Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 31 maggio 2010

In Piazza dei Beni Comuni

Ho passato il fine settimana Terrafutura, la mostra convegno interazione che si è svolta da venerdì 28 a domenica 30 alla Fortezza da Basso a Firenze, tra interessanti conferenze sul nucleare, dibattiti, presentazioni di libri girellando tra stand i più vari.

Per quanto riguarda i veicoli elettrici c'era ben poco da vedere di nuovo veramente e tutto era concentrato nel padiglione Cavaniglia.

All'esterno, nel piazzale esterno denominato Piazza dei Beni Comuni, di fronte al palco all'aperto dove si esibivamo gruppi folkloristici ed etnici, tra il Padiglione Cavaniglia e i due piani del padiglione Spadolini uno spazio era dedicato alla simbiosi tra le pensiline fotovoltaiche, i veicoli elettrici e le colonnine di ricarica intelligenti. Qui di seguito una foto.

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domenica 30 maggio 2010

La disponibilità di litio secondo la Royal Academy of Engineering


Scorrendo il report della Royal Academy of Engineering di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, al paragrafo 7.3 si tratta della disponibilità del litio per la realizzazione delle batterie destinate ai veicoli elettrici. 

Premettendo che non esiste soltanto il litio per immagazzinare energia, ma anche il piombo, lo zolfo, lo zinco, il bromo ed i supercapacitori è indiscutibile però che si faccia affidamento al litio per le moderne batterie. E' per questa ragione che è stata manifestata qualche preoccupazione sulla disponibilità a lungo termine di questo materiale. I dati del US Geological Survey del 2009 e della Meridian International Research sono riassunti nella tabella di seguito confermando che le risorse di litio disponibili in tutto il mondo sono stimati in circa 15 milioni di tonnellate.

Inoltre vi sono circa 230 miliardi di tonnellate di litio disciolti nell'acqua del mare, ma la concentrazione è bassa (0,1-0,2 ppm). Se la massa del metallo più leggero in natura, il litio, in una batteria al litio per i veicoli elettrici rappresenta il 10% del peso totale del pacco batterie totale si desume che il litio totale per immagazzinare energia in un veicolo è di circa 15 kg.

Tale aggregato fa ritenere dunque che il litio disponibile è sufficiente per un miliardo di batterie per i veicoli elettrici il che significa che la carenza di litio non sembra essere vicina. (n. ME- ricordo che il numero di auto tradizionali che circolano oggi nel mondo è di 800/900 milioni di unità).

La quantità di litio e la diversità delle batterie chimiche fa pensare che una carenza di materiali per le batterie è improbabile che possa mettere un freno allo sviluppo dei veicoli elettrici nel Regno Unito nel prossimo futuro.

Leggere anche:

La disponibilità del litio per le batterie dei veicoli elettrici

La Bolivia avvierà una propria produzione di batterie al litio

Litio, litio e litio. Salar de Atacama, Cile

Il litio argentino

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sabato 29 maggio 2010

L'Honda in Cina per sviluppare le batterie delle auto elettriche

Il produttore giapponese di auto Honda Motor Co per voce del CEO Takanobu Ito ha dichiarato giovedì scorso che si sta attivando per sviluppare le batterie delle auto elettriche in Cina sfruttando la tecnologia e le vaste risorse che possiede quel paese.

Mr. Takanobu Ito ha aggiunto che la società si concentrerà sulla tecnologia dei veicoli ibridi ed altri veicoli a basso consumo per il prossimo futuro.

Fonte: chinaknowledge.com


Nel sito web lepoint.fr si apprende che che la Dow Chemical, che qualche tempo fa aveva assorbito la SVE (Société de véhicules électriques) del gruppo industriale Marcel Dassault, inizierà a produrre batterie al litio con stabilimenti nel territorio francese.

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venerdì 28 maggio 2010

Daimler, BYD, Buffet in joint venture per le auto elettriche

Mentre in Italia ...trallallerolallerollà... accontentiamoci di guardare nella vetrina internazionale le cose serie che vengono fatte. Una di queste è la probabile costituzione di una joint venture 50-50 per sviluppare le auto elettriche in Cina tra Daimler AG, il secondo produttore mondiale di auto di lusso, e BYD Co., il fabbricante automobilistico cinese sostenuto dal miliardario Warren Buffett. "La nostra nuova joint venture è ben posizionata per sfruttare al meglio il vasto potenziale della mobilità elettrica in Cina," ha dichiarato Dieter Zetsche Chief Executive Officer della Daimler. La strategia Daimler e BYD di è quella di investire 600 milioni di yuan (88 milioni dollari) nel rischio impresa.

Daimler sta spingendo verso la produzione di un veicolo elettrico come parte di una sfida alla Bayerische Motoren Werke AG per la leadership nel segmento di lusso. BMW introdurrà un city car a energia elettrica entro il 2013 e sta lavorando con partner Brilliance China Automotive Holdings Ltd. su modelli alimentati a batteria per quel paese che l'anno scorso è diventato più grande mercato al mondo di auto.

Il governo cinese potrebbe annunciare le sovvenzioni nel 2010 per incoraggiare l'utilizzo di veicoli meno inquinanti. E' probabile che la Cina assorbirà almeno il 25 per cento della domanda globale per i modelli alimentati a batteria nel 2015, secondo una previsione da JD Power & Associates.


Facente parte della proprietà di Buffett Berkshire Hathaway Inc., con base a Omaha, Nebraska, BYD ha iniziato la produzione di massa del primo veicolo plug-in ibrido benzina-elettrico al mondo, nel 2008. Il produttore, che ha il suo quartier generale nella città meridionale cinese di Shenzhen, ha firmato un accordo con Volkswagen AG nel 2009 per esplorare la cooperazione in settori quali auto ibride e modelli elettrico con le batterie al litio.

Fonte: businessweek.com

Leggere anche:
Cara, ma non tanto, per costruire i tuoi sogni
BYD fornisce ai tassisti cinesi le prime auto elettriche
BYD e Daimler-Benz insieme per le auto elettriche
BYD riceve la licenza di produzione per l'auto elettrica E6

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giovedì 27 maggio 2010

La Royal Academy of Engineering e i veicoli eletrici

Un rapporto pubblicato il 25 Maggio u.s. dagli ingegneri leader del Regno Unito identifica i veicoli elettrici come gli unici veicoli da considerare ‘verdi’ come verde è l'energia elettrica che ricarica le loro batterie.

In Electric Vehicles: charged with potential, la Royal Academy of Engineering riconosce la seria sfida in atto per garantire che il sistema di fornitura di energia elettrica possa essere in grado di affrontare la ricarica di decine di milioni di veicoli elettrici, riducendo contemporaneamente le emissioni di carbonio provenienti dalle centrali di produzione.

Nell'elaborare la propria relazione, l'Accademy ha individuato quattro questioni tecniche principali:

- la disponibilità di batterie ad alta densità di energia ad un prezzo accessibile e con un ciclo vita sufficientemente lungo per far diventare i veicoli elettrici economicamente accettabili

- le possibilità pratiche di ricarica veicoli - in particolare per gli utenti senza un proprio recesso atto alla ricarica che non sia la sede stradale

- le infrastrutture di distribuzione elettrica per fornire energia a milioni di punti di ricarica e

- la necessità di un sistema energetico nazionale di 'smart grid' tale da permettere la ricarica di milioni dei veicoli elettrici utilizzando energia elettrica prodotta a basse emissioni di carbonio senza sovraccaricare i circuiti di distribuzione locale.

Però, fintantoché l’energia elettrica prodotta in GB verrà dalla combustione di gas e carbone non si potrà avere quello straordinario vantaggio ambientale ottenibile con la produzione di energia da fonte rinnovabile.

La R.A. accoglie con favore il fatto che le case automobilistiche si stiano adoperando per confrontarsi con questa sfida cercando di sviluppare il mercato dei veicoli elettrici di massa. Altresì accoglie con favore l'impegno del nuovo governo britannico per imporre la diffusione di prese per la carica dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, ma questo rappresenta solo una dalle scelte da definire per la tecnologia del trasporto personale ed è uno solo degli aspetti di ciò che sarebbe necessario per ridurre le emissioni nei trasporti.

L'attuale contributo delle energie rinnovabili e la generazione di basse emissioni di carbonio per l'approvvigionamento energetico del Regno Unito è uno dei più bassi in Europa, sottolinea la relazione.

Se uno degli obiettivi del Regno Unito è quello di garantire la ricarica ‘più verde’ delle automobili elettriche si dovrà fare ricorso ad una serie di nuove fonti energetiche a basse emissioni di carbonio dall’ eolico agli sbarramenti delle marea comprendendo anche le nuove centrali nucleari.

Come l'Accademy ha riconosciuto nella sua recente relazione Generating the future: UK energy systems fit for 2050, per la creazione di questo nuovo sistema energetico è necessario un cambiamento massiccio di programma e una leadership forte dal Governo.

Inoltre ci sono altri tre programmi di politica correlati al programma di introduzione dei veicoli elettrici che sono fondamentali per la buona riuscita:

- il basso tenore di carbonio per l’ energia,

- la fornitura universale di banda larga e

- reti elettriche intelligenti.

Il rapporto dice che i veicoli elettrici possono avere un grave impatto sulle emissioni di carbonio se questi tre settori della politica non fossero già in atto. "Portare tutti e quattro i programmi sarà più impegnativo rispetto a qualsiasi altro progetto di ingegneria del secolo scorso. Abbiamo un'opportunità unica per garantire che tutte le politiche possano lavorare insieme riconoscendo i legami critici tra loro", dice il professor Kemp della Lancaster University, Coordinatore del Academy's Electric Vehicles working group. "Per esempio, recenti discussioni sulla introduzione di contatori intelligenti in ogni casa non ha incluso le funzionalità necessarie per gestire la carica elettrica del veicolo, che potrebbe rendere la prima generazione di contatori intelligenti obsoleti in funzione della crescita del mercato dei veicoli elettrici."

Richard Parry-Jones, membro del gruppo di lavoro di gruppo ed ex vicepresidente della Ford Motor Company, dice: "I veicoli elettrici potrebbe fornire un contributo importante al conseguimento dell'obiettivo di un 80% di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050."

Ci sono modi per consentire ai veicoli elettrici e ibridi plug-in di prendere in consegna, sostituire, la maggior parte degli usi attuali di veicoli a benzina e diesel, ma questi sono improbabili da sviluppare senza incentivi finanziari per i primi. A medio termine, il nuovo governo dovrà indicare come intende sostituire la tassazione del carburante stradale con la quota di mercato acquisita dai veicoli elettrici, per consentire ai produttori e ai potenziali utenti di prendere decisioni informate.

Una alternativa più probabile potrebbe essere l'adozione generalizzata di veicoli plug-in ibridi piuttosto che di veicoli esclusivamente elettrici collegati alla necessità di infrastrutture di ricarica. Mentre gli ibridi hanno la maggior parte dei benefici ambientali dei veicoli elettrici, essi non si basano sulla necessità di una rete capillare di punti di ricarica. Gli ibridi plug-in potrebbe essere adottati rapidamente come auto di famiglia o di autovetture di prestigio, lasciando ale auto elettriche di raggiungere la penetrazione di mercato iniziale come seconda auto, facendo basso chilometraggio e quindi con uno scarso impatto sulle emissioni di carbonio.

Qualunque cosa accada, l'introduzione di veicoli elettrici cambierà radicalmente il nostro modo di utilizzatori riguardo le auto del futuro che non saranno di proprietà ma all'interno di un sistema nel quale l'auto è condivisa fra molti  in una sorta di club. "Siamo di fronte a un compito in salita," dice il professor Roger Kemp. "Le auto sono un'iconica e un'aspirazione tra le più energivore rispetto ad  altri oggetti che non sono così al centro di gran parte della nostra cultura contemporanea".


Sono abbastanza d'accordo con quanto espresso nel rapporto sopra riportato in sintesi ma almeno su una cosa dissento timidamente, quando si afferma che le auto elettriche rappresenterebbero la nicchia della seconda auto o poco più. Direi invece che le auto e i veicoli elettrici in generale possono rappresentare la fetta più importante di mercato addirittura fino al 90% in considerazione del fatto che già attualmente questa percentuale di utenti automobilisti non percorre più di 100 km al giorno e che la percorrenza è del tutto compatibile con quella offerta dalle batterie al litio esistenti e installate già nei veicoli elettrici attuali e in via di lancio nell'arco di tempo che va da adesso al 2015. Rimane quel 10% a disposizione degli utenti saltuari che raramente percorrono più di 100 km ed è quella la nicchia di utenti che potrebbe fare riferimento al club dell'auto condivisa, al car sharing di buona memoria.

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mercoledì 26 maggio 2010

Geotermia. Fornisce energia a 52 milioni di persone

Secondo un rapporto realizzato dalla statunitense Geothermal Energy Association (GEA) associazione di settore negli Usa, l'energia geotermica è cresciuta del 20% a livello globale rispetto al 2005 con oltre 10.000 MW di potenza installata fornisce ora elettricità a 52 milioni di persone in tutto il mondo.

Sono ben 70 i Paesi che stanno valutando progetti geotermici: 24 in più rispetto al 2007.

Sono però gli Stati Uniti il primo Paese per quanto riguarda la produzione di elettricità geotermica: 77 centrali per un totale di 3.086 MW.

Seguono le Filippine, ove 1.904 MW geotermici soddisfano il 18% del fabbisogno elettrico nazionale. In percentuale però ai primi posti ci sono El Salvador, con il 26% dell'elettricità, e l'Islanda, con il 25% dell'elettricità e il 90% del riscaldamento.

Fonte: La Stampa
 
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Nell’area geotermica cosiddetta tradizionale, con al centro Larderello, è concentrato quasi il 90% della produzione totale, con 702 MegaWatt di potenza installata su un totale regionale di 783. Delle 31 le centrali geotermiche attive in Toscana, 5 si trovano sull'Amiata, per una potenza installata di 88 MW. Considerando tutte le fonti energetiche la geotermia garantisce in Toscana il 27% della produzione elettrica totale e l’87,5% della produzione elettrica da fonti rinnovabili. Gli interventi previsti sull'Amiata riguardano il riassetto dell'area di Piancastagnaio, con l'immediata chiusura della centrale di PC2 e la realizzazione di un nuovo termodotto per garantire calore alle serre di Floramiata. (Fonte)

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martedì 25 maggio 2010

Punti di Ricarica per veicoli elettrici

Nel post "Colonnine di ricarica per veicoli elettrici a Campi Bisenzio, Firenze " scrivevamo:

La prima colonnina è stata collocata nel parcheggio del centro commerciale I Gigli, dove c'è un grande afflusso di persone. Si trova in prossimità dell'ingresso di Corte Lunga e il servizio di approvvigionamento sarà gratuito per gli utenti, in via promozionale.

L'amministrazione ha in programma di installare in tutto cinque colonnine sul territorio di sua competenza.

L'operazione e' stata resa possibile da un contributo regionale.

I proprietari di auto, bici e motocicli elettrici potranno ricaricare i loro mezzi, dopo essersi registrati ed aver ricevuto un'apposita presa da attaccare all'apparecchio di ricarica.

Ecco il video.

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Auto elettriche: ricariche e infrastrutture

Lo scenario di una mobilità sostenibile grazie alle auto elettriche è oramai prossimo anche in Italia. Il nodo principale da sciogliere resta la realizzazione di sistemi di ricarica; rispetto a questa tema sono state presentate in una tavola rotonda le esperienze a livello nazionale ed internazionale. In questo video l'intervista al presidente di FederUtility, Adolfo Spaziani.


Fonte: festivaldellenergia
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lunedì 24 maggio 2010

Record di un'auto elettrica. Oltre mille chilometri

Domenica scorsa il Japan Electric Vehicle Club ha ottenuto un nuovo record di percorrenza per veicoli elettrici 1.003,184 km senza ricarica, superando il vecchio record del mondo stabilito lo scorso anno (Record di percorrenza).

Japan EV Club vuole chiedere l'iscrizione al Guinness World Records. Il veicolo Daihatsu Mira , che era dotato di pacchi batterie Sanyo Electric agli ioni di litio, è stato guidato da 17 persone che si sono alternati al volante per circa 27 ore e mezza raggiungendo il traguardo alle 14 e 30 di Domenica.

La velocità media è stata di circa 40 km/h.


Electric car drives 623 miles (1,003km) on single charge
An electric car has driven a distance of 623.3 miles (1,003.184 km) without recharging. The Mira EV achieved the record at the course of a training school for auto racers in Shimotsuma, Ibaraki, Japan during May 22 to 23, 2010.
The Mira EV is a two-seater mini-van converted by the Japan Electric Vehicle Club, a Tokyo-based group of EV-enthusiasts, who replaced the engine and other parts of a Daihatsu Mira by a brushless DC synchronized motor, a battery pack, and other EV parts.
The battery pack in the Mira EV contains 8,320 Sanyo lithium-ion batteries of the cylindrical 18650-type normally used in laptops, providing a rating of 240.5V - 294Ah and a total capacity of approximately 50kWh (max. 74kWh).
The Japan Electric Vehicle Club had put together a team of 17 people who took turns at the wheel. The Mira EV can travel as fast as a gasoline-powered vehicle, but to achieve the record, the team drove car for 27.5 hours at an average speed of around 25 mph (40km/h).

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Toyota si ingoia il pesciolino Tesla per un'auto solo elettrica


Toyota sborsa 50 milioni di dollari per Tesla Inc..

Toyota ha deciso di acquistare una quota di 50 milioni dollari in Tesla Motors, l'auto elettrica con sede in California. Le due aziende prevedono di collaborare in materia di veicoli elettrici, batterie e altre tecnologie EV. Tesla che ha già un accordo in atto con Daimler (10%) crede nella sinergia con Toyota che prevede di introdurre entro il 2012 EVs puro attingendo alle conoscenze specifiche di Tesla in questo tipo di tecnologia.

Toyota ha già grande esperienza nei veicoli ibridi avendone venduti circa 2,5 milioni dal 1997. Tesla opera su scala leggermente più piccola. Ha venduto poco più di 1.000 Roadster in Nord America, Europa e Asia dal lancio.

Leggere anche:
La batteria agli ioni di litio ad alta densità di energia
Nel 2011 stop alla Testla Roadster
Linx Vs. Tesla
Record di percorrenza
La prova su strada della Tesla in un video

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Litio, il carburante del futuro

Leggiamo un articolo su TheStreet.com (un sito web nord-americano di notizie finanziarie e di servizi web) sul litio definito 'il carburante per il futuro'. BeH! Sappiamo che non è un carburante in senso stretto ma metaforicamente lo possiamo ben dire! Lo è (metaforicamente) soprattutto perché i governi di tutto il mondo sono alla ricerca di modi per ridurre le emissioni di carbonio spingendo le case automobilistiche a lanciare le auto elettriche e ibride.

In effetti il litio è l'ingrediente più importante utilizzato nelle batterie per auto, che rappresentano con circa il 25% del consumo globale del metallo il settore di utilizzo più ampio del mercato totale.

Secondo Peter Secker, CEO di Canada Lithium Corp, la domanda di litio di alta qualità per le batterie ricaricabili potrebbe salire di ben il 150% nei prossimi sei anni, se hanno un senso le proiezioni delle vendite di veicoli elettrici.

La Mercedes prevede di lanciare la sua berlina ibrida entro la fine dell'anno, la Nissan intende produrre 150 mila auto elettriche, la Ford ha in programma la fabbricazione della Focus elettrica entro il 2011 e la General Motors sta scommettendo sul successo della Chevy Volt commercializzat già alla fine di quest'anno. Deutsche Bank prevede 70 nuovi modelli di auto elettrica che saranno lanciati entro il 2011.

Secondo uno studio del Massachusetts Institute of Technology, la domanda globale di veicoli elettrici è stimato a 10 milioni di unità entro il 2016, spinto dagli investimenti dei vari governi, dai prezzi della benzina in costante aumento e dalla domanda dei consumatori di prodotti ecocompatibili.

"La domanda attuale è di circa 100.000 tonnellate di carbonato di litio all'anno e, se si ritiene giusto il numero di 10 milioni di auto , allora la produzione dovrà aumentare da circa 200.000 a 250.000 tonnellate all'anno per rispondere a tale domanda", ha aggiunto Secker.

Sono tre le società impegnate nell'estrazione del litio che dovrebbero trarre i maggiori vantaggi da questo mercato: Rockwood Holdings, FMC Corp e Sociedad Quimica y Minera.

Staremo a vedere un po' affacciati alla finestra ed un po' seduti sulla sponda del fiume.

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domenica 23 maggio 2010

Bluff nucleare

Nucleare: Saglia; si va avanti, premier garante

"Il massimo garante e' il presidente Silvio Berlusconi. Nel nostro programma c'e' il nucleare e se i programmi hanno un senso, bisogna attuarli".
A dichiararlo e' il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all'energia, Stefano Saglia, in un'intervista al "Giornale". "Si va vanti - assicura -, anche dopo le dimissioni del ministro Scajola".
"Stiamo lavorando alla strategia nucleare - prosegue Saglia -, l'atto individuato dal Parlamento che dovra' essere completato entro la fine di giugno". Per quanto riguarda i siti delle nuove centrali, "credo che le domande degli operatori cominceranno ad arrivare non prima del maggio 2011", conclude il sottosegretario. (il Giornale)

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E' il piano atomico voluto da Berlusconi. Ma una centrale simile a quelle previste è già in costruzione in Finlandia. E provoca ritardi e dubbi. Così il nostro programma avrà tempi, costi e vantaggi discutibili.

Leggere l'articolo < qui>

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Greenpeace reputa debole la lotta Ue contro l'inquinamento

Le misure adottate dall'Unione europea per combattere l'inquinamento automobilistico sono insufficienti. L'associazione ambientalista lancia l'allarme mentre la prossima settimana i ministri dell'industria europei si preparano a adottare una strategia continentale sui veicoli "verdi" e a basso consumo. L'Unione europea si è data nel 2009 degli obiettivi troppo poco ambiziosi con le auto vendute che dovranno emettere in media 130 grammi di CO2 per chilometro entro il 2015 e 95 gr/km di CO2 entro il 2020. A supporto delle sue affermazioni e di come i miglioramenti nell'efficienza possono essere molto più veloci, Greenpeace ha appena diffuso un importante studio realizzato dal Centro inglese per la Responsabilità e la Sostenibilità che individua ben quattro diversi percorsi attraverso i quali è possibile raggiungere l'obiettivo di 80 grammi di CO2 al 2020. Tali percorsi prevedono sia un incremento delle auto ibride ed elettriche che il passaggio ad auto più piccole e meno potenti.

Fonte

Lo studio:

Lowering the bar: options for the automotive industry to achieve 80g/km CO2 by 2020 in Europe This study has been commissioned by Greenpeace International. The views and opinions expressed herein are those of the authors alone, and do not constitute a policy position or opinion by Greenpeace International.

Si scarica < qui >
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Smart Grig ed energia: regole e tariffe per ricaricare le auto elettriche


Si potrà fare la ricarica presso abitazioni e parcheggi condominiali o aziendali. Sostegno alla diffusione di pompe di calore ed allo sviluppo delle smart grids

Milano, 21 maggio 2010
Ricaricare l'auto elettrica direttamente presso la propria abitazione, il garage o nel parcheggio condominiale, adesso è possibile. Lo prevede un provvedimento dell'Autorità per l'energia che elimina i vincoli normativi che ostacolavano la predisposizione di eventuali punti di ricarica anche presso le utenze domestiche. Secondo una vecchia normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare.

Poiché le batterie dei veicoli elettrici devono essere ricaricate, la disponibilità di punti di ricarica è un fattore condizionante dello sviluppo virtuoso della mobilità elettrica, un settore che vede impegnati diversi grandi produttori e nel quale è atteso l'arrivo di diversi modelli. Sullo sviluppo del settore punta anche il Piano Cars21 della Commissione europea che ha recentemente presentato la sua strategia per incoraggiare la diffusione di veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico.

Con la modifica introdotta dall'Autorità, (delibera ARG/elt 56/10, disponibile sul sito www.autorita.energia.it) sarà ora possibile, nelle abitazioni private e loro pertinenze, o negli spazi condominiali (previo accordo dell'assemblea condominiale) richiedere al proprio fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all'alimentazione di veicoli elettrici. Il provvedimento dell'Autorità si estende anche alle aree aziendali destinate a parcheggio di flotte di veicoli.

L'Autorità ha anche stabilito che ai punti di ricarica verrà applicata la stessa tariffa di trasporto già prevista per "altri usi", indipendentemente dal fatto che il richiedente sia un cliente domestico (famiglia) o non domestico (impresa). Per l'energia, il prezzo potrà variare a seconda dell'offerta che verrà selezionata fra quelle dei diversi venditori del mercato libero e potrà essere diversa da quella scelta per la fornitura domestica.

Le novità per risparmiare con le pompe di calore
L'Autorità ha anche esteso la possibilità di richiedere una seconda fornitura per l'utilizzo delle pompe di calore nelle abitazioni, prima limitate alle utenze domestiche con potenza disponibile fino a 3,3 kW, oggi possibili anche per potenze superiori; l'eliminazione del vincolo della potenza disponibile contribuirà a promuovere una maggiore diffusione delle pompe di calore, per riscaldare o rinfrescare le abitazioni, permettendo sia un risparmio economico che il contenimento delle emissioni di gas serra.

Sostegno allo sviluppo delle smart grids
Il provvedimento sulla tariffa per la ricarica dei veicoli elettrici (autovetture, furgoni, autocarri, motocicli e cicli ma anche i natanti a propulsione elettrica) si inserisce nel percorso per un uso diverso e più evoluto delle reti di distribuzione dell'energia elettrica, avviato dall'Autorità con il recente provvedimento in materia di smart grid (deliberazione ARG/elt 39/10). Col termine smart grid si intende un nuovo concetto della rete di distribuzione, a forte valenza ambientale, che presuppone una rete integrata con sistemi di comunicazione e controllo che permettono anche di assorbire e gestire la produzione diffusa di energia elettrica da fonti rinnovabili e di "colloquiare" con i clienti finali, per "suggerire" un migliore uso dell'energia.

In prospettiva, sistemi di ricarica intelligente dei veicoli elettrici potranno sfruttare le potenzialità delle smart grid, ma anche la rete potrà trovarvi sinergie (servizi vehicle to grid, V2G). Ad esempio, utilizzando le batterie dei veicoli elettrici parcheggiati come strumenti di stoccaggio dell'energia elettrica, sarà possibile limitare i rischi gestionali di rete derivanti dalla natura intermittente e poco prevedibile di alcune produzioni (fotovoltaico ed eolico in particolare) e quindi di aumentarne l'utilizzo.

Il comunicato stampa è qui


Leggere anhe < qui >.

Consumi di energia elettrica ad Aprile

Nel proprio sito, Terna rende noto che nel mese di Aprile, la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 24,8 miliardi di kWh, è risultata in aumento del 3% rispetto ad Aprile 2009.

La variazione della domanda diventa +2,6% depurata dagli effetti di un giorno lavorativo in più ma di una temperatura media mensile di mezzo grado inferiore.

Una domanda nazionale di energia elettrica soddisfatta per il 84,4% del totale attraverso fonti di produzione interna e per la parte rimanente dal saldo con l’estero.

Il primo quadrimestre del 2010 vede il valore cumulato della produzione netta (92.036 GWh) in aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2009. Il saldo estero risulta in negativo (-5,6%). Complessivamente il valore della richiesta di energia elettrica con 105.850 GWh fa segnare nel periodo un incremento del 2,2% rispetto al 2009.

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sabato 22 maggio 2010

Cara, ma non tanto, per costruire i tuoi sogni

Secondo Gasgoo.com, che riporta a sua volta una segnalazione di People's Daily Online del 19 c.m. l'azienda cinese BYD Auto (BYD acronimo di costruisci i tuoi sogni) sta per iniziare la vendita delle sue auto elettriche E6 negli Stati Uniti nell'anno corso ad un prezzo che probabilmente sarà di circa 40.000 dollari.

Il 17 maggio la BYD Auto ha già consegnato 40 vetture E6 completamente elettriche (vedere foto a fianco) a Shenzhen alla Taxi Electric Company Pengcheng nella provincia meridionale cinese del Guangdong per offrire agli utenti del centro di Shenzhen prima città al mondo un servizio di taxi elettrici. BYD progetta di mettere su strada 100 e6 taxi a Shenzhen entro la fine di giugno.

Nel frattempo, i preparativi l'entrata della BYD e6 nel mercato americano sono a buon punto, ha detto Zhibing Xia, direttore generale di BYD Auto. L'operazione, come sappiamo è sostenuta da Warren Buffet.

E' dato sapere che la percorrenza a ricarica sarà di 300 km grazie alle batterie al litio, le batterie al litio eco-super-ferro con una ricarica rapida all'80% a 3C in 15 minuti. Raggiunge la velocità di 140 km/h in 10 secondi.

Il prezzo di riferimento attuale di 40.000 dollari è destinato a scendere quando cresceranno le vendite, dicono.


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Il carbone, produzione, costi ed effetti sul clima - 2/2

Continuazione del post "Il carbone, produzione, costi ed effetti sul clima - 1"


Gli effetti sul clima


Nel 2008 il centro studi olandese Ce Delftha ha stimato che i costi esterni del carbone nel mondo ammonterebbero ad almeno 360 miliardi di euro, a confronto dei 300 miliardi di euro di carbone commerciato.

Ogni euro di carbone causerebbe un po' più di un euro di costi esterni, cioè di danni all'ambiente e alla salute. Il 99 per cento dei costi sarebbe dovuto ai gas di combustione. 

I costi esterni, in realtà, sono anche più alti perché lo studio non ha potuto tener conto di un decimo del carbone mondiale e di molti effetti ambientali e sociali difficili da quantificare.

Il danno maggiore del carbone è quello più difficile da quantificare: il suo effetto sul clima.

Tra tutti i combustibili fossili, causa le più alte emissioni di CO2 per unità di energia prodotta.

Oggi la concentrazione di CO2 nell'atmosfera è superiore del 40 per cento a quella di 200 anni fa ed è ai livelli più alti degli ultimi 700mila anni. 

L'aumento è dovuto all’uso dei combustibili che contengono carbonio: i fossili (carbone, petrolio, gas) e le biomasse delle foreste bruciate e non rinnovate. 

Secondo la maggior parte dei climatologi, le combustioni sono la principale causa dell'attuale aumento della temperatura e dell'aumento ancora più rapido previsto per i prossimi anni. 

Nicholas Stern, ex capo economista della Banca mondiale, è stato uno dei più autorevoli esperti che hanno provato a quantificare i costi ambientali dei cambiamenti climatici.

Secondo il suo rapporto del 2006, l'attuale ritmo di crescita delle emissioni di CO2 e di altri gas serra potrebbe modificare a tal punto il clima da far perdere il 10-20 per cento del prodotto economico mondiale annuo in pochi decenni, mentre basterebbe investire l’1-2 per cento di questo prodotto ogni anno per evitarlo. 

La parola chiave è “decarbonizzazione” dell'economia, cioè ridurre l’uso dei combustibili che rilasciano carbonio nell'atmosfera. 

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venerdì 21 maggio 2010

Mitsubishi consegna le prime nuove auto elettriche fuori dal Giappone

Giovedì  (ieri) Mitsubishi Motors ha presentato la sua auto elettrica i-MiEV a Hong Kong il, il suo primo lancio all'estero del veicolo per accelerare la spinta alla concorrenza nel settore delle auto ad energia pulita. 

L'auto compatta Mitsubishi Electric sarà in vendita nella densamente popolata ex colonia britannica da Venerdì (oggi) al prezzo di 395.000 dollari di Hong Kong (40.000 euro). La società nipponica punta a vendere 50 veicoli hi-tech a Hong Kong entro la fine dell'anno.

Il mercato dell'auto elettrica è stato frenato da critiche circa le prestazioni di tali veicoli, costi elevati e la mancanza di stazioni di ricarica, ma i progressi nello sviluppo delle batterie a lunga durata agli ioni di litio hanno abbassato il costo dei veicoli elettric, aumentato la loro autonomia e velocità. 

Mitsubishi ha venduto circa 1.400 i-MiEV ai comuni e le aziende giapponesi lo scorso anno, aprendo le vendite anche ai privati a partire dal mese scorso.


Fonte: Business Day

Auto elettrica - Mito e realtà


AUTOMOBILE la rivista dei soci ACI del Maggio 2010 ha un articolo scritto con attenzione con lo scopo di chiarire alcuni luoghi comuni che circondano il misterioso mondo dell'auto elettrica. Il titolo è:  Auto elettrica - Mito e realtà

La trascrizione è questa:

Ne sapete abbastanza di propulsione alternativa? oppure cadere nei soliti luoghi comuni? mettete alla prova le vostre conoscenze. rispondendo a queste dieci domande. potreste scoprire che le cose non stanno proprio come immaginavate...

L'autonomia è superiore ai 100 chilometri
VERO Le auto citate nell'articolo a pagina 52 hanno, in media, autonomie di 150 km. Questa distanza però è solo teorica, perché è misurata su cicli di omologazione, europei, giapponesi e americani, lontani cioè dalle reali condizioni di guida. Considerando un aumento dei consumi elettrici del 30% per tener conto dei veri parametri d'uso dell'auto, l'autonomia reale resta comunque superiore ai 100 km sufficiente per gli spostamenti dei cittadini europei (di cui l'80% percorre meno di 60 km al giorno). In futuro, l'autonomia teorica potrebbe arrivare a 300 km. 
Le risorse di litio non sono sufficienti
FALSO Una batteria può contenere, al massimo, 12 kg di litio. Secondo una ricerca americana, nel 2050 il fabbisogno mondiale di litio per l'industria automobilistica sarà di 950 mila tonnellate cioè solo 1'8% delle risorse finora conosciute.

Un'auto elettrica ha emissioni zero
VERO Niente sostanze inquinanti come particolato o ossidi di azoto (NOx). Le emissioni di CO2 sono invece nulle solo allo scarico. Nel calcolo globale della CO2 bisogna considerare il modo con cui è stata prodotta l'energia elettrica necessaria a ricaricare le batterie: se è ricavata a partire dal metano (come accade nel 49% dei casi in Italia), le emissioni di CO2 di un'auto elettrica equivalgono a circa 65 g/km. In caso di produzione di elettricità dal carbone (vedi Cina), la CO2 sale invece a 135 g/ km. Emissioni nulle di anidride carbonica si hanno solo se l'energia elettrica è ricavata da fonti rinnovabili (solare, geotermico ed eolico) o da centrali nucleari.

Le batterie sono simili a quelle dei telefonini
VERO La tecnologia è quasi la stessa: Invece degli ioni di litio, sull'auto si useranno i polimeri di litio (cioè allo stato solido e non liquido). Non a caso, l'industria .automobilistica porta avanti la ricerca sulle batterie insieme ai colossi dell'elettronica: Toyota con Panasonic, Renault-Nissan con Nec, Volkswagen con Sanyo, BMW con Bosch-Sàmsung, Opel-Gm con LG. La differenza è nel fabbisogno di energia: se per un cellulare sono sufficienti pochi watt, in un'auto (per esempio, la Nissan Leaf) occorre una batteria in grado di erogare fino a 80 kW ovvero 80.000 watt, quasi 27 volte la potenza massima dell'impianto elettrico di casa.

Le batterie al litio possono esplodere
FALSO Uno degli ostacoli incontrati dall'industria nell'installare a bordo dell'auto elettrica le batterie al litio era la tendenza degli elettrodi a surriscaldarsi, soprattutto durante le ricariche veloci ad alta tensione. Difficile però arrivare all'esplosione; è più probabile, semmai, una perdita di affidabilità. Nelle moderne batterie, in cui il catodo è realizzato in ossido di cobalto e l'anodo in titanato di litio, il potenziale pericolo sembra svanito. In ogni caso, gli accumulatori sono inseriti in un circuito refrigerante e la temperatura è costantemente controllata da una centralina.

Per le auto etettriche serviranno nuove centrali
FALSO Secondo una recente ricerca del Boston Consulting Group, l'incremento totale di domanda di energia elettrica - calcolato per uno scenario di 14 milioni di auto elettriche e ibride plug-in previsto nel 2020 - sarà meno dell'1% e non richiederà la co-struzione di nuovi impianti di |produzione di elettricità.

Dopo due anni le batterie sono da sostituire
FALSO La durata (detta anche vita media) di una batteria si misura in numero di cicli, inteso come numero di scariche complete. Per l'industria automobilistica, un accumulatore al litio può funzionare per 2.000 cicli considerando la condizione peggiore (un ciclo al giorno e un uso dell'auto per 365 giorni), si ha una durata di oltre cinque anni. In un impiego meno intenso dell'auto si possono superare i sei anni di vita.

Le batterie al litio possono essere riutilizzate
VERO Queste batterie possono essere riciclate recuperando il litio (diminuendo così il fabbisogno mondiale) oppure possono avere una seconda vita come serbatoi di energia laddove non serve una grande capacità, per esempio nelle pale eoliche. Que-sto "valore residuo" potrà esse-re considerato come una permu-ta, un po' come avviene con l'au-to usata, consentendo di ridur-re il costo necessario alla loro sostituzione.

I veicoli elettrici costano troppo
VERO Il problema è il costo delle batterie al litio: 500 euro per ogni kWh. Questo significa che il pacco batterie di una citycar elettrica da 16 kWh costa 8.000 euro. Troppi. Il 70% del costo di una batteria non dipende però dalla tecnologia o dal materiale utilizzato, bensì dai volumi di produzione: più sono alti, più i prezzi scendono. L'obiettivo è arrivare, grazie alle economie di scala, nel 2020 a un costo di 250 euro per kWh. Nel frattempo, l'auto elettrica sarà venduta senza le batterie, noleggiate a un ca-none mensile comprensivo anche della ricarica (un po' come accade per i telefonino).

I veicoli elettrici non sono divertenti da guidare
FALSO II motore elettrico eroga immediatamente la coppia massi-ma, senza attendere inutili giri del motore. È come se, al posto dell'acceleratore, ci fosse un ru-binetto o una manopola dello stereo. Le accelerazioni sono rapide soprattutto nello spunto, quello che serve in città, anche se perdono di smalto sopra i 60 km/h. Esistono anche elettriche sportive: la Mercedes ha presentato il concept della SLS AMG, un'elettrica da 533 CV, 880 Nm di coppia e velocità massima di oltre 200 km/h. Ma hanno un inconveniente. Spingendo a fondo l'auto, le batterie durano appena 20 minuti.


ACCELERAZIONI
BRUCIANTI, NESSUN
RUMORE NÉ EMISSIONI
ALLO SCARICO. E BASTA
UNA NOTTE IN GARAGE
PER FARE DI NUOVO IL PIENO. LE AUTOMOBILI
"CON LA SPINA"
SEMBRANO FATTE
APPOSTA PER LA CITTÀ.
MA IL PREZZO DEVE
SCENDERE ANCORA


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giovedì 20 maggio 2010

Toyota annuncia i prezzi per la Auris ibrida

The Indipendent annuncia che Toyota ha annunciato i prezzi la nuova Auris ibrida, nel Regno Unito.

Sarà disponibile da 18.950 sterline (22 mila euro) quindi leggermente meno rispetto alla più famosa Prius ibrida, ha all'incirca le stesse dimensioni, ma è più costoso rispetto alla Honda Insight.

Un aspetto importante di cui l'Auris si differenzia dalla Prius è il fatto che è disponibile anche nei modelli con motorizzazione tradizionale benzina e diesel oltre che ibrida.

Altre informazioni sulla Auris Hybrid sono reperibili sul sito web britannico

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I prezzi europei della Leaf, auto elettrica Nissan

Grazie alla segnalazione del nostro amico Silvano Robur riportiamo parte del comunicato stampa del 17 Maggio della Nissan che riguarda la diffusione dei prezzi della Leaf dei paesi europei nei quali verrà commercializzata prossimamente.

- Prezzo nel Regno Unito: 23.350 sterline (27.471 euro) al netto degli incentivi statali
- Prezzo nei Paesi Bassi: 32.839 euro. Gli acquirenti olandesi beneficeranno di vantaggi fiscali da 6.000 a 19.000 euro in 5 anni
- Prezzo in Irlanda: 29.995 euro al netto degli incentivi statali
- Prezzo in Portogallo: 29.955 euro al netto degli incentivi statali
- Tutti i prezzi sono comprensivi della batteria
- Via alle prenotazioni nei primi quattro mercati entro luglio
- I prezzi di listino per gli altri Paesi saranno annunciati in seguito

Nissan International SA ha annunciato che la vettura 100% elettrica Nissan LEAF avrà un prezzo di listino inferiore a 30.000 euro al netto degli incentivi statali nella maggior parte dei mercati europei. Il costo sarà dunque analogo a quello di un veicolo diesel o ibrido con le stesse dotazioni.

Sono stati resi noti anche i prezzi specifici nei quattro mercati europei dove avverrà il lancio iniziale di Nissan LEAF: Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda e Portogallo. Le prenotazioni si apriranno a luglio.

Nissan ha scelto questi Paesi per la prima fase del lancio perché qui sussistono i migliori presupposti per il successo commerciale dei veicoli elettrici: consistenti incentivi statali e un buon livello di sviluppo delle infrastrutture di ricarica. Entro la fine del prossimo anno, Nissan LEAF sarà disponibile in tutti i maggiori mercati dell’Europa occidentale.

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Da altre parti si legge contemporaneamente la preoccupazione della stessa Nissan della mancanza di certezze riguardo gli incentivi che i vari paesi nel mondo elargiscono per la diffusione dei veicoli elettrici. La società esprime la preoccupazione che le attuali sovvenzioni offerte dai governi per incoraggiare l'adozione EV possa decadere dopo tre anni, danneggiando le vendite e spingendo i costi dei veicoli elettrici indietro in un ' territorio' irraggiungibile .

Nissan Predicts Challenge When Electric-Car Incentives Are Cut

Staremo a vedere che mondo sarà quello del 2013/2015.

Leggere anche:

Leaf
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Il carbone, produzione, costi ed effetti sul clima - 1/2

Un amico mi segnala che a pag. 96 dell'Internazionale datato 14 maggio 2010 si legge un articolo Marco Morosini ( analista ambientale del Politecnico federale di Zurigo) intitolato " Il futuro del carbone " , un tema spesso affrontato nel nostro blog categorizzato sotto il gruppo della limitatezza delle risorse del nostro pianeta.


Ogni euro di carbone venduto nel mondo causa più di un euro di danni all'ambiente e alla salute. Eppure molti paesi continuano a puntare su questo combustibile fossile.

Le riserve, stimate a 900 miliardi di tonnellate, potrebbero sostenere per più di un secolo l'attuale consumo, che è di sei miliardi di tonnellate all'anno.


Per altri è fissato entro il 2020-2030 il picco del carbone, per cui la produzione potrebbe cominciare a scendere non si sa quanto rapidamente.

Oggi con il carbone si producono un quarto dell'energia commerciale primaria mondiale, due terzi dell'acciaio e il 40 per cento dell'elettricità.

Negli Stati Uniti e in Germania si arriva al 50 per cento dell'elettricità.

In Cina al 70 e in Australia all’80.

Quasi due terzi del carbone vanno al settore elettrico e un terzo a quello industriale.

L'Italia produce il 17 per cento della sua elettricità con il carbone e vuole aumentare questa quota.

Da alcuni anni la produzione di carbone cresce più di quelle di gas e petrolio, e alcune stime del 2009 prevedono un aumento del 50 per cento entro il 2030.

La fortuna del carbone si deve al fatto che si trova in molte regioni del pianeta, è facile da estrarre e costa meno degli altri combustibili fossili.

I principali produttori sono Cina, Stati Uniti, India e Australia.

Secondo alcuni analisti, però, le riserve di carbone sono inferiori alle stime.

E i costi reali sono superiori ai prezzi di mercato. La differenza tra costi reali e prezzi riguarda tutte le merci, non solo il carbone. Gli scambi commerciali, accanto all'utilità per chi vende e chi compra, hanno anche degli effetti sugli altri, generati durante la produzione, l'uso o lo smaltimento di una merce.

Quando questi effetti sono dannosi, le merci sono “beni” per chi le vende o le compra, ma “mali” per gli altri.

Alcuni economisti li hanno chiamati “costi esterni” (Arthur Cecil Pigou) o “costi sociali” (Karl William Kapp) della produzione. Anche se vengono quasi trascurati nelle contabilità nazionali, i costi sociali di molte merci sono elevati e spiegano perché in alcuni paesi ricchi il pil cresce, ma il benessere diminuisce.

Gli effetti sul clima in questo post.
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mercoledì 19 maggio 2010

Energia dalle onde del mare

L'oggetto generatore è costituito da una boa fissata sul fondo del mare che riesce catturare e convertire l'energia elettrica rinnovabile e pulita delle onde del mare, a basso costo.

Il salire e lo scendere delle onde al largo determina un libero movimento in verticale della boa. Il movimento meccanico risultante viene convertito in energia elettrica attraverso una sofisticata presa di forza collegata ad un generatore elettrico.

L'energia elettrica generata è trasmessa a terra attraverso un cavo elettrico sottomarino.

Per produrre 10 megawatt OPT si occuperebbe solo 30 acri circa (0,125 chilometri quadrati) degli spazi oceanici.

Dei sensori posti sulle boe (PowerBuoy) controllano continuamente le prestazioni dei vari sottosistemi e l'ambiente oceanico che le circonda. I dati vengono trasmessi a terra in tempo reale. In caso di arrivo di onde molto grandi, il sistema si blocca automaticamente e cessa la produzione di energia. Quando l'altezza delle onde ritorna alla normalità, il sistema di sblocca e ricomincia la conversione di energia e trasmissione della potenza elettrica a terra.

Altre caratteristiche descritte sono la robustezza di costruzione in acciaio, l'utilizzo di sistemi convenzionali di ormeggio, semplicità di installazione utilizzando risorse esistenti, imbarcazioni marittime e infrastrutture già esistenti e la possibile scalabilità delle centrali elettriche in grandi dimensioni (oltre 100 MW).

Si può vedere un video esplicativo qui.

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Consumi petroliferi ad Aprile 2010: - 1,8%

Continuiamo a controllare i consumi del petrolio e dei carburanti per autotrazione nel nostro Paese prendendo i dati direttamente dal comunicato stampa pubblicato nel sito della Unione Pretrolifera Italiana.

Tornano a scendere i consumi petroliferi italiani che nel mese di aprile 2010 sono ammontati a circa 6 milioni di tonnellate, con una flessione dell’1,8% (-113.000 tonnellate).

I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 6,9% (-63.000 tonnellate) rispetto all’aprile 2009, mentre il gasolio autotrazione un lieve aumento dello 0,5% (+10.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di aprile è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, con un decremento dell’1,7% (-53.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2009.


Cliccare sull'immagine per ingrandire

Il consumo del Gpl autotrazione ad aprile ha mostrato un progresso del 15,6%.

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Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 15,6% con quelle diesel che hanno rappresentato il 48% del totale (era il 43% nell’aprile 2009).

Leggere anche:

Consumi petroliferi nel Marzo del 2010: + 0,1%

Consumi petroliferi: - 8,8 a Gennaio 2010

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martedì 18 maggio 2010

Colonnine di ricarica per veicoli elettrici a Campi Bisenzio, Firenze

Il comune di Campi Bisenzio promuove il ricorso all'energia alternativa, iniziando dall'installazione di impianti per la ricarica di mezzi elettrici.

La prima colonnina è stata collocata nel parcheggio del centro commerciale I Gigli, dove c'è un grande afflusso di persone. Si trova in prossimità dell'ingresso di Corte Lunga e il servizio di approvvigionamento sarà gratuito per gli utenti, in via promozionale.

L'amministrazione ha in programma di installare in tutto cinque colonnine sul territorio di sua competenza.

L'operazione e' stata resa possibile da un contributo regionale.

I proprietari di auto, bici e motocicli elettrici potranno ricaricare i loro mezzi, dopo essersi registrati ed aver ricevuto un'apposita presa da attaccare all'apparecchio di ricarica.

Tal presa contiene un microchip che rende possibile l'identificazione del titolare dell'abbonamento.

Fonte: toscanatv

Nella foto in alto il titolare dell'azienda produttrice accanto alla sua colonnina intelligente


Cliccare sulle immagini per ingrandire

Continua ad estendersi la rete di colonnine di ricarica in Toscana integrate ad un sistema di ricarica intelligente di controllo.

Firenze è dal 1997 il cento propulsore della rete con oltre 500 punti di ricarica distribuiti in oltre 130 colonnine.

A queste si aggiungono le 4 colonnine di Bagno a Ripoli, sempre nel comprensorio dell'area omogenea metropolitana di Firenze, e queste ultime 5 del comune di Campi Bisenzio.

Seguiranno a breve i comuni di Sesto Fiorentino, Lastra a Signa ed altri in fase di delibere comunali.

L'idea è quella di mettere a disposizione una rete di sistema con almeno una colonnina di ricarica in ogni comune della Toscana per rendere sempre più facile l'utilizzo dei veicoli elettrici in futuro oramai tanto vicino al presente.

Leggere anche:
Colonnine di ricarica, sistemi di ricarica per veicoli elettrici da fonti rinnovabili

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lunedì 17 maggio 2010

Toyota e l'idrogeno... elettrico

Leggiamo su Wired e Bloomberg di un apparente rinato interesse della Toyota sull'auto elettrica con fuel cell ad idrogeno. Come sappiamo l'auto ad idrogeno utilizzato come carburante direttamente nei motori endotermici è stato abbandonato recentemente da molte case automobilistiche che dopo studi e prototipi messi in circolazione si sono rese conto della insufficiente tecnologia e della fragilità del sistema.

Obama aveva recentemente ritirato ogni tipo di contributo sul la ricerca delle fuel cell in ambito automotive.

Adesso la Toyota dice di essere in grado di immettere sul mercato una macchina a fuel cell nel 2015 al costo di 50 mila dollari grazie soprattutto ad una nuova applicazione che utilizza solo un terzo del platino necessario precedentemente ed a nuovi polimeri. Però il costruttore nipponico riconosce che non è sufficiente costruire auto a fuel cell che costino un po' meno rispetto a quanto costavano precedentemente poiché il collo di bottiglia continua ad essere quello dalla rete distributiva di idrogeno, del tutto inesistente. Non dimentichiamo che la resa energetica e l'efficienza di un'auto a celle a combustibile è nettamente meno appetibile di un'auto totalmente elettrica soprattutto per il fatto che può usufruire di una rete distributiva già presente in ogni dove, anche nella casa di ciascuno di noi a costo zero. Il che non è poco.

Che sia uno specchietto per le allodole?

Leggere anche:

Idrogeno, il combustibile dei perdenti

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domenica 16 maggio 2010

Sempre la solita scoria? Energia nucleare o rinnovabile?

La prima pietra delle nuove centrali nucleari in Italia verrà posata nel 2013”. Da questa dichiarazione del (ex oramai) ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola prende l’avvio il viaggio di Crash attraverso il nucleare in Italia, nel passato e nel futuro.

Da Saluggia, dove è stoccato l’85% delle scorie provenienti dalle centrali nucleari chiuse dall’87, a Scarlino, un paese in provincia di Grosseto dove i cittadini temono venga costruito uno dei nuovi impianti previsti: l’Italia che aveva votato compatta per la chiusura delle centrali nucleari nel referendum, ha cambiato idea?

Mentre il Presidente del Consiglio firma accordi internazionali per la costruzione delle nuove centrali in Italia, come procede quella dei prototipi in Europa? E ancora: chi paga? Davvero avremo bollette più leggere?

Tra uranio in esaurimento e proteste di cittadini che ancora non hanno certezze, le telecamere di “Crash” mostrano in questa puntata un’Italia fatta anche di comuni che si autoalimentano esclusivamente con fonti rinnovabili.

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da “Crash” - RAITRE Venerdì 30 Aprile 2010 ore 01.00

Di Irene Benassi. Conduce in studio Valeria Coiante.
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sabato 15 maggio 2010

In Giappone ancora prima la Prius

...e sono 12. Da 12 mesi la Prius ibrida è la macchina più venduta in Giappone.

Le vendite della Prius , auto di punta della Toyota, nel mese di Aprile, hanno avuto un decremento rispetto alle vendite di Marzo (35.546) con 26.482 , ma è aumentato il divario con la seconda auto più venduta, l'Honda Fit con motore tradizionale, 12.222 unità (erano 23.076 a Marzo).

Nel grafico che abbiamo realizzato partendo dal mese di Maggio del 2009 si evidenzia anche il gap tra le due vetture:

(cliccare sull'immagine per ingrandire)


Risale di due posizioni in classifica vendite l'altra ibrida, la Honda Insight. La troviamo al ventitreesimo posto con 2.890 unità (3.397, Marzo) .

Leggere anche:

- Prius, ancora la più venduta in Giappone

- Prius è ancora l'auto più venduta in Giappone

- La Prius è l'auto più venduta in Giappone nel 2009
- Osservando le vendite Prius in Giappone
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venerdì 14 maggio 2010

Cuba, disastroso raccolto di canna da zucchero

Il raccolto della canna da zucchero, una volta era uno dei gioielli dell'economia cubana, è un "disastro", il peggiore dal 1905.
Il paese non aveva registrato un raccolto tanto scarso dal 1905, quando il raccolto è stato 1,2 milioni tonnellate.

La produzione di zucchero ha raggiunto, secondo i dati ufficiali più recenti, 1,4 milioni di tonnellate nel 2008, contro 8,1 milioni di tonnellate nel 1988-89. L'attuale produzione è sufficiente coprire il fabbisogno di zucchero dell'isola stimato a 700.000 tonnellate.

La coltura della canna da zucchero attuale può essere descritta come disastrosa in termini di produzione e di efficienza. L'industria cubana dello zucchero ha cominciato a crollare nel 1990 con la grave crisi economica legata alla scomparsa della alleato sovietico che acquistava lo zucchero cubano in cambio di petrolio.

Nel tentativo di istituire altri tipi di colture per affrancarsi dalle importazioni (80% del suo fabbisogno alimentare), il governo di Cuba trasferì pochi anni fa il 60% dei terreni agricoli a destinazione diversa da quella della per altre culture. 100.000 lavoratori della canna da zucchero sono stati trasferiti a questo scopo.

Minata dalla sua burocrazia, dalla corruzione e 48 anni di embargo degli Stati Uniti, Cuba sta vivendo le più gravi difficoltà economiche dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991.
La crisi finanziaria globale ha colpito duramente anche l'isola dei Caraibi dove il turismo e le esportazioni di nichel svolgono un ruolo economico importante.

Presidente Raul Castro ha accettato le dimissioni del ministro dell' industria saccarifera Luis Manuel Avila.

Estratto da Les Echos "Cuba : production sucrière "désastreuse", la pire depuis 1905"

Qualcuno si chiederà cosa c'entri questa notizia con gli argomenti di ME. La risposta sta in alto nella descrizione di testa del Blog : ambiente ... esaurimento delle risorse ambiente . Ma è in tema anche se consideriamo che ancora si parla di energia prodotta da carburanti alternativi quale l'etanolo o in generale i biocarburanti. E si ritorna sempre al punto di partenza come nel gioco dell'oca. Per produrre biocarburanti bisogna investire energia sotto forma di derivati del petrolio per nutrire e far crescere le piante, energia per tagliare le piante, energia per trasformare le piante in biocarburante. Energia, energia, energia che trasformerà un prodotto 'naturale' in vettore di energia. Ma a quali costi? Sottrarre terreno agricolo all'alimentazione umana per produrre biocarburanti è etico e funzionale all'obiettivo? Direi di no, per questi motivi:

L' impronta idrica dei biocarburanti: bere o guidare?
Biocarburanti, una serie di rischi
Risorse idriche, in Europa l'agricoltura consuma circa il 24%, il 44% per la produzione di energia
Earth Overshoot Day. la Terra entra in riserva

Da tenere presente anche:

E' meglio produrre energia elettrica da biomassa che bioetanolo per i trasporti


Senza dubbio è meglio:

giovedì 13 maggio 2010

Golf elettrica Blue-e-motion , concept car

Ricevo dalla Dr.ssa Valeria, che ringrazio, un comunicato stampa emesso dalla Volkswagen relativo alla presentazione della GOLF BLU-E-MOTION, in Germania, concept car che prefigura la futura Golf elettrica che verrà lanciata nel 2013.

(foto fornita insieme al testo del comunicato)




Comunicato stampa

Alla presenza del cancelliere tedesco Angela Merkel, in occasione del varo della “National Electric Mobility Platform”, iniziativa con cui la Germania si prefigge di diventare uno dei principali mercati per la mobilità elettrica del futuro, la Volkswagen ha presentato la concept car Golf blue-e-motion. Si tratta della versione elettrica del modello tedesco che sarà lanciata nel 2013, successivamente al debutto della Up blue-e-motion e contemporaneamente alla Jetta blue-e-motion e alla Lavida blue-e-motion (modello per il mercato cinese).

Così facendo, la Volkswagen intende incrementare la diffusione delle auto elettriche per diventare leader di mercato nel 2018, una strategia che coincide con i piani del Governo tedesco che si aspetta di contare circa un milione di veicoli elettrici in circolazione nel 2020.

Parallelamente a quanto programmato per la mobilità totalmente elettrica, la Casa di Wolfsburg sta accelerando sulle vetture ibride: la Touareg è già sul mercato, nel 2012 arriverà la Jetta Hybrid e nel 2013 seguiranno Golf Hybrid e Passat Hybrid. Certo, ciò non significa che la Volkswagen abbandonerà lo sviluppo dei motori benzina, Turbodiesel e a gas (TSI, TDI e EcoFuel); tutt’altro, perché è inconfutabile che nel futuro i diversi sistemi di trazione coesisteranno per lungo tempo.

La concept Golf blue-e-motion accoglie il motore elettrico da 115 CV al posto della tradizionale unità a combustione, e può contare su una coppia massima di 270 Nm immediatamente disponibili, caratteristica tipica di questi motori. L’energia che alimenta il propulsore viene fornita da una batteria agli ioni di litio con capacità di 26,5 kWh. Riguardo all’autonomia, la Golf elettrica arriva fino a 150 km, percorrenza che dipende dallo stile di guida e da quanto si utilizza il condizionatore o riscaldamento.

Pur essendo pensata per coloro che si trasferiscono quotidianamente dalla cerchia extraurbana alla città e viceversa, la Golf a “emissioni zero” è in grado di sviluppare una velocità di punta pari a 140 km/h. Per permettere l’ottimale gestione dell’autonomia, il sistema di recupero dell’energia cinetica in frenata consente di ricaricare le batterie, mentre, quando si rilascia l’acceleratore, il motore viene “sganciato” per garantire la massima scorrevolezza e sfruttare al meglio l’abbrivio.

Relativamente alla collocazione delle batterie, sono sistemate nel bagagliaio (che comunque mantiene 237 litri di capacità), sotto il sedile posteriore e nel tunnel centrale tra i sedili anteriori. Un impianto di climatizzazione specifico mantiene le batterie alla temperatura ottimale.

Sulla scorta delle esperienze maturate con i precedenti prototipi, come la E-Up, anche per la Golf è stato creato un sistema integrato che comprende motore, trasmissione e differenziale, oltre ai dispositivi per la gestione dell’energia elettrica, compreso il modulo per la ricarica delle batterie. La concept car così allestita pesa soltanto 205 kg in più rispetto a una Golf BlueMotion TDI con cambio DSG.

Il prossimo anno, la Volkswagen testerà la Golf blue-e-motion utilizzando un’ampia flotta composta da 500 esemplari.


Concept car Golf Blue-e-motion

Scheda tecnica

Dimensioni
Lunghezza 4.199 mm
Larghezza 1.786 mm
Altezza 1.480 mm
Passo 2.575 mm
Motorizzazione
Tipo motore Motore elettrico
Potenza (massima/continua) 85 kW/50 kW
Coppia massima 270 Nm
Trasmissione
Cambio Monomarcia
Trazione Anteriore
Pneumatici 205/55 R16
Prestazioni
Accelerazione 0-100 km/h 11,8 secondi
Velocità massima 140 km/h
Emissioni di CO2 utilizzando elettricità prodotta da fonti rinnovabili Quantità trascurabile

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mercoledì 12 maggio 2010

Solo e soltanto veicoli elettrici: questo è il futuro!

I combustibili fossili sono in declino quindi è necessario trovare un loro sostituto per il settore dei trasporti considerando che non abbiamo molto tempo a disposizione per correggere gli errori causati dall'uso di veicoli inefficienti e obiettivi a fondo cieco. Fin da subito, dunque, si deve pensare ad una rapida transizione dall'uso dei combustibili fossili indirizzandoci verso altre fonti di energia che non potranno che essere rinnovabili e a macchine capaci di sfruttare efficacemente questa energia prodotta.

L'energia, infatti, sarà sempre più costosa, difficile da reperire in quantità sufficiente per soddisfare tutte le nostre necessità. L'uso dovrà essere razionale, e indirizzato al minor spreco possibile.

I trasporti rappresentano il 60% dei consumi totali di energia derivata dal petrolio, ed in questo contesto si sente sempre più spesso parlare di idrogeno quale soluzione del futuro, definitiva.

Niente di più sbagliato.

Una presunta e avventata soluzione che puntasse verso l'idrogeno può condurci a conseguenze disastrose: l'idrogeno non è una fonte di energia, ma solo un vettore. In altre parole, è necessario introdurre energia per estrarre l'idrogeno da qualche cos'altro, idrocarburi liquidi, gas o acqua: un controsenso, un paradosso in termini.

Facciamo un esempio concreto sui veicoli stradali. Attraverso alcuni semplici calcoli in base all'energia consumata, per esempio, sul trasporto pubblico, si scopre che, presa una determinata quantità di energia che muove 100 bus elettrici, essa servirebbe ad alimentarne solo 57 a fuel cell e 30 con motore a idrogeno (15 con traffico intenso). Dobbiamo pensare a sfruttare la potenzialità enorme insita nei veicoli elettrici.

Non esistono alternative.

Assolutamente da scartare è l'opzione del motore a combustione interna con carburante idrogeno per la sua scarsa efficienza finale; anche le fuel cell di un veicolo che utilizza come carburante l'idrogeno ha una vita operativa troppo breve, essendo prodotti delicati, utilizzano materiali nobili costosi e scarsi in natura, e lo stoccaggio dell'H2 a bordo è voluminoso e pesante, nonostante le “invenzioni” di cui ogni tanto si sente parlare e che escono fuori come veri e propri tormentoni.

L'unica soluzione plausibile su cui concentrare gli investimenti e la ricerca è sui veicoli totalmente elettrici.

Allo stato attuale, i motori, le apparecchiature elettriche ed elettroniche quali gli inverter/azionamenti o i caricabatterie sono tutti reperibili sul mercato, con un'affidabilità altissima. Parliamo di decine di migliaia di ore di esercizio, in alcuni casi centinaia di migliaia di ore. Qualche milione di chilometri.

Le vecchie batterie avevano a loro svantaggio il peso, i tempi di ricarica, la durata. Ma oggi, le nuove batterie al litio stanno rivoluzionando il mondo dei veicoli elettrici: le nuove tecnologie applicate al metallo più leggero in natura, il litio, hanno permesso di diminuire drasticamente il peso, di erogare energia in quantità tale da rendere un veicolo elettrico più performante di un veicolo a trazione endotermica, di ridurre i tempi di ricarica a pochi minuti, di allungare la vita delle batterie a migliaia di cicli corrispondenti a centinaia di migliaia di chilometri.

Certo, sono ancora possibili miglioramenti. Centinaia di laboratori, migliaia di scienziati, decine di produttori nel mondo stanno concentrando i loro sforzi economici aiutati pesantemente anche dai governi locali per produrre batterie in quantità a qualità sufficienti per affrontare un mercato in espansione esponenziale. Sara così e ancor di più nei prossimi anni.

E' proprio per questo motivo che anche noi in Italia dovremmo indirizzare la nostra attenzione ed i nostri investimenti futuri verso la produzione di veicoli elettrici, batterie, colonnine e sistemi di ricarica intelligenti e nel contempo sviluppare le tecnologie adatte a produrre energia illimitata dalle fonti rinnovabili, eterne (sole e vento): questo è il futuro!

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