Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 31 dicembre 2014

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali e del comparto energetico

Nel mese di novembre 2014 l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'1,2% rispetto a novembre 2013.

I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,2% rispetto ad ottobre e dell'1,6% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra un aumento dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,4% in termini tendenziali.

I prezzi dei beni venduti sul mercato estero diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente (con variazioni negative dello 0,3% per l'area euro e dello 0,1% per quella non euro). In termini tendenziali si registra una diminuzione dello 0,1% (con un calo dello 0,5% per l'area euro ed un aumento dello 0,2% per quella non euro).

Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell'indice generale, per il mercato interno quello più rilevante deriva dal comparto energetico (-1,8 punti percentuali). Sul mercato estero, i contributi più ampi alla diminuzione derivano dall'energia e dai beni intermedi per l'area euro (per entrambi -0,3 punti percentuali) e dall'energia per quella non euro (-0,4 punti percentuali).

Il settore di attività economica per il quale si rileva il calo tendenziale dei prezzi più marcato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni dell'8,9% sul mercato interno e del 10,5% su quello estero.

Comunicato stampa Istat

Con i dati forniti dall'Istat abbiamo relaizzato alcuni grafici esplicativi

I nostri grafici

Come abbiamo letto nel comunicato stampa i prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'1,2% rispetto a novembre 2013 e qui vediamo l'andamento dal 2000 ad oggi 


Qui vediamo 3 grafici dello specifico comparto dell'energia.

Energia e prodotti petroliferi raffinati.


I carburanti, i prodotti da riscaldamento e altri combustibili.


 I prezzi dei bitumi e l'energia elettrica col gas, vapore e aria.


Dal 2010/2012 in costante caduta.


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martedì 30 dicembre 2014

Il primo aereo ibrido elettrico con ricarica delle batterie in volo

I ricercatori dell'Università di Cambridge, in collaborazione con la Boeing, hanno testato con successo il primo aereo ad essere alimentato da un sistema di propulsione ibrido-elettrico in parallelo, in cui un motore elettrico e un motore a benzina lavorano insieme per muovere l'elica.

Il velivolo dimostrativo consuma fino al 30% in meno di carburante rispetto di un aereo analogo con un motore alimentato solo dal carburante liquido. Il velivolo è anche in grado di ricaricare le batterie durante il volo, e questo accade per la prima volta nella storia del volo.

Il prototipo si basa su un aereo monoposto già disponibile in commercio e il suo motore ibrido è stato progettato e costruito dagli ingegneri di Cambridge con il sostegno finanziario Boeing. Il velivolo utilizza una combinazione di un motore a pistoni 4 tempi e un motore / generatore elettrico, accoppiato attraverso la stessa puleggia motrice per far girare l'elica. Durante il decollo e la salita, quando è richiesta la massima potenza, il motore elettrico e il motore termico lavorano insieme per alimentare la propulsione, ma una volta che l'altezza di crociera viene raggiunta, il motore elettrico può essere commutato in modalità generatore per ricaricare le batterie o utilizzato in modalità motore d'assistenza per minimizzare il consumo di carburante. Lo stesso principio con cui lavora una vettura ibrida/parallela.

Fino a poco tempo fa, le batterie erano troppo pesanti e non avevano sufficiente capacità di energia ma, con l'avvento di  batterie  migliori al litio-polimero, l' aereo ibrido - sia pure su scala ridotta - sta ora iniziando a diventare funzionale alle necessità d'uso.
I voli di prova per il progetto ha avuto luogo presso la Sywell Aerodrome, nei pressi di Northampton. Questi test consistevano in una serie di "balzi" lungo la pista, seguito da voli più lunghi di valutazione ad un'altezza di oltre 1.500 metri.

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lunedì 29 dicembre 2014

I fatti del petrolio USA in sintesi e autosufficienza (un miraggio)

PETROLEUM FACTS AT A GLANCE – November 2014 API  release

1. Total petroleum products delivered to the domestic market in November 2014: 19,858,000 b/d (November 2013: 19,491,000 b/d). [API]

2. U.S. petroleum imports (crude & products) in November 2014: 8,898,000 barrels per day (November 2013: 9,385,000 b/d). [API]

3. Total imports in November 2014 as a percentage of total domestic petroleum deliveries: 44.8 percent (November 2013: 48.2 percent). [API]

4. Persian Gulf petroleum imports (net) in September 2014 as a percentage of total imports: 32.0 percent (September 2013: 36.9 percent). [DOE]

5. Average price for a barrel of OPEC crude oil for November 2014: $75.57 per barrel. (November 2013: $104.97 per barrel). [OPEC]

6. Average U.S. refiner acquisition cost in October 2014 for a barrel of crude oil: $84.39 per barrel. (October 2013: $100.41 per barrel) [DOE]

7. U.S. crude oil production in November 2014: 9,057,000 b/d (of which 558,000 b/d was Alaskan) (November 2013: 7,885,000 b/d). U.S. production of natural gas liquids in November 2014: 3,168,000 b/d (November 2013: 2,747,000 b/d). [API]

8. U.S. marketed natural gas production in September 2014: 76.3 billion cubic feet per day (September 2013: 71.0 billion cf/d). [DOE]

9. U.S. deliveries from primary storage of motor gasoline in November 2014: 9,090,000 b/d (November 2013: 8,923,000 b/d). [API]

10. U.S. deliveries from primary storage of distillate fuel oil (home heating and diesel) in November 2014: 3,939,000 b/d (November 2013: 3,893,000 b/d). [API]

11. Average active rotary drilling rigs in the U.S. in November 2014 was 1,925 (all‐time
high of 4,530 announced 12/28/81; record low of 488 announced 4/23/99). [Baker Hughes Inc., Houston]

Beh! Che dire se non puntualizzare quanto sia incontrovertibile il fatto che gli USA sono lontanissimi dall'autosufficienza produttiva nazionale e che sono sempre legati saldamente alla necessità di importare petrolio dall'estero come vediamo dai tips in particolare il n. 3, ben il 44,8% (quarantaquattro virgola otto percento). Amen.

Sempre facendo fede ai dati secondo l'API (American Petroleum Institute) vediamo, di quel 44,8% di petrolio importato, le varie fonti di approvvigionamento estero.


Ultimo dato. L'andamento del prezzo  della benzina alla pompa negli USA (media tra tutti gli Stati) estratto dal sito web ufficiale EIA, da gennaio 2014 al 22 Dicembre scorso quando era 2,403 dollari al gallone ovvero 0,521 Euro al litro.






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giovedì 25 dicembre 2014

Commercio: Coldiretti, nel 2014 cresce solo spesa low cost

Ora non mi vengano a dire i signori ottimisti a prescindere (e a vanvera) che i risparmi crescono e questo significa che il benessere è diffuso. Il benessere sarà accresciuto e goduto dai soliti noti, quel 10 per cento della popolazione italiana che si sta pappando tutta la 'ricchezza' del Paese ma per la restante parte le cose vanno a peggiorare ogni giorno di più nell'indifferenza quasi totale degli amministratori sopra innominati. Lo capiamo dall'articolo sul sito web della Coldiretti. Questo.

​Nel 2014 cresce solo la spesa low cost nei discount che fa segnare un aumento del 2,4%  mentre calano tutte le altre forme distributive sia alimentari che non. E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2014 che evidenzia un calo generale dell’1,3 per cento. A far scendere ulteriormente il valore degli acquisti, sono state le strategie di risparmio con quasi un italiano su tre (32 per cento) che fa regolarmente scorta di cibo in offerta mentre la metà degli italiani (49,8 per cento) dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa per non essere travolto dagli acquisti di impulso, secondo una analisi Coldiretti/Censis. Un segno negativo nelle vendite si rileva nella grande distribuzione (- 0,6 per cento), ma un vero tonfo si rileva per le piccole botteghe, soprattutto alimentari, con un calo del 2,6 per cento che ne mette a serio rischio la sopravvivenza. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente mentre il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina – sottolinea la Coldiretti - evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell'intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.



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mercoledì 24 dicembre 2014

Fatturato e ordinativi dell'industria ad ottobre

Leggiamo i comunicato Istat e poi aggiungiamo i nostri grafici illustrativi dell'andamento nel tempo.

A ottobre il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra un aumento dello 0,4% rispetto a settembre, con un incremento sia sul mercato interno, sia su quello estero (rispettivamente +0,4% e +0,3%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,4% per il fatturato interno e +1,7% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come ad ottobre 2013), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,7%, con un calo dell'1,4% sul mercato interno ed un incremento dello 0,8% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+3,0%), mentre registrano flessioni per l'energia (-2,8%), per i beni di consumo (-0,3%) e per i beni intermedi (-0,2%).

L'indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,7%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.

Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,7%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,4%).

Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale dello 0,1%, sintesi di un aumento dell' 1,5% degli ordinativi interni e una flessione dell'1,9% di quelli esteri.

Nel confronto con il mese di ottobre 2013, l'indice grezzo degli ordinativi segna una flessione dello 0,2%. La riduzione più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-10,9%), mentre il maggiore aumento si osserva nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (8,1%).


Qui di seguito i grafici che abbiamo preparato con i dati forniti dall'ISTAT.

I nostri grafici

Fatturato dell'industria dal 2012, base 2010 = 100

 
Ordinativi dell'industria dal 2012, base 2010 = 100



Insomma, un grande problema di staticità, niente espansione.



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martedì 23 dicembre 2014

I consumi energetici delle famiglie italiane

Cosa ci dice l'Istat sui consumi energetici delle famiglie? Ecco il comunicato stampa diffuso sul proprio sito.

La quasi totalità delle famiglie risiede in abitazioni dotate di impianto di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua, mentre i sistemi per il raffrescamento risultano meno diffusi; ne sono in possesso solo 3 famiglie su 10. Sono ampie le differenze territoriali nella diffusione di apparecchiature per il condizionamento: ne risultano dotate solo l'1,5% delle famiglie residenti in Valle d'Aosta e quasi il 50% di quelle che risiedono in Sardegna.
Il tipo di impianto più diffuso è l'autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l'acqua calda (74). Gli apparecchi singoli vengono utilizzati più frequentemente nel Mezzogiorno, i centralizzati nel Nord.
La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento dell'abitazione e dell'acqua è il metano, utilizzato da oltre il 70% delle famiglie.
Nel 2013, le famiglie hanno complessivamente speso per consumi energetici oltre 42 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia pari a 1.635 euro.
La spesa per consumi energetici delle famiglie è più elevata al Nord e più contenuta nel Mezzogiorno, con un differenziale che supera i 400 euro (30% in più delle spese sostenute nel Mezzogiorno).
La spesa media annua cresce in ragione sia del numero dei componenti sia della loro età. Una famiglia monocomponente giovane spende in media circa 650 euro in meno rispetto a una coppia con 3 o più figli.

Gli impianti di riscaldamento dell'abitazione restano accesi tutti i giorni durante la stagione invernale per l'87% delle famiglie, con sensibili differenze territoriali (98% a Bolzano e 62% in Sicilia).
L'impianto di riscaldamento viene utilizzato, in media, per circa 8 ore al giorno, più nel pomeriggio (quasi 4 ore e mezzo) che non nelle fasce mattutine (2 ore e mezzo circa) o notturne (circa un'ora).
Le famiglie residenti al Nord accendono in media due ore in più rispetto a quelle del Centro e tre ore e mezzo in più rispetto a quelle del Mezzogiorno.
A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti delle lampadine utilizzate.

Le famiglie dichiarano di aver effettuato investimenti sul fronte del risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l'energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento dell'abitazione, il 15% per il riscaldamento dell'acqua e, infine, il 10% per il condizionamento.

Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all'anno) mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due).
La metà delle famiglie che utilizzano legna ricorre (parzialmente o totalmente) all'autoapprovvigionamento. La quercia è il tipo di legname più utilizzato.


 I nostri grafici

Qui vediamo l'evoluzione nella realizzazione di isolamenti termici nelle abitazioni da prima del '900 ad oggi.


Altri 4 grafici.
La tipologia di impianto familiare unico o prevalente di riscaldamento dell'abitazione, per fonte di alimentazione dell'impianto, composizione percentuale.

Riscaldamento abitazione

Impianto centralizzato


 Impianto autonomo


Apparecchi singoli fissi


Il totale che comprende tutti i sistemi precedentemente visti


Adesso vediamo come le famiglie riscaldamento l'acqua per fonte di alimentazione dell’impianto, composizione percentuale (per tipologia di impianto unico o prevalente). Altri 4 grafici.

Riscaldamento acqua

Impianto centralizzato

 
Impianto autonomo

 
Scaldabagni e altri apparecchi singoli fissi

 
Il totale che comprende tutti i sistemi precedentemente visti


Forse bisognerebbe spingere di più sull'uso diretto dell'energia elettrica e meno sul metano (e altri surrogati energetici) per i consumi domestici di energia sia per il riscaldamento dell'acqua che per il riscaldamento abitativo. In questo modo si abbatterebbero notevolmente gli inquinanti particolarmente dove esistono concentrazioni umane, paesi, città, metropoli, spostando l'inquinamento stesso intorno alle centrali termiche (elettriche) che di solito sono (o dovrebbero essere) lontano dai centri urbani. Tenendo conto del fatto che è più facile controllare una grande centrale che tante piccole centraline termiche situate in ogni singolo appartamento sicuramente avremmo meno inquinamento compreso quello dei gas climalteranti. Quindi meglio adottare gli impianti di termosingolo, centralizzati, riscaldatori tutti elettrici piuttosto che a metano o altri carburanti bio o tradizionali derivati dal petrolio. Se poi agevoliamo l'utilizzo di piccoli impianti fotovoltaici familiari e condominiali ed anche quelli di grandi dimensioni insieme all'eolico e miniidro potremmo svincolarci più facilmente dal gas (e altrro) incrementando il consumo di elettricità con varie ricadute positive sia dal punto di vista sanitario che economico/strategico.



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lunedì 22 dicembre 2014

La produzione nazionale di energia elettrica e la componente rinnovabile di Novembre

Dopo avere parlato del consumo di energia elettrica in Italia ad Novembre chiudiamo il discorso con uno sguardo alla produzione nazionale ed in particolare la componente rinnovabile.
Prima di tutto, la produzione nazionale
Nel mese di Novembre 2014 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’82,8% con produzione nazionale 20.583 GWh con un regresso del 6,7 % rispetto a Novembre 2013.

 La componente rinnovabile. Sono in crescita le fonti di produzione
idrica (+2,3 %)
fotovoltaica (+5,5 %) e
geotermica (+0,5 %).

 In flessione, invece,   eolica (-24,8  %),

Ricordiamo inoltre che la componente termoelettrica (non rinnovabile) è calata dell' 8,4%.


I nostri grafici

Per aiutarci nella comprensione, con un approccio visivo, abbiamo realizzato come al solito, alcuni grafici.

La produzione nazionale dal 2009.



 
La quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili .



L'andamento mensile delle varie componenti rinnovabili



La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.



La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.


 
 Per ultimo il grafico del rapporto tra l'idroelettrico e gli altri apporti da rinnovabili accorpate.




Per concludere aggiungiamo che con le rinnovabili abbiamo coperto per il 34,2% della produzione nazionale di Novembre e per il 38,7 % la produzione dei primi 11 mesi dell'anno in corso, che rappresenta il 33,6% di tutti i consumi nazionali.



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venerdì 19 dicembre 2014

In crisi i consumi dei carburanti a Novembre (e non solo), -1,6%. Benzina -4,7%, gasolio -0,6%, gpl -3,9%

I consumi petroliferi italiani nel mese di novembre 2014 sono ammontati a circa 4,5 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 6,8% (‐329.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013 [come abbiamo visto ieri].

In particolare, la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di novembre è risultata pari a circa 2,4 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un regresso dell’1,6% (‐39.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013.
I prodotti autotrazione, a parità di giorni di consegna, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo del 4,7% (‐29.000 tonnellate) rispetto a novembre 2013, mentre il gasolio autotrazione dello 0,6% (‐10.000 tonnellate).

La benzina, nel periodo considerato, [primi 11 mesi] ha mostrato una flessione dell’1,9% (‐141.000 tonnellate), il gasolio un rialzo dell’1,4 % (+283.000 tonnellate).
Nei primi undici mesi del 2014 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a 28 milioni di tonnellate, evidenzia un aumento dello 0,5% (+ 142.000 tonnellate).

16 dicembre 2014 –   Comunicato stampa Unione Petrolifera


I nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Qui di seguito vediamo i grafici dei carburanti per autotrazione in sequenza mensile dal 2007.

I consumi di benzina a Novembre sono al livello più basso degli ultimi 8 anni ...


 ...  i consumi di gasolio  pure al livello più basso degli ultimi 8 anni ... 


Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi in sequenza per il gasolio e la benzina.


Vediamo qui sotto il grafico relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire Dicembre 2007 per la benzina.  Costantemente giù.


...e il gasolio, prepotente il tracollo dal picco di fine 2010 fino ad oggi.


Trattiamo adesso i grafici dei carburanti insieme, cioè della benzina + gasolio negli anni solari dal 2007.  In sequenza mensile

 
  L'ultimo grafico è sempre il più significativo tracciando la somma dei 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Consumi stabili ma in leggerissima discesa sempre a fondo alla valle..

 

Diamo un'occhiata anche al consumo d GPL da trazione essendo esso un derivato del petrolio. Stesso esito. Il consumo di GPL nei 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Scendono.



  Indicatori non positivi per lo stato della nostra economia, nei termini che scrivevamo ieri..




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