Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 25 settembre 2013

Il retrofit elettrico made in Germany

Un'auto che ha percorso qualche decina di migliaia di chilometri su strada (o centinaia) con un motore endotermico è destinata ad essere rottamata per varie ragioni dovute alla perduta efficienza del motore o eccessivo inquinamento atmosferico. Rottamare significa perdere, distruggere tutta quell'energia impiegata nella sua realizzazione a scapito di una sana e buona prassi che dovrebbe essere quella del riutilizzo, trasformazione, riutilizzo mediante un parziale rinnovo e adeguamento tecnologico. Gettare ciò che non è riutilizzabile (riciclando i metalli e le plastiche con opportuni trattamenti) e continuare a usufruire di ciò che è utilizzabile costituisce la filosofia del  retrofit elettrico, convertendo in elettrica la 'vecchia' auto con un opportuno kit elettrico di trasformazione. Non significa assiemare un motore, un azionamento elettronico, delle batterie e altri gadget di interfacciamento, bensì proporre un'alternativa tecnologicamente all'avanguardia e affidabile. Si può fare? Si!

Lo abbiamo dimostrato (chi?) facendolo nel lontano 2007 con il cinquino, prendendo un motore elettrico affidabile e le batterie più avanzate tecnologicamente per l'epoca, la batterie a litio polimeri. La storia la conoscete, immagino, altrimenti la potrete (ri)leggere nei vecchi posti su MondoElettrico. Da allora l'associazione del retrofit (Eurozev) ha diffuso l'idea e aperto la strada legislativa per facilitare l'applicazione in Italia, tanto è vero che si sono viste sempre più appassionati seguire l'esempio con sbocchi anche a livello industriale con l'azienda italiana che ha realizzato un vero e proprio kit di conversione della Smart Fortwo.
Sembra che l'idea piaccia anche in Germania se è vero (e lo è) quanto abbiamo letto un paio di giorni fa  in una rivista tedesca (da dove provengono le foto del modello VW) specializzata nella diffusione di notizie e informazioni sull'automotive.  La traduzione, sia pure con il traduttore automatico online, rende bene l'idea di quelle che sono le caratteristiche del kit. "Per promuovere questo progetto le aziende tedesche hanno deciso di installare il kit su un Volkswagen Maggiolino del 1997. Il tradizionale propulsore boxer è stato rimosso in favore di un motore elettrico capace di erogare una potenza pari a 35 cavalli. Inoltre è doveroso sottolineare che i 149 Nm di coppia massima non sono disponibili fin da subito bensì vengono erogati gradualmente. Con gli 80 chili delle batterie il peso complessivo del Volkswagen Maggiolino, che per l'occasione sfoggia una vivace livrea verde-bianca, sale a quota 850 Kg. La velocità massima è di 105 km/h mentre l'autonomia è di 120 km."


La disposizione del pacco batteria.


...e la storia del retrofit continua.



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12 commenti:

Carlo ha detto...

Quindi il binomio donna-motori è radicato in ogni settore della nostra civiltà. Anche gli elementi più validi, creativi ed innovatori non riescono a resistere alla tentazione di schiaffare una bella t*p*na davanti al cinquino.
Pazienza, l'estinzione non è lontana.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Carlo, se preferisci altre immagini, cliccando sui link, ne trovi decine con noi 'belli' del cinquino elettrici.

Carlo ha detto...

Bah! Scegliene tu un'altra da mostrare!
E' una figlia quella che hai sulle spalle? Falle un piacere, ti costa poco.

Carlo ha detto...

Ma davvero non riuscite a capire il messaggio subliminale che mandate? Ho manifestato il mio fastidio anche al Prof. Bardi, che aveva postato la stessa immagine, ed anche lui non è stato in grado di ammettere che quell'immagine svilisce la dignità delle donne tutte. E l'ha lasciata nel post, esattamente come te.
Comprendo se lo fa un produttore di auto (di sfruttare l'immagine della donna), ma se addirittura lo fate anche voi senza fini di lucro vuol dire che il maschilismo ha corrotto ogni mente di questo arretrato paese.
Con questo chiudo la polemica, tanto non credo che questo blog abbia molti lettori, il danno è limitato.
Cordialmente

Massimo J. De Carlo ha detto...

Carlo, hai provato a ipotizzare che il fastidio è un problema tuo? Non c'è nulla che svilisca l'immagine della donna. Una ragazza in un decoroso tailleur (o vestito lungo)? In una posa senza ammiccamenti di sorta? Inoltre la foto è del tutto casuale. Inoltre non pensi che quella bambina sulle spalle del padre, che tu citi, possa essere invece orgogliosa del fatto che qualcuno lavori per migliorare l'aria che respira, che i suoi figli un giorno possano non dover respirare l'aria metifica delle marmitte come al contrario è stata costretta a fare lei? Pensaci e datti un po' di risposte in merito.
Non mi dispiace, infine, darti una 'brutta' (per te) notizia, MondoElettrico è ai primi posti delle classifiche settoriali.
Le critiche sono ben accette, meglio se più costruttive.
Buon proseguimento e ciao.

Carlo ha detto...

Già, usare il corpo di una donna avvenente per pubblicizzare un "prodotto" non è mercificazione del corpo della donna, è solo un caso. Vabbé, se ci credi tu ci credo anche io.

I complimenti te li ho fatti nel commento precedente, la critica te la faccio perché ho stima di te, mica scrivo alla RAI perché fa vedere il lato B in prima serata!

Se il tuo blog ha successo mi fa piacere, vengo ogni giorno a leggere il tuo post e ne sono felice. Quindi la critica è utile.

Chiediti tu invece del perché non riesci ad accettare una critica argomentata e presentata in modo urbano.

Chiediti anche perché senti il dovere di elencare i tuoi meriti, quando io ho semplicemente criticato una immagine nel tuo blog, non la tua persona o il tuo lavoro.

Sempre cordialmente.

p.s. mi scuso, avevo promesso di chiuderla e non ne sono stato capace.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Non si 'pubblicizza' nessun 'prodotto' e non si 'mercifica' un bel niente.

Carlo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Massimo J. De Carlo ha detto...

Caro Carlo, se non sei un 'anonimo' 'provocatore' ti suggerisco di continuare la conversazione in privato.

Silvano Robur ha detto...

Salve a tutti.
Volevo sapere se esistono in commercio dei gruppi elettrogeni da agganciare al veicolo retrofittato in maniera da estendere l'autonomia.

Silvano Robur

Silvano Robur ha detto...

Salve a tutti.
Volevo sapere se esistono in commercio dei gruppi elettrogeni da agganciare al veicolo retrofittato in maniera da estendere l'autonomia.

Silvano Robur

Massimo J. De Carlo ha detto...

Ciao Silvano, non molto tempo fa è uscito un articolo di un prodotto francese in via di sviluppo e commercializzazione.