Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


venerdì 27 novembre 2015

Il traffico autostradale ad Agosto

I dati di traffico registrati lo scorso mese di agosto continuano a confermare il favorevole trend in atto nel settore della mobilità autostradale: sia il comparto veicolare leggero sia quello pesante hanno evidenziato infatti incrementi percentuali notevoli rispetto ai risultati registrati nell’ analogo periodo del precedente anno, e pari nello specifico a +3,3 per il primo e +4,3 per il secondo.
Nel complesso, l’unione di tali aumenti ha portando il numero complessivo di veicoli-km percorsi sulla rete a pedaggio da inizio anno ad oltre 53 miliardi, il 3,1 percento in più se confrontato con il dato di agosto 2014.
Passando al settore della sicurezza stradale, continua il trend positivo di riduzione degli incidenti con un significativo calo del relativo tasso rispetto allo stesso mese dello scorso anno (- 6,0%), mentre a livello di dato cumulato il valore assoluto si mantiene in linea con quello del 2014.
Al contempo va purtroppo registrata una maggiore gravità degli stessi in termini di mortalità: i consistenti incrementi percentuali nel confronto su base mensile devono però essere letti alla luce delle variazioni degli effettivi numeri assoluti che si mantengono comunque nell’ordine delle poche unità.
Proprio in virtù di questa scala di riferimento, si può comprendere come fisiologici scostamenti di valore contenuto generino sensibili differenze quando espresse in termini percentuali.
Entrando nel merito degli eventi rilevati, il mese di agosto è stato caratterizzato da alcuni incidenti che hanno trovato ampia eco sui media in quanto collegati ad uno stato critico delle condizioni psico-fisiche dei conducenti (abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche, colpi di sonno, malori, etc.) che ha indubbiamente inciso sulla gravità delle conseguenze.

I nostri grafici.

Grazie ai dati forniti mensilmente dall'Aiscat siamo in grado di procedere qui di seguito i nostri grafici del 2012, 2013, 2014, 2015 a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri...
 
 
... e si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti, dove è evidente la distanza con lo stesso mese dell'anno passato e di due anni fa.

 
Il totale cumulato, leggeri e pesanti.


Ma i grafici visti qui sopra non rendono bene l'idea dello svolgersi del 'racconto' della mobilità autostradale nel corso di un anno, essendo essi una registrazione  meramente numerica mensile. Sarebbe più chiaro il 'racconto', e ancora più significativo, se sommassimo i dati dei 12 mesi precedenti alla data del rilevamento per evidenziare l'andamento di uno dei comparti che consideriamo quale valido segnale dello stato di salute, buona o cattiva, della nostra economia, in particolare quello relativo allo scambio delle merci effettuato con i mezzi pesanti, la produzione e la distribuzione e quindi, in definitiva, la ricchezza nazionale in movimento sulle ruote gommate. Vediamo qui sotto l'andamento con il grafico che prende in considerazione i 12 mesi precedenti al mese di rilevamento, di tutti i settori puntando l'attenzione sul grafico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci .




Tutti i grafici segnalano una evidentissima crescita. Nessun dubbio. Buon segno? Forse. Da questo indicatore rileviamo una crescita economica? Altri indicatori quali la disoccupazione, l'occupazione, la produzione industriale, il fatturato e gli ordinativi che abbiamo visto ieri, e il dato dell'Istat che conferma che un italiano su quattro è a rischio povertà dicono il contrario. Quindi ancora non tutto è ancora chiaro ma certo non possiamo dire che l'Italia è ripartita. Anzi.
Stiamo a vedere cosa ci dirà il futuro.


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3 commenti:

quesalid ha detto...

Se l'indice trasporto aumenta e quello produzione langue, è lecito ipotizzare che stai trasportando merci che non produci tu, ma che stai importando (segno di una global deflation).
Però, a livello globale, il Baltex Dry Index è ai livelli più bassi di tutti i tempi, ed il traffico nei porti USA e Cina è in calo.
Liquidazione delle scorte di magazzino?

mago ha detto...

a me invece pare che il traffico autostradale sia in calo. L'unica fila degna di questo nome (5 km) in cui sono incappato quest'anno fu causata da un autobus andato a fuoco per la scalata del tratto appenninico prima di Roncobilaccio. Dove spesso vedo mezzi pesanti fermi col cofano motore aperto.

Massimo J. De Carlo ha detto...

Anche io ho la sensazione che il traffico autostradale sia diminuito specialmente se confrontato a quello di 10, 15, 20 anni fa.
Comunque è accettabile il fatto che sia in fase di crescita dopo la depressione innescata nel 2008, naturale direi. L'ipotesi che il traffico dei mezzi pesanti, anch'esso in crescita, sia il segnale negativo è credibile nel senso che si importa di più di una volta. Segnale di un impoverimento delle strutture produttive che possiamo definire semplicemente "deindustrializzazione". In questo senso sono gli altri segnali che provengono dagli altri indici che seguiamo in questo Blog.