Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 31 luglio 2015

Il noleggio a lungo termine si fa elettrico


POST COMMERCIALE

Il noleggio a lungo termine si proietta nel futuro e viaggia verso il rispetto dell’ambiente e consumi ridotti attraverso l’offerta di veicoli elettrici e ibridi. Questa soluzione permette ad aziende, liberi professionisti e amministrazioni pubbliche di poter noleggiare per un periodo di tempo che varia dai 24 ai 60 mesi una o più vetture elettriche con un occhio di riguardo all’ambiente e al risparmio.
 Il noleggio a lungo termine di veicoli elettrici gode dei vantaggi che appartengono a questo tipo di formula che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede e sta diventando la soluzione ideale per molte aziende, privati e professionisti. I servizi inclusi nel canone mensile sono molteplici e alleggeriscono le preoccupazioni della gestione abituale dell’auto. Il canone di noleggio comprende infatti  tassa di proprietà, immatricolazione, assicurazione RCA, assicurazione furto e incendio, copertura assicurativa contro atti vandalici, eventi atmosferici oltre alla copertura cristalli. Dal punto di vista della gestione vera e propria del veicolo, il noleggiatore è in pratica esonerato dai problemi relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria, essendo inclusa nel canone mensile così come il soccorso stradale e l’assistenza telefonica 24 ore su 24.
Rispetto all’acquisto o al leasing, il noleggio a lungo termine permette d pianificare al meglio i costi fissi, e permette di evitare sorprese indesiderate, in quanto il canone mensile comprende una formula che possiamo definire “all inclusive”. Anche i problemi dovuti all’immobilizzo di somme di denaro o eventuali svalutazioni della vettura, possono essere superati attraverso la formula del noleggio a lungo termine: al termine del contratto infatti è possibile continuare il noleggio, sostituire l’auto con una nuova o semplicemente restituire la vettura.
Oltre a questi vantaggi, noleggiare un’auto elettrica permette di circolare liberamente nelle aree ZTL, senza problemi di accesso, ideale per chi per esempio deve attraversare centri storici o aree pedonali. Da non dimenticare che la maggior parte delle città si stanno attrezzando per favorire l’uso di veicoli elettrici attraverso la costruzione dei punti di ricarica.


Anche Go Car, azienda specializzata nel noleggio auto a lungo termine, nel corso degli anni si è sensibilizzata alla questione del rispetto dell’ambiente, ampliando l’offerta con auto elettriche di ultima generazione. Tra gli ultimi modelli possiamo trovare piccole citycar, come BMW i3 REX che garantisce un consumo energetico di 11,4 kWh/100 Km, berline a due posti come la e-Golf 115 CV e la Nissan Leaf.
Favorire il rispetto per l’ambiente e risparmiare sui consumi sono ulteriori elementi che si vanno a sommare dunque ai già numerosi vantaggi che fanno del noleggio a lungo termine una formula ideale per imprese, liberi professionisti e pubbliche amministrazioni. 


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giovedì 30 luglio 2015

Rinnovabili? No!. Auto elettriche? No! Auto a pistoni e aiuti di Stato? Siiiiiiiiiiiii!

Non so se avete letto l'articolo de Il Fatto Quotidiano online che riguarda la prefazione del rapporto sul mercato automotive presentato a Palazzo Madama dall'ex giornalista ed ora parlamentare Pd. In sostanza "auspica l'intervento pubblico per attirare in Italia altri produttori oltre a Fiat Chrysler." Dichiara: "Meglio mettere qui le risorse piuttosto che finanziare le rinnovabili". "Sì anche all'intervento senza complessi del Fondo Strategico della Cassa depositi e prestiti".
Curiosa questione così come viene proposta da Mucchetti. A parte che la Ue non ammette aiuti di stato alle aziende, a parte che il settore automotive è destinato ad un ridimensionamento più prima che poi, il parlamentare dimostra che il pensiero è rivolto al passato, oltretutto ad un passato remoto slegato dalle necessità del presente.
Come non bastasse aggiunge un'altra perla. Oltre che con le rinnovabili che probabilmente ci hanno salvato dai picchi di richiesta di energia elettrica in questa bollente estate (lo vedremo meglio nei prossimi giorni su questo Blog) se la prende con ... le auto elettriche.
"Quanto agli incentivi, spiega il senatore a ilfattoquotidiano.it, non dovrebbero essere riservati alla produzione di auto elettriche o ibride: “L’auto elettrica è uno slogan, l'inquinamento dipende da come produci l'elettricità. Quanto all'ibrido, Toyota lo fa da dieci anni, non è particolarmente innovativo. Per capire dove conviene investire bisogna ascoltare le imprese e i tecnici”. In ogni caso, “meglio mettere qui le risorse scarse dello Stato piuttosto che finanziare attività irrilevanti dal punto di vista economico come la produzione di energia da fonti rinnovabili“. Che secondo Mucchetti hanno ricevuto nel biennio 2013-2014 contributi per 27 miliardi, “verosimilmente meno del valore attualizzato del supporto della mano pubblica negli ultimi quarant’anni a Fiat”..."

Tralascio ogni commento, a me viene da ridere.



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mercoledì 29 luglio 2015

La tecnologia delle auto elettriche del '12 ... 1912



Siamo nel 1912, poco più di un secolo fa, quando l'auto elettrica era pronta per circolare su strada e già circolava da alcuni decenni, quando ancora la benzina si trovava in farmacia. Qui vediamo una gentile ed elegante signora o signorina pronta a girare la manopola del caricabatterie per riempire il 'serbatoio chimico' di elettroni.

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martedì 28 luglio 2015

Tira a tutto spiano la domanda di petrolio, derivati e gas negli USA, crescendo sia a Giugno che nel 2 ° trimestre

La domanda totale USA di prodotti petroliferi è cresciuta del 4,2 per cento da giugno 2014 al media 19,6 milioni di barili al giorno in giugno. Nel secondo trimestre, la domanda è aumentata del 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La domanda e la produzione di petrolio e prodotti raffinati è cresciuta quasi su tutta la linea nel corso dell'ultimo anno" ", ha detto API capo economista John Felmy. "In particolare, la  domanda di  benzina per il mese scorso ha raggiunto il livello più alto dall'estate del 2007.

La domanda di benzina è salito il mese scorso del 3,5 per cento da giugno 2014 a media più di 9,3 milioni di barili al giorno. Queste consegne sono state al più alto per ogni mese dall'agosto 2007. Le consegne di benzina nel secondo trimestre è aumentato del 2,6 per cento rispetto allo scorso anno.

Le consegne di distillati sono aumentate del 1,3 per cento rispetto all'anno precedente con una media di 3,9 milioni di barili al giorno. Nello stesso periodo, è cresciuta la domanda per il carburante degli aerei (0,6 per cento), combustibile residuo (3,1 per cento) e "altri oli" (8,9 per cento).

Di quasi 9,8 milioni di barili al giorno è la produzione di petrolio greggio nel mese di giugno aumentato del 12,5 per cento rispetto all'anno precedente. Questo è il nuovo livello record per il mese di giugno e il più alto per ogni altro mese dall' aprile 1971. Nel secondo trimestre, la produzione di petrolio greggio ha guadagnato 12,9 per cento anno su anno.

Per il gas naturale liquido (NGL) la produzione ha fissato un nuovo record il mese scorso, con una media di quasi 3,4 milioni di barili al giorno. Questo è stato del 10,3 per cento in più rispetto all'anno precedente. La produzione nel secondo trimestre è aumentato del 11,4 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2014.

Secondo gli ultimi rapporti da Baker-Hughes, Inc., il numero di piattaforme petrolifere e di gas negli Stati Uniti nel mese di giugno è stato 861, un calo del 3,1 per cento da al mese precedente e il 53,7 per cento al di sotto del livello dell'anno prima, il conteggio più basso dal gennaio 2003.

Le importazioni di petrolio totale degli Stati Uniti in giugno in media 9,1 milioni di barili al giorno, sono del 3,3 per cento in più di un anno fa, ma il secondo livello più basso per il mese dal 1993. Nel frattempo, le importazioni di petrolio greggio è sceso 1,1 per cento di poco inferiore al 7,0 milioni di barili al giorno - al di sotto tale marchio per la seconda volta dal febbraio 1996.

La produzione di benzina è diminuito del 0,3 per cento da giugno 2014 al media 9,9 milioni di barili al giorno. La produzione di combustibile distillato è aumentato del 3,5 per cento in quel periodo per circa 5,1 milioni di barili al giorno, il livello più alto mai giugno. Produzione di benzina e distillati con  nuovi livelli record di tutti i tempi.

Gli ingressi in raffineria nel mese di giugno sono aumentati del 5,0 per cento rispetto allo scorso anno a un livello record per il mese a quasi 16,9 milioni di barili al giorno. Le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati sono aumentate del 12,6 per cento rispetto allo stesso periodo in media circa 4,7 milioni di barili al giorno, il livello più alto mai giugno.

Il tasso di utilizzo della capacità di raffinazione del mese scorso in media sopra 90,0 per cento per la terza volta quest'anno al 94,4 per cento. Questo è stato fino a 2,4 punti percentuali da maggio e fino 4,1 punti percentuali rispetto al giugno 2014. capacità di raffineria utilizzabile di API è stato 17,873 milioni di barili al giorno.

Le scorte di petrolio greggio nel mese di giugno hanno guadagnato 22,0 per cento rispetto all'anno precedente, con una media di 468,2 milioni di barili, il alto livello per il mese dal 1930. Le scorte di benzina per motori finito giù dello 0,9 per cento rispetto allo scorso anno a 216,9 milioni di barili. Scorte di distillati e jet fuel sono aumentate da anno fa livelli, mentre le scorte di "altri oli" diminuiscono.


 WASHINGTON, 16 luglio 2015 - Comunicato API

PETROLEUM FACTS AT A GLANCE – JUNE 2015 release
1. Total petroleum products delivered to the domestic market in June 2015: 19,620,000 b/d (June 2014: 18,833,000 b/d). [API]
2. U.S. petroleum imports (crude & products) in June 2015: 9,103,000 barrels per day (June2014: 8,815,000 b/d). [API]
3. Total imports in June 2015 as a percentage of total domestic petroleum deliveries: 46.4 percent (June 2014: 46.8 percent). [API]
4. Persian Gulf petroleum imports (net) in April 2015 as a percentage of total imports: 34.9 percent (April 2014: 40.5 percent). [DOE]
5. Average price for a barrel of OPEC crude oil for June 2015: $60.21 per barrel. (June 2014: $107.89 per barrel). [OPEC]
6. Average U.S. refiner acquisition cost in May 2015 for a barrel of crude oil: $58.68 per barrel. (May 2014: $100.61 per barrel) [DOE]
7. U.S. crude oil production in June 2015: 9,761,000 b/d (of which 483,000 b/d was Alaskan) (June 2014: 8,679,000 b/d). U.S. production of natural gas liquids in June 2015: 3,358,000 b/d (June 2014: 3,044,000 b/d). [API]
8. U.S. marketed natural gas production in April 2015: 79.4 billion cubic feet per day (April 2014: 72.8 billion cf/d). [DOE]
9. U.S. deliveries from primary storage of motor gasoline in June 2015: 9,351,000 b/d (June 2014: 9,034,000 b/d). [API]
10. U.S. deliveries from primary storage of distillate fuel oil (home heating and diesel) in June 2015: 3,932,000 b/d (June 2014: 3,880,000 b/d). [API]
11. Average active rotary drilling rigs in the U.S. in June 2015 was 861 (all‐time high of 4,530 announced 12/28/81; record low of 488 announced 4/23/99). [Baker Hughes Inc., Houston]

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lunedì 27 luglio 2015

Commercio estero con i paesi extra Ue in calo delle esportazioni (-1,6%), in aumento delle importazioni (+5,4%) a Giugno

A giugno 2015, rispetto al mese precedente, i flussi commerciali con i paesi extra-Ue mostrano dinamiche divergenti, con un calo delle esportazioni (-1,6%) e un aumento delle importazioni (+5,4%).
Il calo congiunturale delle esportazioni investe tutti i raggruppamenti principali di beni, a eccezione dell'energia (+12,3%). I beni di consumo durevoli (-5,3%) e i beni strumentali (-3,2%) presentano la flessione più marcata.
La crescita congiunturale dell'import, estesa a tutti i comparti, è particolarmente accentuata per i beni strumentali (+13,5%) e l'energia (+6,7%).

Nel secondo trimestre del 2015, la dinamica congiunturale dell'export è lievemente positiva (+0,5%). Al netto dei prodotti energetici, in forte crescita (+33,7%), si rileva una flessione (-1,0%). I beni di consumo registrano una crescita rilevante (+3,6%).
Nello stesso periodo, l'ampia crescita congiunturale delle importazioni è diffusa a quasi tutti i raggruppamenti principali di beni, risultando particolarmente accentuata per l'energia (+18,6%) e i beni strumentali (+8,7%).

A giugno 2015, la marcata crescita tendenziale dell'export (+9,1%) è condizionata da una differenza nei giorni lavorativi (21 di giugno 2015 rispetto a 20 di giugno 2014). Al netto di questo effetto, la crescita tendenziale è pari a +5,6%. La crescita riguarda tutti i comparti ed è particolarmente intensa per l'energia (+30,8%).
Le importazioni registrano un incremento tendenziale del 9,4% che raddoppia (+18,8%) al netto della componente energetica (-11,2%).

Nel primo semestre 2015 entrambi i flussi commerciali presentano una crescita tendenziale, più sostenuta per le esportazioni (+6,6%) che per le importazioni (+1,3%). Al netto della componente energetica (-22,8%), si rileva per l'import un tasso fortemente positivo (+13,5%).

A giugno 2015 si registra un avanzo commerciale di +2,3 miliardi di euro. Nel primo semestre 2015, il saldo con i paesi extra Ue raggiunge +13,9 miliardi, a fronte di +9,3 miliardi registrati nello stesso periodo del 2014. Nei primi sei mesi dell'anno il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici è di +29,4 miliardi (+30,5 miliardi nel 2014).

Nel mese di giugno 2015, i mercati di sbocco più dinamici sono Turchia (+27,1%), Stati Uniti (+23,4%), Giappone (+14,8%) e Svizzera (+9,1%); le vendite verso la Russia (-25,3%) sono invece in forte calo.

Le importazioni da ASEAN (+33,7%), EDA (+32,6%), Stati Uniti (+25,2%) e Turchia (+20,4%) sono in marcata espansione, mentre si registra un forte calo dalla Russia (-11,2%).

Comunicato Istat

Co i dati dell'Istat proponiamo i nostri grafici.

Esportazioni nei paesi extra Ue, dati destagionalizzati
 
Importazioni nei paesi extra Ue, dati destagionalizzati

 Saldo tra esportazioni e importazioni.

Riassunto. Scendono le esportazioni, salgono le importazioni diminuisce il saldo. Sarà il caso di riprenderci la sovranità del Paese prima che sia completata definitivamente la deindustrializzazione dello Stivale? Vuol dire uscire dall'Euro? Prima che sia troppo tardi e sia irreversibile la nostra colata a picco per toccare il fondo abissale, però.


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venerdì 24 luglio 2015

Battuto per la terza volta in Luglio il record assoluto dei consumi di elettricità in Italia

L'unica causa di questo considerevole aumento dei consumi di energia elettrica in Italia non può che essere ascritto al caldo fuori di ogni norma che attanaglia il nostro Paese e l'Europa in generale (ma non solo) in questo torrido Luglio del 2015. Il 16 Luglio scorso eravamo rimasti   ai 57.608 megawatt consumati alle ore 16.00 cioè una quantità di energia consumata che aveva superato di ben 900 MW il record assoluto appena stabilito poco più di una settimana prima.  Consumi tanto alti mai registrati nel passato. Ebbene, quel record è stato superato ancora una volta esattamente martedì scorso 21 Luglio alle ore 16,00 con la punta di 59.126 MW, ovvero 1,5 GW in più. Pazzesco!

Il grafico pubblicato nel sito web Terna che riportiamo qui sotto conferma i dati.

 Cliccare per ingrandire

Per un confronto con il 2014 pubblichiamo il grafico che abbiamo realizzato noi con i dati Terna negli stessi giorni del 2014 e 2015, per pura curiosità.


Non sono le stagioni ad essere impazzite, è il clima. E' il cosiddetto Global Warming anzi AGW dove la 'A' sta per Anthropogenic considerando che è l'uomo con le sue insane attività climalteranti a generare un disastro simile. Non si tratta solo di innalzare le temperature, si tratta di avere sconvolto gli equilibri del pianeta nel suo complesso in modo forse, forse, oramai irreversibile. E naturalmente il Governo italiano si distingue per la sua insipienza non avendo capito su cosa stiamo andando a sbattere e cincischia e si imbelletta l'immagine con vani, superficiali, frivoli, vanitosi, maquillage con estemporanee iniziative per una anelata, futile, crescita .



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giovedì 23 luglio 2015

Fatturato e ordinativi dell’industria a Maggio

A maggio il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra un incremento dell'1,2% rispetto ad aprile, con aumenti sia sul mercato interno (+1,1%) sia su quello estero (+1,3%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo aumenta dell'1,2% rispetto ai tre mesi precedenti (+1,3% per il fatturato interno e +1,0% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di maggio 2014), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 2,4%, con un incremento dello 0,6% sul mercato interno e del 5,8% su quello estero.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l'energia (+6,0%), per i beni strumentali (+2,0%) e per i beni di consumo (+0,6%), mentre i beni intermedi registrano una lieve flessione (-0,1%).

L'indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,9%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.

Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,5%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,7%).

Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 2,5%, sintesi di un aumento dello 0,3% degli ordinativi interni e un calo del 6,3% di quelli esteri.

Comunicato Istat

I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.

Fatturato

Ordinativi


Gli ordinativi segnano il passo. Non è un buon segnale.


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mercoledì 22 luglio 2015

Almeno 200 milioni di euro i danni causati in un mese dal caldo africano

Caldo: Coldiretti, 200 mln di danni nei campi, è stato calamità . ​E’ allarme per il fiume Po dal quale dipende gran parte dell'irrigazione del made in Italy.
Ammonta ad almeno 200 milioni di euro il conto dei danni causati in un mese dal caldo africano nelle campagne italiane, tra ortaggi, frutta e mais “bruciati”, cali di produzione di latte e uova e maggiori costi energetici e di irrigazione, tanto che in alcune zone come la Lombardia è stato chiesto lo stato di calamità. A fare il primo bilancio degli effetti dell'eccezionale ondata di afa è la Coldiretti, con le temperature record di luglio (minime superiori di 3,7 gradi alla media del periodo) che stanno letteralmente “bruciando” la frutta e gli ortaggi, compresi i trapianti di maggio e giugno del pomodoro, così come sono in difficoltà le coltivazioni di mais necessarie per l'alimentazione degli animali che hanno bisogno di una adeguata irrigazione. Ed è allarme anche per il livello del fiume Po dal quale dipende gran parte dell'irrigazione dei prodotti più rappresentativi del made in Italy. Al calo della produzione dovuto allo stato di sofferenza delle piante si aggiungono dunque – sottolinea la Coldiretti – i maggiori costi per farle sopravvivere.
Pesante anche la situazione nelle stalle che pagano il conto più salato con i danni che rappresentano oltre la metà del totale - sottolinea Coldiretti – anche perché le mucche a causa dello stress producono in media a livello nazionale il 10-15 per cento in meno di latte. Un calo che significa una perdita di 100 milioni di litri di latte in un mese. Sono così scattate - sottolinea la Coldiretti - le misure anti afa e gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi piu’ freschi. Ma sono già entrati in funzione – aggiunge la Coldiretti - ventilatori, doccette e condizionatori per rinfrescare le mucche.
Una situazione che determina un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all'assedio del caldo. Ma anche nei pollai – continua la Coldiretti - si è già registrato un calo che è arrivato al 10 per cento nella deposizione delle uova per gli effetti del caldo sulle galline, mentre i maiali sono arrivati a mangiare il 40 per cento in meno della loro razione giornaliera.

Pure le api soffrono – rileva la Coldiretti – tanto che per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire piu' a prendere il polline, a conferma di come l'aumento  18/07/15   delle temperature provochi pesanti effetti sulle piante e sugli animali come sulle persone. Le api sono un indicatore dello stato di salute della natura e la loro scarsa attività è una prova della grave criticità provocata dalle temperature anomale. Il problema – conclude Coldiretti - non riguarda solo la produzione del miele ma viene a mancare l'indispensabile azione di impollinazione dei fiori, ancora necessaria per le coltivazioni agricole.

Comunicato  Coldiretti


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martedì 21 luglio 2015

Ancora un record assoluto dei consumi di elettricità in Italia

Ricorderete la notizia pubblicata in questo Blog l'8 Luglio scorso sul nuovo record assoluto di 56.883 megawatt: dei consumi di elettricità in Italia. Notizia appresa da un comunicato stampa di Terna.

E' passato sotto silenzio invece un altro record assoluto  registrato giovedì scorso 16 Luglio alle ore 16.00 quando si è arrivate a toccare il picco di 57.608  megawatt: ovvero quasi 1.000 MW in più rispetto al precedente record 9 giorni prima.

La conferma viene dal grafico pubblicato solo ieri nel sito web Terna con l'aggiornamento dei dati circa l'andamento dei consumi dal 16 Luglio in poi.

Ecco il grafico terna dei record.



Non credo che vi siano dubbi sul fatto che la crescita dei consumi siano da imputare esclusivamente al caldo torrido che colpisce l'Italia in questi giorni di Luglio con le temperature al di sopra delle medie stagionali. Ringraziamo (si fa per dire) i cambiamenti climatico piuttosto che l'alternanza (naturale) delle stagioni.

Sarà interessante controllare alla fine del mese quanto quelsto caldo persistente avrà inciso sui consumi di gas e elettricità oltre che leggere report sui probabili record nelle medie mensili di luglio degli ultimi 150 anni.


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lunedì 20 luglio 2015

Il consumo di carburante di Giugno

Venerdì scorso abbiamo visto il consumo di petrolio a Giugno, adesso diamo un'occhiata al consumo dei carburanti, che da esso derivano, utilizzati nella trazione veicolare: gasolio, benzina e gpl.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un aumento del 3,5% (+23.000 tonnellate) rispetto a giugno 2014, mentre il gasolio autotrazione una crescita del 7,6% (+144.000 tonnellate).

In particolare, la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di giugno è risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2 milioni di gasolio autotrazione, con una crescita del 6,6% (+167.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

Nel primo semestre 2015, i consumi di benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 2,1% (-80.000 tonnellate), mentre il gasolio un rialzo del 2,6% (+294.000 tonnellate).

Nei primi sei mesi del 2015 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 15,2 milioni di tonnellate, evidenzia un aumento dell’1,4% (+214.000 tonnellate).




I nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico danno una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.

Il consumo dei carburanti per autotrazione

Qui di seguito vediamo i grafici dei carburanti per anno solare a partire dal 2007.

I consumi di benzina, veleggia tra i livelli più bassi degli ultimi 9 anni...

 
... mentre i consumi di gasolio, sembrano staccarsi dalle secche degli ultimi 2 anni .

 
Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina, in crescita.


 
Detto così potremmo vedere un segnale positivo che riguarda la nostra economia, poichè abbiamo sempre detto che l'aumento dei consumi danno l'evidenza di un'inversione di rotta della navigazione, una sterzata verso mari più tranquilli dove bordeggiare. Addirittura cresce il consumo di benzina, come pure il consumo di gasolio e gpl.
Ma se andiamo a vedere gli altri grafici che prendono in considerazione i consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento, le cose cambiano un pochino. Cioè i segnali sono leggermente positivi

Per la benzina, continua la sua rotta, sempre e costantemente giù...


 ...e il gasolio, che risale poco se consideriamo il tracollo dal picco di fine 2010 .


Il grafico della benzina + gasolio delinea una curva chenon si scosta da una bonaccia poco interessante


Diamo un'occhiata anche al consumo d GPL da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio. Stesso tipo di grafico che considera i 12 mesi precedenti al mese di riferimento. Neanche il carburante alternativo e meno costoso ai carburanti tradizionali non brilla anche se effettivamente ha un sobbalzo evidente.



L'estate è in piena azione, stagione in cui i consumi dei vacanzieri incidono sensibilmente. Vedremo come.



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venerdì 17 luglio 2015

I consumi petroliferi giugno 2015: + 5,9 %. Allora c'è la ripresa?

I consumi petroliferi italiani nel mese di giugno 2015 sono ammontati a poco meno di 5 milioni di tonnellate, con un aumento del 5,9% (+277.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un aumento del 3,5% (+23.000 tonnellate) rispetto a giugno 2014, mentre il gasolio autotrazione una crescita del 7,6% (+144.000 tonnellate).

In particolare, la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di giugno è risultata pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 2 milioni di gasolio autotrazione, con una crescita del 6,6% (+167.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2014.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 14,2%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 55,5% del totale (era il 55,3% nel marzo 2014).

Nel primo semestre 2015, i consumi sono stati invece pari a circa 28,5 milioni di tonnellate, con un aumento dell’1,3% (+360.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2014.

La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 2,1% (-80.000 tonnellate), mentre il gasolio un rialzo del 2,6% (+294.000 tonnellate).

Nei primi sei mesi del 2015 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 15,2 milioni di tonnellate, evidenzia un aumento dell’1,4% (+214.000 tonnellate).

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 15,1%, con quelle diesel a coprire il 55,6% del totale (era il 55,9% nel semestre 2014).

Roma, 15 luglio 2015 – Comunicato  stampa Unione Petrolifera


Allora è davvero cominciata la ripresa? Se consideriamo il consumo di petrolio e carburanti uno dei segnali di stato della nostra economia non possiamo che rispondere di sì. Sì è cominciata la ripresa.
Ma come sempre non è bene lasciarsi prendere dall'entusiasmo o dalla depressione a seconda di cosa si legge nei comunicati stampa ed è bene invece andare a vedere i numeri messi in fila con i grafici esplicativi.

I nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il petrolio

 Il grafico con i consumi per anno solare. Giugno scorso segna il penultimo livello degli ultimi 10 anni. Consoliamoci non si è posizionato all'ultimo posto.

 
Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006 con l'evidente tendenza verso il basso.

 
 Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Giù a capofitto ma si nota un rallentamento negli ultimi mesi ed una leggerissima, impercettibile risalita ( prendiamo la lente d'ingrandimento?)
 
 
 Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. Quest'anno redomina il segno positivo ma in rapporto all'anno precedente.


Ripresa? La strada è lunga.

Rimandiamo ad un successivo post la verifica grafica del consumo dei carburanti per autotrazione.





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giovedì 16 luglio 2015

+8% le immatricolazioni dei veicoli commerciali. in giugno

L’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha diffuso il suo comunicato stampa relativo alle immatricolazionedegli autocarri in Giugno.

+8% in giugno per i veicoli commerciali. Confermata la stima UNRAE di un mercato 2015 vicino alle 130.000 immatricolazioni

Si posiziona sull’8% la crescita dei veicoli commerciali nel mese di giugno, secondo le stime elaborate e diffuse oggi dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere.

Con 11.181 veicoli immatricolati (autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t di ptt), infatti, le vendite superano di circa 800 unità le immatricolazioni di giugno 2014, quando si registrarono 10.350 veicoli da lavoro. A chiusura del 1° semestre l’incremento rimane sul 7,1%, grazie alle 63.647 unità immatricolate in questa prima parte dell’anno, rispetto alle 59.416 del gennaio-giugno dello scorso anno.


“Alla luce dell’andamento del 1° semestre - afferma Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE - confermiamo la stima UNRAE fornita nei mesi scorsi, di un mercato dei veicoli commerciali che si dovrebbe attestare nel 2015 vicino alle 130.000 immatricolazioni, in crescita di circa l’8% - 9% rispetto alle 119.000 unità vendute nel 2014”.

“Il livello delle vendite – prosegue Nordio – nonostante l’inversione di tendenza, rimane comunque su volumi molto asfittici e non tali da sostenere il business degli operatori, nonostante le esigenze di rinnovo del parco veicoli”. “Come dimostra l’utilizzo della Legge Sabatini - conclude il Presidente – il comparto dei veicoli da lavoro si conferma il secondo comparto, dopo quello manifatturiero, con oltre il 7% dei finanziamenti erogati. Pertanto, il settore dimostra reattività e lascia intendere che con interventi di natura fiscale più mirati potrebbe ripartire in modo rilevante”.


I nostri grafici

Proseguiamo con i grafici da noi realizzati grazie ai dati forniti dall'UNRAE capaci, più delle parole, fanno capire più delle parole quale sia la situazione con il trascorrere dei mesi con un solo 'colpo d'occhio'.

L'andamento delle immatricolazione degli autocarri mese dopo mese a partire dal gennaio 2009.


 
Le immatricolazione mensili con l'andamento seguendo l'anno solare.

 
Le percentuali di ogni mese rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
 

L'ultimo grafico mostra l'andamento delle immatricolazioni degli autocarri nei 12 mesi precedenti rispetto al mese di rilevamento.

Come vediamo siamo tornati ai livelli del 2012 con un recupero che segna però un rallentamento. Se l'andamento delle l'immatricolazione dei veicoli commerciali può essere considerato un valido indicatore dello stato di salute della nostra economia ciò che appare dai grafici è un segnale di leggero incremento ma è ben lontano dal fulgore imprenditoriale (trasportatori) ante.crisi. Non è che instillando fiducia si crea la crescita economica. Ciò di cui si necessita è creare le condizioni della crescita,ma su quuesto fronte non è stato fatto assolutamente nulla. Il nulla crea il nulla.


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mercoledì 15 luglio 2015

La produzione nazionale di energia elettrica (87,3%) e il peso delle rinnovabili a Giugno (41,5 %)

Chiudiamo il discorso lasciato aperto ieri ritornando sulla produzione nazionale di energia elettrica aggiungendo la verifica del  peso avuto dalle rinnovabili nel contesto produttivo.

Prima di tutto, la produzione nazionale

Nel mese di giugno 2015 la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh),  ed è stata soddisfatta per l’87,3% con produzione nazionale e per la quota restante (12,7%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,1 miliardi di kWh) è in flessione del 1,6% rispetto a giugno dello scorso anno.
Sono in crescita le fonti di produzione
fotovoltaica (+7,3%) ed
eolica (+10,0%).
In calo la fonte idroelettrica (-16,6%), stabile quella geotermica (0,0%).

Per completare la rassegna diciamo che èi n crescita anche la produzione termoelettrica (+2,9%),


Sostanzialmente la produzione nazionale da rinnovabili ha coperto per il 41,5 % l'intera produzione con 9.565 GWh, il 36,6 % del primo semestre dell'anno in corso, il che equivale al 31.3 % del totale consumato. Quasi un terzo. Quasi un terzo risparmiato non importando petrolio e gas dall'estero. Notevole, ma si potrebbe migliorare con scelte politiche meno prone alle influenze e pressioni esterne.



I nostri grafici

Per aiutarci nella comprensione, con un approccio visivo, abbiamo realizzato come al solito, alcuni grafici.

La produzione nazionale dal 2009.



Il grafico seguente rappresenta l'andamento della produzione nazionale nei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese di riferimento.



Qui sotto è la quantità di energia termoelettrica rapportata a tutte le rinnovabili .

 
L'andamento mensile delle varie componenti rinnovabili


 La produzione fotovoltaica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.



La produzione eolica negli ultimi anni suddivisa per anno solare.




Il grafico del rapporto tra l'idroelettrico e le altre rinnovabili accorpate.





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