Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


domenica 31 marzo 2013

Negli anni '90, le auto erano elettriche


Il senatore George P. Wetmore e signora, Rhode Island, a Washington DC, a bordo di una Krieger elettrica Landaulet, prodotta in Francia.

Alla fine degli anni 1890 le auto elettriche erano più vendute delle auto a benzina, con un rapporto di dieci a uno. Veicoli elettrici dominato le strade e le vetrine delle concessionarie. Alcune case automobilistiche, come la Oldsmobile e la Studebaker in realtà iniziarono la loro attività di successo con la produzione di auto elettriche e solo più tardi hanno fatto la conversione verso i veicoli a benzina. (da Environmental, Health and Safety News)



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sabato 30 marzo 2013

Liquid democracy: il nostro contributo

MondoElettrico ospita molto volentieri un Post di Pietro Cambi.Non ho bisogno di dirvi chi sia, immagino e presumo che lo conosciate tutti.
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Di Pietro Cambi

Liquid democracy: Il primo disegno di legge del M5 S è stato approvato. Ma non è stato il M5S.

Arieccolo, il Cassandro!

Dopo l'ultimo post su Crisis, vi sareste potuti aspettare un post su TEOTWAWNI * ed invece no.

Invece vi voglio scrivere due righe su un colpaccio che siamo riusciti a mettere a segno, nel caso vi fosse sfuggito.

Mentre gli inciucisti tramano, i politologhi strologano su geometrie governative variabili, i costituzionalisti si interrogano, gli opinionisti sbandano sotto la responsabilità di averne di proprie (di opinioni), i neoeletti 5S fanno la conoscenza reciproca e del mondo alieno in cui sono stati catapultati ed affrontano le prime battaglie e problemi (la cronaca di questi ultimi giorni), la cosiddetta Liquid democracy, la democrazia dal basso, con una incursione ferina, ha messo a segno un colpaccio clamoroso al modo tradizionale di fare politica ed alle lobbies costituite.

Nella generale distrazione dei media, intenti a tetratricotomometrie e radiografie non autorizzate del comportamento di ogni singolo parlamentare, M5S, in attesa che finalmente qualche proposta di legge filtrata dalla rete venga portata in parlamento dai cittadini eletti pentastellati. un manipolo di audaci guastatori, o ostinati idealisti ( come preferite) è riuscito a far passare in parlamento, far votare e FAR APPROVARE un provvedimento di legge, grazie ad un pugno di parlamentari bipartisan di buona volontà.

Non solo. L'ha fatto OTTO MESI FA.

UH? Ma come? Ma DOVE ma COSA?

Beh, si: è andata proprio cosi ed è nato tutto da NOI.

Da noi fondatori di Eurozev (e membri di Aspo Italia), che abbiamo lottato, scritto, divulgato, propugnato, dimostrato, per anni i concetti alla base dell'emendamento e da alcune aziende volenterose, alla Riker vanno aggiunte EVE e un noto designer automotive italiano, che ci hanno dato retta ed hanno provato a seguire il nostro esempio su scala industriale, con buoni successi.

Non voglio ripercorrere qui tutta la sagra del cinquino elettrico e di noi 4 gatti di Eurozev, oltre che di Debora, dei blog Petrolio e Crisis, sostenitrice della primissima ora, per il bi e ba precedente potrete dare una occhiata al sito di Eurozev. oppure potreste provare con una ricerca su Google alla voce "retrofit elettrico".

Riassumo solo la parte di interesse RECENTE.

Dopo diversi tentativi, ormai tre anni fa, scopro che il primo firmatario di una legge sulla modifica dei veicoli esistenti, L’On. Lulli, è di Prato. Dopo un poco di mail bombing da parte di voi lettori di Crisis  lo contatto via facebook e mi gira SUBITO il cellulare.

Lo incontro, capisco che ha una certa consapevolezza della validità del concetto ed una buona volontà di portare avanti la cosa. In effetti dopo circa un anno compare un disegno di legge a sua firma che prevede importanti incentivi ai veicoli elettrici, senza costi per i cittadini ma finanziato da una sovrattassa sulle bottiglie in pet e sugli shoppers da supermercato.

Studio un emendamento proretrofit che viene in effetti inserito nel disegno di legge.

Tuttavia il disegno segue un percorso tortuoso e difficile in commissione. Ci mette lo zampino un grande costruttore nazionale, con tanto di audizione del suo AD, che, invitato a parlare in merito agli incentivi per i veicoli elettrici, riesce a nominarli UNA VOLTA in 56 pagine di intervento e ad introdurre le auto a metano e gpl, che non c'entravano NULLA con il disegno di legge, si spaventa la motorizzazione civile, fremono e sono dubbiosi gli sparuti costruttori di veicoli elettrici.

Si arriva a Giugno 2013. Ricevo una concitata telefonata da una delle responsabili di Energoclub, associazione attiva nel settore delle rinnovabili e ben in contatto con la ns associazione Eurozev e con una similare nel frattempo sorta nel nord Italia ed insieme decidiamo di riscrivere una nuova proposta che potrà essere inserita come comma di un articolo che riprenderà l'intero disegno di legge Lulli all'interno del primo decreto “crescitalia". Qualche parlamentare di buona volontà sia di dx che di sx dichiara il suo appoggio, scrive qualche emendamento etc etc. insomma: il decreto legge, viene convertito in legge dello Stato nell’Agosto 2012. Il retrofit elettrico dei veicoli esistenti, concetto introdotto in Italia dal modesto sottoscritto ex coblogger di Crisis, è LEGGE DELLO STATO, Articolo 17 terdecies, come abbiamo dato la notizia a suo tempo.

Ovviamente, con mille caveat, limitato ad alcune categorie di veicoli, rimandando a circolari ministeriali per la sua concreta attuazione etc etc. More italico. Ma il concetto è passato.

Ed è stato concepito, scritto e proposto da un piccolo gruppo di persone senza tessere/o agganci.

Non è finita. Essendo evidenti i limiti dell'articolo cosi come passato, prendo carta penna e calamaio e scrivo una lettera ai presidenti delle commissioni interessate, ed ai deputati primi firmatari, che suggerisce le modifiche da fare per rendere pienamente operativa la norma appena approvata. La lettera viene firmata oltre che dalle nostre due associazioni anche dall' AD dell'Azienda di Design e da quello di Riker.

Continuo a lavorare sull'emendamento e, in accordo con Lulli, ne scrivo una bozza definitiva  che viene presentata in parlamento per essere inserita nella legge di Stabilità (ex finanziaria). benché sia stato riproposto da vari deputati di tutti gli schieramenti, nessuno degli emendamenti passa e poi, come sapete, cade il Governo.

Comunque vada in Parlamento, a me pare importante ricordare QUI ed ORA quale sia stato il primo provvedimento di legge proposto con una iniziativa dal basso e dalla rete, presentato da un parlamentare del PD ed approvato in parlamento. Ci sembra un giusto riconoscimento non solo per noi di Eurozev e per i tanti che ci hanno incoraggiato ed appoggiato, in rete e nel mondo reale, ma anche per i tanti che ci hanno dato una mano e sostenuto in tanti differenti modi in questi anni , senza dimenticare il coraggiosissimo Deputato Lulli e gli altri di tutti gli schieramenti che hanno accettato di portare in parlamento una proposta di legge partita dai cittadini.

A parte il lato di primo esempio italico di democrazia dal basso o, diciamo cosi, liquida, se pensate che si tratti di qualcosa di marginale, di secondario di trascurabile, di decorativo, beh vi sbagliate di GROSSO.

Due aziende italiche, ANCHE su nostra diretta indicazione stanno cercando di salvare il trasporto pubblico in Italia (e se stesse nel processo) proprio realizzando un kit di retrofit per gli autobus esistenti. Il prototipo esiste ed è in fase di sperimentazione presso un'azienda di trasporto. La cosa ha anche generato una LUNGHISSIMA interrogazione parlamentare, aimè presentata da un deputato dai precedenti non ancora chiariti, che però riassume in termini assolutamente corretti la cosa e riprende quasi parola per parola quanto da me tante volte scritto (la lettera cofirmata a titolo di esempio). Nel frattempo i comitati di base di una azienda di produzione  hanno sposato il progetto in toto e stanno cercando un referente industriale credibile, come del resto in Regione Campania.

Vada come vada, la nostra piccola idea, si è fatta grande, è maggiorenne e cammina con le sue gambe.

Da orgogliosi genitori, vi racconteremo gli sviluppi e, manco a dirlo, cercheremo di ripresentare il nostro emendamento. SE ci sarà un parlamento nei prossimi mesi, credo proprio che ne avremo l'opportunità.

AH!! Ovviamente, Lulli, il parlamentare del PD, NON è stato ricandidato a queste elezioni.

Caso o sfortuna ovviamente.

*The End Of The World As We Know It.





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venerdì 29 marzo 2013

Aggiornamento sugli incentivi per i veicoli elettrici

Prima di Pasqua il punto sulla situazione relativo agli acquisti con gli incentivi nazionali con la Legge Sviluppo (n. 134/2012)  per promuovere la mobilità sostenibile mediante contributi statali per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive..





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giovedì 28 marzo 2013

Lo scooter elettrico KTM del 2014

Il comunicato stampa della KTM annuncia la nascita dello  scooter del futuro il KTM "E-SPEED", concept per l'ambiente urbano essendo completamente convinti, i responsabili dell'azienda, che la mobilità elettrica sia un complemento perfetto per i propulsori convenzionali soprattutto per le brevi distanze, in particolare in quelle zone molto sensibili dal punto di vista ambientale, come la natura aperta e le aree metropolitane densamente popolate. E-SPEED, senza emissioni, ha tecnologia all'avanguardia , divertente per chi lo vorrà cavalcare.   L'azienda con sede a Mattighofen, in Austria, così descrive il suo nuovo scooter. L '"E-SPEED" è alimentato da un motore a magneti permanenti sincrono raffreddato a liquido, con 36 Nm di coppia massima e una potenza di 11 kW posizionato per trasmettere la potenza sulla ruota posteriore mediante una trasmissione a cinghia.
Il pacco batteria è agli ioni di litio con una capacità di 4,36 kWh  ricaricabile in due ore con una normale presa 220V. Il  peso dell' E-SPEED  è ridotto a soli 140 kg adatto quindi per il traffico urbano per la grande agilità, silenziosità e completamente privo di emissioni.  


Da osservare che il pacco batterie è costituito da 576 celle cilindriche dalle dimensioni ciascuna di 18 mm di diametro per 65 mm di altezza. Qui sotto una immagine di confronto con le batterie che conosciamo e utilizziamo di solito per alimentare i nostri strumenti elettronici: tipo AAA e AA.





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mercoledì 27 marzo 2013

Il ratto di Fukushima e gli yrr

Eccoli, i segnali della segreta attività degli yrr. Gli yrr sono intorno a noi. Stanno manipolando, gli yrr? Quello che vi sto per raccontare potrebbe essere un episodio del romanzo di fantascienza "Il quinto giorno"  dello scrittore tedesco Frank Schätzing nel quale si racconta di una sconosciuta intelligenza che vive nel  mare ed è costretta ad una guerra contro l'uomo  per difendersi dagli attacchi che l'umanità ha sferrato contro il proprio habitat. Ed è proprio questo che sembra accadere nei dintorni di Fukushima. I pesci radioattivi sono la misura dell'attacco da parte dell'Uomo all'habitat marino e i ratti sono la risposta degli yrr per difendere il mare, il pianeta intero.
yrr, gli esseri viventi perché essi si rivoltino contro l'Uomo. Gli

Ricorderete che qualche giorno fa un blackout aveva messo fuori uso i sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima (ancora una volta!) la stessa centrale che aveva procurato il disastro nucleare all'indomani del terremoto di due anni fa l'11 Marzo del 2011, guarda caso, ancora in marzo.
L'indagine aperta dalla TEPCo (Tokyo Elecric Power Company) proprietaria della centrale ha stabilito, come riporta il quotidiano online Asahi Shimbun,  che il responsabile del blackout è ... un topo, un topo stecchito, il suo cadavere fulminato, mezzo arrostito nel quadro elettrico di controllo dei sistemi di raffreddamento delle piscine ove è contenuto il combustibile esaurito della centrale nucleare.

Segnali. Forse gli yrr sono già tra noi senza che ce ne rendiamo conto, o forse siamo noi stessi gli yrr, il lato peggiore dell'Uomo e degli yrr.
 


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martedì 26 marzo 2013

Veicoli elettrici nel centro di Londra entro il 2020

Il sindaco di Londra Boris Johnson (al centro nella foto) ha annunciato l'intenzione di abbassare a livelli minimi le emissioni nel centro della capitale britannica. Ha chiesto  alla Transport for London,  l'ente responsabile dei trasporti pubblici della Greater London. il cui scopo è quello di implementare e gestire i trasporti pubblici, di  valutare la fattibilità nell'autorizzare il transito solo ai veicoli a zero o molto basse  emissioni   nel centro della città durante le ore di lavoro a partire dal 2020. TfL dovrà anche preparare una consultazione pubblica.

Secondo quanto riporta la rivista online BusinessCar, la visione  di Johnson è quella dove tutti i veicoli in circolazione durante le ore lavorative siano ad emissioni pari a zero o prossime a zero il che dovrebbe portare a straordinari benefici in termini di qualità dell'aria incentivando l'uso di mezzi per le consegna delle merci ed i trasporti di persone grazie alla diffusione delle nuove tecnologie.



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lunedì 25 marzo 2013

La situazione ad oggi degli incentivi statali per i veicoli elettrici e ibridi

Come sapere la Legge Sviluppo (n. 134/2012) prevede una misura per promuovere la mobilità sostenibile anche mediante contributi statali per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive. La misura, avendo una finalità ambientale e sperimentale, non rappresenta un provvedimento di sostegno o di sviluppo del mercato dei veicoli .Le agevolazioni per l'acquisto di veicoli sono operative nel triennio 2013-2015, con uno stanziamento globale di 120 milioni di euro.
I contributi puntano a favorire l'acquisto di veicoli ad alimentazioni alternative (elettrici, ibridi, a metano, a biometano, a GPL, a biocombustibili, a idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico, non superiori a 120 g/km.
In questo modo è incentivata la diffusione di veicoli a basse emissioni sia di sostanze “climalteranti”, come la CO2, sia di altre sostanze inquinanti, soprattutto nel contesto urbano, come il particolato e gli ossidi di azoto e zolfo.
Dato il carattere sperimentale della misura, non vengono privilegiate particolari tecnologie, ma si rimanda ai limiti oggettivi di emissione, nel rispetto delle ultime raccomandazioni sulla “neutralità tecnologica” espresse dalla Commissione Europea (CARS 21) e dall’Ocse.
Con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento urbano, sono ammesse agli incentivi diverse categorie di veicoli:
  • automobili
  • veicoli commerciali leggeri
  • ciclomotori e motocicli a due e tre ruote
  • quadricicli.
Gli incentivi sono rivolti prevalentemente ai veicoli aziendali e a quelli ad uso pubblico (taxi, car-sharing, noleggio, servizi di linea ecc.) per supportare lo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso la diffusione di flotte pubbliche e private, in virtù:
  • delle alte percorrenze medie chilometriche di queste tipologie di veicoli
  • della maggiore programmabilità delle percorrenze
  • dell'effetto promozionale dei veicoli pubblici sull'utenza privata, che manifesta ancora alcune diffidenze sui veicoli a basse emissioni rispetto a costi di acquisto, prestazioni e facilità di rifornimento/ricarica.
Per massimizzare l'efficienza della misura dal punto di vista ambientale, la maggior parte delle risorse disponibili è subordinata alla rottamazione di un veicolo più vecchio di dieci anni. Fanno eccezione solo i fondi destinati ai veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km (essenzialmente elettrici e ibridi) che sono aperti a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati cittadini, vista la minore diffusione di questi veicoli.
Gli incentivi all'acquisto di veicoli rientrano in un più ampio programma nazionale a sostegno della mobilità sostenibile che prevede, tra l'altro, un Piano per potenziare le reti di ricarica per i veicoli elettrici.
Il provvedimento fa parte di un insieme di misure inserite nel cosiddetto “Decreto Sviluppo” (DL 83/2012) durante la fase parlamentare di conversione in legge (L.134/2012 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 187 dell’11 agosto 2012) e precedentemente sviluppate da apposite iniziative parlamentari. È intitolato “Disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive” e si trova agli articoli da 17-bis a 17-duodecies della Legge 134/2012.

Continuiamo a spulciare i chiarimenti ministeriali in merito alla legge.

Veicoli agevolabili
Sono ammessi alle agevolazioni i veicoli pubblici o privati, a basse emissioni complessive (che utilizzano cioè in modalità esclusiva o doppia, combustibili alternativi come l'idrogeno, i biocombustibili, il metano e il biometano, il GPL e l’energia elettrica ed emettono meno di 120 g/km di CO2), acquistati e immatricolati dal 2013 (a partire dall'apertura della piattaforma di prenotazione) al 31 dicembre 2015, per uso di terzi come taxi, noleggio con conducente, car-sharing, noleggio a breve termine, servizi di linea, logistica, ecc.
L’uso di terzi infatti, come previsto dal Codice della Strada, riguarda i casi di:
  • locazione senza conducente
  • servizio di noleggio con conducente e servizio di piazza (taxi) per trasporto di persone
  • servizio di linea per trasporto di persone
  • servizio di trasporto di cose per conto terzi
  • servizio di linea per trasporto di cose
  • servizio di piazza per trasporto di cose per conto terzi
Sono inoltre ammessi alle agevolazioni i veicoli a basse emissioni complessive utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’esercizio di imprese, arti e professioni.
Sono infine ammessi i veicoli che utilizzano combustibili alternativi in modalità esclusiva o doppia come l’idrogeno, i biocombustibili, il metano e il biometano, il GPL e l’energia elettrica che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km acquistati da parte di tutte le categorie di acquirenti.
I veicoli considerati ammissibili possono appartenere a diverse categorie: automobili, veicoli commerciali, ciclomotori, motoveicoli, quadricicli (categorie M1, N1, L1 / L1e, L2 / L2e, L3 / L3e, L4 / L4e, L5 / L5e, L6e, L7e del codice della strada).

Risorse disponibili ed entità dei contributi

Il fondo statale per favorire l'acquisto di veicoli prevede lo stanziamento (in base alla Legge di stabilità 2013) di 40 milioni di euro per il 2013 (1), 35 milioni di euro per il 2014 e 45 milioni di euro per il 2015.

Per il 2013 in particolare i fondi sono ripartiti come segue:
4,5 milioni di euro per l'acquisto, da parte di tutte le categorie di acquirenti (e senza necessità di rottamazione), di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km, con una quota pari a 1,5 milioni di euro riservata all'acquisto di veicoli con emissioni non superiori a 50 g/km;
35,5 milioni di euro per l'acquisto di veicoli destinati all'uso di terzi o utilizzati nell'esercizio di imprese, arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell'attività propria dell'impresa, (dietro obbligatoria rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto), con le seguenti riserve:

- 7 milioni di euro per veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km
- 3,5 milioni di euro per veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km.

La ripartizione delle risorse per il 2014 e il 2015 viene di volta in volta rideterminata in base all'andamento registrato nell'anno precedente, attraverso un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicato entro il 15 gennaio di ciascun anno.

Per i veicoli acquistati nel 2013 e nel 2014:
il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 20% del costo (prima delle imposte), risultante dal contratto di acquisto, con un tetto massimo di:
- 5.000€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km
- 4.000€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km
- 2.000€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.

Per i veicoli acquistati nel 2015
il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 15% del costo (prima delle imposte), risultante dal contratto di acquisto, con un tetto massimo di:
- 3.500€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km
- 3.000€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km
- 1.800€ per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.
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Vediamo a che punto è la situazione che riguarda l'erogazione dei contributi per categoria nella tabella seguente.
Nota di lettura della tabella
Il totale dei fondi disponibili per l'anno 2013 è pari a 39,4 milioni di euro. I valori indicati nella colonna “Quota massima del fondo per specifica categoria di veicolo” fanno riferimento alla porzione massima del fondo idealmente disponibile per categoria di emissione di CO2. Non ha dunque senso sommare i valori della colonna ed il suo totale non ha alcun significato nel contesto della normativa.

Aggiornamento del 27 Marzo.




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domenica 24 marzo 2013

Le turbine eoliche danesi raggiungono un record

Per la seconda volta in due mesi le turbine eoliche danesi hanno battuto un record di produzione, l'ultimo dei quali registrando la  significativa quantità di 3.987 MW inviati nella rete elettrica, ovvero circa 200 MW di più rispetto al record precedente, e, secondo il responsabile stampa di Energinet, Jesper Norskov Rasmussen, a soli 800 MW per soddisfare completamente il fabbisogno energetico di tutta la Danimarca.

Ma non tutta l'energia elettrica prodotta è stata utilizzata all'interno dei confini della Danimarca. Infatti una parte dell'energia è stata venduta all'estero, in un circuito borsistico del mercato elettrico, in Germania, Svezia, Norvegia e in altri paesi in Europa. La Danimarca è il paese europeo con più connessioni  ad alta tensione e cavi sottomarini con i vicini paesi, che consentono al paese di esportare il surplus di energia elettrica e di importare energia elettrica di quando il vento non soffia.

Il governo danese ha deciso che entro il  2020 la metà di tutta l'elettricità danese verrà generata partendo da energia eolica.


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sabato 23 marzo 2013

Produzione industriale a Gennaio 2013

A partire dai dati riferiti a gennaio 2013, gli indici ISTAT della produzione industriale sono diffusi nella nuova base di riferimento 2010=100; di conseguenza, i dati riferiti agli anni 2010-2012 sono stati rivisti. I dettagli del ribasamento degli indici sono illustrati in una specifica nota informativa.
A gennaio 2013 l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenta, rispetto a dicembre 2012, dello 0,8%. Nella media del trimestre novembre-gennaio l'indice scende dell'1,9% rispetto al trimestre immediatamente precedente.
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l'indice diminuisce in termini tendenziali del 3,6% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2012).
Gli indici corretti per gli effetti di calendario segnano, a gennaio 2013, una variazione tendenziale positiva per il solo raggruppamento dei beni di consumo (+0,8%). Diminuzioni significative si registrano per i beni intermedi (-6,0%) e per il comparto dell'energia (-5,0%), mentre una diminuzione più contenuta riguarda i beni strumentali (-4,5%).
Rispetto a gennaio 2012, i settori caratterizzati dai maggiori tassi di crescita sono: le industrie alimentari, bevande e tabacco (+4,8%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,7%), le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+3,5%).
Tra i settori in calo, quelli che a gennaio registrano le diminuzioni tendenziali più ampie sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,2%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,0%).


Il nostro grafico:


Per ricordare come era il nostro grafico a dicembre dello scorso anno nel quale la base di riferimento 100 era fissata al 2005:


I grafici possono essere ingranditi cliccandovici sopra.

I numeri della regressione, il precipizio:


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venerdì 22 marzo 2013

Energia. Abu Dhabi investe in che cosa?

Gli sceicchi di Abu Dhabi investono i loro introiti provenienti dal petrolio in ... ? ... energia rinnovabile. In particolare hanno investito 600 milioni di dollari per un impianto solare a concentrazione. 
Shams 1 centrale elettrica 100 MW  copre due chilometri e mezzo di superficie desertica per produrre energia elettrica grazie a 700 file e più di grandi specchi riflettenti. Specchi parabolici che fanno convergere la luce solare su un tubo nel quale vi è un olio sintetico che innesca la conversione in vapore per produrre elettricità con una turbina. Ci vorranno tre anni per la costruzione dell'impianto per raggiungere l'obiettivo di dare energia a migliaia di case. 
Pure la vicina Arabia Saudita prevede di generare un terzo della propria elettricità da fonte solare in 20 anni, che gli permetterà di destinare più petrolio e gas per l'esportazione. 
Shams 1 rappresenta un decimo della potenza di tutti gli impianti con tecnologia solare termica a concentrazione installati nel mondo. E' in programma la realizzazione, accanto a questo, un  impianto fotovoltaico 100 MW .

Secondo MIT Technlogy Review l'impianto Shams 1 rappresenta una boccata d'ossigeno per la  tecnologia solare termica a  concentrazione a causa del rapido calo dei prezzi dei pannelli fotovoltaici (*) che ha prodotto negli Stati Uniti una rapida demolizione di impianti a concentrazione solare a favore del fotovoltaico. Sempre negli USA , è nei piani di BrightSource Energy la costruzione di un impianto,  Ivanpah , da 377 MW  nel sud della Californiaa e Abengoa ha annunciato questa settimana di avere in programma di sviluppare e finanziare un progetto da 500 MW nel sud della California, denominato Palen Solar Electric Generating System, a torre con tecnologia a concentrazione  solare della BrightSource Energy. Uno dei principali vantaggi degli impianti solari termici oltre PV è che la tecnologia per lo stoccaggio dell'energia con sale fuso è ben conosciuta [così dicono].

(*) Ma esiste qualche 'problemino' se la Suntech ha dichiarato bancarotta. Il gruppo cinese un tempo era il  numero  uno al mondo per la produzione di pannelli solari ha dichiarato l'insolvenza, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua il 20 Marzo, ma è entrato in sofferenza a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea nei mesi scorsi con l'accusa rivolta ai produttori cinesi di avere usufruito di sussidi impropri da parte del governo di Pechino.

Siano dazi se c'è dumpig
La costante crescita dell'energia fotovoltaica in USA
Investimenti per 10 milioni di dollari per la tecnologia CSP



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giovedì 21 marzo 2013

Un altro problema, le raffinerie nazionali, -5% nel 2012

Lo rileva e rivela il sito dei gestori di carburanti rileggendo i dati pubblicati dall'Unione Petrolifera. Non accenna a risolversi la crisi della raffinazione italiana. Secondo gli ultimi dati forniti dall'Unione Petrolifera, nel 2012 le lavorazioni delle raffinerie sono calate del 5% (-5,9% nel 2011) rispetto all'anno precedente con un tasso di lavorazione degli impianti del 79%. Nel dettaglio, la produzione e' stata pari a 81,2 milioni di tonnellate, di cui 73,7 relativa al greggio (-5,7), 6,8 ai semilavorati esteri (+2,8) e 0,7 agli additivi/ossigenati (invariati). 
Le lavorazioni di greggio di proprietà di committenti esteri (incluse nel totale suindicato) sono stimate in 6,2 milioni di tonnellate (+34,9%). Al netto di 8,4 milioni di tonnellate di consumi e perdite, la produzione delle raffinerie è stata di 72,8 milioni di tonnellate. Con riferimento ai 103,1 milioni di tonnellate/anno di capacità di raffinazione effettiva tecnicobilanciata (intesa come quella supportata da impianti di lavorazione secondaria adeguati alla produzione di benzina e gasoli secondo specifica) nel periodo in esame l'utilizzo degli impianti è stato pari al 79% (riferito al greggio e ai semilavorati di importazione).

Potevo chiudere il post senza fare ricorso ad almeno un grafico? No. Infatti ho preparato il grafico della lavorazione delle raffinerie di petrolio a partire dall'anno 2006 al 2012.


Aggiungo un altro grafico relativo al numero degli impianti di raffinazione esistente in Italia dal 1960 al 2009. Si passa da 38 impianti a 16, ma probabilmente sono diminuiti di due unità e più considerando che uno e due sono in manutenzione per aggiornamenti vari.



Che ne dite, è un altro brutto segnale della implosione nazionale?

Un altro problema, le raffinerie nazionali  -5%
- Il Paese spegne i motori delle due ruote -23,6%
- Si fermano i veicoli da lavoro - 31,7% , si torna al 1990
- Crolla ancora a Febbraio il consumo di petrolio -8,7% e dei carburanti - 0,7
- Consumo energia elettrica - 8,1%
- Consumo gas -18,3 %
- Immatricolazioni auto - 17,4 %
- Il crollo del traffico autostradale -7,13%
- Anche il fatturato industriale crolla (-6,3)%


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mercoledì 20 marzo 2013

Il Paese spegne i motori delle due ruote, -23,6%, e l'Europa spegne il motore delle auto

Nel comunicato stampa dell' ANCMA  (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) leggiamo che le immatricolazioni di febbraio delle due ruote con cilindrata superiore ai 50 cc, continuano a scendere: con 8.717 unità si registra un -23,6%, con gli scooter che con 4.915 pezzi segnano -29,9% mentre le moto si fermano a 3.802 vendite pari al -13,6%. Questo mese pesa in media sul totale anno con circa il 6%.  Per i “cinquantini” il calo è analogo agli scooter: con 1.913 registrazioni e un -29,1%.
“La crisi persevera e non si intravede un'inversione di tendenza. L'irresponsabilità della politica continua a pesare su tutti i settori dell'industria e dell'economia - dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA  “Inoltre, la continua non assunzione di responsabilità da parte delle assicurazioni, che continuano a preferire la circolazione di soggetti non assicurati e impongono tariffe insostenibili, comporta un ulteriore freno al mercato. I costi per prendere il titolo di guida in autoscuola, non consoni al periodo di crisi, e l'inadeguatezza delle infrastrutture per le nuove prove pratiche per il conseguimento della patente A, generano un altro blocco alle vendite. Per non parlare di accise, vessazioni, balzelli e difficoltà per ottenere credito al consumo. Dobbiamo assolutamente modificare tale stato di cose e Confindustria Ancma è pronta a confrontarsi con tutti gli attori coinvolti per trovare soluzioni adeguate al momento storico che stiamo attraversando.”
Nel primo bimestre dell'anno l'immatricolato segna un -23,6% con 18.077 veicoli; di cui 10.904 scooter
pari a -27,6% e 7.173 moto pari a -16,6%.
In totale nel primo bimestre del 2013 sono state vendute 22.045 due ruote a motore (immatricolazioni + 50cc), pari al -25% rispetto allo stesso bimestre dell'anno scorso.


Continua la mestizia con un altro comunicato stampa dell'UNRAE per quanto riguarda le immatricolazioni delle auto a livello europeo
L'Europa conferma il trend di flessione iniziato nel 2011: febbraio al livello più basso di sempre

Infatti il mercato europeo dei 27 + Efta perde in febbraio circa 100.000 vendite di autovetture, in flessione del 10,2%, dopo il calo dell'8,5% di gennaio, segno che la situazione del nostro continente non accenna a migliorare e confermando la tendenza al ribasso iniziata ad ottobre 2011. Secondo i dati diffusi oggi dall'ACEA, infatti, nel mese sono state vendute 829.359 auto, portando la riduzione del 1° bimestre dell'anno al 9,3%, con una perdita netta di 180.000 unità, a 1.748.071 immatricolazioni.
I soli 27 Paesi dell'Unione Europea archiviano in febbraio un record negativo assoluto, con vendite di autovetture al più basso livello di sempre.


Germania – Calo a doppia cifra nelle vendite auto: a febbraio -10,5%
Gran Bretagna – dodicesima crescita consecutiva in febbraio (+7,9%)
Francia – gennaio al livello più basso dal 1997, - 12,1%
Spagna – Gli incentivi confermano il cambio di tendenza ma febbraio è ancora in calo (-9,8%)
Italia - negativissima -17.4% con la Fiat che perde, - 15,8  %, con solo il 6,9% del mercato europeo.


Ricordiamo i numeri:

- Il Paese spegne i motori delle due ruote -23,6%
- Si fermano i veicoli da lavoro - 31,7% , si torna al 1990
- Crolla ancora a Febbraio il consumo di petrolio -8,7% e dei carburanti - 0,7
- Consumo energia elettrica - 8,1%
- Consumo gas -18,3 %
- Immatricolazioni auto - 17,4 %
- Il crollo del traffico autostradale -7,13%
- Anche il fatturato industriale crolla (-6,3)%

....la  ripresa ....dell'escatologia apocalittica.



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martedì 19 marzo 2013

L'auto elettrica abbatterà l'inquinamento in Cina

Dall'inizio dell'anno la capitale cinese si confronta con il peggiore inquinamento atmosferico della sua storia, una realtà che ha accelerato la presa di coscienza della popolazione e fatto esplodere le vendite di mascherine [ndr che non serviranno a nulla] di un fabbricante svizzero, come riferisce il sito web Swissinfo. Troppo fumo, troppo gas di scarico,  fatica a respirare, pensionati che non mettono più fuori il naso da casa quando l'aria è troppo viziata. Il mese di gennaio è stato il più inquinato della storia per la capitale cinese. Pechino è stata avvolta dallo smog per 25 giorni. Si sono sfiorati i 1.000 microgrammi per metro cubo di polveri fini (PM 2.5), allorché l'Organizzazione mondiale della sanità fissa a 20 microgrammi il limite da non superare. Se lo smog di gennaio ha ostruito i bronchi dei cinesi, ha perlomeno avuto il merito di aprire loro gli occhi.
Come riportano quotidiani cinesi, anche il Governo cinese si sta rendendo conto che l'inquinamento in città rappresenta uno dei problemi più grandi da risolvere, abbattere in modo drastico il microparticolato di 2,5 micron che mette in serio pericolo la vita dei cinesi. Una delle soluzioni è senza dubbio cominciare a fare ricorso ai veicoli elettrici che hanno emissioni zero locali, per il fatto che i gas emessi dai motori termici contribuiscono per la metà dell'inquinamento cittadino. Ma occorrono aiuti statali poiché le auto elettriche costano molto a causa dell'economia di scala ed occorre superare l'handicap psicologico a cui va incontro l'utente con la sindrome della prestazione, volevo dire sindrome della percorrenza, il timore di rimanere in mezzo di strada con le batterie a zero. Il timore non è del tutto campato in aria infatti non sono molte le colonnine di ricarica installate in città, certamente insufficienti.
Un modo per superare la sindrome è installare progressivamente un numero significativo di colonnine e mettere sul mercato auto con percorrenze non ansiogene, senza dimenticare il ricorso a disincentivi per chi vuole continuare a guidare le auto tradizionali come a Shanghai dove è stata posta una gabella di 30.000 dollari per ottenere la targa. La BYD propone un 'presidio medico ansiolitico' con la sua e6 con autonomia di 300 km ma come contraltare abbiamo un sovrapprezzo non del tutto sufficiente a far scattare l'acquisto dovendo sborsare circa  40.000 dollari. Il meccanismo è da oliare ulteriormente se si vuole raggiungere l'obiettivo governativo dei 5 milioni di auto nel 2020 spingendo la produzione fino a far scattare l'economia di scala in grado di abbassare i costi delle auto elettriche, partendo magari dai taxi nelle città e dalle colonnine di ricarica. Così si potrà pensare a iniziare un percorso che farà abbassare l'inquinamento da polveri sottili prodotte equamente dalle auto tradizionali e da altre fonti. 


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lunedì 18 marzo 2013

Gli autocarri del XXI secolo

Occorre ricordare che qui  abbiamo trattato la vecchia, ma non obsoleta, tecnologia del filocarro. Occorre ricordare che abbiamo creduto nell'elettrificazione dei tratti autostradali come soluzione immediata e semplice da applicare per l'utilizzo del trasporto merci autostradale. Occorre ricordare che riteniamo più conveniente (nella stragrande necessità di utilizzo) il ritorno al filobus cittadino essendo più  economico del tram, quindi il  filocarro,  rispetto a nuove linee ferrate. 
Qui ne abbiamo una conferma.

Come leggiamo in un comunicato stampa pubblicato nel sito web di Scania,  Scania  e Siemens hanno siglato una partnership che prevede l'integrazione della tecnologia Siemens per alimentare mediante l' elettrificazione dei motopropulsori di camion e autobus. La partnership significa che la Svezia potrebbe diventare il primo paese al mondo dotato di  veicoli a trazione elettrica e  strade elettrificate per uso commerciale. Scania ha da tempo esplorato le possibilità di elettrificazione della catena cinematica di autobus e camion, mentre Siemens ha lavorato sulla tecnologia con la quale i veicoli ricevono energia da fili aereo tramite un pantografo sul tetto.  Il progetto verte sulla dimostrazione che sia realmente possibile elettrificare su larga scala lunghi tratti stradali attraverso questa partnership e che il risparmio di carburante sia enorme. Questo progetto è una pietra miliare per il trasporto su strada in quanto è dimostrabile quanto sia concreto il trasporto merci senza far ricorso ai carburanti tradizionali fossili. 




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domenica 17 marzo 2013

Pesce super-radioattivo nel mare di Fukushima

E' sufficiente nominare Fukushima per destare ricordi di terrore in ognuno di noi, il terremoto di due anni fa, era 11 Marzo 2011, l'altrettanto terribile tsunami e il famigerato disastro nucleare della centrale nucleare sulla costa orientale del Giappone. Le conseguenze le ricordiamo tutti, i morti, la distruzione, l'esplosione dei reattori, l'evacuazione della popolazione che si trovava nei dintorni della centrale, gli sforzi dei tecnici per evitare la fusione dei vessel dei reattori, i milioni di litri d'acqua gettata per tentare di raffreddare il nucleo, la terra contaminata per generazioni, l'isolamento di parte dei rifiuti radioattivi. Tutto finito dopo un anno? No, naturalmente, è solo che ne parliamo di meno.
Tra le cose 'marginali' del disastro nucleare che di giorno in giorno capita di leggere nei giornali nipponici c'è anche questo, un pesce pescato che batte ogni record precedente, un pessimo record. Ricordiamo il livello incommensurabilmente alto dello scorfano pescato all'inizio dell'anno scorso (nella foto) nel quale era stata misurata una quantità di cesio, 2.540 volte oltre i limiti di sicurezza. 2.540 volte! Cifra incredibilmente alta, intollerabilmente alta, se non fosse che nei giorni scorsi questa cifra sembra ridicola se confrontata con la nuova misurazione di radioattività su un pesce pescato nei dintorni di Fukushima. 
Infatti, come riporta l'Asahi Shimbun , è stato catturato un grosso greenling, Hexagrammos otakii, uno scorfano che costituisce una prelibatezza della cucina giapponese, nel quale è stata rilevata la presenza di cesio radioattivo 7.400 volte i limiti di sicurezza alimentare imposti dal governo. La stessa azienda proprietaria della terribile centrale nucleare, la Tokyo Electric Power Co.,  ha dovuto confermare che la lettura di 740.000 becquerel per chilogrammo è il più alto valore mai registrato nei suoi campionamenti di vita marina dal disastro del Marzo 2011. 

Per avere un'idea di cosa significhi superare di 7400 volte i limiti di sicurezza alimentare ho voluto fare ricorso alla grafica, schematica, esemplificativa, nella quale un quadratino giallo (in basso a sinistra) rappresenta la soglia 1 mentre il quadrato rosso è la misurazione della quantità nello scorfano pescato in Giappone.


Se non vedete il quadratino giallo cliccate sull'immagine. Cosa altro aggiungere? Meglio stare lontani dal nucleare, in tutti i sensi.



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sabato 16 marzo 2013

Si fermano i veicoli da lavoro - 31,7% , si torna al 1990

 Il titolo del post  è quello del comunicato stampa dell' UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), desolato e crudo, senza speranza, accentuato dal sottotitolo:
Un'altra pesante flessione a febbraio (-31,7%)

Ulteriore pesante calo del mercato dei veicoli commerciali che in febbraio registra la sua diciottesima flessione consecutiva. Nel mese, secondo le stime elaborate dal Centro Studi UNRAE, sono stati immatricolati 7.780 veicoli (autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t), in flessione del 31,7% rispetto agli 11.384 del febbraio 2012, mese che aveva già registrato una riduzione del 28,6%. In soli due anni il mercato si è ridotto di più della metà, portandosi ad un livello mai raggiunto dal 1990, cioè da quando sono disponibili dati ufficiali.

I risultati del primo bimestre indicano un calo del 28,8% e 15.909 veicoli venduti, rispetto ai 22.354 del gennaio-febbraio 2012, perdendo così in soli 2 mesi altre 6.500 immatricolazioni.

“Se l’economia è in fase recessiva, il mercato dei veicoli commerciali sta andando anche peggio – ha detto Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia. L’attuale crisi economica e finanziaria si riflette sulle piccole e medie imprese in termini di disponibilità economica, accesso al credito, riduzione dei consumi e minori esigenze di trasporto delle merci. Di conseguenza, le aziende tendono a mantenere più a lungo i propri veicoli con evidenti ripercussioni in termini ambientali, di sicurezza ed efficienza. Il crollo delle vendite degli ultimi anni sta invecchiando il nostro parco circolante: questo potrebbe rivelarsi un potenziale importante se si realizzassero iniziative di stimolo al suo rinnovo. Ma gli interventi di rilancio dell’economia passano per un quadro politico più stabile”.





Ripassiamo i numeri del  crollo:


- Si fermano i veicoli da lavoro - 31,7% , si torna al 1990
- Crolla ancora a Febbraio il consumo di petrolio -8,7% e dei carburanti - 0,7
- Consumo energia elettrica - 8,1%
- Consumo gas -18,3 %
- Immatricolazioni auto - 17,4 %
- Il crollo del traffico autostradale -7,13%
- Anche il fatturato industriale crolla (-6,3)%

la  ripresa ....



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