Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 17 febbraio 2012

L'inquinamento delle auto elettriche e dove attaccare l'asino del capo

Questo ci mancava davvero!
Adesso è venuto fuori un altro studio, questa volta di provenienza cinese, secondo il quale le auto elettriche inquinano di più delle stufe a petrolio, ovvero delle auto a benzina.
Si ritorna sempre sui soliti argomenti che ormai non fanno più sensazione e destano l'ilarità anche di quei sempliciotti dei pennuti bianchi che riempiono le aie con i loro scomposti starnazzi.

Electric cars cause more pollution than petrol ones: Study. Tuesday February 14, 2012 .

Uno studio sull'inquinamento in 34 città cinesi ha scoperto che elettricità generata da centrali elettriche per alimentare i veicoli a batteria porterebbe ad un aumento delle emissioni di particelle sottili rispetto alle auto alimentate a benzina. (Ah, però!).
I ricercatori Chris Cherry e Shuguang Ji hanno analizzato le emissioni e gli impatti ambientali che incidono sulla salute umana di tecnologie utilizzate in cinque diversi tipologie di veicoli. (Ah però!!). Gli studiosi hanno scoperto che l'elettricità generata per alimentare le auto elettriche causano più inquinamento da particolato rispetto quello prodotto da un numero equivalente di benzina i veicoli. (Detto due volte è più convincente.)
Il particolato proviene dalla combustione di combustibili fossili composto da acidi, prodotti chimici organici, metalli, del suolo e particelle di polvere. (!).
(Ci sveleranno il perchè?)

(Suspance.........)

(Ecco!)

In Cina, l'85 per cento della produzione di energia elettrica proviene da combustibili fossili, e circa il 90 per cento di ciò è da carbone. In termini di inquinamento atmosferico, hanno trovato le auto elettriche sono più dannose per la salute pubblica. (£$£&%$ !!!) Per le centrali a carbone. Figuriamoci se le auto termiche funzionassero a carbone, dico.

L'articolo del Daily Mail online non rivela a quale organizzazione i due studiosi hanno attaccato il loro asino... (del capo).


Per aggiornarsi sull'inquinamento delle auto elettriche,  il particolato dei motori a combustione, i danni alla salute   (1) (2) (3) ,  ecc..

.

10 commenti:

markogts ha detto...

Non capisco perché te la prendi. Lo sanno anche i sassi che un'auto elettrica caricata con energia prodotta da centrali a carbone è peggio di un'auto normale, in termini di emissioni di CO2.

Incentivare le auto elettriche prima di avere una consistente quota di fonti rinnovabili nella produzione elettrica nazionale non ha senso. Potrebbe aver senso fornire pacchetti auto elettrica+impianto fotovoltaico, ma a quel punto i costi diventano notevoli: ai 40-50 mila euro dell'auto bisogna aggiungere altri 8-10 mila per generare quei 2-3000 kWh annui per coprire il consumo dell'auto. Ricordo che con 20mila euro si possono comprare auto convenzionali con emissioni inferiori a 100 g/km, e coi 30mila che avanzano si possono fare tante altre cose efficaci dal punto di vista ambientale.

L'auto elettrica da sola non è una bacchetta magica.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Per niente, non mi arrabbio. Ricerche di questo tipo fanno parte dello stupidario retrò che fa soltanto sorridere... magari anche quelli che l'hanno commissionato e si tengono nell'ombra. ;-)

m_cicco ha detto...

il bilancio energetico ad ogni modo nn tiene in considerazione i minori costi di manutenzione e tecnologici dell'auto elettrica che pure vanno considerati, nonchè la concentrazione delle emissioni da fonti fossili nei siti di produzione e la maggiore efficienza rispetto ai motori delle auto. vero anche per i costi di produzione degli impianti ad energia verde etc..

Anonimo ha detto...

Alla fine sono i numeri che contano: non esistono ancora numeri ufficiali per il 2010-11 ma, basandosi sulle emissioni 2009 del mix di generazione elettrica italiano (480grCO2/kWh) un BEV sui 50kW da 1000-1100kg come una iMiev o una SmartED(140Wh/km) emette 70grCO2/km incluse il 5% di perdite di rete (Terna, 2011).

A valle degli anni 2010 e 2011 di crescita esponenziale di FV ed eolico e di forti investimenti da Terna per la riduzione ulteriore delle perdite di rete, probabile che siamo arrivati a 65grCO2/km.

Se un automobilista si fa (per me giustamente) degli scrupoli a riguardo delle emissioni di particolato e quindi abolisce il diesel fra le scelte, attualmente questo risultato è ottenibile solo dopo trasformazioni a metano di endotermiche da meno di 4,5l di benzina per 100km, tipo le Volkswagen più leggere motorizzate col 1.4 TSI single-charge con trasformazioni tra quelle più avanzate. Se consideri anche il diesel hai come prestazione massima di riferimento i 90grCO2/km della Polo Bluemotion.

Anche nel prezzo di vendita i numeri contano: una SmartED la si comprerà tra qualche mese con 19500€+IVA oppure 16.500€+IVA più 55€/mese di noleggio batteria. Una Polo 1.4 TSI trasformata a metano nuova costa una cifra del tutto analoga e (restando a metano) ha un'autonomia doppia della smart ED.

Se poi si vuol considerare un impianto FV "asservito" ad uso ricarica del BEV, conviene sottolineare che il FV, almeno per qualche anno ancora, è un investimento con remunerazione del 7-8% anno, non un costo, e quindi come tale va considerato.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Ancora con questa Polo e con questi argomenti obsoleti?
Non ci limitiamo a guardare a tre centimetri davanti al nostro naso con la mentalità di chi pensa che la situazione attuale durerà per sempre. Non è così. La produzione di derivati del petrolio, gli idrocarburi saranno meno utilizzati per la trazione, a prescindere dell'inquinamento, i costi dei veicoli elettrici è destinato a scendere rapidamente e tendenzialmente dovrebbero costare la metà dei veicoli endotermici. Se si pensa di essere pronti al cambiamento girando l'interruttore senza prepararci nei tempi dovuti si sbaglia di grosso. I giochetti del Co2, i costi, i numeri messi surrettizialmente dai sostenitori dello status quo e dalle case automotive, incapaci di adeguarsi nel presente ad un futuro incombente, lasciano il tempo che trovano. E' tempo perso e mercato perso per loro.

Rabinki ha detto...

cari Marcogts e Defcon i numeri contano ma il buon senso conta di più.
Per quanto le vs argomentazioni possano essere suadenti qui, come diceva quella vecchietta:
"SI SBAGLIA CANDEGGIO!"

Il miglior automobilista è quello che va a piedi, in bicicletta, o in autobus (e questo nn va contro le vs argomentazioni, semplicemente CAMBIA PARADIGMA (leggere KUNT)).

In questi gg di neve con il bus si viaggiava una meraviglia e a piedi la gente si sorrideva evidentemente accomunata da un problema che non è tale...poi la neve è finita e l'idiozia è tornata in auto.

Non ribatto alle argomentazioni sulla convenienza dell'elettrico rispetto alla benza che sono palesi e hanno nell' MJDCarlo un esperto molto meglio di me, ma domanda:
mai provato un veicolo elettrico? Poi sempre con citazione POP " CI SI PRENDE IL VIZIO" e nn si torna più indietro...

markogts ha detto...

Sorrido quando l'ideologia obnubila la capacità di ragionare. I numeri di Defcon davano contro a me. Con il mix energetico italiano, indubbiamente un leggero vantaggio per l'elettrico c'è. Se poi vogliamo dire lo stesso per Cina, Usa e Germania che vanno avanti col carbone, pur di dire "W l'auto elettrica" a priori, di fatto state dicendo "finisce il petrolio, aumentiamo l'uso del carbone". A me pare un errore.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Si tratta semplicemente di riordinare le idee. Conosco da lustri argomenti come quelli dei cinesi che vorrebbero instillare i dubbi che venivano recepiti anche dagli ambientalisti anni e anni fa. Adesso fanno sorridere non solo gli ambientalisti. Per mettere d'accordo tutti si potrebbe prendere come esempio la Francia che trae l'energia elettrica quasi totalmente dal nucleare e con questo scardinare l'obiettivo degli 'studiosi' cinesi, concludendo che non è l'auto elettrica a inquinare ma la fonte. E con questo disquisire sul no al carbone e al nucleare per arrivare a dire che l'auto eccellente è la Polo? Da sorridere. Poi possiamo passare alla verifica di una realtà che è data dalla riconversione graduale energetica verso la produzione di energia da fonte rinnovabile per concludere che il futuro vedrà uno sviluppo del solare FV, eolico, geotermico, idroelettrico, reti integrate, smart grid, risparmio energetico, razionalizzazione dei consumi, contrazione dell'uso dell'auto privata a favore dei mezzi pubblici e collettivi ecc. Si potrebbe . Ed è così, è scontato e penso che sia realisticamente scontato per chi legge da anni questo blog, obiettivamente.

Anonimo ha detto...

Il modello energetico italiano, sia elettrico che termico, fortemente sbilanciato sul gas naturale che in altri tempi era visto come una nostra debolezza, adesso si sta rivelando all'opposto un modello da seguire. Tra un anno si attuerà la fase due dell'ETS (Emission Trading Scheme) nell'Europa a 27 e la Germania dovrà abbandonare progressivamente il carbone per il gas naturale a supporto delle rinnovabili intermittenti e non solo. A maggior ragione se davvero intendono spegnere progressivamente anche il parco termonucleare. Gli USA con i loro super-abbondanti gas di scisti ci vorranno pur far qualcosa? Non crederete che sono serviti solo a dimezzare il prezzo spot negli ultimi 3-4 anni? Le CCGT da 60% di efficienza le progetta e costruisce General Electric o no?. La Cina... be' loro bruceranno di tutto e in ogni modo, non possono fare altrimenti.

Il ruolo dell'auto elettrica è anzitutto di contribuire ad aumentare l'efficienza energetica nei trasporti e di annullare le emissioni urbane: certo l'accoppiata col nucleare francese è notevole, certo insieme a un mix di generazione elettrica da rinnovabili all'80% è strabiliante ma queste sono situazioni locali o lontane. Il gas naturale sarà lo strumento per gestire questa transizione nelle economie a basso tasso di CO2 che si stanno preconfigurando.

Rabinki,
se leggi Kunt in autobus scambiandoti segni di pace coi vicini di seggiolino a me va bene. Se io voglio viaggiare su un mezzo privato nel modo più sostenibile possibile fattelo andare bene anche te. Nei limiti del possibile, l'unico paradigma che mi interessa è quello che scelgo in coscienza e conoscenza.

Rabinki ha detto...

...ecco Defcon hai detto tutto... leggitelo però Kunt perchè da come parli mi pare che sei un po' acerbo questa è letteratura scientifica che ha più di 50 ANNI!!!

e dato che ci sei prova anche con Latuche, Gorz, e Illich.

E se volessi strafare c'è il testo di "un certo" Rudolf Hilferdin (110 anni fa) che potrebbe "illuminarti" su coscienza, conoscenza, economia..

così magari anche tu come me lungi da aver una solida cultura in merito, potresti convincerti che essere nel giusto SEMPRE, valutare il punto di vista MIGLIORE non è quasi mai vero, ANZi...

Lo vedi anche tu, nulla di quello che si discute qui è scontato e banale, e proprio quando penso di aver chiara la situazione ci sono punti di vista che leggo e mi fanno riflettere sulla parzialità della mia visione...

CMQ le idee sono la cosa + difficile da cambiare per vari e giusti motivi vai pure in Polo,

"io preferisco fare il pieno con un panozzo alla mortadella e un bicchiere di vino che andar dal BENZINARO..." (Kunt).

vi stringo la mano a tutti in segno di pace...