.000 tonnellate), il gasolio del 4,1% (-710.000 tonnellate).

Nei primi otto mesi del 2009 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio) evidenzia una flessione del 4% (-996.000 tonnellate).

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in diminuzione del 7,4%, con quelle diesel a coprire il 43,2% del totale (era il 51,8% nei primi otto mesi del 2008).
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giovedì 24 settembre 2009

Le automobili elettriche per guidare la transizione verso tecnologie sostenibili

Uno degli sviluppi più eccitanti all'orizzonte è la nuova generazione di automobili elettriche.

La chiave per il controllo dei cambiamenti climatici sta nel miglioramento della tecnologia. Abbiamo bisogno di trovare nuovi modi di produrre e utilizzare l'energia, soddisfare i nostri bisogni alimentari, i trasporti, e di riscaldare e raffreddare le nostre case, che ci consentirà di ridurre il petrolio, gas, carbone, fertilizzanti a base di azoto e di altre cause che portano ai cambiamenti climatici per i gas ad effetto serra.

Ci sono abbastanza buone opzioni disponibili per far nascere la speranza che il mondo possa raggiungere l'obiettivo di controllare il cambiamento climatico a un costo ragionevole (forse l'1% del reddito globale all'anno) consentendo nel contempo che l'economia mondiale possa continuare a crescere e aumentare il tenore di vita. Uno degli sviluppi più eccitanti all'orizzonte è la nuova generazione di automobili elettriche.


Agli esordi dell'auto alla fine del 19esimo secolo, molte tecnologie erano in concorrenza tra loro: auto a vapore, a batteria e con il motore a combustione interna (ICE). La benzina e il gasolio con i motori a combustione interna hanno vinto la concorrenza grazie al successo del modello "T" della Ford che per primo è uscito da una catena di montaggio nel 1908.

Adesso però l'era dei veicoli elettrici è tra di noi. La Toyota Prius, un veicolo elettrico ibrido ha segnato una svolta in Giappone nel 1997. (...)

Molta più innovazione sarà sulla strada grazie alla Chevy Volt della General Motors veicolo ibrido plug-in alla fine del 2010. Mentre la Prius è una automobile ICE normale con un piccolo motore elettrico, la Volt è un veicolo elettrico con un motore endotermico a fianco. Sulla base di modelli di guida tipica, la Volt avrà tanti chilometri disponibili nella batteria da permettere di raggiungere circa 230 miglia per gallone di benzina.

Larry Burns, il capo della ricerca visionaria GM e lo sviluppo fino al suo recente ritiro, vede il veicolo elettrico come molto più di una occasione per risparmiare benzina. Secondo Burns, l'era del veicolo elettrico modificheranno la rete energetica, ridefinendo i modelli di guida e in generale migliorando la qualità della vita nelle aree urbane, dove la maggior parte della popolazione mondiale vivrà e avrà occasione di guidare un'auto.

In primo luogo, ci saranno molti tipi di veicoli elettrici, compresi gli ibrida plug-in, il all-electric a batteria, e veicoli alimentati a pila a combustibile a idrogeno, in sostanza, una batteria alimentata da una sorgente esterna di idrogeno.

Questi diversi veicoli saranno in grado di attingere a fonti di energia innumerevoli. Energia solare, eolica o l'energia nucleare - tutto gratis delle emissioni di CO2 - può alimentare la rete elettrica che si ricarica le batterie o produrre l'idrogeno per l'alimentazione delle celle a combustibile a idrogeno.

In secondo luogo, la capacità di stoccaggio del parco veicoli svolgerà un ruolo importante per stabilizzare la rete elettrica. Non solo i veicoli alimentati a batteria potranno trarre energia dalla rete elettrica durante la ricarica, ma, quando sono stazionano perché parcheggiati, potranno anche essere fonte di alimentazione supplementare della rete elettrica durante i periodi di picco della domanda.

In terzo luogo, i veicoli elettrici alimentati aprirà un nuovo mondo di veicoli "intelligenti", in cui sistemi di sensori consentirà la comunicazione da veicolo a veicolo per prevenire le collisioni, la gestione del traffico e il controllo in remoto del veicolo.

Queste sono le idee visionarie, ma sono a portata di mano tecnologica. Ma l'attuazione di tali concetti richiedono nuove forme di partenariato pubblico-privato. Costruttori di automobili, aziende di servizi, fornitori di banda larga, costruttori di strade, governo hanno ciascuno il compito di contribuire ad un sistema integrato. Tutti questi settori richiederanno nuovi modi di competere e cooperare con gli altri. Il settore pubblico dovrà presentare i finanziamenti per consentire la nuova generazione di veicoli per raggiungere la commercializzazione - attraverso la R & S, incentivi ai consumatori, e il supporto per le infrastrutture complementari (ad esempio, punti per la ricarica in luoghi pubblici).

Abbiamo bisogno di ripensare la sfida sul clima. Sfruttando il nuovo profilo di ingegneria e nuovi tipi di parteneriati pubblico-privato, possiamo accelerare il passaggio di tecnologie sostenibili a livello mondiale, con benefici per i paesi ricchi e poveri e, quindi, trovare la base di accordi mondiali sul cambiamento climatico che si sono finora rivelate evasivi.

Di Jeffrey Sachs (*)

Fonte: guardian.co.uk

(*) D Jeffrey Sachs è professore di Economia e direttore del Earth Institute della Columbia University.

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Concordiamo in tutto e per tutto eccetto su un paio di punti.

1) Le celle a combustibile (fuel cell ad idrogeno) non sono affatto una soluzione sostenibile, le centrali nucleari potrebbero esserlo se non avessimo il problema di come alimentarle. - qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -,- qui -.

1) L'uranio è una materia soggetta all'esaurimento e le prospettive di vita di una centrale sono in discussione proprio perché l'uranio comincerà a scarseggiare tra 15 - 20 anni (tra 60 anni sarà esaurito). - qui -,- qui -,- qui -,- qui -.

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mercoledì 23 settembre 2009

Potevamo fare qualcosa, invece...





The Age of Stupid: dal regista di McLibel e dal produttore del premio Oscar One Day In September, un ambizioso dramma/documentario/animazione ambientato nel 2055. In un mondo devastato, Pete Postlethwaite (nomination all-Oscar) interpreta un anziano, che si trova a riguardare filmati darchivio del 2008 e a chiedersi: perché non abbiamo fermato il cambiamento climatico quando ne avevamo la possibilità?.

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Obama: "Bisogna agire subito, sul clima rischiamo una catastrofe"

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha aperto a New York il vertice sul clima al Palazzo di Vetro rimproverando la comunità internazionale per la "lentezza glaciale" dei negoziati per un nuovo trattato internazionale che sostituisca il protocollo di Kyoto. Dopo il segretario generale ha preso la parola il presidente americano Barack Obama il quale ha affermato che "il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere".

La minaccia climatica - Il presidente americano ha messo in guardia sulla “sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli. La nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza sono a rischio" a causa della minaccia climatica, ha aggiunto il presidente americano. Per il capo della Casa Bianca il rischio è "grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile".

Usa mai così attivi come ultimi otto mesi - Obama ha detto anche che gli Stati Uniti hanno "fatto più negli ultimi otto mesi per promuovere la energia pulita e ridurre l'inquinamento da anidride carbonica che in qualsiasi altro periodo della nostra storia". Il presidente Obama è giunto alla Casa Bianca otto mesi fa cambiando subito la politica del suo predecessore George W. Bush in materia di lotta al riscaldamento del pianeta.

Cina e India facciano la loro parte - Il presidente americano ha poi invitato Paesi emergenti coma la Cina e l'India "a fare la loro parte" per affrontare il riscaldamento del pianeta adottando "misure vigorose".

Fallimento moralmente ingiustificabile - Nel suo discorso inaugurale Ban Ki-moon ha ricordato che, anche se la conferenza di Copenaghen per accordarsi sul nuovo trattato è a dicembre, "i giorni effettivi per i negoziati sono soltanto quindici". A parere di Ban un fallimento di Copenhagen sarebbe "moralmente ingiustificabile, economicamente miope, politicamente avventato: non possiamo seguire questa strada" perché "la storia potrebbe non offrici un'occasione migliore di questa".

Rischio estinzione per i ghiacciai - Parlando dal podio dell'Assemblea Ban Ki-moon ha detto che "abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori" causati dal surriscaldamento del pianeta. Il segretario generale, recentemente in missione al Polo Nord, ha anche avvertito che "sull'Artico i ghiacci potrebbero sparire entro il 2030 e le conseguenze sarebbero sentite dai popoli di ogni continente".

Pericolo maggiore per i Paesi meno sviluppati - Il cambiamento climatico, ha continuato Ban, colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati, e in particolare l'Africa, dove "il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo (...) destabilizzando stati e rovesciando governi". Ban ha lanciato un appello ai Paesi industrializzati, invitandoli "a fare il primo passo", perché "se lo farete - ha continuato il segretario generale - altri adotteranno misure audaci".

L’urgenza di un nuovo trattato - Per il capo del Palazzo di Vetro, il nuovo trattato deve includere "obiettivi per la riduzione di emissioni entro il 2020" e "supporto finanziario e tecnologico" ai Paesi in via di sviluppo, cioè quelli che "hanno contribuito di meno a questa crisi ma hanno sofferto di più, e per primi".

Fonte: Tiscali redazione
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martedì 22 settembre 2009

Le emissioni di carbonio del Regno Unito iniziano a scendere

Le statistiche del governo britannico rivelano che le emissioni di CO 2 delle abitazioni, imprese e trasporti su strada sono scesi nei territori di 335 enti locali su 434 nel Regno Unito.

Le cifre indicano che il Regno Unito ha ridotto le sue emissioni del 21% rispetto ai livelli del 1990 e ha visto un calo del 2% tra il 2005 e il 2007.

Il governo britannico si è impegnato a ridurre le emissioni di almeno il 34% entro il 2020.

"Sono molto incoraggiato dai risultati pubblicati oggi (ndME, 18 Settembre)", ha detto David Kidney (*) Ministro dell'Energia e dei Cambiamenti Climatici. Poi ha aggiunto "Gli enti locali sono al centro della comunità e come tali ossono contribuire a dare l'esempio nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso le proprie azioni".


(*) David Neil Kidney (born 21 March 1955, Meir, Stoke-on-Trent) is a Labour politician in the United Kingdom, currently a Parliamentary Under Secretary of State in the Department for Energy and Climate Change.

Per ulteriori informazioni cliccare sull'immagine





lunedì 21 settembre 2009

Auto elettriche. La Germania ha capito ed ha un programma vero

Tradizionalmente, il Cancelliere apre il Salone di Francoforte. Così è accaduto quest'anno, anno in cui le vetture presenti al Salone sono in numero notevole tra elettrici e ibridi in lizza per conquistare il favore dei visitatori.
Non c'è da meravigliarsi che la cancelliera Angela Merkel abbia chiesto con molto anticipo ai costruttori tedeschi di "reinventare la macchina dall'inizio" affinché la Germania acquisisca un ruolo guida nello sviluppo delle batterie.

7 milioni di auto elettriche nel 2020 e 18 milioni ibride

Quale debba essere realmente il lavoro da svolgere lo dimostra uno studio della società di consulenza McKinsey commissionato dal Ministero federale dell'Ambiente. Questa previsione, a seconda del prezzo del petrolio e gli sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico, afferma che nel 2020 vi saranno in circolazione fino a sette milioni di veicoli elettrici, compreso le plug-in ibride, 18 milioni di auto ibride. Ciò corrisponde al 33 per cento del volume probabile totale di 77 milioni di veicoli.
La linea di fondo viene fuori: se le quote di mercato dei produttori tedeschi rimanessero le stesse, si ricaverebbero 85 miliardi di euro. Oltre al guadagno per l'industria è chiaro che si procurerebbero nuovi posti di lavoro. E' evidente che saranno disponibili meno macchine con un motore a combustione interna e possibili tagli di posti di lavoro.
Era ora di agire, quindi.

5.000 euro come incentivo acquisto

Qualche tempo fa, il governo federale aveva stabilito un programma di "sviluppo nazionale" con l'obiettivo di portare nel 2020 circa un milione di auto elettriche sulle strade tedesche.
Come?
La prima fase è chiamata all'attivazione di mercato e dovrebbe verificarsi tra il 2012 e il 2014. L'obiettivo è la vendita di 30.000 veicoli all'anno. Abbiamo bisogno di suscitare l'attenzione degli automobilisti per il motore elettrico, al fine di creare una domanda, e quindi di mantenere l'interesse dei produttori. Con un incentivo all'acquisto, lo studio propone una cifra di 3.000-5.000 euro per veicolo, perché anche nel 2012, i prezzi di acquisto delle batterie saranno ancora a livello di circa 10.000 euro. Così, la Germania seguirebbe l'esempio di molti paesi: in Europa solo 17 Stati hanno già adottato una promozione simile. La riduzione dell'incentivo potrebbe essere presa in considerazione dopo il 2014 quando gli automobilisti elettrici saranno 100.000.
Il governo federale dovrebbe finanziare l'operazione con meno di 500 milioni di euro. Per confronto, la rottamazione ha un costo 1,5 miliardi di euro.

Dal 2015-2018 (seconda fase) uno sviluppo del mercato dovrebbe far posto a circa 100.000 veicoli all'anno e, infine, negli anni 2.019 e 2020 (terza fase) la penetrazione del mercato, con 250.000 auto elettriche all'anno.

Per accelerare questo si è pensato di offrire dei privilegi agli utenti di veicoli elettrici come l'utilizzo di corsie preferenziali e solo a loro l'ingresso in zone cittadine.

La questione di batterie

Lo studio prende in considerazione anche la questione delle batterie. Adesso una batteria costa 500/600 euro per ogni kWh (chilowatt/ora) accumulabile. Dal 2020, il prezzo dovrebbe scendere a 200 - 250 Euro per ogni kWh. Due terzi delle vendite mondiali di componenti del veicolo elettrico, per un totale di 50 miliardi di euro verrà generato con le batterie nel 2020. Attualmente, i produttori asiatici, tuttavia, coprono il 90 per cento del mercato delle batterie. Tuttavia, lo studio da' per scontato che i costruttori di batterie saranno in un numero maggiore in prossimità geografica dei costruttori di automobili. Le batterie sono relativamente pesanti a causa delle sostanze chimiche contenute e richiedono un elevato livello di sicurezza dei trasporti. Ciò fa scaturire nei fornitori il cosiddetto "cluster di competenza", l'aggregazione di produttori di batterie, i costruttori e gli istituti di ricerca. Così, la creazione e la promozione della tecnologia delle batterie in Germania dovrebbe essere incoraggiato. Per la fabbricazione delle batterie, lo studio fornisce una fabbrica altamente automatizzata, con spese di personale, che rappresentano meno del cinque per cento del totale.

Fonte: www.auto-news.de

Anche - qui -, - qui - , - qui -

Restiamo in attesa di un vagito dallo Stivale.
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domenica 20 settembre 2009

Qualità della vita nelle città UE e cambiamenti climatici

Il 28 Maggio scorso l'Agenzia ambientale europea (Enviromental European Agency) ha pubblicato un rapporto sulla qualità della vita nelle città europee, con lo scopo di districare molti degli apparenti paradossi dello sviluppo urbano di oggi, e di definirne un tipo di progresso più sostenibile.
Il concetto di qualità della vita comprende solitamente obiettivi ed indicatori sociali a lungo termine, talvolta in contrasto con quelli più specifici e a breve termine, che guidano maggiormente la creazione delle politiche.
Il rapporto evidenzia le connessioni tra le diverse dimensioni della qualità della vita, dagli aspetti più evidenti, come l'importanza degli spazi verdi per la popolazione, a quelli meno evidenti, come il modo in cui le scelte individuali per la propria abitazione producano impatti ambientali che affliggono la qualità della vita.
Circa i tre quarti dei cittadini europei vive nelle città. Esistono più di 16.000 aree urbane, ognuna con più di 50.000 abitanti. E' attesa inoltre una crescita della popolazione che spingerà ad una estensione delle periferie urbane.
Le politiche che hanno come obiettivo risolvere specifici problemi immediati, rischiano di causarne altri a lungo termine. Ad esempio, concentrarsi sulla creazione di lavoro e sullo sviluppo dei trasporti, può avere conseguenze negative su altri aspetti, in particolare l'ambiente.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization) considera la pianificazione urbana un'importante determinante per la salute e per lo sviluppo economico.
Il livello di inquinamento atmosferico ed acustico è alla base di numerose patologie a carico del cuore. In Germania, approssimativamente il 3% degli infarti acuti al miocardio sono attribuiti al traffico.

Impatto dei cambiamenti climatici sulle principali zone biogeografiche europee

(cliccare sull'immagine per ingrandire)



Il cambiamento climatico è la nuova sfida che le città europee devono vincere per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Alte densità di popolazione significa che le città sono altamente influenzate dai problemi associati al cambiamento climatico. Le ondate di calore nelle città generano gravi disagi ai gruppi di cittadini più vulnerabili, in particolare anziani e bambini. E' stato stimato che nel 2003, l'ondata di calore ha generato più di 52.000 morti premature in tutta Europa. Le città stanno finalmente dimostrando una maggior capacità di comprendere il ruolo significativo che possono recitare non solo nell'attuazione dei regolamenti europei, ma anche in più ampie iniziative per assicurare la sostenibilità nelle aree urbane. Queste iniziative comprendono la partecipazione ai processi dell'Agenda 21, e il supporto agli impegni di Aalborg.
L'impatto climatico che affliggerà in maniera sempre maggiore le città richiede l'utilizzo di soluzioni innovative, e il ripensamento della gestione e del design urbano.
In cima alla lista delle misure necessarie a limitare questo impatto, vi è un notevole taglio alle emissioni di gas serra, al fine di stabilizzare l'aumento della temperatura sotto i 2°C sopra al livello pre-industriale. Sopra questa soglia, i rischi per la salute si fanno immediati.

Alle città è anche richiesto di migliorare l'efficienza energetica, e di fare passi avanti per l'uso di fonti rinnovabili, campo dal quale purtroppo arrivano le risposte più esigue.
I pericoli per le città variano notevolmente da luogo a luogo. Il rischio di inondazioni per le città costiere è alto, e sono previsti innalzamenti tra i 18 e i 59 cm fino al 2100. La siccità e le ondate di caldo torrido riguardano il sud Europa, ma anche città come Parigi, colpita da ondate di calore già negli scorsi anni.
Il cambiamento climatico porterà all'aggravamento delle differenze sociali, con le classi più povere costrette a vivere in aree climaticamente meno ospitali, e all'esasperazione di altri problemi “urbani”, come la qualità dell'aria e la scarsità delle risorse idriche.
La chiave per far fronte a questi problemi è l'adozione di soluzioni innovative per ridurre i rischi della salute, e garantire le infrastrutture essenziali, la disponibilità di energia, trasporti e risorse idriche.


Estratto da Arpatnews. Il testo completo è qui

Sui cambiamenti climatici - qui -
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sabato 19 settembre 2009

Nuovi equilibri, la nuova era dell’automotive. Pensa electric

In uno studio pubblicato nel proprio sito web, Deloitte (*) delinea gli scenari futuri del mercato dell'automobile, come i paesi emergenti, i trend tecnologici e scelte dei consumatori modificheranno gli equilibri del settore nei prossimi 10 anni.
Scorriamo il testo del comunicato stampa.

Entro il 2020 saranno dieci le case automobilistiche con sede in sei principali mercati a determinare il 90% delle vendite mondiali dell’auto. È quanto emerge dall’ultimo studio di Deloitte “A new era. Accelerating toward 2020 — An automotive industry transformed”, in cui si prevede che il mercato mondiale dell’auto andrà incontro a nuovi equilibri, caratterizzati da una presenza più massiccia di competitor con sede negli hub manifatturieri dei paesi emergenti, rispetto all’attuale contesto di mercato che vede 15 main player operanti in 4 mercati.

“Un nuovo scenario competitivo si sta delineando”, afferma Marco Martina, Partner di Deloitte ed esperto del settore automotive. “Le condizioni economiche globali e le dinamiche di mercato condurranno ad alcuni profondi cambiamenti strutturali nell’automotive, preparando il terreno per la crescita. Cina e India in particolare si affermeranno per avere un ruolo sempre più centrale, andando ad affiancarsi a Europa Occidentale, Giappone, Corea e Stati Uniti, i 4 attuali centri mondiali di progettazione e produzione per case automobilistiche e loro fornitori”.

Per quanto riguarda i trend tecnologici, secondo lo studio di Deloitte, le maggiori opportunità per i produttori d’auto saranno offerte in particolare da:
  • la tecnologia dei motori e la svolta verso l’elettrico
  • il passaggio dalla meccanica all’elettronica
  • la mobilità low tech/low cost.

La corsa ai veicoli elettrici sta entrando nel vivo”, osserva Martina. “Entro il 2020, le auto elettriche e le altre motorizzazioni verdi rappresenteranno fino a un terzo delle vendite complessive nei mercati sviluppati e fino al 20% nelle aree urbane dei mercati emergenti. Ma le politiche governative e la severa regolamentazione legislativa, con l’imposizione di limiti sempre più stringenti per le emissioni di anidride carbonica e l’indipendenza da fonti energetiche provenienti da altri Paesi, influenzeranno significativamente la possibilità di vendita di veicoli elettrici e di altre innovazioni tecnologiche”.

Nell’ambito dei cambi strutturali attesi nel settore, Martina spiega che “per rimanere competitivi, un’ ‘architettura globale’ che produce maggiori volumi rispetto a quella offerta dall’attuale diventerà la norma. Le case costruttrici si baseranno quindi su piattaforme produttive dai maggiori volumi, supportate da un network di centri di progettazione locali nei mercati emergenti chiave. Gestire queste reti complesse sarà una delle maggiori sfide per i produttori di auto nei prossimi dieci anni”.

Fonte: deloitte.com

(*) Deloitte Touche Tohmatsu (anche chiamata Deloitte & Touche e nota come Deloitte) è una delle più grandi aziende di servizi di consulenza e revisione del mondo, tanto da essere considerata una delle Big Four, insieme a PricewaterhouseCoopers, Ernst & Young e KPMG. Secondo il sito ufficiale della società, nel 2007 Deloitte aveva approssimativamente 150.000 impiegati in 142 nazioni.

(immagine: Salvador Dali - One Second Before Awakening from a Dream Caused by the Flight of a Bee Around a Promegranate -1944)

Leggere anche: - qui - , - qui -
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venerdì 18 settembre 2009

Celle combustibili, accordo fra grandi costruttori

Molti amici di ME mi hanno scritto in privato alla mia casella postale elettronica lamentandosi della scelta fatta da alcune grandi aziende automobilistiche mondiali di investire nella produzione di auto elettriche alimentate da celle a combustibile (idrogeno).
Da Quattroruote:
Passo in avanti verso la realizzazione di auto elettriche alimentate da celle combustibili. Alcuni tra i principali costruttori, infatti, hanno sottoscritto un'intesa per lo sviluppo e l'introduzione sul mercato di vetture di questo tipo, ossia a emissioni zero. Le Case coinvolte sono Daimler, Ford, General Motors/Opel, Honda, Hyundai, Kia, Renault-Nissan e Toyota.
Se i termini della dichiarazione d'intenti sottoscritta da questi costruttori verranno rispettati, nel 2015 dovrebbe essere possibile la comparsa su larga scala di macchine elettriche a fuel cell. Ma non è escluso che qualche Casa riesca ad arrivare in anticipo all'appuntamento.

Sono molto perplesso e l'ho scritto tante volte ( - qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -. )ma altrettanto perplessi sono altri molto più autorevoli di me (Idrogeno, il combustibile dei perdenti). Fatto sta che è dalla metà dell'ultimo decennio del passato millennio che sento dire "... fra quattro anni avremo auto ad idrogeno." E' passato il millennio, sono passati antri 9 anni ma siamo qui ancora con i prototipi, sia ben chiaro, funzionanti, ma i problemi sono ben altri. Già uno è un problema strutturale ed è evidenziato nell'articolo. Realizzare impianti di distribuzione dell'idrogeno richiedono investimenti enormi già conosciuti per il metano e non ancora risolti per il metano. Immaginiamo di partire da zero?

Naturalmente la diffusione delle auto a celle combustibili è legata alla creazione e allo sviluppo di una fitta rete di distributori di idrogeno. E La Germania è il Paese europeo che, sotto questo profilo, dovrebbe fare da mercato pilota.


Altro problema non secondario viene dal risaputo spreco energetico nel trasformare o gli idrocarburi o l'acqua in idrogeno.

L'accordo c'è ma sarà uno spreco di tempo e di denaro per chi lo ha firmato sia che se ne accorga tra 4 anni che fra venti Se ne continuerà a parlare ancora per un bel pezzo ... parole, parole, parole.

- qui -
e
- qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -
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giovedì 17 settembre 2009

Tornano gli Incentivi per scooter elettrici e bici

Venerdì 18 settembre in occasione dell'inaugurazione della 67esima edizione di Eicma, il Salone del Ciclo di Milano, è atteso l'annuncio da parte del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di un nuovo pacchetto di incentivi rivolto alle biciclette, agli scooter di 50cc, rimasti fino ad oggi a secco di agevolazione, e ai veicolo elettrici a due e quattro ruote.

Incentivi che hanno già avuto il via libera della Corte dei Conti e che dovrebbero partire a breve, probabilmente entro la fine di settembre. Complessivamente, saranno messi a disposizione circa 13 milioni di euro, al netto di circa 2 milioni di euro destinati a coprire il boom di richieste degli incentivi per le bici varati ad aprile e maggio scorsi, quando in tre settimane sono state venduti 50mila pezzi per 8,7 milioni di finanziamenti. Le risorse saranno destinate per il 60% circa alle bici, per complessivi 7,6 milioni, e per il 40%, circa 5,1 milioni, agli scooter 50cc e ai veicoli elettrici a due e quattro ruote per i quali, a differenza delle bici, è richiesta la rottamazione di un veicolo usato. Per quanto riguarda le bici, gli incentivi copriranno il 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 200 euro.

Fonte: Tiscali.it
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mercoledì 16 settembre 2009

Auto elettriche. E Up la Volkswagen del 2013

Gira e rigira ho trovato la foto in Rete dopo l'annuncio fatto dalla casa automobilistica tedesca sul periodico Stern circa la sua volontà di produrre e mettere sul mercato nel 2013 un'auto elettrica. La E Up sarà visibile in anteprima al Salone di Francoforte .

Caratteristiche essenziali

Lunghezza 3,19 metri , 3+1 posti, motore elettrico di 60 kW, 40 kW nominali.

Volkswagen dichiara una accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,3 secondi ed una velocità massima di 135 km/h. Peso 1.085 kg, mentre il solo pacco batteria al litio pesa 240 kg , la capacità è di 18 kWh con una percorrenza di 130 chilometri. La ricarica avviene ad una normale presa elettrica a 230V con una spesa di 2 euro per 100 km. Ricarica normale (non specificato) ricarica veloce in un ora all'80%.

Il motore brushless DC pesa 140 kg con la trasmissione ed il differenziale.

Per non far mancare nulla esiste anche un pannello solare di 1,7 m2 alloggiato sul tetto che fornisce energia al sistema elettrico dell'auto in movimento, mentre produce un raffrescamento dell'abitacolo quando l'auto è parcheggiata.

Mi chiedo che fine abbia fatto il Memorandum of understanding (MOU) con la BYD di cui si era sparsa voce qualche tempo fa ( leggere - qui -)
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martedì 15 settembre 2009

Aggiornamento. Nucleare. Le ragioni del grande appeal: un pozzo senza fondo

Inserisco in prima pagina il commento dell'amico e ingegnere Silvano Robur sul post qui sotto. Ecco l'interessante commento interessante:

La foto che il curatore nel nostro blog ha messo non è veritiera.

Le due centrali a destra sono un fotomontaggio : ovvero non esistono.

Il nostro curatore non poteva saperlo : non lo sapevo nemmeno io.

Poi ho chiesto della documentazione al ministero dell'industria finlandese e mi hanno spedito un PDF in inglese.

Lì si vede lo stato di fatto (con l'unica centrale esistente) e lo stato futuro con le centrali "fotomontate".

Il dibattito che sta investendo il governo finlandese è il seguente : ma perché dobbiamo costruire una centrale di vecchia concezione e di dubbia funzionalità ?

Tradotto in italiano corrente : ma quando le centrali saranno terminate esisterà ancora combustibile nucleare ? Non sarebbe meglio costruire un reattore a Torio ?

Poi ci sono le "varianti" in corso d'opera .... ve lo ricordate Tangentopoli ?

Quando si iniziava a costruire una scuola a 120 ML che poi alla fine veniva a costare 350 ML ?

Pare che la cosa abbia "contagiato" anche i nostri cari amici finlandesi.

Purtroppo le varianti in corso d'opera nascono quando non si hanno le idee chiare sin dall'inizio.

Una cosa poi, proprio non la capisco : ma perché l'Australia che è il primo produttore mondiale di Uranio non ha nemmeno un (1) reattore nucleare ?

E' come se avesse l'orto pieno di insalata sotto casa ma preferisce esportare l'insalata e mangiare altro.

Sono cretini ?
O troppo intelligenti ?


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Nucleare. Le ragioni del grande appeal: un pozzo senza fondo

Olkiluoto, un pozzo senza fondo

Impossibile prevedere il costo finale del reattore nucleare di Olkiluoto, ammettono i vertici di Areva che lo sta realizzando. Intanto i costi lievitati hanno falcidiato i profitti della società a controllo pubblico francese, che minaccia di fermare i lavori se il committente non si farà carico di parte dei costi extra. Un avvertimento anche per l'Italia.
Continuano i problemi finanziari di quello che dovrebbe essere il primo reattore nucleare di tipo EPR al mondo, quello che il gigante nucleare Areva sta realizzando a Olkiluoto, in Finlandia. La notizia di questi giorni viene dalla presentazione dei bilanci della società a controllo pubblico francese per la prima metà del 2009, duramente colpiti dallo sventurato cantiere finlandese. La società, spiega il Financial Times, nella prima metà dell’anno ha dovuto sborsare 550 milioni di euro extra per Olkiluoto3 (questo il nome del reattore) portando così a 2,6 miliardi di euro la spesa non prevista per l’impianto in Finlandia e ottenendo come risultato un meno 97% nei profitti operativi della società e un meno 79% in quelli netti.
Quando il cantiere fu aperto nel 2005, la data prevista per la consegna era il 2009 e il preventivo presentato al parlamento finlandese era di 2,5 miliardi di euro, poi saliti a 3,2 alla firma del contratto. Dopo 4 anni di imprevisti, difetti di costruzione, violazioni delle misure di sicurezza il cantiere ha accumulato un ritardo sui lavori di 3 anni e la spesa prevista è quasi raddoppiata, salendo ad almeno 5,3 miliardi di euro. Ma quello che emerge dall’odissea di Olkiluoto3 è stato ammesso dall’amministratrice delegata di Areva, Anne Lauvergnon alla p,resentazione del bilancio, avvenuta lunedì: non è possibile prevedere il costo finale del reattore. Quanto costerà e quanto tempo ci vorrà cioè si potrà sapere solo una volta che l’opera sarà conclusa.

Un’affermazione che non tranquillizza certo il committente finlandese, l’utility TVO, cui Olkiluoto3 era stato presentato come un progetto “chiavi in mano” e a prezzo fisso. E non solo TVO si trova danneggiata dal ritardo di 3 anni (cosa per la quale ha già chiesto un salato risarcimento): l’utility finlandese secondo Areva sarebbe corresponsabile dei ritardi e l'azienda francese, assieme al partner Siemens, ora vorrebbe che TVO contribuisse alle spese lievitate, sganciando un miliardo di euro in più. Se non pagherà il miliardo aggiuntivo, modificando il contratto, minaccia Areva, i lavori al cantiere si fermeranno.

A rimetterci, alla fine, comunque vada il contenzioso, non saranno i vertici di Areva, né quelli di TVO: saranno invece i consumatori finlandesi - che pagheranno in bolletta i costi del ritardo del nuovo reattore - e i contribuenti francesi, proprietari del 91% di AREVA.

Una storia che dovrebbe far riflettere sull'aspetto economico dell'avventura atomica. Specie in Italia, dove a febbraio è stato firmato un “memorandum of understanding” tra ENEL e la francese EDF per la costruzione di 4 reattori di tipo EPR, cioè dello stesso tipo di Olkiluoto3. Questi progetti, semmai venissero realizzati, lo saranno con ogni probabilità proprio in partnership con Areva che, in pratica, sta "ricattando" i finlandesi per tentare di rifarsi in parte del "buco" di Olkiluoto.

Fonte: Qualenergia.it

Fonte originale: Financial Times "Finnish reactor provisions hit Areva profits"


Ne avevamo già parlato - qui -, - qui -

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lunedì 14 settembre 2009

Auto elettriche, Opel Ampera, finalmente un'ibrida seriale plug-in Range Extended

La nuova Opel Ampera è una 4 posti a 5 porte che utilizza la sola trazione elettrica alle ruote motrici, quindi sia alle basse velocità, quando è richiesta una coppia di accelerazione importante, sia alle velocità di crociera nelle strade extraurbane e autostrade.

Le batterie sono al litio con una capacità di 16 kWh che permettono all'auto una percorrenza di circa 60 km. La ricarica avviene ad una comune presa elettrica a 220V. Quando le batterie scendono al di sotto di un certo limite soglia entra in funzione il motore endotermico 4 cilindri da 1,4 litri con il compito di generare energia elettrica. In questo modo la percorrenza della vettura arriva a 500 km.

Da Stern online:
"Volevamo una full-auto di famiglia a tutti gli effetti", ha detto Gherardo Corsini, l'ingegnere responsabile della Ampera. Tecnicamente sarebbe possibile ricaricare le batterie grazie al sistema Range Extender ma economicamente è una sciocchezza in quanto l'energia elettrica dalla presa di corrente costa molto meno.

Attraverso informazioni che trapelano oltreoceano sembra che l'extracosto delle batterie sia tra gli 8.000 euro e i 5.500 euro (a produzione ben avviata).

L'Ampera verrà commercializzata in Europa nell'estate del 2011.

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domenica 13 settembre 2009

Lo Stato acquisterà 40.000 vetture elettriche

Si, è vero. Ma lo Stato che acquista non è quello italiano.

Lo Stato francese acquisterà 40.000 vetture elettriche.

Questo secondo quanto si legge in un articolo su Le Parisien online.

Dopo l'annuncio del capo dello Stato della tassa sul carbonio dell'11 Settembre, il governo continua la sua rivoluzione verde. Una prima riunione è prevista per il 18 settembre sotto l'egida del Dipartimento di Ecologia per preparare la richiesta per l'acquisizione di circa 40.000 auto elettriche. L'obiettivo è ulteriore è quello di raggiungere i 100.000 veicoli elettrici entro il 2014. Il governo vuole andare veloce. Dal 23 settembre, Jean-Louis Borloo (ministro dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile con competenze estese alle politiche dell'energia e dei trasporti) dovrà rivelare i dettagli della transazione.

La richiesta riguarderà sia gli enti governativi che grandi imprese. Di per sé, le Poste hanno già annunciato di voler acquistare 10.000 veicoli per il recapito della posta nelle aree urbane. Si aggiungono le ferrovie SNCF (Société nationale des chemins de fer français - Società nazionale delle ferrovie francesi) con 400 unità, Aéroports de Paris con 500 unità e, naturalmente, EDF (Électricité de France - azienda produttrice e distributrice di energia elettrica in Francia ) tra i 5.000 e 10.000. Ancora. I Servizi dello Stato (tra 12.000 e 16.000) e grandi comunità urbane (4.500 unità).

Le specifiche per i veicoli futuro è già stato definito. L'ordinativo sarà, inizialmente, per veicoli elettrici leggeri 2 posti Citroen Berlingo e Renault Kangoo, in grado di raggiungere almeno 110 chilometri all'ora e, soprattutto, con un minimo di autonomia di 100 km. Se i veicoli avessero un'autonomia superiore ai 200 km SNCF sarebbe pronta a comprare 1.000 veicoli elettrici.
In Francia pensano che questo volume degli ordini sia sufficiente per avviare una produzione su larga scala. Il gioco vale la candela per case automobilistiche che devono vendere almeno 20.000 veicoli l'anno dice un esperto. Di qui dve nascere la volontà dei vari governi nazionali di coinvolgere le imprese private. Ed è possibile fare appello ai partner europei, come la Deutsche Post. Un altro imperativo è quello di aumentare il numero dei punti di ricarica per le batterie delle auto elettriche che attualmente sono solo 4.300 in Francia. Una cifra ben al di sotto esigenze. Questo è il motivo per cui "stiamo pensando di istituire una rete europea e regole per l'armonizzazione dei sistemi di ricarica", dice un nell'entourage di Jean-Louis Borloo.

Lo scrivo? Va bene, ma in caratteri piccolissimi

Pisolo, svegliati!!!!!

Leggere anche: - qui - , - qui -, - qui -, - qui -
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sabato 12 settembre 2009

Auto elettriche, Angela Merkel ed elezioni politiche

La cancelliera tedesca Angela Merkel fa sul serio.

In occasione dell'apertura della sua campagna elettorale il 6 settembre, nel corso di un comizio del suo partito, la Cdu (cristiano-democratici), per le elezioni politiche del prossimo 27 settembre ha dichiarato e promesso che rilancerà l'economia e l'occupazione con una nuova alleanza di governo con i liberaldemocratici (Fdp), dopo quattro anni di 'grande coalizione' con i socialdemocratici.

La Merkel ha inoltre promesso che in caso di rielezione aumenterà i fondi in favore dell'assistenza sanitaria per i bambini e incoraggerà la diffusione delle auto elettriche.


Le stesse promesse o qualsi fatte negli stati Unita da Obama e in Italia da ... da... da... ops ... un piccolo lapsus ... non mi ricordo il nome dell'uomo politico italiano .


Altri post da leggere : - qui -, - qui - , - qui - .

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venerdì 11 settembre 2009

Bolloré: l'auto elettrica nel primi mesi del 2010

Le prime consegne del Bluecar (B0), l'auto elettrica prodotta in joint venture con Bolloré e Pininfarina, potrebbero aver luogo tra la primavera e l'estate a venire.

"La produzione di batterie litio-metal-polimeri, inizierà industriale 24 settembre nelle nostre due fabbriche in Gran Bretagna e in Canada", ha detto Vincent Bolloré, affermando che da quella data cominceranno le verifiche di funzionamento delle batterie.

Sono circa 6.000 le pre-prenotazioni di questa vettura elettrica che in una prima fase saranno noleggiate a 330 euro al mese, con un impegno iniziale minimo di tre mesi.

Fonte: Le Figaro

Altri post su Pininfarina :

ombre - qui -,

luci - qui - qui - qui - qui -
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giovedì 10 settembre 2009

Aggiornamento: i promessi sposi si uniranno in matrimonio

General Motors vende e lo sappiamo grazie ad Angela Merkel, che a sorpresa ha convocato una conferenza stampa un'ora prima rispetto a quella annunciata da General Motors stessa.

Il 55% del pacchetto azionario Opel controllato da GM passerà a Magna, il 10% andrà invece ai lavoratori, mentre la casa americana terrà per sé il restante 35%.

La cancelliera ha poi espresso la soddisfazione di Berlino rispetto alla scelta fatta, ricordando che il Governo tedesco ha appoggiato sin dall'inizio l'offerta di Magna.





Ancora su Magna: - qui -, - qui -.

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Questo matrimonio non s'ha da fare

Ma che c'entrano i Russi? Il motivo principe è, a mio avviso, la scelta fatta dal governo Merkel di appoggiare l'acquisizione Opel da parte di Magna l'azienda austro-canadese impegnata massicciamente nello sviluppo di sistemi di trazione elettrica. Non per niente Magna lavora in simbiosi anche con la Ford e anche per conto proprio.

Qui la news tratta da La Rebblica

"General motors ci ha ripensato non vende la controllata Opel" BERLINO - General Motors ci ha ripensato, non vuol più vendere Opel per non farla finire in mano ai russi con tutto il suo prezioso patrimonio tecnologico. Lo scrive l'autorevole quotidiano di Monaco Sueddeutsche Zeitung nell'edizione in vendita sabato mattina. GM avrebbe ha deciso di rinunciare alla vendita della sua controllata europea, e martedì annuncerà dopo una riunione del suo consiglio di amministrazione a Detroit che non cederà Opel né al consorzio guidato dagli austrocanadesi di Magna e dai russi di Sberbank e di Gaz, né all'investitore belga RHJ Ripplewood, bensì terrà il marchio tedesco (e la sua filiale britannica Vauxhall) nel gruppo americano. In tal modo il governo tedesco, proprio a tre settimane dalle elezioni, rischia uno scontro frontale con GM e indirettamente con Washington: Berlino infatti ha sempre favorito Magna e continua a essere a suo favore. Dopo la sfida della Linke (la sinistra radicale vittoriosa alle regionali di domenica scorsa) sul tema della giustizia sociale, e ora le polemiche sull'Afghanistan, per la cancelleria si apre quindi un terzo fronte di problemi in vista delle consultazioni politiche del 27 settembre. Secondo la Sueddeutsche, Detroit ha fatto una scelta radicale, anche politica. Non importa cosa ne pensi il governo tedesco: GM non ha nessuna intenzione di vedere il patrimonio tecnologico di Opel finire in mano ai russi e di vedere i russi stessi o altri concorrenti slealmente avvantaggiati in futuro, ha confidato alla Sueddeutsche (secondo quanto scrive il quotidiano stesso) un'alta fonte del vertice di General Motors. Dopo essere stata salvata dagli interventi dell'amministrazione Obama, la General Motors ha cominciato a vivere una stagione di rilancio. Anche grazie alla vendita negli Usa e in tutto il mondo di versioni della Insignia (l'ultimo modello Opel) adattati ai mercati Usa e agli altri mercati mondiali. Anche gli avanzati studi Opel sulle auto elettriche del futuro sono vitali per la strategia di GM.

Altro: - qui -, - qui -.

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mercoledì 9 settembre 2009

Hyundai i10 Electric

La casa automobilistica sud coreana non ha intenzione di rimanere indietro nei confronti dei propri concorrenti, tanto più in un settore emergente come è quello delle auto elettriche, quindi ha preparato una versione elettrica di un modello del 2007 sostituendo sotto il cofano il tradizionale motore endotermico di 1,1 e 1,2 litri con un motore elettrico di 49kW.

Ecco nata la i10 Electric, pronta per Motor Show di Francoforte di metà settembre.

Il pacco batterie è composto da celle a litio polimeri con una capacità totale di 16 kWh per una autonomia dichiarata di 160 km. La velocità massima: 130 km/h.

Inizialmente la Electric i10 avrà una produzione numericamente limitata a partire dal 2010.

Fonti: varie

La nouvelle Peugeot électrique : iOn « Zéro Émission »

Come scrivevamo - qui - PSA Peugeot Citroën ha annunciato il rafforzamento della cooperazione nel settore auto elettriche con la giapponese Mitsubishi. Nel 2010 uscirà con una propria vettura all-electric derivata dalla i-MiEV Mitsubishi.

iOn

Il comunicato stampa (il testo in evidenza è nostro)

La nouvelle Peugeot électrique : iOn « Zéro Émission »
07 September 2009

Peugeot, pionnier et 1er constructeur mondial de véhicules électriques, lancera iOn fin 2010. Ses performances et son autonomie de 130 km, obtenues notamment grâce à l’usage de batteries lithium-ion, lui permettront d’être une réponse efficace aux enjeux de mobilité urbaine et de respect de l’environnement.

Avec iOn, qui sera présentée en 1ère mondiale au salon automobile de Francfort, Peugeot intègre la nouvelle donne automobile dans sa gamme.

Peugeot, pionnier dans le véhicule électrique, reste à ce jour, avec la 106 produite entre 1995 et 2003, le constructeur ayant vendu le plus de voitures « zéro émission » au monde.
Forte de cet historique, la Marque au Lion entend rester un acteur majeur dans le nouveau marché des véhicules électriques. Aussi, dès la fin 2010, Peugeot sera parmi les premiers à commercialiser en Europe un nouveau véhicule 100% électrique : iOn.
Ce véhicule électrique, développé en collaboration avec Mitsubishi Motors Corporation (MMC), est destiné, dès son lancement, aux clients particuliers ainsi qu’aux flottes (les administrations, les collectivités locales, les grandes entreprises…) du fait de ses caractéristiques particulièrement adaptées à leurs usages en milieu urbain.

BATTERIES LITHIUM-ION RECHARGEABLES EN SIX HEURES ET À 80% EN TRENTE MINUTES

La ville sera donc le terrain de jeu favori de iOn. Avec quatre portes, quatre places, pour une longueur de 3,48 m et un rayon de braquage de 4,50 m, cette Peugeot 100 % électrique développera une puissance maximale de 47 kW (64 ch) et un couple de 180 Nm, offrant ainsi des performances sécurisantes (vitesse maximale de 130 km/h). Dotées d’une autonomie tout à fait confortable (130 km en cycle normalisé européen), les batteries lithium-ion de la voiture sont rechargeables en six heures sur une prise classique de 220 V, ou à 80 % en trente minutes grâce à son système de recharge rapide.

Ces caractéristiques permettent à cette citadine « zéro émission » d’offrir une bonne polyvalence d’usage, comparable, en performance et en habitabilité, avec un petit véhicule thermique classique. Son respect de l’environnement, par excellence, sa compacité, sa sécurité, sa simplicité d’utilisation, seront ses meilleurs atouts. mais pas les seuls.
En effet, elle embarquera également des services innovants, notamment grâce au « boîtier de communication localisé ». Celui-ci autorise non seulement l’appel d’urgence dont Peugeot est un leader du déploiement en Europe (localisation des véhicules lors d’accidents et déclenchement de l’envoi de secours adaptés) mais aussi la remontée de données (état de la batterie, kilométrage parcouru, kilométrage avant maintenance,.) permettant ainsi une aide à la gestion professionnelle des parcs automobiles.

UNE NOUVELLE ILLUSTRATION DE LA STRATÉGIE ENVIRONNEMENTALE DE LA MARQUE

iOn illustre la volonté de Peugeot d’intégrer la nouvelle donne automobile, en proposant de multiples solutions, adaptées aux différents besoins de mobilité urbaine. Elle est également l’une des clefs de la stratégie de la Marque pour réduire l’empreinte environnementale et la dépendance aux énergies fossiles.
Ainsi, les clients trouveront dès fi n 2010 des réponses complémentaires au sein de la gamme :
- iOn, fi n 2010, un véhicule 100% électrique pour un usage urbain au quotidien.
- la 3008 HYbrid4, au printemps 2011, dotée d’une technologie offrant une grande polyvalence d’usage (147 kW / 200 ch, 4 roues motrices,. pour des émissions de CO2 réduites à 99g/km).
Ces offres complèteront une gamme motorisée thermiquement avec des blocs qui seront de plus en plus performants, en diesel HDi FAP comme en essence (technologies VTi, THP). moteurs qui permettent d’ores et déjà des offres particulièrement bien positionnées dans leur segment respectif : 107 à 106 g/km de CO2, 207 à 99 g, 308 à 120 g, 3008 à 130 g, 407 à 129 g .

Septembre 2009


Il comunicato stampa si trova - qui -

Altro post: - qui -
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martedì 8 settembre 2009

Idrogeno, il combustibile dei perdenti

Non usa mezzi termini per esprimere il suo pensiero Burton Richter (New York, 22 marzo 1931) fisico statunitense, vincitore, insieme a Samuel Chao Chung Ting, del premio Nobel per la fisica nel 1976.
"Le celle a combustibile a idrogeno attuali sono perdenti. Devono tornare al laboratorio di R & D"
questo ha dichiarato in un intervista comparsa su Greentech Media il 26 Agosto "Hydrogen: The Fuel for Losers" .

1. L'idrogeno è costoso da produrre,
2. le membrane all'interno delle celle a combustibile non durano a lungo,
3. le membrane richiedono anche un sacco di platino per generare l'energia elettrica,
4. L'intera produzione mondiale di platino, non è sufficiente appena per 10 milioni di auto.

I costi al miglio

Le automobili elettriche, o almeno ibridi plug-in, sono molto più economiche di quanto molti credano. In California, le auto elettriche percorrono un miglio al costo di circa 3 centesimi. Le auto a benzina costano circa 12 centesimi al miglio a 3 dollari al gallone. Quindi i possessori di auto elettriche plug-in possono risparmiare circa 1.000 dollari l'anno o più rispetto a chi utilizza il carburante tradizionale.

L'efficienza delle auto elettriche.
Si richiede energia di soli 3,3 kW da parte di un'auto elettrica a 40 miglia all'ora e 10,8 kW per farlo a 70 miglia all'ora. Una Prius (ibrida) necessita 4,8 kW per 40 ml/h e 16,8 kW a 70 ml/h , quando una Ford Expedition deve utilizzare 10,3 kW a 40 miglia all'ora e 38,1 kW a 70 ml/h.

I costi delle batterie per auto elettriche.
Adesso le batterie per auto elettriche costano circa 900 - 1.000 dollari a kWh. L'obiettivo generale del settore è quello di raggiungere i 500 dollari a kWh nei prossimi anni e 300 dollari, 150 dollari a kWh a lungo termine.

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Sullo stesso argomento: - qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -.


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lunedì 7 settembre 2009

Auto elettriche. Peugeot, Citroën e Mitsubishi insieme

PSA Peugeot Citroën non intende restare fuori dalla corsa per l'auto elettrica.

Il costruttore francese ha annunciato Venerdì scorso il rafforzamento della cooperazione in questo settore con la Mitsubishi. La commercializzazione della i-MiEV, l'auto elettrica giapponese, si avvierà, come previsto, alla fine del 2010 in Europa e subito dopo la Peugeot con un'auto derivata.

La i-MiEV auto ha una autonomia di 160 chilometri. In Giappone, hanno stabilito che la vendita iniziale sia per le flotte professionali.

Il solo handicap è rappresentato dal suo prezzo attuale, 4.6 milioni di yen (circa 35.000 euro) che risulta essere molto elevato per un modello di queste dimensioni.

Per i modelli PSA, che avranno un proprio stile, la produzione dovrebbe iniziare nel mese di ottobre 2010. Il gruppo spera di vendere sotto i suoi due marchi, circa 25.000 vetture all'anno a partire dal 2012. Il target acquirenti iniziali è rappresentato dalle imprese.

Fonte: Le Figaro



... Pisolo, svegliati!



Il concorrente più temibile attualmente è rappresentato dall'auto elettrica scaturita dall'alleanza franco-giapponese Renault-Nissan:

- qui -, - qui -;

ma non dobbiamo dimenticare l'alleanza sino-statunitense Berkshire Hathaway-Byd:

- qui -;

ma soprattutto per qualche decennio, il nostro retrofit elettrico o conversione elettrica, come la vogliamo chiamare:

- qui -, - qui - .

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domenica 6 settembre 2009

Vivere il Giappone. Kaizen!

di Daniele Bonafede

Kaizen! Non è un'imprecazione, ma una filosofia di prodotto, che diventa anche sociale.

Vedere qui.

A Tokyo - oltre 14 milioni di abitanti - ci sono giovani famiglie con uno più figli (più figlie, in realtà), mangi sano dai 5 euro ai 12 euro a pasto e sei sazio, la mezza d'acqua minerale fresca del distributore costa 110-120 yen (meno di un euro) praticamente ovunque: la trovi su treni, fermate del metro, alberghi, per strada, nei musei (dove ci sono fontanelle o tè verde caldo gratis, efficacissimo per combattere la sete). Nelle immediate vicinanze trovi i contenitori per buttare, anche i rifiuti urbani, in maniera differenziata (alluminio, plastica e termovalorizzabili) e con le sagome… Della serie: non ti puoi proprio sbagliare e se lo fai ti scherziamo finché non ti vergogni!

Ragazzi, questo è un popolo che convive e prospera con terremoti anche del settimo grado della scala Richter! L'ho sentito io di notte uno... leggero, ma l'ho sentito. E rimane tutto in piedi, al massimo ti vengono giù le cose dagli scaffali perché le strutture in metallo verticali, orizzontali e oblique fanno il loro lavoro... elasticamente!

Ho parlato con alcuni giovani. Lavorano, a tempo indeterminato, a 22 anni e sono "ingegneri" con 4 anni di università. Ci arrivano dopo una selezione micidiale, dato che sono milioni. E trottano. Guadagnano 1400 euro al mese il primo anno, pagano 800 euro (!) per una stanza a Tokyo (presa tramite l'azienda, a sconto), si muovono con metropolitana e treni interurbani per andare a lavorare anche a 100 km di distanza, dato che un posto auto costa il triplo dell'affitto di un appartamento.

Fumo: il 16 giorni non sono stato intossicato una sola volta dal topino-fumatore-col-riflesso-condizionato di turno. Vizio largamente disincentivato. Fumatori ci sono, ma non si vedono perché li blindano nelle "camere a fumo" per loro nei locali pubblici. Treni: off limits. Anche per strada, incollati sui marciapiedi ci sono divieti di fumare per non bruciare con la sigaretta chi si incrocia (prevenzione infortuni…). Però, in alcuni ristoranti la gente fuma mentre mangia e su questo, noi, grazie al giapponese di Milano, il Prof. Sirchia, siamo avanti!

Le biciclette: ho visto una bella signora e relativo bimbo, che sostituiva la batteria della bicicletta a pedalata assistita velocemente e semplicemente, riponendo quella scarica nel cesto portatutto della bici… ho visto, parcheggi-deposito per biciclette, gestiti da personale apposito, situati presso le stazioni dei treni interurbani. Erano distese sterminate e recintate di manubri luccicanti tutti perfettamente allineati ed efficientemente “stoccati” in attesa che il proprietario tornasse con il treno e ritirasse la bicicletta per andare a casa.


Sui treni e sulle metropolitane il personale è doppio rispetto che in Italia. Uno amministra la marcia e l'altro, in coda, verifica la perfetta corrispondenza, alla fermata, delle porte con i segnali posti per terra o con i cancelli della banchina che si aprono insieme alle porte del convoglio. Viaggiano con convogli di 12 carrozze. Sono silenziose, anche quando frenano, e non distruggono l'udito come quella di Milano e di Roma; sono fresche e non puzzolenti e non c'è un solo “graffito” fuori o dentro o graffio sui vetri. I sedili sono imbottiti, rivestiti di velluto e tutti integri.

I treni, anche quelli delle tratte più sfigate, sono silenziosi, ordinati, puliti, decorosi, freschi, larghi e comodi!

L'aria condizionata non è freddissima, ma il flusso è ben mosso, si sta freschi senza spreco e c'è in trenini di provincia, sui minibus di campagna, nelle stazioni dei treni e in quelle dei metro.

Chi svolge un servizio, pubblico o privato, è al completo servizio del consumatore/utente, cittadino/turista.

Uomo o donna, indossa una divisa, incluso il berretto (!), e svolge con onorabilità e diligenza il proprio compito. Proprio con "marziale" efficacia.

Un esempio, non solo formale, ma di sostanza è che quando il personale viaggiante dei treni Shinkansen entra o esce nella cabina di una carrozza saluta con un inchino "sentito" i viaggiatori nel salone della carrozza. Le porte sono marziali anche loro.. larghe un metro e rapide ad aprirsi e docili a chiudersi, ma sempre silenziose.

Altro esempio: all'aeroporto di Tokyo-Narita (profumato, pulito, luminoso, nuovo, colorato), prima di procedere all'imbarco, le hostess carinissime di JAL Japan Air Lines (altro servizio puntuale e decoroso... altro che le hostess vecchie e sguaiate di AZ che non si fanno problemi a lasciare abbandonato nel corridoio a rotolare pericolosamente, in balia del beccheggio dell'aeromobile, un carrello portavivande...) salutano tutte insieme con un inchino i passeggeri in coda. Gesti, ma non solo, che lasciano, noi che non siamo abituati, positivamente di sasso!

Sanno fare innovazione e sanno fare manutenzione.

Innovazione: Al quartier generale MONDO di Nissan a Yokohama ho fotografato (funzionante) la colonnina di ricarica delle automobili full electric "Zero Emission", come la nuova Nissan Leaf. Gli esemplari,della Leaf erano fuori sede, al centro sviluppo tecnico per essere spedite a Francoforte e torneranno in sede fra tre mesi.
Fra l'altro, Nissan consiglia sul suo sito web, di raggiungere il suo Global Head Quarter di Yokohama a poche decine di chilometri da Tokyo (23 minuti di treno) con i trasporti pubblici, dato che non ha fatto costruire un parcheggio!! Un costruttore di automobili consiglia di non usare l'auto ... per non infognarsi!!! Questa è onestà e praticità!

Manutenzione: prendo ad esempio le automobili, dato che sono soprattutto una cosa che gestisce il singolo, visto che ho già declamato il livello dei servizi pubblici di trasporto. Ebbene, le automobili, anche con alcuni anni sulle spalle, non hanno un solo graffio sulla carrozzeria, non puzzano, non sono rumorose, non fanno fumo (come fanno, e mortalmente, invece le nostre EURO 5!!!!). Mica che le regole per omologarle e per farle circolare siano diverse? Anche gli asfalti sono ineccepibili: sono biliardi, fonoassorbenti e drenanti, anche in città. E che a Tokyo, Nagoya, Kyoto, Nara, Osaka e Hiroshima... hanno rifatto tutte le strade prima che arrivassi io???

Digressione: come diffusione, Toyota e Nissan se la giocano. Tante Piccole, ma non troppo. Poche auto italiane e, guarda caso, non puzzavano e non facevano casino nemmeno loro: ho visto alcune Alfa Romeno di alta cilindrata a benzina (147, 159, Spider), una manciata di Cinquecento (la stufetta nuova, ma non quella di Lupin III...), una vecchia Punto e una Multipla (!), un paio di Ferrari e una Maserati Quattroporte. Il resto: tante tedesche e alcune francesi. Nota: i puristi le hanno ordinate con guida a sinistra...

Ma anche le vecchie stazioni di Tokyo sono in perfetta forma estetica ed efficienza. Sono estesissime e sembrano fluidi e ordinati formicai! Su un binario in 10 minuti transitano, si fermano, effettuano l’incarrozzamento e ripartono anche 3 Shinkansen... i famosi treni veloci da 285 kmh, che fanno un servizio che per i viaggiatori giapponesi è il nostro intercity con frequenti fermate, diciamo una mezz’ora (a proposito: puoi distendere le gambe... altro che Frecciarossa di prima classe… e l'altoparlante, con una voce femminile deliziosa, prodigo di informazioni e motivetti musicali, non ti assorda mai, neanche quando fanno annunci di bibite e panini!).

La vita urbana in Giappone è semplice e, soprattutto, sicura!
Perché c'è concorrenza e responsabilità, sia individuale che collettiva. E c’è ordine, logico e semplice, in tutto.
Chi ha compiti di responsabilità, ma anche chi esegue un lavoro piccolo ma importante nel contesto, non sfida la sorte, come qui da noi…, non se la gioca… semplicemente, perché non conviene. Previene, in progetto e nella gestione delle situazioni, l’insorgere di possibili problemi perché sa che il costo di un eventuale disagio o incidente a lui attribuibile avrebbe conseguenze non assorbibili, se fosse dimostrato che non ha fatto tutto il possibile per evitare che succedesse il sinistro. Altrimenti, con oltre 130 milioni di abitanti... che caos sarebbe?

E quindi… esempio non proprio banale, sui marciapiedi giapponesi non prendi una storta nemmeno se vuoi! Guardiamo i nostri? Oppure, le scale mobili: proprio perché è importante non farsi male, il corrimano deve essere utilizzato per prevenire cadute (i classici tre punti di ancoraggio che servono…). Ebbene, in Giappone viene pulito con regolarità da un addetto o c’è un sistema a spugna montato all’uscita dello nastro corrimano che provvede ad asportare lo sporco e a disinfettare la superficie in modo che i passanti possano utilizzarlo: a Milano, all’uscita via Turati del Metro, se ti appoggi, come verrebbe naturale, la mano diventa unta e nera o se c’è un po’ di fila e passando strusci il vestito… lo fai nero! Complimenti.

Chi vuole deviare lo fa con le magliette, il look (c'è chi si veste da bambola paffuta dell'Ottocento o da personaggio dei cartoni animati o altro: Cosplay) e i capelli, le auto sportive, lo scooter o la moto... anche lo smalto per le unghie per le ragazze (colori impossibili e alternati fra dito e dito, perline, pearcing metallici sull'unghia, di tutto... cose non portabili). Ma non rompe le palle! E se hai un tatuaggio, anche piccolo... ti puoi scordare i magnifici onsen, ovvero i bagni termali... figurarsi un piercing!

Ora che vi ho detto tutte queste piccole cose... ma ce ne sarebbero tante altre... fatevi due domande e datevi alcune grandi risposte.

Intanto io dico: e se ci riescono loro a vivere in armonia, noi siamo da meno?
Coraggio e umiltà, Italians! Il Giappone non è irraggiungibile dal Belpaese.

di Daniele Bonafede

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Grazie Daniele per avere redatto per gli amici di MondoElettrico questo interessantissimo testo e avermi permesso di pubblicarlo.

... Coraggio Italians!

(le immagini sono tratte dall'album di viaggio di Daniele)

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