Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


giovedì 29 luglio 2010

La tecnologia Kite Gen a Superquark

Nella settima puntata di Superquark in onda stasera giovedì 29 luglio su Rai1 dopo le 21.20 sarà presentata la più interessante tecnologia per produrre energia elettrica da fonte rinnovabile e pulita nata e sviluppata dall'ingegno italiano (una volta tanto abbiamo di che vantarci). Noi di ME appoggiamo questo tipo di tecnologia senza tentennamenti. E' una tecnologia pulita, economica, scalabile, democratica, con impatto ambientale irrisorio, i cui benefici sono immediati, non costi nascosti, non lascia problemi irrisolti a carico delle future generazioni.



La tecnologia Kite Gen® costituisce una evoluzione, o meglio un superamento, del modo attuale di sfruttamento dell’energia eolica. Si tratta di un progetto radicalmente innovativo, che potrà dimostrarsi in grado di battere, qualitativamente e quantitativamente, le prestazioni ottenibili dalle altre fonti rinnovabili, rendendo queste ultime competitive e concretamente sufficienti a risolvere la crisi energetica mondiale.


Consumo di elettricità per Paese in GWh (fonte: CIA factbook)
(Cliccare sull'immagine per ingrandire)

Grazie alla disponibilità di vento in alta quota ed attraverso il Kite Gen®, sarà possibile fornire, in ogni territorio, quantità di energia anche superiori a quelle di fonte fossile o nucleare attualmente utilizzate e ciò senza grandi strutture, senza creare pericoli per l’uomo, senza creare danni ambientali, senza danneggiare l’avifauna e ad un costo competitivo con quelli attuali di mercato.

Fonte: Home Page di Kite Gen.com
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9 commenti:

silvanodeiboschi ha detto...

Purtroppo credo che non ci sia ancora nessun prototipo funzionante e anche nel loro sito non mi sembra di vedere notizie più recenti del 2009.
Dovevano installare un prototipo in Piemonte ma non ho saputo niente: speriamo non sia come l'auto ad aria compressa :(

Massimo J. De Carlo ha detto...

Nessun timore Silvanodeiboschi, il progetto va avanti ed è sicuramente una cosa serissima.

Da Berzano, il kitegen in costruzione
http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2010/06/10/da-berzano-il-kitegen-in-costruzione/
Scritto nel giugno di quest'anno

Anonimo ha detto...

Occhi che decidono hanno visto. E faranno. Chi passa alla produzione?

Anonimo ha detto...

Allora questa notizia è falsa?

http://www.corrierechieri.it/art/Chieri/Kitegen_si_arrende:_via_da_Berzano

scritta nel luglio di quest'anno.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Una tappa del giro.

Anonimo ha detto...

La potenza è data dal prodotto scalare del vettore forza per il vettore velocità (ovvero intensità della forza per la velocità per il coseno dell'angolo compreso). Nel prototipo un aquilone che svolazza di qua o di là non produce energia poiché la componente prpendicolare della velocità (cos 90° = 0) si trascura; quella che conta è la velocità parallela al cavo che nella fattispecie sembra (dal filmato) prossima a zero.
Nel caso del rotore invece la potenza è data dal prodotto scalare de vettore momento tangenziale (rotante) per la velocità angolare anche in questo caso mi sembra bassa; Una cosa è la potenza dissipata sull'aquilone, un'altra quella a terra sul rotore. Inoltre non capisco come il rotore giri, poiché la componente la componente orizzontale, tangenziale di un cavo tiri nel senso opposto a quello del cavo diametralmente opposto. Mi sembra che prima di gridare al miracolo è meglio vedere come funziona e se funziona. Visti l'impianto, mi sembra più semplice raccogliere l'energia elettica dei fulmini; all Beniamino Franklin.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Anonimo, ti suggerisco di approfondire l'argomento del KiteG almeno sul sito aziendale prima di fare affermazioni superficiali, non me ne volere. Il kite genera energia e in quantità tale nella realtà, non sulla carta, da non lascia adito a sospetti di sorta. Funziona, eccome!

Anonimo ha detto...

Mi unisco alle parole di "monito": nel tempo che hai impiegato a scrivere quanto hai postato, in rete avresti trovato e letto almeno i sommari e le conclusioni degli articoli scientifici che sono alla base della ricerca, nonché i riferimenti alle decine di brevetti registrati dall'Ing Ippolito. Pare di capire che di analisi matematica tu ne abbia masticata, per cui non ti dovrebbero spaventare un po' di equazioni e di trasformate zeta. Certo, di ricerca si tratta ancora sostanzialmente: ma non sono in dubbio le potenzialità di produzione energetica, quanto la capacità di ingegnerizzare un sistema complesso che tenga sotto controllo in real time le migliaia di variabili fluidodinamiche (quindi, aleatorie) che regolano il volo dei Kite in formazione. E' insomma un enorme problema di Controlli Automatici, quindi ingegneristico. Problemi che la ns società ci ha ampliamente abituato a vedere risolti nel giro di poco tempo se solo vi vengono dedicate risorse. Un'ulteriore nota a delineare la "pasta" di cui è fatto Ippolito, una vera LUCE nel ns semiserio Paese: Google Inc. (che notoriamente è sempre a caccia di idee nuove di business, in particolare da qualche anno nelle rinnovabili) ha contattato nello scorso anno la Sequoia Automation (la società di Ippolito) perché interessata al "progetto più avanzato sull'eolico di alta quota". Unica condizione: dovevano essere cedute le proprietà intellettuali di tutti i brevetti. Si parlava in rete di cifre a sei zeri, non tantissimo quindi. Il nostro eroe - incredibilmente - ha resistito alla tentazione e Google ha dovuto ripiegare su un progetto analogo ma a uno stadio di sviluppo molto meno avanzato.

Anonimo ha detto...

In alternativa alle pubblicazioni scientifiche, più semplicemente e grazie a Giuseppe Caravita di Nova24 Ora!, c'è questa bella intervista a Ippolito che, con un concreto approccio misto tecnico-divulgativo, vi fa capire di che potenzialità energetiche ed economiche si stia parlando: http://nova.ilsole24ore.com/nova24ora/2009/07/aquiloni-energetici.html

Si capisce anche - tra le righe - perché abbia rifiutato l'offerta di Google.