Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


sabato 30 aprile 2011

A Ferrara un nuovo impianto fotovoltaico

Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale ha inaugurato  18 aprile 2011 , nei pressi di Ferrara, il nuovo impianto fotovoltaico di Focomorto 2.

 L'impianto fotovoltaico, della potenza installata di circa 12 MW, garantirà una produzione annua di 13.300 MWh, pari al fabbisogno elettrico annuo di circa 4.000 famiglie e permetterà una riduzione di 5.700 tonnellate l'anno di CO2 in atmosfera, corrispondenti alle emissioni di 1.800 autovetture.

 L'opera è nata in tempi record: autorizzata in poco meno di 4 mesi è stata realizzata in poco meno di 3, ha coinvolto 11 aziende che hanno visto impegnati in cantiere fino a 130 operai per circa 50.000 ore lavorative. 51.800 i pannelli fotovoltaici che compongono l'impianto, di 13 tipologie diverse e classe di potenza compresa tra 225 e 240 Watt a pannello.

 In un’ottica di sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, l'opera inaugurata oggi rappresenta un notevole contributo al perseguimento degli obiettivi europei assegnati all'Italia del 17% entro il 2020 di energia verde, oltre ad essere parte integrante di un più ampio piano di riassetto della rete elettrica di trasmissione nazionale nel territorio compreso tra Ferrara e Bologna.

Terna prevede di investire 80 milioni di euro in provincia di Ferrara - su un totale di 250 milioni in Emilia Romagna - per migliorare la sicurezza, la qualità e l'efficienza del servizio elettrico dell'area.

Fonte: Comunicato stampa Terna

venerdì 29 aprile 2011

AAA, vendesi centrale nucleare nel Wisconsin

La centrale nucleare Kewaunee Power Station,  situata nello Stato del Wisconsin a 43 km a sud-est di Green Bay, è la quarta centrale nucleare costruita nel Wisconsin , e la 44a costruita negli Stati Uniti. Questo impianto realizzato dalla Westinghouse il cui reattore è a tecnologia ad acqua pressurizzata ha una potenza di uscita di 556 MWe. Operativa dal Giugno del '74  (37 anni fa) è costata 776 milioni di dollari, al valore dell'epoca, produce 4,387 GW/h di energia elettrica all'anno. Nel raggio di 80 km da essa vivono stabilmente 3/4 di milione di persone.
Recentemente è tata concessa una proroga di altri venti anni per la sua operatività.
L'impianto è passato più volte di mano tra vari proprietari. La prima proprietaria è stata la Wisconsin Public Service, dal 2000 al luglio 2005 l'impianto è stato gestito dalla Nuclear Management Company , di Hudson, Wisconsin, attualmente è di proprietà della Dominion Resources , di Richmond, Virginia, la quale ha ottenuto nel 2008, dalla Nuclear Regulatory Commission (NRC) il benestare e la licenza per la prosecuzione ventennale di esercizio. 

La notizia di ieri della Reuters è l'intenzione di vendere da parte del proprietà. La Dominion Resources    
 l'aveva acquistata per 220 milioni di dollari nel 2005 ma non ha detto a quanto la vuole vendere. Considerando la contingenza negativa di immagine proveniente dal disastro di Fukushima,  Tom Farrell,   CEO della società, vede come improbabile la possibilità di espansione degli affari con la realizzazione di altri impianti nucleari localizzati  nel Midwest degli Stati Uniti.   Kewaunee Power Station, quindi, doveva essere una testa di ponte o base di partenza per costruire altre centrali. Presa da sola non è remunerativa.

Restano ancora  15 anni per incassare dollari prima che venga chiusa definitivamente. Produce annualmente   4,387 GW/h di energia (adesso, ma pensiamo che più invecchia più manutenzione richiederà andando incontro a più giorni o mesi di chiusura), ipotizziamo che il prezzo di vendita  sia 10 centesimo di dollaro a kWh .  E' stato un affare acquistarla?   A che prezzo conviene venderla/acquistarla? 

Teniamo conto che fra le 104 centrali nucleari esistenti negli USA questa vecchia centrale del 1974 nella classifica complessiva ha davanti a sé 47 centrali considerate a minor rischio e 56 reattori nucleari negli Stati Uniti sono stati classificati a maggior rischio.

Ma soprattutto c'è da porsi un'altra domanda. Come mai non si realizzano centrali nucleari negli USA? Se il problema principe posto in evidenza da Obama e non solo da Lui, è la lotta di liberazione dalla dipendenza estera del petrolio, la scelta del nucleare dovrebbe essere perseguita subito e con largo impiego di mezzi. Passare dalla dipendenza del petrolio alla dipendenza dell'uranio estero sarebbe comunque meno rischiosa. L'uranio viene estratto principalmente da paesi considerati sicuri essendo essi facenti arti del cosiddetto 'Occidente'. Australia (che non ha neppure una centrale nucleare) e Canada. Eppure non si ha una espansione verso la tecnologia nucleare da parte degli USA. Perché? A parte il fatto che le centrali sono intrinsecamente soggette all'arbitrio degli eventi naturali e all'avidità umana che le porta inevitabilità ad incidenti disastrosi, principalmente, soprattutto sono inaffidabili economicamente, 'insostenibili', si diceva una volta,   finanziariamente. Queste centrali che si basano sull'elemento Uranio si basano su un elemento che in natura non è infinito, ha un suo limite. Finirà prima dei prossimi 60  anni.  Stop alle illusioni
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giovedì 28 aprile 2011

La vita delle batterie dopo le auto elettriche

Negli anni passati abbiamo cercato di dialogare con  alcuni pensatori tecnologici, che congetturavano sul nuovo (per loro)  mondo dei veicoli elettrici, quanto fosse errata la loro idea circa un supposto problema di smaltimento delle batterie. Naturalmente i meno attenti e forse più interessati a gettare ombre
immaginarie, per non dire surrettiziamente create per affossare del tutto la tecnologia dei veicoli elettrici, prefiguravano un futuro in cui gli ioni di litio, costituenti le batterie,  venissero dispersi sul pianeta come una una specie di fallout nucleare avvelenando terre e mari. La più importante  fra le tante ragioni per cui uno scenario di inquinamento planetario sia non credibile viene dalla semplice constatazione che le batterie possono, devono essere riciclate per il semplice motivo che è economicamente vantaggioso recuperare prima di tutto il litio ed anche alcuni componenti che completano le celle delle batterie. 
Chiarito questo punto, abbiamo supposto e scritto qui nel blog che le batterie non debbano necessariamente essere portate all'impianto di riciclaggio e recupero quando la loro capacità iniziale diventasse inadeguata per garantire una percorrenza utile all'interno di una vettura elettrica. Se le batterie garantiscono una percorrenza iniziale di 200 chilometri a ricarica, dopo un certo numero di anni questa si riduce. Qualcuno pensa che una riduzione del 20 % , cioè 160 chilometri sia il limite di accettabilità, chi invece ritiene che il limite sia spostato più in là, 120/130 chilometri.  Diciamo, non c'è una regola fissa a cui attenersi. Il limite segue le necessità del possessore dell'auto e le sue esigenze. Qualunque possa essere questo limite, il pacco delle batterie a bordo può essere sostituito dopo 5 o 10 anni, ma il suo valore non è mai pari a zero e non è da buttare via (riciclandolo e estraendo i materiali riutilizzabili). Quelle stesse batterie possono continuare a vivere ed accumulare energia lontano dai veicoli elettrici per un utilizzo puramente stazionario. Quanto dico viene adesso confermato l'articolo sul New York Times di oggi "A Second Life for the Electric Car Battery" .

Su questo aspetto di vita  ulteriore stanno cooperando varie compagnie in tutto il mondo (eccetto che in Italia, avevate qualche dubbio?)  come la Chevrolet, la ABB, la Nissan, la Sumitomo Corporation ecc., come pure ricercatori del National Renewable Energy Laboratory, finanziato dal US DOE (Dipartimento dell' Energia statunitense) in una collaborazione con partner accademici e industriali.

 Per sintetizzare la second life delle batterie permetterebbe la realizzazione di una rete intelligente (smart grid)  di accumulo di energia e restituzione in rete nei momenti di picco o interruzioni di erogazione programmate o meno. Una 'confezione' di 25 / 50 kWh di energia elettrica immagazzinata nelle batterie potrebbe fornire energia per un paio d'ore a quattro o cinque case. Confezioni di queste dimensioni richiederebbe di concatenare due o tre batterie per auto elettriche e le dimensioni compatte di queste batterie si presta ottimamente a questo scopo. E' evidente che l'utilizzo di batterie di seconda vita sarebbe più conveniente per le utenze private di un acquisto di batterie nuove.

Ma al di là della fattibilità tecnica, le novità sulla ricerca del laboratorio americano, saranno al centro dell'attenzione la sperimentazione di nuovi modelli finanziari e di proprietà delle batterie per auto. 

I ricercatori cercheranno inoltre di determinare quale sia il punto ottimale per la sostituzione delle batteri nelle auto che restituiscono energia per  8, 10 anni in una macchina, ma intendono capire se abbia più senso  sostituirle ogni cinque anni .

Il progetto di ricerca di laboratorio potrebbe concludersi già nell'Ottobre 2012. Poi offrirà i risultati a chiunque voglia esaminare ulteriormente questi diversi modelli.

mercoledì 27 aprile 2011

Le tasse sulle auto elettriche non hanno senso

L'altro giorno anticipavamo la notizia di un disegno per introdurre una tassa di 100 dollari per le auto elettriche in USA. Il motivo su cui si basa la frivola gabella risiede nel fatto che lo Stato di Washington deve fare fronte ad un deficit statale di 5 miliardi di dollari. La motivazione è surreale: "I veicoli elettrici usurano come i veicoli a benzina", ha detto il senatore democratico dello stato, Mary Margaret Haugen, sponsor principale del disegno di legge. Quindi la tassa servirebbe a coprire i costi di manutenzione delle loro strade. Ma se questa è la motivazione della gabella una ulteriore, ben più congrua, tassa dovrebbe ricadere su chi guida i paleosauri a quattro ruote, gli inquinanti succhia benzina, i famigerati SUV, che usurano  più di ogni altra auto le strade e consumano i derivati del petrolio, incidono sui cambiamenti climatici con l'emissione di gas climalteranti, sperperano energia per la loro produzione.  

Va bene, 100 dollari non costituisce una cifra che possa spaventare chi con piena coscienza sceglie un veicolo elettrico o ibrido negli USA, tanto più col costo della benzina che svetta a 4 dollari al gallone (per ora), ma instaurare un precedente così stolto come la tassa su una tipologia di veicolo ad emissioni zero prima di colpire altre tipologia di trasporto privato altamente inquinanti significa regredire culturalmente ed soprattutto essere fuori dal tempo considerando l'ormai conosciuto problema del picco del petrolio.

Ricordiamo che lo Stato di Washington ha speso un sacco di fatica nei recenti pochi anni passati per incoraggiare gli utenti ad acquistare auto elettriche al posto delle succhia benzina, le cosiddette auto gas-guzzler. Oltre ad un incentivo fiscale da parte del governo federale, un credito d'imposta 7.500 dollari per l'acquisto di una vettura ibrida o elettrica, lo stesso Stato di Washington ha esentato dal pagamento dell'imposta sulle vendite per l'acquisto di veicoli elettrici.  
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martedì 26 aprile 2011

Marsili Project. Geotermia offshore in Italia

Il progetto “Marsili" è il primo esempio al mondo di valorizzazione di Energia Geotermica sottomarina. L'obiettivo è produrre energia elettrica sfruttando il campo geotermico formato dal più grande vulcano d'Europa: il vulcano sottomarino Marsili, nel mar Tirreno meridionale. Quest'area è una delle zone più ricche di giacimenti di fluidi geotermici al mondo. I numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale – al largo delle coste siciliane, calabresi e campane – sono enormi sorgenti di calore; l'acqua marina che s'infiltra al loro interno si surriscalda (può raggiungere temperature di 400° C e pressioni superiori a 200 bar) e acquista un potenziale calorifero che può essere trasformato in energia elettrica, paragonabile a quello generato dalle più grandi centrali geotermiche mondiali o ad impianti nucleari di media taglia.La geotermia offshore è una reale ed importante risorsa energetica tutta italiana; il vulcano Marsili può diventare la prima fonte di approvvigionamento di energia geotermica offshore della storia, aprendo la strada ad un'energia nuova, pulita ed inesauribile.
Il progetto rappresenta un prezioso contributo per una concreta diversificazione del mix energetico italiano, favorendo la crescita della produzione da fonti energetiche rinnovabili e l'abbattimento delle emissioni di gas serra in atmosfera.
Il Cammino del progetto "Marsili" si compone di tre fasi:
Esplorazione
Perforazione
Produzione


Entro il 2015, per un investimento totale di 2 miliardi di euro, è prevista la costruzione di 4 piattaforme per una potenza totale di 800-1000 MW. A regime l'impianto potrà produrre ogni anno 4,4 miliardi di kWh, sufficienti per soddisfare il fabbisogno di una città come Palermo. "La geotermia offshore è una reale e importante risorsa energetica tutta italiana. Il vulcano Marsili può diventare la prima fonte di approvvigionamento di energia geotermica offshore della storia aprendo la strada a un'energia nuova, pulita ed inesauribile", ha aggiunto Paltrinieri, geologo marino e direttore del progetto.
Fonte: La Stampa 

Mentre in Toscana. "Geotermia. A società canadese due permessi esplorativi in Toscana." L'articolo è qui.

Inoltre, Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, dopo esserla garbatamente presa con Veronesi ed il Nucleare, con o senza l'esperienza di Fukushima, sul Correre Canadese  dichiara: «È importante cercare fonti alternative di energia e che l’Italia segua questa strada, puntando al solare e alla geotermia. L’energia pulita è una necessità di importanza fondamentale per il futuro. L’Italia è in grado di sfruttare una grande quantità di energia solare e bisogna domandarsi se non varrebbe la pena di fare uno sforzo maggiore in questa direzione».

domenica 24 aprile 2011

Il Pianeta speciale


 Cliccare sopra l'immagine per far partire il video



La presentazione è  qui

(Ringrazio Daniele S. per la segnalazione)
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sabato 23 aprile 2011

Difendere l'acqua. L'impatto ambientale dei cambiamenti climatici grava sulle risorse idriche cinesi

Il quotidiano online  China Daily di oggi lancia l'allarme per quella che è una risorsa primaria per la vita umana nel più popoloso paese della terra.  L'impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche è diventata una preoccupazione crescente per il settore idrico del paese che porterà ricadute negative anche sul suo sviluppo negli anni a venire. Questo è l'allarme lanciato da Chen Lei, ministro delle risorse idriche,  in una tavola rotonda sui cambiamenti climatici in Cina.

 "La Cina affronta uno squilibrio tra l'offerta e la domanda di acqua per sostenere il suo rapido sviluppo economico e sociale, nel rispetto dell'ambiente naturale e degli ecosistemi".

 "I cambiamenti climatici globali potrebbero ulteriormente aggravare i problemi esistenti che riguardano la difesa  dalle acque, l'approvvigionamento idrico e l'irrigazione agricola."

 La Cina sperimenta una carenza d'acqua di 40 miliardi di metri cubi l'anno, con due terzi della città di fronte crescente scarsità di acqua, ha detto Chen, e le risorse idriche pro capite sono solo il 28 per cento della media globale.

 Khalid Mohtadullah, consulente senior della Global Water Partnership, un'organizzazione mondiale che studia la gestione integrata delle risorse idriche per la sostenibilità, ha affermato che uno dei peggiori problemi che devono affrontare oggi la Cina è l'inquinamento delle acque, per il fatto che la Cina è diventata la seconda economia più grande del mondo con una economia in rapida crescita, e molte industrie non hanno trovato un modo corretto di gestire le acque reflue.

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Tassa per le auto elettriche nello Stato di Washington

6.41
Auto elettriche,in Usa si pensa a tassa
 I legislatori dello Stato di Washington (nord-ovest degli Usa) stanno pensando di introdurre una tassa annuale di 100 dollari per i veicoli elettrici, per cercare compensare il calo degli introiti fiscali della benzina. Se approvata, sarebbe la prima tassa della nazione sulle auto "ecologiche".

 I fautori dicono che la misura chiede semplicemente ai proprietari di pagare  la loro parte per mantenere le strade e porterebbe centinaia di migliaia di  dollari in un momento in cui lo Stato registra 5 miliardi di disavanzo.

Fonte : televideo

venerdì 22 aprile 2011

L’inquinamento causa dell'aumento di tutte le malattie

Uno studio svolto nelle otto maggiori città italiane dimostra quanto l'inquinamento sia la causa prima dell'aumento di tutte le malattie polmonari (fra cui i tumori) e non solo polmonari. Con esso aumentano anche infarti ed ictus.   30mila attacchi d'asma tra gli adolescenti . Lo studio denominato Misa2 (sunto) rilevò che le cause scatenanti quasi 5.000 morti in più ogni anno era da attribuirsi al crescere degli inquinanti atmosferici da traffico, tutti gli inquinanti, a partire dai famigerati PM10 (le polveri sottili), polveri, fumo, microgocce liquide,   diossido di azoto,   monossido di carbonio  e le ricombinazioni tra di esse di molecole nuove. Un altro studio più recnte, l’EpiAir, ha rilevato quanto l'inquinamento da PM 10 e 2,5 incida sulla  mortalità e declino della funzione polmonare.  In conclusione, l'unica profilassi efficace è rappresentata dall'abbandono dei carburanti, dei combustibili fossili, e la trasformazione in  mezzi in elettrici che traggono l'energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili.

L'articolo:

“Nonostante si fumi di meno non diminuiscono le patologie polmonari come la broncopneumatia cronica ostruttiva e l’asma”. È quanto ha sostenuto Mauro Mocci, dell’Associazione medici dell’ambiente nel corso degli Incontri pneumologici in corso a Scanno (AQ), dove pneumologi italiani si stanno confrontando sul rapporto tra ambiente e patologie respiratorie.“Studi internazionali - ha aggiunto Mocci – evidenziano che con l'alzarsi del livello di inquinamento crescono le malattie polmonari e non (infarti, ictus). Inoltre, sono aumentati i casi di tumori al polmone correlati all'esposizione cronica di inquinanti atmosferici”. L'esperto cita uno studio “svolto nelle otto maggiori città italiane che ha evidenziato come l'inquinamento dell'aria sia responsabile di 30.000 attacchi di asma l'anno nei ragazzi sotto i 15 anni. Esiste - ha aggiunto - anche una correlazione inquinamento/ polmonite: il numero dei ricoveri di bambini affetti da polmonite, nell'area metropolitana di Roma, aumenta in rapporto all'innalzamento dei livelli di inquinamento atmosferico”.  
Insomma, è ora di alzare la guardia. Anche perché di inquinamento si muore: Mocci ricorda, infatti, lo studio MISA2 (Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico) dove sono stati esaminati (dal 1996 al 2002) gli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico su nove milioni di abitanti che ha registrato 900 decessi in più da polveri, fumo, microgocce di sostanze liquide in sospensione nell'atmosfera sotto forma di particelle microscopiche (PM10) e 2000 decessi in più da diossido di azoto (NO2) e 1900 decessi in più da monossido di carbonio (CO).
“Un altro studio, l’EpiAir (Inquinamento Atmosferico e Salute) del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie, ha messo in risalto che tra gli effetti a lungo termine, concentrazioni medie di particelle fini (PM 10 e PM 2,5) sono state associate ad aumento della mortalità e declino della funzione polmonare”, ha sottolineato.

 Per questo, ha concluso Mocci, la strada da percorrere passa per una “netta riduzione dell'utilizzo dei combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) e dei suoi derivati (incenerimento di plastiche), un maggiore sviluppo delle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, termodinamico, idrico, idrogeno), un aumento dei mezzi di trasporto meno inquinanti (metropolitane, tram, auto e bus elettrici, tutti alimentati da fonti rinnovabili)”.

 Fonte: quotidianosanità.it
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giovedì 21 aprile 2011

Bus ibridi in teoria ma elettrici in pratica

Non esiste una tecnologia migliore delle altre che assicuri una scelta ottimale, prevalente sulle altre per i trasporti pubblici locali. Nelle metropoli, nelle grandi estensioni territoriali i treni sono una scelta quasi obbligata, treni a levitazione magnetica o su binari tradizionali ad alta velocità in grado di trasportare un buon numero di passeggeri dal centro città all'aeroporto (per esempio) e viceversa. Questi li vediamo realizzati in  Cina e Giappone. Le metropolitane in sotterranea hanno senso e costi diventano sopportabili rendendo ragionevoli gli investimenti congrui quando le persone da trasportare raggiungono un livello tale da consentire lo scavo di tunnel al fine di  interferire col traffico di superficie. Poi i tram e i filobus si affiancano ai bus tradizionali. Solo poche, pochissime, anzi rare città in Italia hanno una estensione territoriale sufficiente per rendere economica le realizzazione di infrastrutture costose come richiedono i tram. Quasi tutte le città italiane riuscirebbero a sostituire le linee occupate da bus endotermici con linee di filobus ottemperando a varie stringenti necessità, quelle della razionalizzazione del traffico urbano e gli spostamenti dei pendolari azzerando al contempo  l'inquinamento atmosferico locale e riducendo i costi nel passaggio dal gasolio all'elettricità. Tante sono le ragioni affrontate e discusse in questo blog che ci hanno portato a considerare che una scelta moderna per una mobilità moderna secondo le necessità di un trasporto pubblico locale in Italia è rappresentata dall'utilizzo dei filobus piuttosto che i tram. I piccoli bussini elettrici potrebbero adempiere egregiamente al lavoro di supporto da affiancare ai filobus nei percorsi  limitati e ristretti dei centri storici. 
Ma ultimamente si sta prefigurando una alternativa ulteriore che può entrare in competizione con i filobus. Questa opzione permetterebbe di eliminazione prima di tutto i costi di installazione della bifilare di alimentazione (che comunque non sono enormi) e costituire un vantaggio estetico per le nostre città d'arte (tutte). Sto pensando al bus ibrido ovvero al bus che ha la trazione esclusivamente elettrica ed un generatore di bordo, un banalissimo motore termico alimentato a gasolio. Un pacco batterie che garantisce una percorrenza determinata ed il generatore che produce l'energia quando le batterie sono scariche, energia destinata alla trazione piuttosto che  tanta energia da ricaricare le batterie durante il percorso. Mi spiego meglio. Penso ad un piccolo pacco di batterie sufficienti per coprire solo un determinato percorso, non tutto il chilometraggio necessario per un turno operativo di una giornata. In questa ipotesi avremmo un fast charger di opportuna potenza al capolinea che in pochi minuti sia un grado di ricaricare il piccolo pacco di batterie. In pratica il bus viaggia solo in modalità elettrica anche se ha a bordo un generatore elettrico per le 'emergenze'.

Secondo me, questa è la strada giusta. Da sviluppare... affiancandolo ad un impianto fotovoltaico di dimensioni opportune per dimenticare il nucleare. 

mercoledì 20 aprile 2011

Immatricolazioni a picco. -27,57% nuove auto nel mese di Marzo 2011

La Motorizzazione ha comunicato di avere immatricolato nel mese di Marzo 2011  187.687 autovetture rispetto allo stesso mese dell'anno precedente con una variazione di negativa del 27,57% rispetto alle 259.115 autovetture immatricolate nel  marzo 2010. Si registra un segno negativo nei cambi di proprietà,  426.972 auto usate, con una variazione di -1,31% rispetto a marzo 2010.  Il volume globale delle vendite (614.659 autovetture) ha dunque interessato per il 30,54 % auto nuove e per il 69,46% auto usate. 
In particolare, dai dati emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  notiamo che la FIAT ha immatricolato 38.813 vetture nuove, pari al 20,68 % delle auto complessivamente immatricolate a Marzo 2011, contro le 64.485 unità pari al 24,89 %, con una  preoccupante contrazione  del -39,81 % tra lo stesso mese dell'anno in corso con quello dell'anno precedente.
Fonte:    Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  
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Tutto questo è il linea con la tendenza rilevata nei consumi dei carburanti che abbiamo descritto nel post precedente rappresentata bene dal grafico preparato.
Cliccare sul grafico per ingrandirlo   

Strettamente legata alla situazione economica italiana attuale e quindi alla capacità produttiva nazionale viene dal consumo di energia elettrica, anche questa con una chiara tendenza verso il basso. Qui il grafico inserito nel nostro post di qualche giorno fa.
  Cliccare sul grafico per ingrandirlo

Leggere anche:

martedì 19 aprile 2011

I consumi petroliferi italiani nel mese di marzo 2011, -4,5 %

I consumi petroliferi italiani nel mese di marzo 2011 sono ammontati a circa 6 milioni di tonnellate, con una diminuzione pari al 4,5% (-280.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2010.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 9,1% (-78.000 tonnellate) rispetto a marzo 2010 e il gasolio autotrazione del 3,8% (-85.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di marzo è così risultata pari a circa 3 milioni di tonnellate, di cui 0,8 milioni di tonnellate di benzina e 2,2 di gasolio autotrazione, con un decremento del 5,2% (-163.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2010.

Il Gpl autotrazione, sempre in marzo, ha mostrato un regresso dello 0,9% (-1.000 tonnellate) mentre i lubrificanti non hanno presentato nessuna variazione.

Nel primo trimestre 2011 i consumi sono stati pari a circa 17,2 milioni di tonnellate, con un calo dell’1% (-181.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2010.
La benzina, nel periodo considerato ha mostrato una flessione del 5,6% (-130.000 tonnellate), il gasolio un aumento dello 0,9% (+53.000 tonnellate).
Nei primi tre mesi del 2011 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), evidenzia un calo dello 0,9% (-77.000 tonnellate).

 Nel mese considerato (Marzo) le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 27,6% con quelle diesel che hanno rappresentato il 55,8% del totale (era il 38,5% nel marzo 2010).
Nello stesso periodo (primo trimestre 2011) le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in diminuzione del 23,1%, con quelle diesel a coprire il 55,4% del totale (era il 38,9 nei primi tre mesi del 2010).


COMUNICATO STAMPA Unione Petroli - Roma, 11 marzo 2011

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Con i dati dei mesi precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.


Raggruppati per anno
Cliccare sul grafico per ingrandirlo


Mesi in sequenza

 Cliccare sul grafico per ingrandirlo  

Leggere anche:
- I consumi petroliferi italiani nel mese di febbraio 2011
- I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2011
- Consumi petroliferi italiani nel mese di dicembre 2010
- Consumi petroliferi italiani nel mese di novembre 2010
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lunedì 18 aprile 2011

Smart elettrica, l'auto elettrica c'è ... da subito

Dopo avervi raccontato la filosofia che sta alla base della realizzazione della Smart elettrica convertita, l'analisi scientifica del progetto di conversione e raccontato la storia dalla nascita dell'idea alla produzione, proseguiamo con la enunciazione delle caratteristiche tecniche già iniziata con il post precedente.



Il kit di trasformazione è composto da:
• Motore singolo trifase CA (7/8 kW, 15 kW di Picco)
• Converter
• Controller
• Riduttore differenziale ratio 1:10
• Batterie al piombo puro AGM (opzione batterie agli ioni di litio)
• Batterie ausiliarie
• Caricabatterie on board
• Riscaldatore abitacolo
• Pulsantiera pre-set di guida
• Display multifunzione
Sia il pacco batterie al piombo che quello agli ioni di liti hanno il cosiddetto BMS (Battery Managment System) che è un dispositivo elettronico che gestisce la carica e la scarica dei gruppi di batterie  monitorandone lo stato, registrando e riportando le informazioni in modo da controllare e proteggere il gruppo di batterie. Il BMS  lavora infatti mantenendo ogni batteria o le celle allo stesso stato di carica in modo da arrivare alla scarica totale di tutte le batterie nello stesso momento e ottenere dal pacco la massima prestazione.

I sistemi di sicurezza attiva e passiva (airbag, ABS, impianto freni, cellula strutturale ecc.) restano invariati rispetto all'originale.
- il volume interno dell'abitacolo, compreso il bagagliaio, non subisce variazioni - I comandi di selezione restano quelli della vettura originale - l'estetica esterna non presenta alcuna modifica rispetto all'auto originale, ad eccezione dell'assenza del terminale di scarico;
- la massa complessiva del veicolo in ordine di marcia è in linea con il peso originale della vettura.

SPECIFICHE TECNICHE
Smart riconvertite elettriche con batterie al piombo 
Potenza: 7kW / 15 kW picco
Velocità massima: 70 Km/h
Autonomia: 60 Km (+ riserva 20%)
Carica 80%: 3 ore
Ricarica completa: 6 ore
Peso totale vettura: 817 Kg
Smart riconvertite elettriche con batterie al litio e KIT E01
Potenza: 8kW / 15 kW picco
Velocità massima: 80 Km/h (autolimitata)
Autonomia: 100 Km
Ricarica completa: 4 ore
Peso totale vettura: 800 Kg

 Come detto precedentemente chi ha una Smart con motore endotermico può farla trasformare presso l'officina specializzata o acquistare una Smart reperita dall'officina nel mercato.

Si può:
- acquistare la Smart convertita anche con leasing appositamente studiato;
- noleggiare la Smart convertita per un tempo stabilito ad un canone mensile,
- noleggiare separatamente le batterie con un canone mensile per un tempo stabilito.

E' a disposizione anche un sistema informatico per l'utilizzo in percorsi dedicati ai turisti delle città d'arte. Le città d'arte italiane e le aree di interesse ambientale sono quelle che riescono ad offrire al turista la più ampia gamma di attrazioni. Risulta però generalmente difficile per un turista poter visitare tutto nel poco tempo che ha a disposizione e per questo motivo è necessario studiare tipologie di soggiorno differenziate a seconda della tipologia di visitatore. A questo scopo è nata l'applicazione organizzata, dinamica e vivace per iPhone  per godersi una vacanza culturale, rilassante  e svago in città d'arte,  con un pacchetto di percorsi consigliati con guide correlate, in maniera tale da risparmiare tempo e visitare agilmente i principali punti della località scelta.  .

 Per informazioni potete scrivermi a questo indirizzo di posta elettronica o all'indirizzo dell'associazione per formare gruppi di acquisto, trasformazione, noleggio ecc..

Leggere anche:

ed anche: 

sabato 16 aprile 2011

Buongiorno auto elettrica, grazie e addio auto endotermica!

Come dicevo l'altro giorno, l'auto elettrica a due posti esiste realmente. L'omologazione viene procurata portando  in un paese della UE  la macchina trasformata da endotermica in elettrica. Prima si è dovuto ottenere l'omologazione del kit di trasformazione, successivamente si è passati all'omologazione dell'auto con a bordo il kit, questa  è stata la prassi richiesta per ottenere il risultato concreto. 
Adesso abbiamo ben chiaro che cosa fare da ora in poi. Prima di tutto sarà necessario mettere assieme chi fosse interessato ad avere una macchina elettrica in modo tale da razionalizzare l'invio delle auto presso l'omologatore estero e contenere i costi. Per il momento, ricordando a tutti e a noi stessi che siamo in una fase di studio delle procedure migliori per ottimizzare gli sforzi e non solo in astratto, sarà una sola officina ad eseguire le trasformazioni e prendersi cura delle pratiche  burocratiche delle omologazioni. Ancora più nel concreto, non è possibile vendere il solo kit di trasformazione a chi fosse interessato a realizzare in proprio la conversione poiché è necessario che vi sia una omogeneità di realizzazione dei lavori che solo una ed una sola officina è capace di garantire all'ufficio preposto alle omologazioni.  Nel momento in cui si rendesse esecutiva la legge approvata in Italia (leggere qui)  diventerebbe più semplice per chiunque provare per proprio conto a fare l'omologazione al più vicino ufficio delle Motorizzazioni Civili provinciali. Per il momento l'ufficio di omologazione estero ha bisogno di un solo referente produttivo. Perfetto. 
L'officina che realizza la trasformazione è in grado di fornire tutto "chiavi in mano". Con tutto intendo dire sia l'auto usata, sia il kit, sia la trasformazione, sia il servizio di riomologazione estera. Chi avesse già una Smart (ok, l'avevate capito!!) con suo bel motore endotermico  può informare l'associazione se intende consegnare  la propria vettura per attivare l'operazione di montaggio del kit. Quindi abbiamo già due opzioni diverse rappresentate da chi ha già l'auto e chi no. Altra diversa possibilità è rappresentata da chi vuole velocizzare i tempi attivando il tutto come singolo interessato e chi invece vuole unirsi ad altri per costituire un gruppo di acquisto, dieci persone o dieci auto. Sarà l'associazione che penserà a stilare gli elenchi dei soci interessati.

Altre cose interessanti nei giorni prossimi. Batterie, noleggio delle auto invece dell'acquisto, le opzioni piombo e litio per gli accumulatori di energia e l'eventuale noleggio mensile degli stessi.
  
I componenti dell'associazione mi dicono che già si sono fatti avanti numerosi interessati per ottenere informazioni. Fra questi anche operatori che pensano di utilizzare le auto in contesti vari, del tutto scontati,  come il noleggio a breve e lungo termine e/o car sharing elettrico. Come sapete, a noi non interessano i grandi numeri, quanto piuttosto far entrare nella mente di tutti le opportunità che si offrono, con operazioni di questo tipo, di posti di lavoro, sviluppi industriali, benefici dal punto di vista ambientale, riduzione della dipendenza estera degli idrocarburi, riduzione dei consumi totali, razionalizzazione dei sistemi, attivazione di operazioni che portino alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Si, in effetti ci attirano molto le cose semplici  da realizzare. 

Il mondo può cambiare velocemente se si offrono opportunità, idee e proposte serie e valide per farlo. 

venerdì 15 aprile 2011

Un prestito di 1,187 milioni di dollari per un grande impianto fotovoltaico

Il Dr. Stepen Chu, Segretario per l'Enegia dell'amministrazione Obama, ha appena annunciato l'offerta di un impegno condizionale per un prestito in garanzia di 1,187 milioni di dollari per sostenere la costruzione di un nuovo, grande impianto fotovoltaico del California Solar Generation Project, sponsorizzato da SunPower Corporation a San Luis Obispo County, in California.

L'impianto sarà il più grande progetto fotovoltaico del paese,  250 megawatt di potenza, che utilizzerà  la tecnologia di tracciamento con un sistema di controllo innovativo, che consentirà di massimizzare la raccolta dell'energia solare e di aumentare la produzione annuale di circa il 25 per cento rispetto ai tradizionali impianti fotovoltaici fissi.. Il progetto utilizzerà inseguitori monoassiali controllata dal tracker innovative wireless di monitoraggio e controllo (TMAC) sistema per orientare i moduli fotovoltaici verso il sole e massimizzare la raccolta di energia solare. Il sistema di monitoraggio TMAC riceve aggiornamenti meteo in tempo reale in modo che il pannello solare può essere riposto in caso di maltempo per preservare la vita dei moduli solari. Pacific Gas and Electric Company, la più grande utility in California, acquisterà tutto l'output prodotto grazie al progetto.

Il progetto dovrebbe creare oltre 350 posti di lavoro, produrre energia sufficiente per alimentare 60.000 case, ed evitare più di 430.000 tonnellate di inquinamento da anidride carbonica ogni anno.

Fonte: US energy.gov
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giovedì 14 aprile 2011

Conversione elettrica delle auto con motore termico. C'é !

La storia è lunga e la conoscete. 

Ci siamo messi in mente di trasformare le auto, quelle stufe a petrolio  che circolano sulle nostre strade, in auto 'sane' non inquinanti, rispettose dell'ambiente, silenziose, 'educate', consapevoli. Perché rottamare un'auto quando ancora può circolare in ambito cittadino per tanto tempo ancora? Sarebbe uno spreco di energia. Quell'energia impiegata per la realizzazione delle auto euro 'x' non la distruggiamo ma a questa, che si è ripagata negli anni di uso della nostra quattro ruote, aggiungiamo un kit elettrico dopo avere smontato l'inutile, usurato, inquinante motore endotermico. Il retrofit costituisce una buona prassi che segna il passaggio dall'era della mobilità basata sui combustibili fossili ad una mobilità totalmente elettrica. E' uno step ulteriore, democratico, che va oltre quello rappresentato dalla realizzazione dei mezzi ibridi appositamente pensati dalle case automobilistiche tradizionali. (Veicoli elettrici. Il retrofit elettrico: perché è una buona idea). 

Che la trasformazione fosse possibile l'abbiamo ampiamente dimostrato col nostro 'cinquino' la bellezza di quattro anni fa.  La vecchia 500 del '72 blu elettrico trasformata aveva ed ha a bordo un pacco batterie formato da celle ai polimeri di litio che permettono un'autonomia di 100 km e più, una velocità equivalente alla 500 originale (abbiamo mantenuto il cambio) ed il peso del tutto simile. 
Il problema non è la trasformazione in elettrico ma dall'intoppo costituito dalla re immatricolazione. L'Italia è l'unico paese al mondo nel quale non è possibile immatricolare nuovamente una macchina che ha già ottenuto la carta di circolazione da parte della Motorizzazione Civile con su scritto il tipo di motore endotermico e tutto l'ambaradan connesso. Solo in Italia si è costretti a chiedere il permesso alla casa produttrice anche se la macchina è diventata di tua proprietà da 40 anni, cinque o solo un mese. Incredibile ma vero. 
Cosa potevamo fare? Semplice (si fa per dire). Cambiare la legge (sembra facile). La nuova legge l'abbiamo scritta. Incredibilmente abbiamo trovato una sponda in Parlamento. La legge è stata approvata in Finanziaria da due anni. Vittoria! Non proprio. Mancano i decreti attuativi. La legge c'è, è scritta, pubblicata in Gazzetta Ufficiale ... ma inapplicabile.
Non ci siamo dati per vinti. La burocrazia, chiamiamola così per carità di Patria, non ci seppellirà.
L'Italia è lenta? Si. La riomologazione, abbiamo pensato, la richiediamo all'estero.

Risultato?

Adesso abbiamo un modello di macchina (si comincia sempre da qualche parte, da uno o un),  ex  endotermica, che è stata trasformata in elettrica. Ha batterie al piombo e l'opzione agli ioni di litio. E' una macchina moderna (non è il cinquino). Ha due posti. 

I dettagli alla prossima puntata. Preparatevi a fare domande.

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mercoledì 13 aprile 2011

90 autobus ibridi a Londra nel 2011, 300 nel 2012

La Transport for Lonfon (TfL) *  ha assicurato un  finanziamento per  90 autobus ibridi. Questi autobus considerati più puliti dei  famosi double deck a gasolio saranno realizzati per percorrere alcuni tra i più inquinati 'punti caldi' del centro di Londra.

I novanta  nuovi autobus ibridi percorreranno le strade di Londra nel 2011 come esecuzione degli sforzi del Sindaco e di TfL per migliorare la qualità dell'aria di Londra e ridurre le emissioni di carbonio.

Gli autobus emettono meno particolato e le emissioni di azoto è ridotto rispetto ai tradizionali autobus a gasolio a due piani sono stati distribuiti in alcuni dei punti strategici del centro di Londra per ridurre e migliorare  l'inquinamento atmosferico della Capitale.

Questi autobus ibridi fanno parte di un più ampio pacchetto di misure volte a migliorare la qualità dell'aria della capitale. Questo progetto include l'introduzione di un nuovo bus per Londra che si unirà alla flotta l'anno prossimo  con l'ultima tecnologia ibrida che avrà il 40 per cento in meno di consumo di carburante rispetto agli attuali autobus diesel a due piani, li investimenti senza precedenti nelle piste ciclabili e bici ed il lancio in Aprile alcune buone prassi per incoraggiare l'uso dei veicoli elettrici.

La strategia del sindaco di Londra per migliorare la qualità dell'aria ha come obiettivo l'introduzione di 300 bus ibridi nella flotta entro la fine del 2012

Fonte: Transport for London

* Transport for London (TfL) è responsabile della maggior parte dei trasporti di Londra ed applica la cosiddetta Mayor's Transport Strategy (Strategia dei Trasporti del Sindaco).

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Dopo Fukushima l'UE eleva i livelli di contaminazione radioattiva

Secondo quanto si legge in questo articolo viene il sospetto che per un po'  tutti i legislatori, non solo i nostri, valga più il 'mercato' che la salute dei cittadini. E' una dura realtà da accettare quella che mette in evidenza quanto siamo indifesi nei confronti di una produzione legislativa variabile che tende ad assecondare la convenienza di qualcuno rendendo legale ciò che non lo sarebbe stato solo pochi giorni prima.
Chi lo decide? Perchè? Per favorire chi? A scapito di chi?
Le risposte vengono spontanee, purtroppo.

Dopo Fukushima l'UE si è prodigata ad elevare i livelli di contaminazione radioattiva per cibi importati dal Giappone, a danno dei consumatori europei

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martedì 12 aprile 2011

Disastro nucleare. Fukushima e i comunicati stampa

Come ogni mattina anche oggi ho aperto le news di televideo e mi sono imbattuto in due sintetici comunicati provenienti dal Giappone, dalla TEPCO, l'azienda che è proprietaria dei reattori esplosi a Fukushima e dall'agenzia per la sicurezza nucleare giapponese.

Questo tipo di dichiarazioni non le capisco: 

4.00 GIAPPONE E' stato spento l'incendio alla centrale nucleare di Fukushima. Secondo la società Tepco l'impianto non ha subito danni.

L'impianto "non ha subito danni"? Più che essere già distrutto completamente, cosa si pretende? che venga inghiottito da un momento all'altro nelle viscere della terra per dichiarare che ha subito danni (ulteriori)?

 L'altro comunicato invese è molto più comprensibile. Finalmente si dichiara ciò che era oramai diventato evidente a tutti. Il disastro nucleare di Fukushima è paragonabile a quello di Cernobyl. Fra qualche giorno dichiareranno che è peggiore?

 5.09 FUKUSHIMA.  L'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha innalzato al livello massimo di 7 l'incidente alla centrale.

Leggere anche:


lunedì 11 aprile 2011

A Parma: auto elettriche e car pooling

Il Comune di Parma è pronto a introdurre, a partire dal 2012, la mobilità elettrica in ambiente urbano attraverso la strategia "ZEC – Zero Emission City". Il progetto, realizzato in collaborazione con tutte le principali case automobilistiche e grazie a una partnership con il gruppo IREN e al supporto di Infomobility (la società per la mobilità del Comune di Parma), ha l'obiettivo di sostenere la transizione verso il mercato dell'auto elettrica.

Più nel dettaglio, il Comune prevede di:
1. progettare e installare una rete composta da 100 postazioni di ricarica elettrica per un centinaio di veicoli disponibili nel corso del 2012 (che dovrebbero diventare 300 entro il 2015);
2. coinvolgere gli operatori della mobilità e i poli generatori di traffico della città (come ad esempio l'Università, l'Ospedale ecc…);
3. incentivare gli utenti all'uso dei mezzi elettrici;
4. prendere in uso una flotta di veicoli elettrici dalla diverse case auto e fornirli, sotto forma di noleggio, ai primi clienti che aderiranno al progetto.

Il progetto prevede tre tipologie di servizi per tre diverse tipologie di utenti:
1) car sharing elettrico: una parte della flotta dei veicoli sarà inserita nel servizio erogato da Infomobility;
2) flotte aziendali: una parte dei veicoli elettrici sarà data in uso alle aziende del territorio con finalità di car sharing aziendale, o auto aziendale in senso stretto. Le aziende dovranno partecipare alla gestione economica del mezzo dotandosi delle necessarie infrastrutture;
3) privati cittadini (e professionisti): una parte della flotta verrà destinata a privati cittadini o liberi professionisti con determinate caratteristiche (un posto auto riservato dove costruire un'infrastruttura di ricarica, disponibilità economica per coprire le spese di gestione del servizio di noleggio a lungo termine o di eventuale acquisto del mezzo) che potranno utilizzare i mezzi sia per uso privato che lavorativo.

I primi acquirenti potranno usufruire di incentivi economici fino a un valore massimo di 6.000 euro per ogni veicolo preso in uso. Inoltre, i mezzi non saranno soggetti a restrizioni alla circolazione in centro e potranno sostare liberamente.

La rete di ricarica sarà realizzata in base agli utenti che per primi utilizzeranno i veicoli. Il Comune prevede quindi di installare le postazioni presso:
1) le sedi delle aziende che aderiranno al progetto;
2) gli stalli di sosta del car sharing;
3) i parcheggi o i box in prossimità degli utenti privati (e professionisti) che aderiranno al progetto;
4) eventuali parcheggi in struttura e centri commerciali.

"A cambiare rispetto alle altre iniziative portate avanti finora in Italia è certamente l'approccio: a Parma si è privilegiato lo sviluppo di una cultura differente, aperta e accessibile a tutti. Il progetto, infatti, si rivolge a tutti i produttori di veicoli elettrici.

Come si apprende dal comunicato stampa del Comune: "L'energia utilizzata per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici sarà ricavata da fonti rinnovabili, raggiungendo così l'obiettivo dell'emissione zero a livello globale. A regime (nel 2015) il Comune di Parma ha calcolato vantaggi economici di oltre 250.000 euro l'anno, risparmiati con l'adozione di un parco di 900 veicoli elettrici ricaricati con energia ricavata da fonti rinnovabili. L'importo andrà a pareggiare i costi di gestione caratteristica annuali previsti dal piano. In particolare l'adozione del piano consente a regime (2015) di tagliare ogni anno le emissioni di CO2 da traffico veicolare di 1.600 tonnellate, oltre a quelle degli altri inquinanti, oltre a quelle, più difficilmente quantizzabili, di polveri sottili, ossidi di azoto, monossido di carbonio e composti organici volatili".

Fonte: Eco dalle Città
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domenica 10 aprile 2011

Fukushima. Veduta area della centrale nucleare distrutta

In questa sequenza di foto ad alta definizione ripreseda una fotocamera a bordo di un piccolo drone (qui accanto) possiamo vedere le condizioni pietose in cui si trovano i reattori nucleari esplosi a Fukushima. 

Foto che, guarda caso, non sono mai comparse nei nostri mezzi di informazione 'tradizionali'. 

Guardare per non dimenticare quando andremo a dare la nostra opinione nel refendum sul nucleare del 12 Giugno prossimo.

Ringrazio Luca L. per la segnalazione.
 

sabato 9 aprile 2011

Consumi di energia elettrica in Italia: +0,7% a marzo

Consumi di energia elettrica in Italia: +0,7% a marzo (+1,6% il dato normalizzato)

+1,1% la domanda di elettricità nel primo trimestre 2011

Nel mese di marzo 2011 l'energia elettrica richiesta in Italia, pari a 28,4 miliardi di kWh, ha fatto registrare un incremento dello 0,7% rispetto a marzo dello scorso anno.
Depurata dagli effetti della temperatura – a marzo 2011 si è registrata una temperatura media mensile leggermente superiore (qualche decimo di grado) a quella di marzo 2010 - e del calendario - quest'anno si è avuto un giorno lavorativo in meno (22 vs 23) per l'introduzione della festività nazionale del 17 marzo, la variazione della domanda di marzo 2011 diventa +1,6%.

Nel primo trimestre del 2011, anche in considerazione di una rettifica sui mesi precedenti, la domanda di energia elettrica ha avuto un incremento dell’1,1% rispetto al primo trimestre del 2010. A parità di calendario il risultato è invariato.

Nel mese di marzo 2011 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 85,8% con produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,5 miliardi di kWh) si è incrementata di un +1,2% rispetto a marzo 2010. Sono in crescita le fonti di produzione termica (+2,6%), geotermica (+5,6%), eolica (+27,9%) e fotovoltaica (+108,4%). In flessione la sola fonte idroelettrica (-14,4%).

A livello territoriale la variazione della domanda è ovunque positiva ma differenziata sul territorio nazionale: +0,9% al Nord, +0,2% al Centro e +0,5% al Sud. I 28,4 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 46,9% al Nord, per il 28,6% al Centro e per il 24,5% al Sud.

In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di marzo 2011 rispetto al mese precedente è stata +0,1%. Il profilo del trend assume un andamento di leggera crescita.


Comunicato Stampa, Unione Petroli, Roma, 8 aprile 2011
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Con i dati dei mesi precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.

Raggruppati per anno

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Mesi in sequenza

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E le rinnovabili

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- Consumi a Dicembre

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venerdì 8 aprile 2011

Batterie per auto elettriche, apre il più grande impianto del mondo

LG Chem ha completato la costruzione del più grande impianto al mondo di batterie agli ioni di litio per auto elettriche, con una capacità di produzione utile per realizzare 100.000 automobili all'anno. L'impianto si trova nella Provincia Nord Chungcheong, esattamente a Ochang, della Corea del Sud.
LG sta lavorando per avere un sistema stabile di produzione di batterie per auto elettriche dal momento che ha iniziato a fornire le celle agli ioni di litio alla GM per la vettura ibrida Chevrolet Volt già dal settembre scorso, uno dei tanti accordi simili con i principali costruttori mondiali.
Entro il 2013 costruirà un altro impianto in Corea ed un terzo a Holland, nel Michigan,  è attualmente in costruzione.
L'azienda coreana ha stretto accordi con oltre 10 produttori globali finora, tra cui GM, Ford, Renault Samsung e Hyundai-Kia  mirando a una quota del 25 per cento del mercato globale entro il 2015.
Investimenti aziendali e prestiti 'di stimolo' americani da parte dell'amministrazione Obama permetteranno, così spera il costruttore, di acquisire una buona fetta del mercato globale delle batterie per auto elettriche e ordini per 8 trilioni di Won (5,14 miliardi di euro)  nel 2013 e 16 trilioni di Won  (10,28 miliardi di euro) entro il 2015.

The market for lithium batteries used in electric vehicles will consequently grow to be worth about 8 trillion won by 2013, and further to 16 trillion won by 2015. 

Fonte: chosun.com 

Leggere anche:
- Batterie. Statunitensi e coreani insieme a Holland
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giovedì 7 aprile 2011

Parma. Nuovi filobus lunghi 18 metri e una flotta pubblica di auto elettriche

In un convegno dedicato alla mobilità il sindaco Vignali annuncia: “Nuovi filobus, collegamenti stazione-Campus e meno traffico nelle frazioni.
“In funzione del cambiamento sociale, economico ed urbano di Parma, l'Amministrazione ha studiato come rivedere l'assetto del traffico e della mobilità all'interno della città, e per farlo nei prossimi due o tre mesi porteremo all'attenzione del consiglio comunale due strumenti. Il primo è il Piano Urbano della Mobilità, con strategie e progetti che arrivano fino al 2020, e l'altro è il Piano generale del traffico urbano, che definisce le azioni da compiere nell'arco dei prossimi due anni”, spiega il sindaco Pietro Vignali, nel corso del convegno “Il disegno della mobilità a Parma”.“Nel dettaglio – prosegue il sindaco – interverremo sull'assetto infrastrutturale della grande viabilità, con bypass nelle frazioni e collegamenti fra le frazioni stesse per ridurre il traffico nei centri abitati. Potenzieremo i parcheggi scambiatori e rivedremo il loro funzionamento per creare vere e proprie cittadelle della mobilità, potenzieremo il trasporto pubblico locale prevedendo un collegamento fra la stazione e il Campus attraverso il Lungoparma, faremo entrare in funzione, tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012, nuovi mezzi elettrici lungo l'asse est ovest, e aumenteremo la flotta pubblica delle auto elettriche. Per quanto riguarda la ferrovia abbiamo anche previsto sette fermate oltre alla stazione da intendersi come poli di scambio fra la mobilità urbana e quella extraurbana”.
“Da parte dell'Amministrazione comunale – fa notare l'assessore alla Mobilità, Davide Mora – c'è un disegno complessivo sul come ci si dovrà muovere in città nell'immediato futuro e nei prossimi anni”. “Una delle novità a breve termine – ricorda – è data dall'entrata in funzione di 9 filobus lunghi 18 metri lungo l'asse est-ovest. Questi veicoli saranno presentati alla fiera dei mezzi pubblici che si terrà a Dubai”.
“I progetti relativi alla mobilità del futuro – spiega Nicola Ferioli, direttore Mobilità e Ambiente del Comune di Parma – riguardano le reti stradali, le reti ciclabili e gli spostamenti modali, come il trasporto pubblico locale. Per fornire un dato concreto relativo ad uno di questi ambiti, entro il 2013 pensiamo di incrementare il numero di chilometri delle piste ciclabili dagli attuali 107 a 130”.
“Il nostro impegno va a favore del mantenimento dei buoni risultati raggiunti nel campo della mobilità sostenibile”, afferma Arcangelo Merella, amministratore di Infomobility. “I dati confermano che i servizi offerti sono apprezzati dalla cittadinanza. Ad esempio, gli spostamenti con il bike sharing sono passati dai 3323 del 2006 agli oltre 22 mila del 2010, e quello con il car sharing dai 1960 del 2007 a quasi 5 mila”.

Fonte

Leggere anche:
- A Parma in arrivo nuovi filobus
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mercoledì 6 aprile 2011

La Prius nel mese del terremoto, dello tsunami e di Fukushima

Qualcuno poteva supporre che le vendite delle auto si sarebbe  fermato o in qualche modo almeno rallentato in Giappone. Si poteva sospettare che un'auto particolare come è l'ibrida della Toyota ne avrebbe risentito più delle altre degli sconvolgimenti accaduti uno di seguito agli altri, terremoto, tsunami e il disastro nucleare della centrale nucleare di Fukushima. Ma, se andiamo a  verificare le cifre non sembra che sia così. La Prius non solo non ha decrementato le vendite ma le ha addirittura aumentate passando da 19.110 a 19.740 unità nonostante sia stata di nuovo superata dalla tradizionale antagonista, la Fit della Honda che è passata da 19.876 unità del mese di Febbraio a 22.284 a Marzo.
E' invece scomparsa la Leaf, l'auto elettrica della Nissan, che era appena entrata nella Hit Parade delle 30 auto più vendute nel mese di Febbraio con 2.593 unita classificandosi venticinquesima.

Nel consueto grafico, che abbiamo realizzato partendo dal mese di Gennaio del 2009, si evidenzia l'andamento delle vendite mensili e il gap esistente tra le due vetture, Prius e Fit.


Cliccare sul grafico per ingrandire


Leggere anche:
- Ci risiamo! La Prius è la più venduta in Giappone, ma la Foglia ...
- La Prius non è più la prima in Giappone 
- Prii ?
- Il plurale di Prius
- Toyota Prius, 20 mesi da capoclassifica nelle vendite in Giappone
- Da 19 mesi la Toyota Prius è la più venduta in Giappone

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martedì 5 aprile 2011

Le centrali nucleari? Se le tengano i francesi, se le vogliono!

Ci raccontano che è indifferente avere o non avere le centrali nucleari nel nostro Paese considerato che i francesi le hanno costruite proprio ai limiti dei nostri confini. 
Un corno!

Ipotizziamo un allarme nucleare per le milioni di cause che possono portare ad un disastro ambientale, umano, sociale, planetario come quello di Fukushima. 

Immaginiamo di dover evacuare e tenere a debita distanza una popolazione nel  raggio, di sicurezza, di una cinquantina di chilometri..

 Cliccare sull'immagine per ingrandire

Guardate la cartina e ponetevi la domanda se è davvero la stessa cosa aver una centrale nucleare come quella di Tricastin, una delle più vicine ai nostri confini, FUORI o averne una DENTRO il territorio italiano? Come per esempio quella che era ed è a Trino Vercellese.

Nucleare? No, grazie! Tenetevelo voi! 

lunedì 4 aprile 2011

Ancora colonnine di ricarca per veicoli elettrici, Sesto Fiorentino

Ieri, Domenica 3 Aprile,  sono state inaugurate e attivate  8 colonnine di ricarica per veicoli elettrici nel comune di Sesto Fiorentino. Alla cerimonia dell'attivazione delle due colonnine di piazza Galvani di fronte alla stazione ferroviaria era presente l'assessore all'ambiente Andrea Banchelli (nella foto insieme al titolare della G.S.). Le altre coppie di colonnine sono in piazza Vittorio Veneto davanti al palazzo comunale, in via Tevere (nell'area industriale dell’Osmannoro) e in via Monteverdi. Gli utenti potranno ricaricare i veicoli elettrici dotati di una spina codificata a norma CEI 69/6 a 4 poli, contenente un tag identificativo. Un segnale luminoso sul pannello della colonnina conferma che le colonnine sono in funzione e che sono in grado di erogare di energia elettrica. Si possono ricaricare tutti i tipi di veicoli elettrici tutti i giorni 24 ore su 24 sostando nell'apposita area dalle 8 alle 20 per un massimo di quattro ore consecutive esibendo il disco orario con l'ora di inizio della sosta. Durante la ricarica notturna - dalle 20 alle 8 - potranno invece rimanere in sosta senza limitazioni. Per accedere al servizio è necessario compilare un apposito modulo e presentarlo all'Ufficio Ambiente (via Aligheri 8, secondo piano). 

Le colonnine di ricarica installate sfruttano il sistema “intelligente” In-presa, brevettato dalla Generale Sistemi, in grado di poter essere gestito da una una unità centralizzata di controllo anche a livello regionale e nazionale.
Il sistema  “intelligente”  per la ricarica dei veicoli elettrici permette l'identificazione dell'utente ed il veicolo elettrico, grazie a microchip a radiofrequenza, dando l'assenso all'erogazione dell'energia elettrica e la contabilizzazione dell'energia consumata dal veicolo. La caratteristica precipua e brevettato del sistema In-Presa consiste nella identificazione grazie al chip e che non è contenuto in una carta bensì nella stessa spina elettrica del veicolo, con una serie di vantaggi per gli utenti. Innanzitutto la semplicità, perché il riconoscimento è contemporaneo all'inserimento della spina, ma anche la possibilità di associare al chip le informazione relative al veicolo e non solo all'utente. Di tutti i sistemi di ricarica intelligenti, In-Presa è senza dubbio il più semplice: l'utente deve soltanto inserire la spina nella presa. Il sistema riconosce automaticamente il veicolo (e quindi l'utente) ed eroga la ricarica. Quando la spina viene staccata la lettura del chip si interrompe e il dato relativo all'energia prelevato può essere inviato ad un database per il pagamento. Tutto questo in assoluta sicurezza, perché il sistema In-Presa viene montato soltanto su attacchi che rispettino le norme CEI/CIVES.

 Cliccare sulle foto e le immagini per ingrandire

Queste otto colonnine di Sesto Fiorentino si aggiungono alla colonnina di ricarica di Campi Bisenzio nell'area commerciale I Gigli sommandosi alle 134 colonnine presenti nel comune di Firenze con più di 500 prese elettriche.

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