Veicoli elettrici - mobilità - tecnologie - ambiente - energia rinnovabile. L'esaurimento delle risorse e le conseguenti ripercussioni politiche ed economiche rendono necessario ridurre la dipendenza dall'importazione di prodotti petroliferi e spingere quindi verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative. I veicoli elettrici possono utilizzare tecnologie e risorse nel modo più efficiente.


mercoledì 30 novembre 2016

19 autobus elettrici in Piemonte

Una delle più importanti aziende cinesi che produce veicoli elettrici si è aggiudicata la gara per la fornitura di 16 autobus da 12 metri completamente elettrici per la GTT di Torino. La gara bandita dalla Regione Piemonte nel 2015 ha diffuso l'esito definitivo della gara. BYD  nei giorni scorsi.
A questi si aggiungono  altre 3 elettrobus 12 metri, sempre della stessa BYD EUROPE BV, che andranno alla SUN di Novara, per un totale complessivo di diciannove mezzi.

L'esito è stato così pubblicato.

APPALTO GTT N 124/2015
ACQUISTO AUTOBUS AD ALIMENTAZIONE ESCLUSIVAMENTE ELETTRICA
DESTINATI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E STAZIONI DI RICARICA
RAPIDA E SERVIZIO DI MANUTENZIONE FULL SERVICE – N. 3 LOTTI.
PROCEDURA RISTRETTA EX ART. 220 D.LGS. 163/2006 

Esito definitivo 

OFFERTE PERVENUTE:

LOTTO 1 - Autobus urbani aventi motorizzazione esclusivamente elettrica di lunghezza inferiore a 6,5 m – CIG 659785308A - gara deserta;

LOTTO 2 - Autobus urbani aventi motorizzazione esclusivamente elettrica di lunghezza compresa tra 6,5 m e 9 m – CIG 659787852A – gara deserta 

LOTTO 3 - Bus urbani a due assi aventi motorizzazione esclusivamente elettrica di lunghezza circa 12 m – CIG 65978985AB – n. 1 offerta.

L’aggiudicazione è avvenuta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 d.lgs. 163/2006;

L’aggiudicatario definitivo per il solo lotto 3 è BYD EUROPE B.V. – Schiedam – The Netherlands , per la fornitura di n. 19 autobus urbani a due assi aventi motorizzazione esclusivamente elettrica di lunghezza circa 12 m comprensivo del servizio di full service per 10 anni per un valore di 10.064.300,00 IVA esclusa, di cui Euro 7.980.000,00 per la fornitura e il rimanente per il servizio di full service oltre oneri della sicurezza derivanti da interferenze pari a Euro 283,00. L’avviso di aggiudicazione è stato spedito alla GUUE il 27/09/2016. 



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martedì 29 novembre 2016

I diamanti sono i migliori amici delle donne e ... delle batterie

Marilyn Monroe cantava qualche decennio fa 'Diamonds Are a Girl's Best Friend', 'I diamanti sono i migliori amici delle donne', ma vuoi vedere che i diamanti possono essere i migliori amici anche delle batterie? Secondo una ricerca di un team di fisici e chimici dell'Università di Bristol sembra proprio di sì. In particolare i diamanti artificiali che hanno la caratteristica di generare una corrente elettrica quando sono immessi in un campo radioattivo.
Lo sviluppo di questa nuova applicazione potrebbe risolvere -dicono - anche alcuni dei problemi di scorie nucleari, produzione di energia elettrica pulita e di lunga, lunghissima vita delle batterie.
A differenza della maggior parte delle tecnologie per la generazione di energia elettrica, che utilizzano energia esterna per muovere un magnete attraverso una bobina di filo per generare una corrente, il diamante artificiale è in grado di produrre una carica semplicemente essendo in prossimità di una sorgente radioattiva.
Dopo avere effettuato test su un prototipo di 'batteria diamante'   utilizzando nichel-63 come sorgente di radiazione, ora a Bristol stanno lavorando per migliorare significativamente l'efficienza utilizzando carbonio-14, una versione radioattiva di carbonio, che è prodotto nei blocchi di grafite utilizzati per moderare la reazione nelle centrali nucleari. La ricerca di Bristol ha dimostrato che il carbonio-14  radioattivo è concentrato sulla superficie di questi blocchi quindi il carbonio-14 viene estratto  e incorporato in un diamante per produrre una batteria a energia nucleare.
Il Regno Unito possiede attualmente quasi 95.000 tonnellate di blocchi di grafite e estraendo carbonio-14 da essi, la loro radioattività diminuisce, riducendo il costo connessi ai problemi della conservazione di questi rifiuti nucleari  in modo sicuro.
Il carbonio 14 è stato scelto come materiale di base perché emette una radiazione a corto raggio, che viene rapidamente assorbito da qualsiasi materiale solido. Ciò lo renderebbe pericoloso se ingerito  o messo in contatto con la pelle nuda, ma con la massima sicurezza all'interno di diamante, in quanto nessuna radiazione a corto raggio può sfuggire. In realtà, il diamante è la sostanza più dura conosciuta dall'uomo, non c'è letteralmente nulla che potremmo usare in grado di offrire maggiore protezione.
Nonostante la loro bassa potenza, rispetto a tecnologie di batterie attuali, il tempo di vita di queste batterie al diamante potrebbe rivoluzionare l'alimentazione di dispositivi su tempi lunghi. L'utilizzo del carbonio-14 della batteria impiegherebbe 5.730 anni per raggiungere il 50 per cento di energia iniziale (tempo di dimezzamento).
Queste batterie potranno essere utilizzate in situazioni in cui non è possibile ricaricare o sostituire le batterie convenzionali ovvero in dispositivi elettrici a bassa potenza in cui è necessaria una lunga durata della fonte di energia, come i pacemaker,. satelliti, droni alta quota o anche veicoli spaziali.

  (fonte Phys.org)



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lunedì 28 novembre 2016

Fatturato e ordinativi dell’industria a settembre, non bene

A settembre nell'industria si rileva una flessione del 4,6% per il fatturato e del 6,8% per gli ordinativi rispetto al mese precedente, nel quale si erano registrate variazioni eccezionalmente positive. Per il fatturato la flessione più marcata si è avuta sul mercato interno (-5,5%) rispetto a quello estero (-2,8%),

Il fatturato si riallinea a livelli di poco inferiori rispetto a quelli registrati a luglio (-0,6 punti percentuali) con effetti differenziati tra mercato interno in flessione (-1,5 punti), e mercato estero in espansione (+1,8 punti).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo segna un ampio incremento (+2,3%) rispetto ai tre mesi precedenti (+2,5% per il fatturato interno e +1,8% per quello estero). I beni strumentali registrano una crescita sostenuta (+5,0%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2015), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dello 0,3%, sintesi di un decremento dell'1,3% sul mercato interno ed un incremento dell' 1,8% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano flessioni congiunturali per tutti i raggruppamenti principali di industrie, che risultano particolarmente rilevanti per i beni strumentali (-6,8%) e per l'energia (-4,6%).
L'indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,3%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.
Per il fatturato la diminuzione tendenziale più ampia riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,3%), mentre il maggior incremento riguarda la fabbricazione di macchinari (+5,8%).

Nel confronto con il mese di settembre 2015, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 2,6%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di prodotti chimici (-3,3%).


I nostri grafici con i dati forniti dall'Istat.






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sabato 26 novembre 2016

Consumi: Coldiretti, +60% prezzo succo arancia con crollo raccolti

L'effetto combinato prodotto da cattive condizioni meteorologiche e da malattie in Brasile e negli Stati Uniti, che sono i principali Paesi produttori, ha provocato quest'anno un'impennata del 60% del prezzo del succo d'arancia concentrato surgelato quotato al mercato future di New York. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un prodotto massicciamente importato anche in Europa dove non tarderanno a farsi sentire gli effetti sulla spesa dei consumatori.

Come nel famoso film "una poltrona per due" con Eddie Murphy la speculazione, in attesa di un crollo della produzione, si è spostata - sottolinea la Coldiretti - dai mercati finanziari a quelli delle materie prime agricole facendo balzare in alto il prezzo del prezioso agrume. Il Dipartimento all'Agricoltura degli Stati Uniti - precisa la Coldiretti - prevede che, nel 2016, la produzione di succo d'arancia del paese ammonterà a un totale di 885.000 tonnellate, in calo di quasi un terzo rispetto a due anni fa soprattutto per il calo in Florida mentre in Brasile, temperature più alte del normale hanno danneggiato significativamente lo sviluppo della frutta e il prezzo delle arance fisiche utilizzate per la produzione di succo ha toccato, a San Paolo, un nuovo picco record.
La situazione è destinata ad avere impatto anche sull’Italia dove è presente un consistente flusso di importazioni, anche attraverso triangolazioni con Paesi europei, per la preparazione di succhi d’arancia da spacciare come made in Italy perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta per l’ortofrutta trasformata.

Una mancanza di trasparenza che ha contribuito a provocare la scomparsa in Italia – denuncia la Coldiretti - di pianta di arance su tre (31%) che è stata tagliata negli ultimi quindici anni, ma si sono anche verificati il dimezzamento dei limoni (-50% e una riduzione del 18% delle piante di clementine e mandarini. Negli ultimi 15 anni - sottolinea la Coldiretti - sono andati persi 60mila ettari di agrumi e ne sono rimasti 124mila, dei quali 30mila in Calabria e 71mila in Sicilia. Sotto accusa - conclude la Coldiretti - i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono neanche a coprire i costi di raccolta a causa della concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero, in una situazione di dumping economico, sociale ed ambientale.





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venerdì 25 novembre 2016

Giorni contati per le centrali nucleari in Svizzera?

Vietare la costruzione di nuove centrali atomiche e limitare a 45 anni la durata di esercizio degli impianti esistenti: lo chiede l’iniziativa popolare "Per l’abbandono del nucleare" in votazione il 27 novembre. La proposta del Partito ecologista svizzero non convince però governo e parlamento, che temono un’uscita dall’atomo troppo precipitosa.

Leggiamo il resto qui

Oltretutto in Francia cominciano ad essere sempre più appariscenti i problemi del nucleare:

La crepa nella "corazza" della centrale di Flamanville. E il nucleare francese si scopre meno sicuro

L'articolo è qui.




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giovedì 24 novembre 2016

467mila morti premature in 41 Paesi europei per inquinamento

L'Agenzia europea per l'ambiente (Eea) ha pubblicato ieri i dati del Rapporto "Qualità dell'aria in Europa 2016", e nella stessa giornata  il Parlamento europeo a Strasburgo dovrebbe avere votato la direttiva che introduce nuovi limiti alle emissioni inquinanti per il periodo 2020-2030.
467mila sono le morti premature l'anno in tutto il continente sulla base di dati provenienti da stazioni di monitoraggio ufficiali, tra cui più di 400 città in tutta Europa. Tra gli altri risultati, risulta che nel 2014 circa l'85% della popolazione urbana nell'UE è stata esposta a particolato fine (PM2.5) a livelli ritenuti dannosi per la salute dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il particolato più causare o aggravare malattie cardiovascolari, asma e cancro ai polmoni.  L'impatto stimato dell'esposizione al biossido di azoto (NO2) e all'ozono troposferico (O3) è considerata invece responsabile rispettivamente di 71mila e 17mila morti premature in Europa. Questo tipo di inquinamento causa o peggiora problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi. Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della bassa resa delle colture.


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mercoledì 23 novembre 2016

I sauditi si apprestano a rivelare il segreto meglio custodito, quanto petrolio possiedono

Uno dei segreti più lunghi e meglio conservati al mondo potrebbe essere finalmente rivelato. L'Arabia Saudita si prepara a svelare quanto petrolio ha nelle proprie riserve, un segreto di stato gelosamente custodito per decenni che è stato nascosto accuratamente.

La decisione di portare alla luce tali importanti dati viene dal fatto che Saudi Aramco si prepara a privatizzare parzialmente le sue attività, una IPO che potrebbe portare a circa 100 miliardi di $. L'IPO (dall'inglese initial public offering) è un'offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato. Le offerte pubbliche iniziali sono promosse generalmente da un'impresa il cui capitale è posseduto da uno o più imprenditori, o da un ristretto gruppo di azionisti (ad esempio investitori istituzionali o venture capitalists), che decide di aprirsi ad un pubblico di investitori più ampio contestualmente alla quotazione in Borsa.
L'IPO  della Saudi Aramco sarà un evento monumentale, quella che il Wall Street Journal ritiene diventi per  Wall Street un evento storico.

In questo momento la Aramco dichiara nel proprio sito web:

Oil production

Production and reserves
•Crude oil and condensate reserves (billions of barrels): 261.1
•Gas reserves (associated and nonassociated) (trillions of standard cubic feet): 297.6
•Crude oil production (annual/billions of barrels): 3.7; (daily/millions of barrels): 10.2
•Crude oil exports (millions of barrels): 2,603
•Delivered sales gas (millions of standard cubic feet per day): 7,979; delivered ethane: 794
•NGL from hydrocarbon gases (millions of barrels): 474.4
•Raw gas processed (billions of standard cubic feet per day): 11.6
•Refined products production (millions of barrels): 641
•Refined products exports (millions of barrels): 232 

Exports by region
•Northwest Europe: Crude oil 6.4%; Refined products 9.4%
•Far East: Crude oil 65.0%; Refined products 34.5%; NGL 26.7%*
•Mediterranean: Crude oil 6.4%; Refined products 6.8%; NGL 4.3%*
•U.S.: Crude oil 16.6%
•Other regions: Crude oil 5.6%; Refined products 49.3%; NGL 69.0%*

Economic impact
•Value of material procurement spending awarded to local manufacturers: $2.1 billion
•Value of contract procurement awarded to local market: $26 billion
•Percentage of material procurement spending awarded to local manufacturers: 37%
•Percentage of contract procurement awarded to local market: 80%

People
•65,266 total workforce of which 54,666 are Saudis and 10,600 expatriates
•3,774 apprentice graduates joining the company; 383 College Degree Program for Non-Employees (CDPNE) joining the company
Saudi development programs (participants enrolled at year-end 2015)
•704 in regular development programs
•1,407 in CDPNE
•2,000 in college degree programs
•7,818 in the apprentice program



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martedì 22 novembre 2016

Un bus driverless testato su strada pubblica in Giappone

E' stato testato per la prima volta in Giapone, nella prefettura di Akita, un autobus auto-guida su una strada pubblica giapponese utilizzando una tecnologia che il governo centrale crede possa diventare usuale nel futuro.
La dimostrazione del bus senza conducente si è tenuta 13 novembre su un tratto di 400 metri di una strada sulla sponda orientale del lago di Tazawako a Semboku  che è stata chiusa al traffico.
Era presente alla sperimentazione Kozo Yamamoto, che ha preso il bus in uno dei quattro tragitti insieme al sindaco di Semboku  Mitsuhiro Kadowaki insieme a 60 civili.
Soprannominata la navetta robot, prodotto dai francesi di EasyMile SA, il bus automatizzato, ha sei posti a sedere e lo spazio in piedi per altri sei passeggeri, viaggia ad una velocità di 10 km orari.
Il bus utilizza GPS e sensori per seguire un percorso predeterminato. Dal momento che i conducenti sono inutili, il bus non ha il volante né il posto del conducente quindi appare del tutto simmetrico se visto da entrambi i lati.
Il governo centrale prevede di avere il mettere la tecnologia in uso pratico entro il 2025 e rientra il progetto governativo atto al rilancio delle economie locali.
Semboku ha una popolazione di 27.000, ma il numero è in declino e circa il 40 per cento dei residenti della città hanno 65 anni o più. Il governo della città sta spingendo per lo sviluppo della tecnologia driverless e droni senza pilota per aiutare i residenti anziani nella loro vita quotidiana, e per promuovere il turismo.
"Speriamo di avere autobus turistici senza equipaggio per fare giro del lago entro il 2020", ha detto il sindaco. 
Fonte Asahi Shimbun

Specifiche tecniche del veicolo originale

Capacità : 12 persone (6 posti a sedere e 6 in piedi)
Velocità di crociera : 20 chilometri all'ora
Velocità massima : 40 km/h
Motore di propulsione : asincrono
Autonomia: . Fino a 14 ore
batteria: agli ioni di litio (LiFePO4)
Caricabatteria : 230V 16A
Lunghezza: 3.928 m
Larghezza: 1.986 m
di altezza: 2.750 m
Passo: 2.800 m
Carico utile: 1700 kg
a pieno carico: 2800 kg


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lunedì 21 novembre 2016

Mai così basso il consumo di carburanti per autotrazione, benzina, gasolio e gpl a Ottobre

Qualche giorno fa abbiamo visto che nel mese di ottobre 2016 i consumi petroliferi italiani sono calati del 3,3% il che corrisponde al livello più basso del mese di ottobre degli ultimi 11 anni, 4,9 milioni di tonnellate, cioè meno 168.000 tonnellate rispetto allo stesso mese del 2015.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 5,6% (-37.000 tonnellate) rispetto ad ottobre 2015, e il gasolio autotrazione del 4,1% (-83.000 tonnellate).
 Le vendite sulla rete di benzina e gasolio nel mese di ottobre hanno segnato rispettivamente un decremento del 5,9% e del 2,1%.

Nei primi dieci mesi del 2016 i consumi di  benzina hanno mostrato una flessione del 2,4% (-156.000 tonnellate), e il gasolio dello 0,1% (-26.000 tonnellate), la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 25,7 milioni di tonnellate, evidenzia un decremento dello 0,7% (-182.000 tonnellate).
 Nello stesso periodo, le vendite sulla rete hanno segnato per la benzina un calo del 2,1% mentre per il gasolio un incremento dell’1,6%.


Adesso è venuto il momento di vedere i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, grafici che sono in grado di offrire una visione d'insieme della situazione riguardante il consumo di benzina e gasolio da trazione.


Il consumo dei carburanti per autotrazione

Vediamo i grafici da noi realizzati per anno solare a partire dal 2007.

Il consumo della benzina a Ottobre è al livello più basso degli ultimi 10 anni ...



... il consumo di gasolio egualmente si pone al livello più basso degli ultimi 10 anni.



Qui sotto vediamo l'andamento dei mesi negli anni solari per il gasolio più la benzina ovviamente al livello più basso



Adesso vediamo i grafici che prendono in considerazione i consumi sommando i 12 mesi includendo il mese di riferimento. Non fanno altro che confermare quanto detto sopra.

Per la benzina conferma la caduta ...



... il gasolio incerto va  verso il basso.




Il grafico della benzina + gasolio delinea non più una curva ma ultimamente sembra una retta quasi orizzontale, ma va giù.



Diamo un'occhiata anche al consumo del gpl da trazione essendo anch'esso un derivato del petrolio.



In crisi anche le immatricolazioni delle auto a gpl come quelle a metano, stagna.

Grandi risultati, merito del governo del fare, l'economia, i consumi, crescono a vista d'occhio.
🙈 🙉 🙊



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sabato 19 novembre 2016

Commercio estero: Coldiretti, scontro Usa Russia costa 7,5 Mld a Made in Italy

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Lo scontro Usa-Putin e la guerra commerciale scatenata dalle sanzioni ha fatto scendere le esportazioni del Made in Italy in Russia al minimo da almeno un decennio con una perdita stimata di 7,5 miliardi in 2 anni, provocata anche dall’embargo totale deciso nei confronti di importati prodotti agroalimentari.

È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio della visita del neopresidente degli Stati uniti, Donald Trump in Russia. L’agroalimentare – sottolinea la Coldiretti - è l’unico settore ad essere colpito direttamente da un embargo totale sancito, come ritorsione alle sanzioni europee, dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 che ha chiuso completamente le frontiere del paese di Putin ad una lista di prodotti, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con successiva proroga. Al divieto di accesso a questi prodotti – precisa la Coldiretti - si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni in tutto l’agroalimentare e anche negli altri settori, dalla moda fino alle auto, in cui era tradizionalmente forte la presenza italiana.
Solo nel settore del tessile, abbigliamento accessori e pelli la perdita dovuta al cale delle esportazioni è stata - precisa la Coldiretti - di circa 2 miliardi nel biennio mentre per i mezzi di trasporto il taglio è stato attorno ai 1,2 miliardi nello stesso arco di tempo mentre 600 milioni ha perso complessivamente l’agroalimentare, in 2 anni. La guerra commerciale con la Russia ha colpito duro interrompendo bruscamente una crescita travolgente delle esportazioni agroalimentari italiane verso la Russia, che nei cinque anni precedenti il blocco erano più che raddoppiate in valore (+112%).
Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha provocato peraltro in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il Parmesan tutti rigorosamente realizzati in Russia. In effetti – rileva la Coldiretti - alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane in Russia si sommano quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Il rischio – conclude la Coldiretti - riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu mentre in altri sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menu.






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venerdì 18 novembre 2016

Definitivo, il consumo delle auto in Europa è superiore del 42% di quello dichiarato

Il divario medio tra valori di consumo di carburante e il consumo di carburante effettivo per le nuove auto nell'UE ha raggiunto il 42% in più, secondo l'ultimo aggiornamento dell' International Council on Clean Transportation (ICCT) che riguarda  lo svolgimento del suo lavoro di ricerca sul consumo di carburante  e delle emissioni dei CO2 veicolare.
Dal 2001, la discrepanza tra le misurazioni ufficiali dei veicoli e le prestazioni effettive di auto nuove nella guida di tutti i giorni è più che quadruplicato, una differenza che si traduce anche in € 450 per anno in costi di carburante supplementari per un veicolo medio. Di conseguenza, meno della metà delle riduzioni  di CO2 è sulla carta.
Il nuovo studio, preparato congiuntamente dalla ICCT e Netherlands’ Organisation for Applied Scientific Research (TNO), descrive il divario di efficienza nel mondo reale crescente utilizzando l'analisi statistica sistematica.
L'analisi si basa su dati provenienti da 13 diverse fonti: "the user websites spritmonitor.de (Germany), honestjohn.co.uk (United Kingdom) and Fiches-Auto.fr (France); the leasing car service providers Travelcard (Netherlands), LeasePlan (Germany), Allstar (United Kingdom) and Cleaner Car Contracts (Netherlands); the car and consumer magazines AUTO BILD (Germany), auto motor sport (Germany and Sweden), WhatCar? (United Kingdom), km77.com (Spain); and the car club TCS (Switzerland)."

I produttori misurano il consumo di carburante dei veicoli in un ambiente di laboratorio controllato, utilizzando una procedura di test chiamato New European Driving Cycle (NEDC). Questa procedura è stata sviluppata nel 1980 e non era originariamente destinato ad essere utilizzato per il test dei consumi. Una nuova e più appropriata procedura di prova, la procedura dei test armonizzata a livello mondiale per i veicoli leggeri, Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure (WLTP), è stato sviluppato attraverso le Nazioni Unite e sarà attuato nell'UE dal 2017 in poi.
"Il WLTP taglierà il divario di circa la metà, ma contiene nuove scappatoie che potrebbero portare il divario ad aumentare di nuovo in futuro. Ulteriori azioni sono quindi necessarie, in particolare le prove su strada dei consumi e le emissioni di CO2 in condizioni di guida reali, così come test di controllo indipendente dei veicoli reali su strada." afferme il Dr. Peter Mock  Managing Director dell' ICCT Europe.


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giovedì 17 novembre 2016

I consumi petroliferi ottobre 2016, - 3,3%, il più basso del mese in 11 anni

Stando a dati ancora provvisori, nel mese di ottobre 2016 i consumi petroliferi italiani sono ammontati a circa 4,9 milioni di tonnellate, con un decremento pari al 3,3% (-168.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di ottobre è risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un decremento del 4,5% (-120.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2015.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in meno, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un decremento del 5,6% (-37.000 tonnellate) rispetto ad ottobre 2015, e il gasolio autotrazione del 4,1% (-83.000 tonnellate).
Le vendite sulla rete di benzina e gasolio nel mese di ottobre hanno segnato rispettivamente un decremento del 5,9% e del 2,1%.

Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 9,8%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 58,3% del totale (era il 55,3% nell’ottobre 2015), mentre quelle di benzina il 31,5%.
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato, il peso delle ibride si è assestato al 2,3%, delle elettriche è fermo da diversi mesi allo 0,1%, mentre quello del GPL e del metano rispettivamente al 5,6% e al 2,1%.

Nei primi dieci mesi del 2016 i consumi sono stati invece pari a circa 49,4 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,7% (-369.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2015.
La benzina, nel periodo considerato, ha mostrato una flessione del 2,4% (-156.000 tonnellate), e il gasolio dello 0,1% (-26.000 tonnellate).
Nei primi dieci mesi del 2016 la somma dei soli carburanti (benzina + gasolio), pari a circa 25,7 milioni di tonnellate, evidenzia un decremento dello 0,7% (-182.000 tonnellate).
Nello stesso periodo, le vendite sulla rete hanno segnato per la benzina un calo del 2,1% mentre per il gasolio un incremento dell’1,6%.

Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni di autovetture sono risultate in crescita del 16,7%, con quelle diesel a coprire il 56,8% del totale, mentre quelle di benzina il 33,2% (2 punti in più rispetto all’anno precedente).
Le auto ibride hanno coperto il 2% delle nuove immatricolazioni, le elettriche si confermano allo 0,1%, così come quelle alimentate a GPL e a metano al 5,5% e al 2,4%.

  Comunicato stampa Unione Petrolifera del 16 novembre 2016 

 I nostri grafici

Qui di seguito sono i nostri grafici preparati grazie ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardanti il consumo di petrolio. Dedicheremo a parte un post sul consumo dei carburanti nei prossimo giorni.

Il petrolio

Il grafico con i consumi di petrolio per anno solare. Il consumo scende del 3,3% rispetto allo scorso anno e si posizione al livello più basso di sempre relativamente agli 11 anni presi in considerazione.


Il grafico dei consumi con i mesi in sequenza dal Gennaio 2006.

Il grafico seguente è relativo ai consumi sommando i 12 mesi precedenti al mese di riferimento a partire dal dicembre 2006. Dopo una risalita partita all'inizio del 2012 e una stabilizzazione nei primi mesi del 2016 notiamo una leggera inversione di marcia.

Il grafico delle percentuali mese su mese dell'anno precedente dal Gennaio 2006. La curva tende a scendere.


Prossimamente osserveremo graficamente il consumo dei carburanti.




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mercoledì 16 novembre 2016

Settore industriale ed elettrico, il consumo di gas a Ottobre

Vediamo un po' come siamo messi sul consumo di gas in un paio di importanti settori che segnalano in qualche modo lo stato di salute della nostra economia: industriale e termoelettrico.
 Pochi giorni fa abbiamo visto i dati (provvisori) del consumo del gas complessivo di Ottobre con il notevole balzo in avanti, addirittura il 15%.
Adesso controlliamo l'andamento del consumo nel settore industriale e in quello termoelettrico.
I grafici sono quelli che raccolgono gli anni solari degli ultimi 12 anni e i grafici con la sommatoria dei dodici mesi precedenti.
I numeri sono il nostro punto di partenza e i grafici da noi realizzati ci aiuteranno a vedere e capire quale sia il progredire dei consumi nei due settori che insieme ad altri indicano una ripresa o una contrazione della crescita economica e produttiva. Le cifre sono quelle pubblicate dalla Snam (provvisorie negli ultimi due mesi) mentre le altre sono quelle definitive pubblicate dal Ministero.

I nostri grafici

Il settore industriale

Nel settore industriale si è consumato lo 0,6% in più del corrispondente mese del 2015, circa 1.147,8 milioni di metri cubi (dati provvisori) contro i 1.076,2 (dati definitivi) milioni di metri cubi del 2015.



Il corrispondente grafico che traccia i consumi sommando i precedenti 12 mesi rispetto al mese di rilevamento. C'è poco  da dire. Da metà dell'anno passato si vede una risalita nei primi mesi del 2026, e una nuova stabilizzazione anche se in diminuzione lenta da metà del 2011.


Il settore termoelettrico

Il consumo per la generazione elettrica sale del 33% rispetto allo stesso mese del 2015, vincendo la battaglia con gli ultimi 4 anni precedenti, 2.231,3 circa (dati provvisori) contro i 1.676,2 dello stesso mese del 2015 (dati definitivi).



Si evidenzia, nel grafico sottostante, la risalita dei consumi dal gennaio 2015 ad oggi prendendo in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti.



Gli altri indicatori dell'economia li vedremo cammin facendo nel mese.





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martedì 15 novembre 2016

Le autostrade italiane ad Agosto

I dati di preconsuntivo registrati ad agosto mostrano un proseguimento nel favorevole trend dei flussi di traffico, evidenziando un aumento dell’1% nel traffico totale a confronto con quanto ottenuto nel corrispondente periodo dell’esercizio passato. 
Il principale attore di tale risultato è stato il comparto pesante, il quale si è attestato su un più che buono +8,4% raggiungendo una delle migliori performance degli ultimi mesi, anche se tale dato deve essere almeno in parte ridimensionato tenendo conto del minor numero di giornate di blocco a cui il settore andato incontro rispetto all’agosto 2015 (una domenica in meno nel mese e un calendario per le limitazioni della circolazione pesante meno stringente).
Per quanto riguarda il comparto leggero esso si posiziona su un dato sostanzialmente stabile, mentre il combinato risultato delle due componenti ha portato ad un numero di veicolo-km percorsi sulla rete autostradale a pedaggio superiore a cinquantacinque miliardi e trecento milioni.
Guardando ora al settore della incidentalità stradale, assistiamo a dati positivi nella totalità dei campi, con decrementi significativi sia per quanto riguarda il tasso relativo agli incidenti totali (-6,4%) sia quello concernente il numero di persone rimaste ferite negli eventi (-11,1%). Anche la mortalità è risultata in calo con tasso del -4,2%, a conferma della costante attenzione riposta dalle società autostradali nel campo della sicurezza.

 I nostri grafici

Qui di seguito i nostri grafici a cominciare dal traffico con il numero in milioni veicoli-km dei veicoli leggeri.  Ad Agosto  -0,3 %.  Annotiamo che da Luglio sono aumentati di 5,4 i chilometri disponibili, 5761,4.


Si prosegue con dal traffico in milioni veicoli-km dei veicoli pesanti. Il traffico cresce ad un buon ritmo  + 8,4 %.



Per finire col totale della somma leggeri e pesanti. +1,0 %



Ancora più significativo tra i segnali economici è l'andamento definito dal grafico che prende in considerazione la somma dei 12 mesi precedenti al mese considerato, relativo al traffico dei mezzi pesanti destinati al trasporto delle merci e quindi 'profetico' di parte della ricchezza nazionale. Ma cominciamo con i mezzi leggeri, in diminuzione.


I mezzi pesanti


E nell'insieme.





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