Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 18 ottobre 2010

L'espressione stupita del prof. tedesco

Ho chiesto all'autore di un messaggio inviato ad una mailing list a cui sono iscritto il permesso di pubblicare su ME le sue considerazioni che ritengo interessanti anche per tutti coloro che seguono questo Blog. Ringrazio Icaro62 e copio/incollo il suo testo.

Oggi stavo riflettendo su alcune cose, che vorrei condividere con voi.

Come forse saprete lavoro in una società di gestione del ciclo idrico integrato. Oggi ho ricevuto la visita di un professore tedesco (precisamente di Amburgo), che è stato invitato a visitare l'impianto dove lavoro da una docente dell'Università di Varese, per contraccambiare la visita che lei aveva fatto in Germania, per visionare alcuni impianti di digestione anerobica. Chiacchierando di varie cose, sono sorti alcuni interessanti spunti di discussione. Il primo molto tecnico era sulla forma del digestore (in Germania utilizzano molto quelli a forma ovoidale.) Mi è stato spiegato che disperdono meno calore, e minimizzano la formazione di croste e schiume superficiali, che tendono a diminuirne l'efficienza. Quando poi ha saputo che nel nostro impianto il biogas prodotto non viene utilizzato per cogenerazione, ma solo per riscaldare il digestore stesso, ha fatto una faccia decisamente stupita. Quando poi è stato accompagnato sulla vasca di disinfezione, nel punto in cui l'acqua depurata viene scaricata nel Fiume Olona le sue parole sono state "Ma non avete mai pensato di sfruttare il salto d'acqua per una microgenerazione di elettricità? Così è tutta energia sprecata!"
Da un certo punto di vista sono stato contento (l'idea di sfruttare il salto d'acqua era venuta anche a me, ed ho provato un po' di orgoglio nel non sentirmi poi così sprovveduto). Poi riflettendo sono stato preso dallo sconforto. Ad Oslo usano biogas per autotrazione, e sfruttano il calore di impianti di depurazione e impianti fognari per il riscaldamento della città tramite le pompe di calore.
Io sono quasi cinque mesi che collaboro con l'Università con un lavoro piuttosto impegnativo di prove per migliorare ed implementare le rese di biogas, e già so che tutto finirà a dormire in qualche cassetto.
Scusate l'interrogativo retorico, ma perché da noi tutte le migliori idee e realizzazioni non meritano neanche un briciolo di considerazione ?
Scusatemi per la lunghezza del post, e per l'interrogativo finale piuttosto banale, ma mi sono veramente sentito avvilito.
Saluti.
Icaro62

8 commenti:

Silvano Robur ha detto...

Vorrei rispondere ad Icaro.
Non ne potrei fare a meno.

Chi ha questo nome significa che vola alto, sopra le umane miserie.

La nostra piccola ed amata patria è una miniera di idee.

Come si sa, le idee producono innovazione.

L'innovazione è il catalizzatore della concorrenza.

Intendendo la concorrenza economica.

Quella pura, figlia del liberismo illuminato.

La concorrenza significa far mettere da parte le tecnologie più obsolete con quelle più all'avanguardia.

I mercati della nostra amata Italia sono controllati da una classe di individui appartenenti gerontocrazia burosaura.

Burocrati over 60 che hanno fatto del loro status una rendita vitalizia da rendita immobiliare.

Si accontentano di vivere su quella rendita di posizione conquistata chissà come, con una politica conservatrice, volta all'immobilizzo di capitali.

Cosa vuol dire questo ?

Le rendite immobiliari sono quanto di più deleterio possa esistere : vivere di rendita immobiliare significa sottrarre una massa di denaro circolante che meglio indirizzata si potrebbe tradurre in finanziamento nello sviluppo e nello stimolo della domanda.

Insomma, innovazione e rendite economiche di posizione detenute dai soliti noti, non possono andare d'accordo.

Qundi mi dispiace per Icaro : ma la sua innovazione da fastidio.

A qualcuno, si intende : ma dà fastidio.

Un esempio : sapete quanti sono i vecchi mulini ad acqua dismessi in Italia ? Almeno duemila.

Ho provato a farne funzionare un paio come microcentrali idroelettriche.

Il risultato : NIENTE !

Mario Vernari ha detto...

Ciao Silvano e ciao Massimo.
Un po' mi scoccia entrare per dire la mia perche' ho notato che la mia voce e' un po'...fuori dal coro.
Pero', vedendo questo nuovo post, mi sento di ricollegarmi a quelli di qualche giorno fa, nel quale io e Massimo discutevamo su quali erano gli approcci migliori per che' il mondo sia sostenibile.
Ebbene questa vignetta del prof tedesco che ci striglia e' illuminante sulla questione biogas. Noi, come ditta, stiamo collaborando alla realizzazione di un impianto di biogas e mi sto rendendo conto che e' un approccio tra i piu' sostenibili e puliti, altro che "bufala".
Gli scarti animali e vegetali, che qualcuno degli amici ha indicato come poetnziali responsabili dell'erosione del sottosuolo, vengono ben utilizzati per produrre gas e concimi.
Diro' di piu', la produzione di CO2 e' esattamente la stessa che avverrebbe per decomposizione naturale. Se escludiamo il motore col quale rpoduciamo energia e' un sistema a manutenzione zero: basta solo caricare il materiale da digerire.

E' CERTAMENTE VERO, inoltre, quello che dice Silvano. Cioe' sistemi come questi DANNO FASTIDIO...perche' in questo modo CHIUNQUE puo' generarsi la propria energia: una fattoria, un villaggio, ecc.
Possono, in altre parole, NON DIPENDERE DA ALTRI, come invece accede per il petrolio o per altre sostanze che non sono alla portata di tutti.
Questo approccio tende a destabilizzare le multinazionali, che invece CERCANO di tenere in pugno la gente...perche' e' il sistema piu' semplice per arricchirsi.

Comunque, ognuno puo' vederla come crede...
Scusatemi ancora e ciao.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Silvano, che significa ' risultato niente'. Problemi burocratici o meccanici?

Mario, nessuna voce è mai fuori dal coro se non quando stona platealmente e volutamente. Diciamo che in questo blog si ambirebbe ad udire una musica polifonica con una melodia ascoltabile. Ognuno apporta le proprie esperienze e le idee per trasmetterle agli atri per un confronto che tenda anche a riflessioni ulteriori. A mio avviso il biogas potrebbe essere considerato una bufala solo considerandolo come 'LA soluzione' dei problemi che vengono dal picco del petrolio. Ha senso invece in un contesto locale a 'km zero'. Ottima è l'applicazione dove è prodotto ed utilizzato sul posto per la produzione di calore ed energia, non certo per immagazzinarlo in un serbatoio per la propulsione automotive. In quel senso è più che auspicabile sfruttare tutte le sue potenzialità senza disperderle vanamente, come pure è auspicabile sfruttare tutti i salti idrici per la produzione di elettricità... ne avremo sempre più bisogno in futuro... anche per disimpegnarci dai produttori esteri e i profittatori lobbistici, antidemocratici, nazionali.

Silvano Robur ha detto...

Vorrei chiarire quanto detto.

A prescindere dal discorso ambientale ed energetico e facendo un discorso più generale.

In Italia, tutto quelle iniziative che portano ad una forma di indipendenza dalla decisionalità politica viene ostacolato.

Il motivo è semplice.
Se l'iniziativa è indipendente dalla scelta politica ecco che viene meno la funzione di un centro di potere.

I politici che occupano i vari centri decisionali si troverebbero immediatamente disoccupati.

Ora per fare il politico non occorre essere laureati, avere una abilitazione professionale, aver vinto un concorso.

Al massimo basta aver servito qualche grigliata alle feste di partito omnicolore.

Poi un minimo di abilità verbale tipico dell'imbonitore della fiera paesana.

In sintesi : per vendere tessere di partito o vendere federe per i cuscini alla massaia basta avere la stessa abilità verbale.

Posso fare tanti esempi.

Deprimenti.

Da farti scappare dall'Italia.

Un esempio concreto lo abbiamo visto in Italia con la soppressione del Genio Civile.

Partiamoci chiaro : il Genio Civile per il politico locale era una gran scocciatura.

Come può permettersi l'Ingegnere Capo del Genio Civile mettere il naso sulle frane, sugli acquedotti, sui piani regolatori delle città ?

Il suo NO era un NO granitico, un NO tecnico.

Scevro da scelte politiche, di ogni colore, rosso, bianco, giallo, verde.

Lì la scuola non la potete fare : il suolo è franoso.

Per trasformare due mulini in microcentrali idroelettriche mi hanno chiesto una relazione faunistica ed una idrogeologica.

Che senso ha ?

Il mulino è sempre esistito.
Non è un'opera nuova.

Cosa gliene importa al passerotto infreddolito se il mulino produrrà energia elettrica invece di girare a vuoto da almeno 50 anni ?

Il pesciolino se passava prima tra le pale passerà dopo nella turbina.

No !

Bisogna fare una rampa per permettere la risalita.

Tanti gradini per permettere al pesciolino di risalire il torrente con l'acqua dentro.

E lo studio idrogeologico dove lo mettiamo ?

Perchè bisogna pensare anche alle piene.

Ma il mulino in questione ha 100 anni.
Non è mai stato sommerso da una piena in 100 anni di vita.

Siccome la massima portata si calcola con un tempo di ritorno di 30 anni che senso ha scomodare un geologo per dire che 30 anni sono inferiori a 100 anni ?

L'Ingegnere Capo del vecchio Genio Civile in due mesi avrebbe risolto tutto.

Io sono due anni che aspetto.

Che delusione !

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno. La burocrazia gerontocratica che incide sulle piccole-grandi decisioni è uno dei grandi freni all'innovazione di questo paese. La politica ha troppe mani in pasta. Non solo politici, d'altronde, l'elenco dei piccoli-grandi centri di potere in Italia è lunga: il responsabile o semplice funzionario dell'Ufficio Tecnico del Comune, il funzionario della Forestale, quello della Soprintendenza, il Professore universitario, il Dirigente dell'Autorità di Bacino, ecc, ecc, ecc. Spesso hanno vinto un Concorso, quindi è tutto da dimostrare che siano una definitiva tutela per il buon operato successivo.

Anonimo ha detto...

Questo é un altro capitolo di una vecchia storia. A mia memoria e non sono giovane, tutte le iniziative di buon senso sono sempre state osteggiate in tutti i modi e guardando le cose dal loro punto di vista non gli si può dare torto, và contro i loro interessi.
Per eliminare i parassiti, esistono due modi che io sappia:
1) usare antiparassitari
2) togliere loro il nutrimento
Ora giudicando il primo inefficace nel tempo, non rimane che il secondo.
La battaglia é in corso e stà assumendo toni aspri. -)
Saluti Claudio B.

Silvano Robur ha detto...

Rispondo a Mario Vernari.
Dici delle cose molto interessanti.
Io vivo in campagna.
Volevo costruirmi un generatore di biogas per produrre gas da bruciare nella caldaia di casa.
Hai qualche suggerimento ?
Ti lascio la mia mail :
silvano.robur@yahoo.it

Anonimo ha detto...

Salve Massimo, Silvano e commentatori.

Ben detto Silvano Robur.
A mio parere qualche colpa l'hanno anche certi pseudo eco(il)logisti: voglio dire, si arriva a sostenere che impianti di solare termico o basati su dischi stirling non dovrebbero essere fatti nel deserto o comunque dovrebbero subire limitazioni perché impattano con l'ecosistema locale (?!). Mi sembra che una parte di chi si occupa dei problemi energetici ed ecologici accetterebbe come unica soluzione la depopolazione !. (anche perche nel caso del deserto non possiamo certo invocare una sindrome Nimby: semmai ci vedo proteste di ecoillogisti teleguidati dal potere costituito).

Saluti.