Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


lunedì 13 maggio 2013

L'export delle bici è cresciuto del 15% nel 2012, bene le bici elettriche +9.5%

Da  notare nel comunicato stampa dell' ANCMA relativo ai risultati di vendita e produzione delle bici del 2012 rispetto al 2011 un decremento nelle vendite ma un aumento nell'esportazione e la buona introduzione, in crescita delle cosiddette biciclette elettriche, più correttamente da definire biciclette con aiuto di pedalata. Nel totale delle vendite le biciclette a pedalata assistita hanno segnato un incremento del 9.5% occupando il 3% del mercato.



Sono 1.606.014 le biciclette vendute in Italia lo scorso anno, cifra che in termini percentuali significa un -8,2% rispetto al 2011 (1.750.000 unità). Il decremento è dovuto alla crisi economica globale, ma è di poco rilievo se inserito nel contesto più generale. Il settore delle due ruote a pedale resiste meglio di altri che contano perdite a due cifre. Anche la produzione scende, in maniera contenuta con un -9,8% pari a 2.190.075 unità. In positivo il trend delle parti di biciclette: l’export ha realizzato un fatturato di 463 milioni di euro con un +15%; l’import ha totalizzato 302 milioni di euro con +9% rispetto al 2011. Nel complesso la bilancia commerciale di bici e parti in attivo per il 2012 è stata di 161 milioni di euro ed ha riportato un +4,5%.
“I fattori che contribuiscono a questa situazione sono ravvisabili nella considerazione che la bici oggi rappresenta una delle più importanti soluzioni per la mobilità sostenibile” dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e accessori - Si risparmia in consumo di carburante ed emissioni, si guadagna in salute e velocità di trasferimento nelle città congestionate dal traffico. Inoltre, chi decide di pedalare contiene i costi di gestione. Tra i nostri obiettivi sia la promozione e la tutela dell'intero comparto, sia il fare cultura delle due ruote. Attraverso attività che rendano ciclabili le nostre città e infrastrutture nelle zone extraurbane. Ma anche con il cicloturismo. In Germania esistono 7 milioni di cicloturisti che spendono mediamente 1.200 euro l'anno generando un fatturato di 9 miliardi di euro. Per raggiungere questo traguardo, anche in Italia, basterebbe realizzare, con risorse modeste, piste ciclabili che percorrano da nord a sud e da est a ovest il nostro bel paese garantendo anche l’incoming di turisti stranieri. Al nuovo Governo chiediamo provvedimenti che vadano in questa direzione e che puntino a rendere l'Italia un Paese in linea con gli standard delle best practices europee. Studi internazionali dimostrano che un euro investito in ciclabilità ne restituisce 4/5 alla collettività intera”.
Per la prima volta in Italia, è possibile disegnare un prospetto completo del settore bici, grazie allo studio di Confindustria ANCMA, commissionato a GFK Eurisko.
Nel totale vendite a conquistare il primo posto sono le mountainbike (30%), seguite dalle trekking o city bike (32%), le bici da bambino (18%), i prodotti da corsa (7%), le classiche (10%), le elettriche (3%). Le biciclette a pedalata assistita hanno segnato il +9,5%, rispetto al 2011, confermando di essere un fenomeno in espansione soprattutto nelle grandi città. Si tratta di veicolo a due ruote a motore che non necessita di omologazione, a patto che abbia una potenza massima di 250 Watt. Il propulsore assiste il ciclista all'atto della pedalata e si interrompe quando la velocità supera i 25 Km/h oppure quando smette di pedalare. Qualunque bicicletta a pedalata assistita con potenza o velocità maggiori deve essere omologata e considerata ciclomotore a tutti gli effetti. Non sono valide, ai fini omologativi, le indicazioni che ne invitano o ne obbligano l'uso su strade private. Prendono piede anche le bici pieghevoli, seppure siano ancora numeri di nicchia (circa 20.000 pezzi anno). La possibilità di essere trasportate agevolmente come fossero bagagli sui treni ne favorisce la diffusione. Diverse aziende, in proposito, stanno rinforzando la propria gamma anche con modelli a pedalata assistita pieghevoli...
 L'analisi geografica pone il Nord Est al primo posto per le vendite, nonostante una popolazione inferiore in termini numerici rispetto ad altre zone. Da studi di settore emerge che tali regioni d'Italia sono anche quelle nelle quali l'utilizzo delle due ruote a pedale è molto diffuso. In particolare, svettano Veneto ed Emilia Romagna, che ospitano strutture e infrastrutture dedicate alla bicicletta in grado di sostenere l'acquisto e l'uso. Quando esiste il modo di integrare mezzi pubblici veloci con corsie preferenziali per le bici, piste ciclabili, zone 30, ZTL, parcheggi, trasporto sui mezzi pubblici ecco che la bicicletta risulta il veicolo più pratico, rapido e conveniente che esista. Il 50% degli spostamenti all'interno dei centri urbani è inferiore ai 5 Km e la bici risulta essere il mezzo più veloce per spostamenti contenuti in questa distanza.
Il 53% dei negozi specializzati ha dichiarato di aver avuto una diminuzione del fatturato al centro nord e solo il 15% un aumento. Al centro sud, il 50% dei negozi ha dichiarato una diminuzione mentre il 25% ha avuto un aumento. Questo dato si spiega con le vendite di biciclette “elettriche”. In aumento in tutta Italia, ma con un trend di vendita, su valori relativi, maggiore al centro sud Italia.
 Due progetti come la rete BiciItalia, per collegare dal nord a sud il paese, e la Pianura Padana VEN.TO Venezia-Torino (da est a ovest), sono presentati periodicamente ai referenti politici ma mai realizzati, nonostante la modesta richiesta di risorse pubbliche...

La situazione in Europa.
Dati allineati di contrazione delle vendite si riscontrano in tutta Europa. Mediamente la contrazione è generalizzata sugli stessi valori anche nei paesi più ciclabili come Olanda, Germania, Francia e Inghilterra.
Nonostante il calo delle vendite in Italia, il nostro Paese si conferma il maggiore player europeo in termini di assemblaggio di biciclette, insieme alla Germania. La crisi europea si riscontra nel volume delle nostre esportazioni che nel 2012 tocca - 8,5% con 1.261.705 articoli.
Il quadro europeo delle biciclette assemblate illustra che quasi il 60% del venduto in Europa è montato proprio nel vecchio continente. Un dato unico al mondo. In tutti gli altri continenti la vendita di biciclette è al 95% di origine asiatica. Dal 1994 l'Europa della Bicicletta utilizza a suo vantaggio i TDI, Trade Defence Instruments. Nel pieno rispetto di una normativa comunitaria, permettono agli stati membri di difendersi dalle importazioni illegali, sovvenzionate, contrabbandate da paesi complici, offerte a prezzi di dumping.
Dumping è un termine che riporta ad una strategia commerciale molto precisa. E’ l'azione di vendita di una particolare categoria di prodotti ad un prezzo molto basso per un periodo limitato di tempo al fine di annientare la concorrenza locale di quella regione impadronendosi del mercato. Raggiunto tale obiettivo, l'industria che ha operato in regime di dumping ottiene il monopolio e può riposizionare i prezzi che le consentiranno di riprendere nel tempo gli investimenti fatti per raggiungere tale scopo. I TDI sono dunque a favore dell'industria comunitaria per impedire tutto questo. Confindustria ANCMA ha, da anni, un ruolo da protagonista, a livello europeo, per contrastare comportamenti illegali.




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1 commento:

Mauro ha detto...

Saranno assemblate in europa/italia ma molte parti sono cinesi.
Non riesco più a trovare camere'aria e copertoni europei (figuriamoci italiani)
E la qualità/durata di questi si è perfettamente allineata agli standard cinesi. (Leggi pessima)