Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 12 ottobre 2011

I combustibili fossili ricevono contributi per 500 miliardi di dollari

Non è uno scherzo.

Poi ci sono quelli, i nostrani premurosi benpensanti attenti alla salvaguardia del portafoglio dei contribuenti,  che chiedono di eliminare i contributi alle rinnovabili, dimenticando la volgare attribuzione di fondi alle fonti di energia assimilabili alle energie alternative, i famigerati CIP6.

Sappiano che sia l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che l'IEA (Agenzia Internazionale dell'Energia ) raccomandano una  riforma che riguardi le sovvenzioni ai combustibili fossili per migliorare l'economia e l'ambiente. I governi e di conseguenza i contribuenti hanno speso circa mezzo trilione di dollari l'anno scorso a sostegno della produzione e del consumo di combustibili fossili.  

Abolire questi sussidi all'inefficienza permetterebbe di aumentare le entrate nazionali e ridurre emissioni di gas serra, secondo le analisi dell'OCSE e IEA.

Già i leader del G-20 nel 2009, hanno accettato la proposta di eliminare gradualmente quei sussidi che incoraggiare il consumo e gli sprechi, per ridurre la nostra dipendenza energetica, e che, in definitiva, ostacolano gli investimenti indirizzati verso le fonti energetiche pulite e che minano gli sforzi per affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici". OCSE e IEA con le loro analisi dei dati stanno contribuendo attivamente al follow-up su questo impegno da parte del G20.

Sia i paesi in via di sviluppo sia i paesi sviluppati vedono la necessità di eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili inefficienti. 

Mentre si cercano risposte politiche per la peggiore crisi economica mai vista, la graduale eliminazione delle sovvenzioni è rappresenta un modo ovvio per aiutare i governi a soddisfare i loro obiettivi economici, ambientali e sociali ", ha detto il segretario generale dell'OCSE Angel Gurria," Perché questo abbia successo, abbiamo bisogno di programmi ben mirati, trasparenti e con limiti di tempo per aiutare le famiglie povere e i produttori di energia  che potrebbero essere influenzati negativamente nel breve termine. OCSE e IEA e analizzano i dati può aiutare a guidare il processo ".
Il segretario generale dell'OCSE e direttore esecutivo dell'AIE Maria van der Hoeven ha sottolineato che le sovvenzioni ai consumatori di combustibili fossili spesso non rispettano i loro obiettivi prefissati: ridurre la povertà energetica e promuovere lo sviluppo economico, ed invece creano spreco di energia, contribuiscono alla volatilità dei prezzi di mercato, incoraggiano il contrabbando di carburante e la minore competitività delle energie rinnovabili e tecnologie energetiche efficienti.

Ma in realtà i contributi nel 2010 sono stati pari 409 miliardi di dollari ben 110 miliardi in più rispetto al 2009.

L'estinzione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili fornirà anche uno stimolo per gli investimenti, la crescita e l'occupazione nelle energie rinnovabili a favore dell'efficienza energetica.

L'Inventario da attuare è per promuove la trasparenza e la responsabilità, fornendo stime che aiuteranno i governi e le parti interessate a valutare queste politiche come trovare il modo di riformare i sussidi.

I dati mostrano che ben il 54% di questo sostegno è stato devoluto al petrolio.

Per esempio:
 - La Germania è  storicamente generosa  con i  sussidi pesantemente con l'estrazione del carbone, anche se è scesa da 4,9 miliardi di euro nel 1999 a 2,1 miliardi di euro nel 2009, e dovrebbero essere gradualmente eliminati del tutto entro il 2018;
 - La Francia gradualmente, con il suo sostegno a favore dell'industria carboniera, è passata da più di 1 miliardo di euro nel 1990, a 92 milioni di euro nel 2007 e poi ha chiuso. Questo è stato accompagnato da una serie di misure volte ad affrontare i costi sociali associati con chiusure delle miniere;
 - Nel Messico il sostegno del governo per i consumatori d'energia è stato di  629 milioni di dollari nel 2009, ma diminuiranno a seguito di una nuova strategia energetica nazionale grazie alla quale i sussidi del governo andranno più direttamente alle famiglie a basso reddito, piuttosto che incentivare l'utilizzo di energia.
 - Negli Stati Uniti, dove il supporto per i produttori di energia era di circa 5 miliardi di dollari nel 2009, nel 2012 il bilancio federale propone di eliminare un ampio gruppo di sussidi - aumentando così le entrate pubbliche a più di 3,6 miliardi di dollari.

Il lavoro dall'AIE, che sarà pubblicato nel World Energy Outlook 2011, il 9 novembre, dimostra che la progressiva eliminazione delle sovvenzioni ai combustibili fossili, se ben eseguito, può generare importanti risorse economiche, sicurezza energetica e benefici ambientali.

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9 commenti:

Unknown ha detto...

E l'Italia che contributi ha?

Anonimo ha detto...

I sussidi ai fossili li danno i paesi PRODUTTORI di fonti fossili, l'Italia è un paese CONSUMATORE di fonti fossili; Il carico da 11 è che siamo un paese che si distingue da sempre per una tassazione sopra la media su tutti i consumi energetici (tanto che - ad esempio - se i prodotti energetici aumentano di prezzo il governo va in un particolare conflitto di interessi perché da una parte c'è rischio di stagnazione economica ma dall'altra sale il gettito fiscale...). Particolare per l'entità del gettito.

I bilanci come pure la bilancia commerciale riguarda le singole nazioni, generalizzare buttando su un articolo le cifre assolute somma di tutti i paesi non è un buon servizio di informazione. E poi non vi dovrei chiamare "cricca"?

Che dire invece di un altro parametro di confronto: €cent di sussidi per kWh generato. Non sarebbe un attimino più significativo?

Per convincersene, basta cercare la riga "Italia" nella tabella in questo studio commissionato da Greenpeace e vedere che enorme differenza c'è su questo tema tra paesi produttori e consumatori. Attenzione che lo studio è vecchio di qualche anno! I sussidi italiani alle rinnovabili quantificati dallo studio in 37 milioni di dollari all'anno (27 milioni di Euro), adesso, al 2011, con 11GWp del solo Conto Energia per il FV, sono diventati 5 Miliardi di Euro all'anno per i prossimi 18-20 anni! E siccome la crescita dell'attuale (quarto) Conto Energia è ancora incontrollatamente esponenziale, dal prossimo anno saranno 10-12 milardi di Euro all'anno. Ce li possiamo permettere? Sicuri davvero? E se anche ce li potessimo permettere, siete veramente convinti che sia il miglior modo per impiegare questa tassazione?

Il Conto Energia che viene criticato per l'eccessiva generosità e l'eccessiva ingombranza è quello italiano, non quello dell'UK (che sarà un problema del bilancio e dei contribuenti dell'UK). Ricordiamoci che a pagare saranno sempre i soliti, come sempre, in Italia...

Io, che tifo per un mondo elettrificato il più possibile per aumentare l'efficienza e ridurre le emissioni, sono preoccupato che il costo del kWh elettrico già più alto in Italia che nella media EU, sia gravato ancora di più da una componente A3 in bolletta che diventerà esosa e dalla crescita dei costi per i "Servizi di Rete" per coprire i costi che derivano dall'intermittenza della generazione. E per questo mi devo considerare un reazionario pagato dai petrolieri?

Mauro ha detto...

Il petrolio è una droga, da dipendenza ed assuefazione.

All'orizzonte vedo solo una barca che si sta rovesciando... (No, non è quella della foto)

carest ha detto...

Defcon1970, il tema è incentivi ai fossili, non alle vere rinnovabili.
Il 4° conto energia non è più in crescita esponenziale da qualche settimana (qui si può scaricare il grafico della potenza FV installata in Italia con i vari CE aggiornato a fine settembre: http://www.energeticambiente.it/fotovoltaico/14648693-c-e-siamo-arrivati-100-000kw-installati-9.html#post119254978); io non credo che si raggiungeranno i numeri che hai detto sugli incentivi al FV, anche perchè il GSE (e loro le previsioni fino ad ora le hanno sempre fatte giuste) prevede alla fine dell'anno di arrivare a 12GW, rispetto agli attuali 11GW.

Massimo J. De Carlo ha detto...

In Italia non so esattamente quali siano i contributi ai combustibili fossili oltre quelli dati, elargiti a piene mani, alle fonti 'assimilate' (CIP6) che si sono accaparrate una bella quantità di soldi del contribuente succhiate in bolletta (nella quasi totalità) sulla voce A3 da decine di anni. I primi che mi vengono in mente sono quelli dati per i trasportatori e la pesca. Probabilmente hanno anche una loro logica.
Defcon, quando scrivi "generalizzare buttando su un articolo le cifre assolute somma di tutti i paesi non è un buon servizio di informazione" credo che superficialmente dimentichi che il post mette in luce un report dell'OCSE/IEA. Credo che possa dispiacere alle cricche dei petrolieri non ad altri.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Se non erro, anche oggi, i 2/3 dei contributi alle rinnovabili sono accaparrati da fonte CIP6 ovvero dagli inceneritori e dai bruciatori di scarti dell'industria petrolifera altamente dannosi per la salute umana, non soltanto il borsellino. Meglio sviluppare le vere fonti alternative, eterne come sole e vento, ubiquitarie e gratis, verso cui si DEVE rivolgere l'attenzione, non ci sono alternative.

Anonimo ha detto...

Carest,
"il tema è incentivi ai fossili, non alle vere rinnovabili"
Sì, appunto, siccome la coperta è corta per tutti, la IEA suggeriva ai paesi produttori di fossili di spostare gli incentivi sulle rinnovabili. Non era un appello rivolto all'Italia, dove al massimo diminuiamo le accise a pescatori e camionisti sui fossili che acquistiamo all'estero.
Riguardo le stime sulla crescita del FV, vacci cauto: siete stati fino a Aprile a discutere se erano 4 oppure 7 GWp e a levare scudi contro il GSE che truccava i dati per danneggiare il mercato del FV (peggio del mercato del pesce...), poi ci siamo ritrovati con 11, nell'incredulità totale: io sono convinto che anche le tariffe feed-in del 4° Conto Energia siano alte per i costi di pannelli e inverter cinesi dei prossimi trimestri, almeno fino a quando i costi della m.o. e delle tariffe minime dei progettisti non diventeranno prevalenti; non me ne frega un piffero se le aziende che operano nel FV si sono fatti dei business plan legati a un certo tipo di tariffe feed-in quando a vendere i pannelli erano i tedeschi; la musica è cambiata e di parassiti in Italia ce ne sono fin troppi.

Conosco almeno un paio di agenti immobiliari che non si interessano più di vendere e affittare case ma tutti i giorni stanno a giro a contrattualizzare tetti di capannoni per istallarci impianti FV e altrettanti ex-prestatori d'opera impiantisti elettrici che si sono velocemente trasformati in esperti di FV. Il mercato loro lo vedono bello florido.

La quota di FV nel Piano Energetico Nazionale messo in campo per rispettare i vincoli di Kyoto e del piano 20-20-20 era 8GWp. Siamo già arrivati a 11GWp: basta, fine, si cambia musica, avanti un'altra rinnovabile, magari stavolta imparando dagli errori fatti.

Divertente estrapolare dal post che hai linkato alcuni commenti del 2008: "Facendo una interpolazione polinomiale si ottiene che il limite dei 1400 kW installati verrà raggiunto nel mese di AGOSTO 2011 (e quindi ad AGOSTO 2012 sarà finita la pacchia)"


Massimo,
non dovrebbe essere complicato dai dati contenuti nei grafici della produzione da assimilate e rinnovabili che diligentemente riporti ogni mese, incrociati con le tariffe del CIP6 per le varie fonti incentivate con questo meccanismo, computare la quota di assegnazione delle risorse.

carest ha detto...

ciao Defcon1970
Mi fa piacere vedere che hai letto tutto il post e che lo hai anche trovato divertente; nel 2008 il FV aveva una % da prefisso internazionale e le prospettive erano quelle che si dicevano, poi il grosso salto c'è stato l'anno scorso, quando qualcuno (in parlamento...) ha deciso per legge che le tariffe del 2010 valevano anche in pratica fino a metà 2011. La vera corsa è nata da lì, infatti nessuno ad inizio anno credeva seriamente che le previsioni del GSE (6-7GW di installato alla fine del 2011) si sarebbero avverate, nemmeno il sottoscritto.
Da questa preoccupazione per i costi da sostenere è nato prima il 3° e poi subito dopo il 4° CE, creando grossa confusione negli operatori che ha già portato a un calo degli investimenti previsti che si sta iniziando a vedere solo ora.
Questo mercato ha creato allo stato introiti per l'IVA e nessun costo (i soldi sono prelevati dalle bollette), e ha dato, bene o male, lavoro a molte persone; poi ultimamente si sta notando che la produzione FV che è concentrata nelle ore di sole (generalmente è la fascia a maggior costo), sta portando ad un calo del costo del kW nelle ore di punta.... e c'è chi dice che questo fatto, da solo, fa risparmiare una buona percentuale del costo pagato per l'incentivo all'utente finale.

Anonimo ha detto...

ciao Carest,

quello che ho scritto lo penso nonostante le tue osservazioni, tutte cose abbastanza note a chi segue con attenzione il mercato elettrico in Italia in particolare vedendo le fonti rinnovabili come protagoniste nascenti.

Non avendo però alcun interesse economico o finanziario di mezzo che possa deformare il mio punto di vista della realtà (che poi sarebbe falso, perché ho in secondo CE 4,5kW di FV sul tetto di casa...), preferisco riferirmi ai punti di vista più generali, più panoramici, più onnicomprensivi, che includono gli interessi delle botteghe e delle bottegone, ma non si limitano ad essi.

Per esempio quanto pubblicato di recente su QualEnergia rende bene lo stato effettivo della realtà e delle prospettive.