Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 18 settembre 2009

Celle combustibili, accordo fra grandi costruttori

Molti amici di ME mi hanno scritto in privato alla mia casella postale elettronica lamentandosi della scelta fatta da alcune grandi aziende automobilistiche mondiali di investire nella produzione di auto elettriche alimentate da celle a combustibile (idrogeno).
Da Quattroruote:
Passo in avanti verso la realizzazione di auto elettriche alimentate da celle combustibili. Alcuni tra i principali costruttori, infatti, hanno sottoscritto un'intesa per lo sviluppo e l'introduzione sul mercato di vetture di questo tipo, ossia a emissioni zero. Le Case coinvolte sono Daimler, Ford, General Motors/Opel, Honda, Hyundai, Kia, Renault-Nissan e Toyota.
Se i termini della dichiarazione d'intenti sottoscritta da questi costruttori verranno rispettati, nel 2015 dovrebbe essere possibile la comparsa su larga scala di macchine elettriche a fuel cell. Ma non è escluso che qualche Casa riesca ad arrivare in anticipo all'appuntamento.

Sono molto perplesso e l'ho scritto tante volte ( - qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -. )ma altrettanto perplessi sono altri molto più autorevoli di me (Idrogeno, il combustibile dei perdenti). Fatto sta che è dalla metà dell'ultimo decennio del passato millennio che sento dire "... fra quattro anni avremo auto ad idrogeno." E' passato il millennio, sono passati antri 9 anni ma siamo qui ancora con i prototipi, sia ben chiaro, funzionanti, ma i problemi sono ben altri. Già uno è un problema strutturale ed è evidenziato nell'articolo. Realizzare impianti di distribuzione dell'idrogeno richiedono investimenti enormi già conosciuti per il metano e non ancora risolti per il metano. Immaginiamo di partire da zero?

Naturalmente la diffusione delle auto a celle combustibili è legata alla creazione e allo sviluppo di una fitta rete di distributori di idrogeno. E La Germania è il Paese europeo che, sotto questo profilo, dovrebbe fare da mercato pilota.


Altro problema non secondario viene dal risaputo spreco energetico nel trasformare o gli idrocarburi o l'acqua in idrogeno.

L'accordo c'è ma sarà uno spreco di tempo e di denaro per chi lo ha firmato sia che se ne accorga tra 4 anni che fra venti Se ne continuerà a parlare ancora per un bel pezzo ... parole, parole, parole.

- qui -
e
- qui -, - qui -, - qui -,- qui -,- qui -
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3 commenti:

Silvano Robur ha detto...

Lasciate perdere l'idrogeno !
Nemmeno i dirigibili lo usano più !

Date un'occhiata qui sotto :

http://www.renault.it/mini-siti/zero-emissioni/index.jsp

EssentialExcellence ha detto...

questo accordo mi sembra essere una mossa politica da parte delle case automobilistiche, anche quelle molto esposte sul fronte trazione elettrica, per "tranquillizzare" le imprese petrolifere, per le quali il business dell'idrogeno rappresenta uno sbocco naturale del loro attuale modello imprenditoriale e delle tecnologie "pistonistiche" alle quali sono legate.

Io non mi preoccuperei più di tanto: anche se si riuscisse a distribuire e stoccare a bordo dei veicoli l'idrogeno prodotto con enorme dispendio di energia (a meno che non si trovino dei batteri in grado di produrlo o dei nanomateriali di stoccarlo in grande quantità) che serve con efficienza e in sicurezza, il sistema basato sull'idrogeno non è vantaggioso per le rese energetiche molto basse a causa della doppia trasformazione che deve subire l'energia per arrivare dal serbatoio alle ruote.

La generazione elettrica, invece, sta diventando sempre più facile e libera, come ad esempio con la micro-generazione distribuita, per la quale nei prossimi anni assisteremo ad un silenzioso adeguamento della rete di distribuzione la quale si troverà a adeguerà dagli attuali flussi di energia unidirezionali passivi in prelievo a quelli bidirezionali attivi e passivi.

L'elettricità entrerà nelle batterie delle auto e verrà convertita in energia meccanica ovvero forza motrice (e rigenerata in frenata) con perdite inferiori al 10%.

Le attuali auto a pistoni sono "efficienti" perdendo dal 75 al 70% dell'energia primaria che entra nel serbatoio. Le ipotetiche auto ad idrogeno non faranno meglio di così.

Che ne pensate?

Massimo J. De Carlo ha detto...

Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Si può riassumere il gran movimento (sempre meno però) che si agita intorno all'idrogeno in un concetto espresso da Burton Richter (oggetto di un post precedente): idrogeno, il combustibile dei perdenti. Lo è, perdente, certamente per il settore automotive ora e sempre.